disponibile. «Penso che usino molti degli stessi metodi, come l'apprendimento attraverso esercizi ripetitivi.»
«Si, e per Ira hanno attenzioni speciali. Ho cercato di farlo accettare da un istituto privato a New Orleans» disse Darlene. «Ma non ha superato i test per l'ammissione.»
Alla fine, la conversazione si sposto sui motivi che avevano condotto Charles dallo sceriffo. «Augusta Trebec crede che la giovane arrestata possa essere la figlia di Cass Shelley. Come esecutrice testamentaria…»
«E chi altri potrebbe essere quella ragazza, signor Butler?»
Dopo aver accettato di chiamarlo Charles, gli racconto dell'arrivo di Mallory a Dayborn, il giorno del delitto. «E scesa da un taxi davanti al bed & breakfast. Io ero seduta sul portico e stavo chiacchierando con la mia amica Betty Hale. La ragazza era tale e quale sua madre. Non si puo dimenticare un viso del genere.»
Anche Babe Laurie aveva visto Mallory e si era messo a camminare come un ubriaco, con gli occhi spalancati. «Poi si e seduto sul bordo della fontana mentre la ragazza prendeva una stanza al bed & breakfast. Quando suo fratello Malcolm e passato a prenderlo in macchina, lui non voleva andarsene, e cosi hanno cominciato a litigare. Intanto Ira era sgattaiolato a casa, dove si e messo a suonare il piano, sempre le stesse poche note, ripetute in continuazione. Quella musica ha fatto andar fuori di testa Babe che si e precipitato a casa mia, con il fratello alle calcagna. Ero incredula: nessuno fa irruzione in casa altrui a quel modo. Ho salutato Betty e sono uscita. All'improvviso, la musica si e interrotta e mio figlio ha cominciato a urlare. Sono corsa in casa proprio mentre i Laurie scappavano. Ho trovato Ira al piano con le mani fracassate e il sangue che colava sui tasti.»
Charles guardo di sottecchi Ira per vedere come reagiva alle parole di Darlene. Sembrava che il ragazzo non le udisse neppure. Forse per lui erano solo rumore senza significato. Forse il suo pensiero era fatto di immagini e non di parole, forse la musica era l'unico linguaggio naturale per lui.
Per ora Ira sembrava piu interessato al cibo. Charles provo a rivolgersi a lui.
«Potresti accennarmi il motivo che suonavi al piano?»
Fu sua madre a rispondere: «Non parla piu con nessuno adesso. Quando era piccolo chiacchierava tanto. Ora ripete solo alcune parole: si chiama 'ecolalia'. Ecco perche non puo superare il test di ammissione per quel centro terapeutico di New Orleans».
Era comprensibile. Un programma avanzato aveva come requisito primario la capacita di comunicare.
«Forse lei sarebbe in grado di ricordare le note?»
«Figurarsi!» esclamo lei. «Non ho orecchio. Mio figlio invece e incredibile: se lo si fa sedere al piano, lui suona, ma non accetta richieste. Suona solo quello che vuole. E a volte, ma soltanto quando ne ha voglia, canta: ha la piu bella voce mai sentita. E non lo dico perche sono sua madre.»
«Lo sceriffo ha avuto parole di elogio per il talento di Ira.»
Darlene sorrise con un certo imbarazzo, e nascose le mani sotto il tavolo. «A volte, se le finestre sono aperte, chiunque passi nella piazza si ferma a sentirlo cantare. Restano li, immobili e silenziosi come se fossero tutti in chiesa. Ho perfino visto qualcuno scoppiare in lacrime.»
Charles era davvero incuriosito. Si trovava di fronte a qualcosa di molto piu raro di una delle consuete doti da
Finito il panino, Ira inizio a dondolarsi avanti e indietro sulla sedia, con lo sguardo fisso sulle proprie mani. Charles sapeva che il ragazzo stava cercando di calmarsi. Perche? Un attimo prima non era agitato.
Darlene copri, senza toccarle, le mani del figlio con le sue.
«Cosa c'e che non va, tesoro?»
«Cosa c'e che non va» ripete Ira, guardando il pavimento.
Charles e Darlene si girarono e videro una figura sulla soglia. Era l'uomo dai due volti, l'artista del cambiamento. Sorrideva alla donna, salutandola con la mano.
Darlene si irrigidi. Raccolse la borsa e usci in fretta insieme a Ira, abbozzando a sua volta un saluto.
L'uomo si avvicino al tavolo di Charles e gli tese la mano. «Sono Malcolm Laurie. Ma mi chiami pure Malcolm. Posso sedermi al suo tavolo?»
