Mallory sembrava a suo agio, seduta nell'imbracatura di cuoio che recava il nome della locale societa telefonica.
«Presumo che quella tu l'abbia rubata.»
Annui distrattamente, senza offendersi. Era occupata a maneggiare fili scoperti. «Ho lavorato nel settore informatico di una societa dei telefoni, su al Nord.»
Allungo una mano attraverso un intrico di fili per slacciargli la cravatta e togliergliela. Poi gli sbottono il gilet, aprendolo in modo da esporre la camicia. Tra le stelle, insieme a Mallory, Charles penso che quello era forse il momento piu romantico della sua vita. Era ansioso di vedere cosa lei avrebbe fatto per rovinarglielo.
Mallory gli punto una scatoletta scura al petto: ne usci un fascio di luce. Lui guardo il piccolo schermo da computer proiettato sulla sua camicia. «Vedo che hai eliminato il problema di risoluzione.»
«Ho tramutato i pixel in onde analogiche. Ma assorbe ancora troppa potenza dalla batteria.»
Charles dedusse che la batteria di riserva era collegata a uno dei fili che uscivano dal minuscolo computer e sparivano nella tasca del blazer di Mallory. Lei chino il capo e digito sulla piccolissima tastiera con l'aiuto di un bastoncino d'argento. Il suo viso era inondato di luce azzurra.
Sebbene detestasse l'alta tecnologia, Charles aveva dimestichezza con il gergo informatico. Amava a tal punto il suono della voce di Mallory che, un anno prima, aveva ascoltato con rapita attenzione le sue descrizioni di quel prototipo avanzatissimo di palmare.
Charles osservo il diagramma proiettato sulla camicia. «E questo cos'e?»
«Stai guardando la rete di distribuzione di una societa elettrica. Ho lavorato anche per loro. Guarda qua.» Si giro verso Dayborn. La luce manco di nuovo, in citta e a Owltown. I lampioni si spensero e s'accesero, uno alla volta, a intermittenza. Poi tutte le luci di Dayborn tornarono ad accendersi insieme. Owltown, invece, rimase al buio, come pure l'area al di qua dell'Upland Bayou.
«Bel trucchetto, vero? E stato un lavoraccio sistemare gli interruttori indipendenti.»
Finalmente capi cosa avesse fatto per tutti quei mesi, dalla primavera all'autunno: era stata impegnata a disporre trappole, a escogitare progetti, insomma a complottare. «E per quanto tempo hai lavorato per l'Ufficio delle imposte?»
«Bel colpo, Charles! Ho scaricato quel che mi serviva durante il test preliminare al colloquio di lavoro, che poi, pero, non ho fatto.»
Gli archivi dell'Ufficio delle imposte le avevano rivelato tutto quanto le interessava sapere sulla popolazione di Dayborn, compresi quelli che – negli ultimi diciassette anni – erano morti o si erano trasferiti.
Dopo di che doveva aver ficcato il naso nel
«L'Ufficio delle imposte mi ha consentito di iniziare a mettere insieme la mia lista.»
«La tua lista? Ma in questo maledetto paese tutti tengono una lista? Vuoi individuare i membri della folla, vero? Gli assassini di tua madre.»
Mallory lo guardava fisso negli occhi. «Chi altro tiene un elenco?»
«Be', lo sceriffo, tanto per cominciare. Ed Henry. Non te l'ha detto?»
«Non abbiamo avuto molto tempo per parlare. Sono stata occupata.»
«Lo vedo.»
Lei gli tocco la mano per sollecitarlo a continuare. «L'elenco dello sceriffo?»
«Jessop non ha mai smesso d'investigare sull'omicidio di tua madre. Sta torturando i suoi sospetti. Sono al corrente soltanto di due: Alma Furgueson e il vicesceriffo Travis.»
«Travis? Lo sceriffo crede che Travis fosse fra quelle persone?»
«Si. E da allora gliela sta facendo pagare.»
Gli parve di scorgere un rimpianto negli occhi di Mallory. «Non sapevi che lo sceriffo non si fosse mai arreso?»
