di fianco, una donna anziana dava da mangiare a dei piccioni viaggiatori.

Mallory udi una risata nervosa, si volto e vide tre bambini schierati in ordine d'altezza. Troppi film d'azione li avevano anestetizzati dalla paura per le armi.

Lo spaventapasseri era di fronte a lei, perdeva sangue da una ferita sul sopracciglio.

Mallory senti i bambini avvicinarsi. Si volto, per gridare: «Andate via!». La pistola non produsse alcun effetto, ma il suo sguardo fu molto convincente. I bambini filarono dietro una paratia di legno, non abbastanza spessa da proteggerli dai proiettili. Il bambino piu piccolo era restato indietro e adesso si trovava nella linea di tiro delle due pistole.

Non permetterai che le pecore del gregge vengano uccise.

Era stato il primo insegnamento di Louis Markowitz, la lezione piu difficile per Mallory. Quando aveva deciso di arruolarsi in polizia aveva accettato la possibilita di dover morire per salvare un innocente. Un concetto difficile per una ex bambina di strada, con un innato istinto di sopravvivenza. Ma i patti erano patti.

Lo spaventapasseri distese il braccio con la pistola.

Le dita di Mallory sfiorarono il grilletto. Poteva colpirlo quando voleva. Ma per quanto fosse stata veloce, lui avrebbe potuto fare lo stesso del male a qualcuno. Dai suoi movimenti capi che non era mancino.

I bambini erano un bersaglio facile. I due dietro la parete di legno e quello rimasto allo scoperto. Avrebbe potuto colpire anche la donna che dava da mangiare ai piccioni, oppure l'uomo nascosto sotto la biancheria. Mallory abbasso la pistola, non voleva che lo spaventapasseri si sentisse minacciato, non voleva che sparasse.

La pistola dell'uomo si sposto lentamente in direzione dei bambini nascosti, ma non protetti. A quel punto, Mallory vide svolazzare un vestito a fiori. Una donna terrorizzata avanzava carponi verso il bambino nella linea di tiro. Madre coraggio. La donna abbraccio il piccolo, ma lo spaventapasseri non presto alcuna attenzione alla donna che indietreggiava gridando con il bambino fra le braccia. Aveva gli occhi puntati su Mallory. Sollevo di nuovo la pistola.

Mallory fu piu veloce: in una frazione di secondo, la sua arma teneva sotto tiro la testa dell'uomo. «Allora vuoi morire.»

Poi alzo la pistola verso il cielo e, sapendo di provocarlo, disse: «Io so molte cose sulla morte di tua madre, piu di quante ne sai tu».

Parole magiche.

L'uomo abbasso la pistola, e Mallory vide tutte le sue ferite. Il braccio destro sembrava rotto, tutto il peso si reggeva sulla gamba destra, la sinistra era sul punto di cedere. Un occhio era ricoperto di sangue, ma l'altro la fissava. Voleva sapere il resto della storia.

Come ai vecchi tempi, come una puttana.

«So cos'hai fatto quella notte.»

L'unico occhio utile dello spaventapasseri si spalanco per la sorpresa. La gamba sinistra vacillo. Non si accorse di tenere la pistola puntata contro un mucchio di biancheria tremante. L'omino nascosto fra i panni smise di gemere e svenne.

Lo spaventapasseri voleva la sua storia.

«Hai trovato un messaggio dell'uomo che la seguiva» disse Mallory. «L'hai trovato sul pavimento la notte in cui e stata uccisa.»

Aveva indovinato, lo spaventapasseri annuiva.

«E hai avuto un sacco di tempo per leggerlo, due giorni e due notti. Le mosche nei capelli, gli scarafaggi che ti camminavano addosso. Il fornello era acceso, il caldo soffocante.»

La pistola era pesante, e lo spaventapasseri non controllava il bersaglio. Adesso puntava la donna dei piccioni. Era stremato, stanco di vivere, ma non avrebbe mollato.

Aspettava il seguito.

«Eri in bagno quando tua madre e stata uccisa.»

La signora dei piccioni non si era accorta dell'arma, ma i piccioni percepivano la tensione nell'aria come se si trattasse di una tempesta. Le ali sbattevano sulle pareti metalliche della voliera, una cascata di piume cadde a terra come una strana nevicata d'agosto.

