Era diretto all'auto di Mallory, pianificando un sabotaggio che le impedisse di tornare a casa da sola. E poi, se l'avesse vista piangere, Mallory non l'avrebbe mai perdonato, e Riker aveva gia abbastanza preoccupazioni. Stava ancora pagando per tutti i crimini commessi contro Kathy bambina.
«Riker!» grido lei. «Dove stai andando? Non abbiamo ancora finito qui…»
Come aveva potuto pensare che Mallory si sarebbe commossa?
L'appartamento di Manhattan era costoso ma austero. In salotto si percepiva l'odore di due fantasmi di Brooklyn, Louis e Helen Markowitz. La loro casa odorava dello stesso deodorante al pino. Riker penso che fosse il modo con cui Mallory aveva scelto di ricordarli, visto che in tutto l'appartamento non si vedeva una fotografia o un ricordo di famiglia. Probabilmente credeva che nulla, in quella casa, avrebbe potuto rivelare la sua personalita, ma non era cosi. Il tappeto bianco testimoniava la sua ossessione per la pulizia, i vetri scintillavano e tutte le sedie erano allineate con ordine maniacale. Tutto era bianco e nero, senza compromessi, proprio come Mallory. Per questo il piccolo oggetto gli salto subito all'occhio. Evidentemente, Riker non era stato l'unico a rubare dalla scena del delitto. Recupero dal tappeto il fermacapelli d'avorio. Era finemente intarsiato e sembrava piuttosto prezioso. Sparrow lo indossava sempre quando si incontravano, era il suo oggetto preferito. Quel fermaglio l'aveva sempre incuriosito: valeva almeno una dose, eppure non era mai stato venduto. Morta Sparrow, quel fermacapelli sarebbe stato un ricordo o un trofeo per Mallory?
Si volto e vide entrare la sua collega. Indossava una vestaglia bianca e si asciugava i capelli.
Riker mise in tasca il cellulare. «Il dottor Slope ha finito l'autopsia del guardiano notturno. Era morto da circa due settimane. Cause naturali. Credi che lo spaventapasseri avesse progettato quest'ultimo omicidio?»
«No. Aveva fatto amicizia con il vecchio anni fa. Voleva passare un po' di tempo nel palazzo dove la madre era stata uccisa. Quella era la sua idea di casa.»
Con grande sorpresa di Riker, Mallory accetto un bicchiere di bourbon e soda.
Si chiese se Mallory bevesse quando era sola. Certo, non avrebbe mai bevuto in pubblico, col rischio di perdere il controllo davanti a dei testimoni. «Allora e questo che ha innescato le impiccagioni? La morte del guardiano?»
«Non lo sapremo mai, grazie a Deluthe.» Mallory fisso la tasca in cui Riker aveva riposto il cellulare. «Che notizie ci sono dall'ospedale?»
«Se ti riferisci a Deluthe, sopravvivera.» Riker la guardo finire il bourbon. «Ha il naso rotto, una frattura alla testa e la spalla lussata. E gli rimarra una brutta cicatrice in faccia, un sacco di punti. Il dottore dice che Deluthe non sembra preoccupato per questo, anzi, e quasi contento.» Prese il telecomando del televisore. «Se invece pensavi a Sparrow, hanno detto che domattina sara tutto finito.» Non riusci a capire quale reazione la notizia avesse suscitato in Mallory. Perlomeno non aveva sorriso. «E ora le buone notizie.» Riker accese il televisore eliminando il sonoro, preferiva dare la sua versione dei fatti. «I giornalisti sono molto confusi sul numero dei cadaveri. Pensano che lo spaventapasseri sia ancora vivo, ma gravemente ferito.» Indico l'immagine di un'adolescente presa d'assalto dai microfoni. «E quello che ha detto la ragazzina.»
Mallory annui. «E rimasta sul tetto soltanto pochi minuti.»
La ragazzina tremava davanti alle telecamere e Riiter si avvicino allo schermo. «Guarda qui, il padre sta per picchiare i giornalisti.» Parti un pugno. «Bel colpo.» Poi l'inquadratura cambio. Adesso c'erano tre bambini che parlavano tutti insieme. «Oh, i ragazzini! Adesso viene il bello.»
«Non hanno visto niente» disse Mallory. «Si sono nascosti prima che potessero…»
«Si, ma secondo la loro versione, tu hai sparato a quel bastardo alle gambe, poi gli hai sottratto la pistola e gli hai sparato un'altra volta. Ma sapevano che era ancora vivo perche l'hanno visto allontanarsi da te strisciando. Dio benedica la loro fantasia.»
