Perche aveva deciso di farsi chiamare Mallory? Charles credeva che quello fosse il nome del padre, anche se lei si rifiutava di discutere l'argomento. Forse non le importava. Il suo vero padre era stato Louis Markowitz, che l'aveva allevata dall'eta di dieci anni.

Mallory si giro e sorprese Charles a fissarla. Andando verso di lui, si fermo vicino alla porta e sollevo uno scatolone con gli oggetti personali di sua madre. Lo poso nell'atrio, pronto per essere caricato in macchina. Ormai la festa volgeva al termine.

Adesso che erano di nuovo tutti insieme nella stessa stanza, Augusta propose un brindisi al lungo viaggio verso casa. Charles si volse verso Mallory.

Dov'era la sua casa adesso?

L'indomani mattina sarebbe ripartita in macchina alla volta di New York, ma quanto ci si sarebbe fermata? Charles penso che 'casa' non era un luogo, ma una persona, ed era improbabile che Mallory sarebbe mai tornata a casa da lui: agli amici si facevano semplici visite. Tuttavia, la sua amicizia non era poca cosa. Gia, lui non si stava accontentando, al contrario…

Gia, come no. Avrebbe detto Mallory.

Charles smise di raccontarsi bugie e controllo l'orologio. Era quasi l'ora di ritirare le valigie di Riker al bed & breakfast, prima di accompagnarlo all'aeroporto.

I bicchieri erano vuoti, stavano per salutarsi quando Charles diede voce a uno degli enigmi irrisolti che gli si agitavano in testa.

«Qualcuno vuole dirmi chi ha ucciso Babe Laurie?»

A Riker la domanda non piacque, tanto che finse di non aver sentito. Henry gli rivolse un sorriso imperscrutabile. Tom Jessop era fermo con una mano sulla maniglia della porta oltre la quale Lilith si era appena dileguata.

Infine fu Jessop a parlare. «In via ufficiosa?»

«Se preferisci.»

«E stato Fred Laurie. Manca da quando e sparito il cane di Kathy. Quel bastardo aveva gia tentato una volta di uccidere Cane Buono. Penso che prima di scappare abbia voluto portare a termine quel lavoretto in sospeso. Ho due testimoni che l'hanno visto nei boschi con il fucile.»

Questo spiegava la scomparsa del cane. Ma non era ancora…

«Per me funziona.» Augusta sfregava il dito sul suo bicchiere, come per cancellare una macchia immaginaria.

Mallory, lo sguardo fisso su un'asse del parquet, disse: «Suppongo che il movente sia il figlio di Babe».

«Si, sono propenso a crederlo anch'io» concluse lo sceriffo. «In realta il ragazzo era figlio di Fred. Probabilmente i due Laurie si sono messi a litigare… ed e finita male. Ho gia consegnato il mio rapporto, ed emesso un mandato d'arresto per Fred Laurie.»

Mallory e Augusta si scambiarono uno sguardo che Charles non seppe decifrare. Dopo un minuto capi, ma fece un grosso sforzo per bloccare l'idea che si andava formando nella sua mente. Smise di chiedersi quanti corpi potessero giacere all'estremita del Finger Bayou.

Quel che era certo era che Fred Laurie non aveva ucciso il fratello.

«Quali sono le prove a carico di Fred Laurie?» domando, sapendo bene di alienarsi le simpatie di tutti i presenti. «Non c'e bisogno di qualcosa in piu di un semplice sospetto per ottenere un mandato?»

«C'e la confessione che Travis ha reso in punto di morte» disse Jessop. «Ha dichiarato che Fred e l'assassino. Riker era presente, ha firmato una dichiarazione che lo conferma.»

Charles si volto verso Riker, che pero stava osservando la sua scatola di fiammiferi con un'attenzione degna di un'opera d'arte.

Lo sceriffo ruppe il silenzio. «Ehi, Riker, perche non torniamo in paese a prendere le valigie? Poi ti accompagno in aeroporto.»

