«Emergenza di famiglia. Lo so. Per questo aveva lasciato la cassetta degli attrezzi sul pianerottolo. La padrona promise che l'avrebbe messa a posto lei. Ma l'assassino l'ha trovata prima, e ha rubato corda e nastro. Se tu avessi parlato con il custode, avresti potuto trovare qualche impronta sulla cassetta degli attrezzi.»

Geldorf non le staccava gli occhi di dosso.

Mallory levo altri due fogli dalla parete. «E poi c'e la porta chiusa a chiave. Chiusa quando la padrona di casa chiamo la polizia, aperta quando il primo poliziotto arrivo sul posto.»

«L'avevo notato» disse Geldorf, sulla difensiva. «Il fatto e che la porta non era mai stata chiusa a chiave, era solo bloccata. La padrona era vecchia, aveva quasi ottant'anni. Una donna minuta, senza forza. Era agosto, una notte calda, umidita pazzesca. Il legno si era gonfiato, bloccando la porta. Non era chiusa a chiave, la padrona lo ha ammesso quando…»

«Ammesso cosa? Di essere vecchia? Che l'avevi confusa? Non ha mai ritrattato. E il figlio di Natalie? Non hai mai parlato con lui.»

«E per quale motivo avrei dovuto farlo? Non c'era ragione di torturare un bambino che aveva appena perso la madre. Quando si ha un po' d'esperienza…»

«Natalie era venuta a cercare aiuto, e voi non le avete dato retta, tu e i tuoi compagni. Dopo la sua morte, avete costruito il caso intorno al sospetto piu facile, un uomo innocente.»

«Avevo ragione a proposito dell'ex marito!»

«No, hai sbagliato ancora. E dopo vent'anni, tocca a noi rimettere a posto il casino.»

Geldorf sprofondo nella sedia. Guardava a terra. Aveva perso, era finito.

Mallory lo fissava.

Se fosse stata un gatto, Charles avrebbe interpretato quella posizione come il preludio a un attacco, ma sperava in qualcosa di meglio. Per un momento penso che Mallory avrebbe allentato la presa per confortare quel povero vecchio.

Che stupidaggine.

«Ascoltami.» Mallory afferro Geldorf per il braccio. Le unghie laccate sembravano artigli, e il sorriso significava Sono stufa di giocare. «Ma la parte migliore e che l'assassino potrebbe essere un poliziotto. Quindi vai a casa e chiuditi dentro. Se arriva la polizia, non aprire la porta. I tuoi errori potrebbero costarti cari. E brutta la paura, vero Geldorf?»

Arthur Wang aveva finito di raccontare agli uomini della Scientifica la sua conversazione con Winetrob. «Mi spiace, Arty. Winetrob aveva ragione.» Heller indico le macchie rosse sul pavimento. «Non e il sangue del guardiano. Ho chiamato l'ospedale per sapere di Stella. Quando le hanno tolto le scarpe, hanno trovato dei tagli ai piedi e frammenti di vetro nelle ferite. C'e una piccola impronta su una delle schegge, l'impronta di una donna. Il sangue e di Stella.»

Uno degli uomini di Heller annui: «Winetrob aveva ragione anche sul fatto che il guardiano non e venuto al lavoro. La telecamera registra tutte le persone che usano l'ingresso dei dipendenti, ma lui non c'e».

«E non e nemmeno in ferie» disse Wang. «Ho controllato.»

«Allora forse Winetrob aveva ragione anche sull'attacco di cuore.»

Il detective Wang mostro un cartoncino sigillato nel sacchetto delle prove. «Allora chi ha usato la sua carta? Qualcuno l'ha timbrata la notte scorsa.»

Heller si volto. «Forse il guardiano e ancora qui. Fai portare i cani. Setacceremo questo posto.»

Mallory concluse la telefonata con il detective del Wisconsin, poi si volto verso Charles. «Lo spaventapasseri progettava l'omicidio quando ha lasciato il Nebraska. I loro computer funzionano benissimo, quella stupida impiegata non voleva dirmi che non riusciva a trovare i documenti. Il file e stato cancellato, impronte, foto, tutto.»

«La polizia ha parlato con i parenti?»

Mallory annui, poi torno a fissare il computer. «Hanno dovuto aspettare il mandato, poi sono andati a perquisire la casa dei cugini. L'unico indirizzo di New York che hanno trovato e quello di Susan Qualen. I cugini non sentivano Junior da tre anni. Hanno litigato. Finalmente gli hanno detto che l'assassino della madre l'aveva fatta franca. Un po' tardi. Quando e venuto a New York, la zia Susan ha aggiunto altri particolari.» Le dita di Mallory battevano veloci sulla tastiera.