«Ho bisogno di qualcosa per innervosire un sospettato.» Mallory, nella sala operativa, allineava le fotografie sulla parete. «Dobbiamo risolvere l'omicidio di Natalie, stanotte.»
Era comprensibile. In mattinata le vere notizie sullo spaventapasseri sarebbero state di pubblico dominio. «D'accordo» disse Charles. «Erano due le persone che la pedinavano. Solo l'assassino di Natalie lo sapeva.» Mallory era scettica.
«E una questione di stile» continuo. «Il primo pedinatore era l'ex marito. Sono sicuro che Lars aveva ragione su questo. Forse potremmo perdonarlo per…»
No. Uno sguardo a Mallory e lo convinse del fatto che il perdono era fuori questione. Charles prese uno dei messaggi ingialliti. «Erik Homer picchiava la moglie, era un tipo poco paziente. Non e credibile che passasse delle ore a ritagliare – una alla volta – le lettere dai titoli dei giornali. E solo per comporre artistici messaggi per Natalie.» Lesse ad alta voce le parole del messaggio. «'Oggi ti ho toccato', suona piu poetico che minaccioso. Non e nello stile di Erik Homer. Quando ha incontrato la seconda moglie, ha smesso di seguire Natalie. Infatti lei ha smesso di chiamare la polizia, e questo spiega l'intervallo di due settimane nelle denunce. E stato il secondo uomo che ha lasciato questi messaggi, l'amava e l'ha uccisa.»
«Ammettiamo che sia cosi.» Mallory si allontano dalla parete per permettergli di osservare i ritratti dei suoi cinque sospetti come apparivano vent'anni prima. La fotografia di Lars Geldorf proveniva dall'archivio di un giornale. I primi piani di altri due detective e di un agente erano stati ricavati dalle Polaroid scattate sulla scena del delitto ed elaborate al computer. La foto di un altro agente era stata recuperata dal suo fascicolo personale. «Sappiamo che il nostro uomo era un poliziotto, ma chi?»
«Come possiamo essere sicuri che sia uno di questi?»
«Perche uno degli agenti ha informato la centrale dell'impiccagione classificandola come un suicidio, e
«Fammi indovinare» disse Charles. «Di solito non intervengono tre detective per un suicidio?» Cosa stava tralasciando? Osservo le fotografie degli uomini in giacca e cravatta. «Hai ristretto il campo a questi detective perche tutti e tre hanno ignorato le denunce di Natalie?»
«No.»
Certo che no, troppo facile.
«Su una cosa hai ragione.» Mallory appese al pannello una fotografia di Natalie Homer che sorrideva al fotografo. «La amava, era ossessionato da lei, era la cosa piu bella che avesse mai visto.»
Glielo aveva mai detto? No, mai.
«Lui, invece, non era niente di speciale» disse Mallory.
«Non era alla sua altezza» disse Mallory. «Tutto quello che poteva fare era guardarla e seguirla. Probabilmente pensava che avrebbe riso se avesse saputo che pensava spesso a lei, a loro due insieme. Lei era inavvicinabile, intoccabile.»
«Sospettavo di lui.» Mallory indico la fotografia di Lars Geldorf. «Ancora oggi il vecchio e molto legato a Natalie. Era il primo della mia lista.»
«Era?» disse Charles. «E adesso?»
«Il figlio di Natalie spio dalla porta del bagno. Se avesse visto un detective in abiti civili, non avrebbe mai saputo che era un poliziotto.»
Charles era sinceramente sollevato che Lars non fosse piu fra i sospetti, ma non pote esimersi dal farle notare che Junior vide quell'uomo una seconda volta, due giorni dopo, fuori dall'appartamento. Il bambino doveva sapere che quegli uomini erano tutti poliziotti.
«Tre detective intervengono per un suicidio,» disse Mallory «ma non e stato l'indirizzo ad attirare la loro attenzione. Uno degli agenti forni il nome della vittima, ma nessuno era mai stato all'appartamento di Natalie quando era ancora viva. Ho controllato. Era lei ad andare alla polizia per le denunce. Hai letto l'interrogatorio di Deluthe con Alan Parris. Gli agenti rimasero nella stanza due secondi prima di chiudere la porta e chiamare rinforzi. Videro un cadavere senza capelli appeso a una corda. Era gonfio, ricoperto di vermi, il viso irriconoscibile.»
«Ma sapevano che era Natalie» disse Charles. «Sapevano che era il suo appartamento.»
«Uno di loro si» disse Mallory. Indico le fotografie degli agenti: «Riesci a distinguere Loman da Parris?».
«E facile» disse Charles, anche se non aveva mai visto ne l'uno ne l'altro. «Loman e l'unico presente nelle foto