No, non lo sapeva; lui, invece, ne era certo. «Allora, siete dalla stessa parte. Non devi piu nasconderti. Potresti…»
«Charles, lui e della polizia, io no. Ho lasciato il mio distintivo a New York. Credevo avessi capito.»
«Ma che hai intenzione di fare, Mallory? Il giustiziere? Henry mi ha detto che gli assassini erano quasi una trentina. Non puoi beccarli tutti.»
«Certo che posso.» E con lo stesso tono disse: «Per favore, reggimi le pinze».
Lui obbedi. «Secondo me, il primo passo e trovare chi ha ucciso Babe Laurie. Quindi, quando non sarai piu sospettata…»
«Perche dovrebbe interessarmi chi ha ucciso Babe?»
«Non ti chiedi
«No. Non ha importanza.» La sua voce era irritata, ma cambio tono in fretta, passando improvvisamente a un altro argomento. «Allora, ti e piaciuto lo spettacolo di stasera?»
«Quale? Il tuo o quello di Malcolm?»
«Il circo dei Laurie, Charles!»
«Be', lo spettacolino di magia ha bisogno di qualche ritocco. E troppo rozzo per i miei gusti.»
«Non e all'altezza di Max Candle?»
«Per niente. Troppi lustrini. Malcolm non ha classe.» Charles guardo di nuovo in giu e si ricordo di essere in cima a un pilone del telefono. Gli parve che la terra si muovesse, o era forse il suo stomaco?
«Tuo cugino si e mai occupato di miracoli religiosi?»
«No, pero Max conosceva il mestiere.» Si guardo di nuovo la camicia mentre Mallory vi faceva scorrere una serie di diagrammi. «Potresti dare qualche suggerimento a Henry per un miracolo religioso su piccola scala?»
Prima di rispondere, Charles assistette a un nuovo miracolo a opera di Mallory. Lei tocco la tastiera e a Owltown torno la corrente.
«Non hai paura di essere scoperta?»
Lei lo squadro, offesa. «La societa elettrica mandera una squadra a controllare le linee. A dieci chilometri da qui troveranno la causa del guasto lungo la linea principale. Penseranno che siano entrati in funzione i circuiti di
«Mica avrai…»
«Charles, ti sentiresti meglio se ti dicessi che lo scoiattolo era gia morto prima che lo friggessi?»
Il suo era un sarcasmo lieve, ma tocco un nervo scoperto. Ai suoi occhi doveva apparire un pagliaccio. «Stavo per dire, non hai tralasciato proprio nulla. Ora, mi scuserai, ma e stata una giornata lunga e sono stanco.»
Stava per scendere quando senti la mano di Mallory sul braccio.
«Resta» disse.
Lui esito.
Non era un comando. L'inflessione era diversa, quasi di scusa.
La mano gli serro il braccio, come se avesse bisogno di forza per trattenerlo. Ma non ce n'era bisogno, non ce n'era mai stato.
Lei si sporse oltre il groviglio di fili elettrici scoperti. Il congegno che aveva fra le mani pulsava di luci rosse. Gli sfioro con le labbra la guancia e l'orecchio, mormorandogli: «Non uccidero mai piu un altro scoiattolo, te lo prometto».
Prima che lui potesse aprir bocca, lo bacio. Lui rimase immobile: non si sarebbe mosso neanche se si fosse trovato su un tappeto di carboni ardenti.
Fu tutto troppo breve. Mallory si tiro indietro. Mentre l'euforia passava, si chiese se lei fosse conscia dell'effetto che gli faceva. Avrebbe perso il sonno cercando di capire perche lo avesse baciato.
O forse no.
Non gli importava perche l'avesse fatto. E sarebbe corso giu dal pilone in un baleno per ammazzarle una decina di scoiattoli, se lei glielo avesse chiesto.
«Voglio che te ne torni a New York, Charles. Parti stasera.»
Non avrebbe esitato a sacrificare la vita per Mallory. Ma non poteva abbandonarla. Tornarsene a New York senza di lei era impensabile. Scosse il capo.
«Anche Henry mi puo aiutare. Non ho bisogno di te, Charles.»