Dove ti nascondi?

«Magari non vive a New York, da qui al New Jersey ci sono solo cinque minuti di metropolitana…»

Mallory scosse il capo. «Vive in citta, Deluthe l'ha visto sulla scena del delitto di Kennedy Harper cinque minuti dopo che abbiamo trovato il corpo. Lavora nella polizia, oppure ascoltava le chiamate sulla frequenza della polizia. E qui.»

«Puo darsi» disse Charles. «La zia ha detto che e tornato a casa, e questo vuol dire nell'East Village.»

«No» disse Mallory. «Erik Homer aveva la custodia del figlio. Natalie non vide piu il bambino dopo il divorzio… fino al giorno in cui fu uccisa. La casa dello spaventapasseri e sempre stata quella di suo padre.»

«Ma suo padre era un violento,» disse Charles «e adesso e morto. Il ragazzo non ha mai vissuto con la matrigna, non avrebbe mai pensato a quel posto come casa sua. Adorava la madre, ne e ancora ossessionato.»

Mallory smise di battere.

Il detective Janos disse: «Qualcun altro stava lavorando al posto del guardiano scomparso».

L'assistente di Heller lancio un'occhiata alla guardia del turno diurno. «Usciamo un momento.» Janos lo segui fuori dall'ufficio del manager del negozio.

Al suo ritorno Riker, stava guardando la videocassetta per la decima volta. «Una vera schifezza.» Le immagini erano confuse, si vedevano solo delle ombre che timbravano il cartellino. «Non c'e una faccia riconoscibile.» Il detective guardo il guardiano diurno, e disse: «Lo so, non e colpa sua. E sicuro che questa sia l'unica cassetta dove si vede il nuovo guardiano?».

«Sissignore. Il nastro dura tre giorni, poi si riavvolge automaticamente e ricomincia da capo… Sempre lo stesso nastro.»

«D'accordo» disse Riker. Questo spiegava le immagini sgranate.

«E arrivato molto prima che cominciasse il turno. E perche non ha timbrato?»

«Ha un'obliteratrice solo per se nello scantinato» disse la guardia. «Avra timbrato li. Ma non ho idea del perche sia arrivato cosi presto.»

«E tutto, puo andare» disse Riker; poi, rivolto a Janos: «Che succede?».

«Il vero guardiano non aveva annunciato l'intenzione di prendersi una vacanza, e non ha smesso di prelevare i soldi dello stipendio.»

Riker torno a fissare il video. «Forse il guardiano ha pagato qualcuno di tasca sua perche lo sostituisse.»

«Potrebbe essere. Nessuno sa come si chiama il sostituto.»

Janos lesse gli appunti degli interrogatori. «Abbiamo parlato con uno del magazzino, uno che fa molti straordinari. Dice che un tipo si e presentato una sera al posto del vecchio e nessuno gli ha chiesto niente. Aveva le chiavi appese alla cintura e la carta magnetica per accedere all'ufficio e disinserire l'allarme.» Controllo gli appunti. «Ma il vetro dell'ufficio era rotto, quindi il nostro uomo non ha le chiavi.» Si volto verso l'ombra sullo schermo. «Non e lui.»

«Insomma,» disse Riker «cosa sappiamo del vecchio guardiano notturno?»

«Ci sto lavorando.» Arthur Wang entro nella stanza. «Non risponde al telefono, ho mandato un agente a casa sua. Non c'e puzza di cadavere in decomposizione, ha riferito l'agente, ma non e entrato. Ha interrogato il padrone di casa, l'appartamento e stato subaffittato.»

«Combacia con l'ipotesi della vacanza» disse Janos. «Ma vale la pena dare un'occhiata all'interno. Il vecchio puo aver lasciato qualche traccia. Chiediamo un mandato per perquisire la casa.»

«Gia fatto» disse Wang. «Ma dobbiamo aspettare altri quaranta minuti. Quello stronzo del procuratore non vuole svegliare il giudice per un mandato di perquisizione.»

«Nessun giudice firmera quel mandato,» disse Riker «a meno che l'agente non si dimentichi di aver parlato con il padrone di casa. La storia del subaffitto e una complicazione.»

«E se non accennassimo al subaffitto?» propose Wang. «Supponiamo che il poliziotto si sia dimenticato di quel

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