«Certo. Sbaglio, o lei assomiglia a Babe Laurie?»
«Era mio fratello.» Malcolm Laurie si mise comodo, come se si trovasse nella sala da pranzo di casa sua.
«Le mie condoglianze» disse Charles.
«La ringrazio, signor…?»
«Butler. Se non ho capito male, suo fratello era un predicatore itinerante.»
«E l'attivita di famiglia.» Ecco di nuovo l'accattivante sorriso. «Ha mai visto uno di quegli spettacoli di carattere religioso che si svolgono nelle fiere?»
«Si, da bambino… Pensavo che non ne esistessero piu. Tutti i predicatori ormai si dedicano a programmi televisivi.»
«Non tutti. La nostra famiglia fa ancora spettacoli itineranti. Abbiamo comprato un tendone da un circo che era fallito. Babe era ancora piccolo.»
«Una vera tenda da circo?» Non vedeva una di quelle meraviglie da quando era un fanciullo. «Quanto e grande?»
«E la tenda piu grande che abbia mai visto, glielo garantisco. La montiamo domani per il servizio funebre in memoria di Babe. Nessuna trave, si regge con corde e sostegni tirati su a forza di muscoli. Se vuole vedere come montiamo la tenda, deve venire nella zona della fiera verso le otto del mattino.»
«Ci saro.»
Anche se non era possibile, Charles aveva l'impressione che Malcolm non sbattesse mai le palpebre. I suoi occhi azzurri erano magnetici.
«A quel che ho capito lei ha qualche rapporto d'affari con la detenuta» disse Malcolm. «Se e una sua amica, voglio che sappia che l'ho perdonata per aver ucciso mio fratello.»
«Non le pare di essere un po' troppo frettoloso? Nessuno l'ha accusata di omicidio. La trattengono in qualita di testimone oculare.»
Malcolm parve sorpreso, e Charles si accorse di avergli rivelato qualcosa di molto importante.
Abbasso gli occhi. Se quello che gli aveva detto lo sceriffo fosse stato un gran segreto, certamente non ne avrebbe fatto parola a nessuno, tantomeno a lui. Tuttavia, aveva ignorato l'avvertimento di Augusta Trebec di non fornire informazioni utili agli avversari. Malcolm non era certo dalla parte di Mallory. Nel tentativo di cambiare l'argomento di conversazione, disse: «Non so in cosa consista la sua religione. La New Church e forse vicina alla Chiesa Battista?».
«No, lei sta facendo confusione. In questa zona siamo tutti cattolici. Nel nostro spettacolo usiamo il piu gran crocifisso mai visto. I cattolici intendono la crocifissione del Cristo e la sua morte come l'espiazione dei peccati. I protestanti, invece, preferiscono vedere una croce vuota, a ricordare la sua resurrezione.» Scosse il capo. «Non c'e passione nella loro religione. I protestanti sono davvero noiosi; senza offesa, se lei e dei loro.»
«Allora la New Church e una setta cattolica?»
«Direi che siamo un po' cattolici e un po' protestanti. Venga a vedere con i suoi occhi. Ci sara grande affluenza allo spettacolo di domani sera, ma potrei riservarle un posto in prima fila.»
«Grazie, mi farebbe piacere. Allora, che tipo di visione sostenete?»
«La presa di coscienza. Imparando a vedere le cose come sono realmente, si entra a far parte del flusso di energia e si capisce che tutto quel che ci accade e predestinato.»
Nelle sue parole Charles riconobbe la dottrina di un filosofo
«Ho visto il povero diventare ricco e il debole diventare potente.» Adesso stava citando un altro bestseller da quattro soldi sulla filosofia zen.
«Meno ti dai da fare per ottenere quello che vuoi, piu ti avvicini alla meta.»
Cio che Malcolm Laurie stava dicendo era in vendita in tutte le librerie nella sezione 'New Age'. La New Church non era altro che l'ennesimo spaccio dove la gente sperava di acquistare una vita piu interessante, una nuova coscienza e il soddisfacimento di ogni bisogno materiale. E il tutto senza dolore, senza fatica e, soprattutto, senza tasse, poiche si trattava di un'organizzazione religiosa.
«Le manca qualcosa nella vita, vero?» Gli occhi di Malcolm scintillarono. «Quello che ha non le basta. Lei vuole qualcosa di piu, non e cosi?»
«Certo» asseri Charles. Chi avrebbe detto di no?
«Il regno dei deli e in mezzo agli uomini, ma loro non lo vedono. Posso spiegarle come ottenere cio che per lei