Mallory si avvicino, lentamente. «Hai sentito qualcosa.» Gli giro intorno, allontanando la pistola dello spaventapasseri dalla donna. «Hai aperto la porta del bagno, solo un po'. Un uomo era chino su tua madre.» Adesso ne era sicura: non aveva assistito allo strangolamento della madre. Quel bambino di sei anni aveva creduto che la madre fosse ancora viva mentre l'uomo la mutilava e l'impiccava. Se un pompiere e un dottore non sapevano distinguere un cadavere da un corpo ancora in vita, figurarsi un bambino.

La signora dei piccioni si mosse, Mallory la teneva sott'occhio. Armeggiava con un sacchetto di becchime.

Mallory avanzo.

Calma, adesso.

La pistola nella mano dell'assassino ondeggio. «L'hai guardato mentre la impiccava, senza rumore, senza un grido. Lei non ha…»

No, lo spaventapasseri scuoteva il capo.

Eppure Mallory era sicura di non sbagliarsi. Ma non aveva ancora premuto il tasto giusto. «Non hai urlato. Ti sei limitato a guardare.»

La testa dell'uomo si piego di lato. Il volto si contorse in un grido silenzioso e l'unico occhio pianse lacrime di sangue.

I piccioni sbattevano le ali contro la voliera.

«Hai guardato quel bastardo mentre uccideva tua madre! Hai lasciato che lo facesse!» Aveva solo sei anni, era traumatizzato e paralizzato dal terrore, e ora lei faceva leva sul senso di colpa. «Non hai chiamato aiuto, non hai nemmeno cercato di fermarlo.»

Le porte della voliera si spalancarono e i piccioni si levarono in volo. Planarono vicino allo spaventapasseri, poi si diressero verso il cielo. «Non sei riuscito a tirarla giu.» Mallory se lo immaginava, un ragazzino tremante, che piangeva per la madre, senza sapere che fosse morta. «Come hai potuto lasciarla li, ancora viva?»

Lo spaventapasseri lascio cadere la pistola, senza rendersene conto. Sul tetto adiacente, la signora dei piccioni fissava il cielo, seguendo il volo degli uccelli.

«Dopo due giorni di mosche e caldo, non ce l'hai fatta piu. L'hai lasciata da sola, al buio. Sapevi cosa le stavano facendo gli insetti, quando hai chiuso la porta, e te ne sei andato lo stesso.»

La gamba cedette, e lo spaventapasseri crollo sulle ginocchia. Provo inutilmente a rialzarsi. Mallory si avvicino per allontanare la pistola con un calcio.

L'uomo era indifeso, entrambi gli occhi spalancati sull'inferno che gli bruciava dentro.

Mallory si inginocchio di fronte allo spaventapasseri, una posizione che assomigliava a una preghiera. In seguito, avrebbe ricordato quegli occhi velati, morti da molto tempo. Avrebbe dovuto piantargli una pallottola nella testa. Sarebbe stato un gesto di pieta.

Il tempo della redenzione.

In assenza di pieta, Mallory intendeva sfruttarlo in quanto unico testimone dell'omicidio di Natalie Homer. «So che e stato un poliziotto a uccidere tua madre. E tu mi aiuterai a inchiodare quel bastardo. Tu vuoi vendicarti, e io posso farlo per te.»

No, non era quello che voleva, e mai l'aveva voluto. Solo ora Mallory capiva il suo errore.

Il figlio di Natalie voleva morire, e fissava la pistola. Pregustava quel momento da cosi tanti anni, quel bambino stremato dal sole di agosto aspettava soltanto di essere punito. Tre impiccagioni, un unico grido disperato: Prendetemi! Uccidetemi! Aveva avvertito le sue vittime, le aveva spedite nelle braccia della polizia come altrettanti messaggeri. Mallory era in grado di leggere in fondo alla pazzia di quell'uomo, il danno irreversibile provocato a un bambino. «Hai pensato che tuo padre ti mandasse via perche ti credeva colpevole.»

Nessuna risposta. Quel poco di lucidita che gli rimaneva lo stava abbandonando. Fece per toccarlo, ma lui si ritrasse. Le mani di Mallory rimasero sospese in un gesto proibito. A un tratto un'ombra copri il sole. Mallory udi il suono sordo della mazza da baseball. Un colpo secco spacco in due il cranio dello spaventapasseri. Fece appena in tempo ad abbracciarlo, e caddero insieme.

Ronald Deluthe era sopra di loro. Una mazza da baseball pendeva dalla sua mano.

Il peso dello spaventapasseri la schiacciava, il suo sangue le colava sulla faccia e nei capelli. Per un attimo

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