Riker annui. Jessop si rivolse a Mallory: «Tornerai per il processo? Non che ci manchino i testimoni. Fanno a gara per denunciarsi l'un l'altro».

Lei scosse il capo. «Ho chiuso con questo posto.»

Dopo che si furono scambiati gli ultimi addii, e che Riker se ne fu andato con lo sceriffo, Charles sollevo il pesante scatolone con gli effetti di Cass e lo deposito sul sedile posteriore della Mercedes.

Qualcosa aveva preso a ticchettare come un orologio.

Guardo Mallory con sospetto: aveva forse nascosto una bomba fra gli oggetti di sua madre?

«E il metronomo» spiego lei. «Si dev'essere sganciato il pendolo.»

Mentre prendevano posto sui sedili anteriori lui le chiese: «Ricordi qualcosa delle lezioni di piano di Ira?».

Lei annui. «Suonavamo insieme. Allora a casa c'erano due pianoforti, quello a coda di mia madre e una vecchia pianola. A volte Ira e io ci sfidavamo, per vedere chi suonava piu in fretta.»

Il metronomo batteva quattro quarti.

«Mallory, perche Ira venne a casa tua quel giorno? Tua madre continuava a dargli lezioni di piano anche dopo che il padre decise di fargli interrompere la terapia?»

«La terapia non fu interrotta. Ira aveva nostalgia di mia madre. Continuo a presentarsi a casa ai soliti orari. Suo padre avrebbe dovuto badare a lui quando Darlene lavorava, ma non era granche come babysitter. Quando Ira bussava alla porta, mia madre lo accoglieva con gioia.»

Charles aveva la chiavetta dell'accensione in mano. Il metronomo stava rallentando il battito. Gli uccelli cantavano con foga.

«Non mi hai mai chiesto se sia stata io a uccidere Babe Laurie» disse Mallory inaspettatamente.

«Non era necessario. Fu colpito con un sasso da dietro, non e nel tuo stile. Se lo avessero trovato con un bel foro di pallottola in fronte, sarebbe stato molto diverso.» Si volto per dare un ultimo sguardo a Casa Shelley mentre inseriva la marcia. «Chissa perche ho avuto la sensazione di essere il solo in quella stanza a non sapere il nome dell'assassino.»

«Non e vero, Charles. Riker e Augusta hanno le loro idee, ma si sbagliano.»

«E lo sceriffo?»

Mallory si scosto. «Non interessa a nessuno chi abbia fatto fuori Babe Laurie. Credimi, non ha alcuna importanza.»

«Sono stufo di sentirlo ripetere. A me interessa.» Porto la macchina fuori del cortile e poi la blocco sulla strada sterrata. «Stai dicendo che lo sceriffo lo sa, e ha deciso di non far niente in proposito?»

Mallory tacque. Charles si diede dello stupido. Perche le aveva rivolto quella domanda? Il suo codice d'onore le vietava di fare la spia.

«Non vuoi darmi neppure un indizio, Mallory?»

Lei lo guardo un attimo, forse misurando la sua lealta, come se ce ne fosse bisogno dopo tutto quello che avevano passato. Il metronomo batte il tempo. Charles aspettava un altro battito, ma i secondi scorrevano lenti. Ancora un tic.

«Non ci sono prove» disse Mallory.

«Non voglio far arrestare nessuno. Mi basta sapere chi e stato.»

«Ti ho detto che l'ospedale stava informatizzando il vecchio archivio cartaceo. Quando l'addetta ha scansito i risultati delle prime analisi di Ira, deve aver letto la segnalazione della malattia venerea. Quindi ha inserito nel database una nota riguardante la violenza su minore. Quando mi sono collegata al computer dell'ospedale, la cartella di Ira non era ancora registrata. C'era solo l'appunto dell'addetta, il nome di Ira e la malattia.»

«Violenza su minore? Ma Ira non era piu un bambino» replico Charles. Poi alzo una mano. «No aspetta, ho capito. Correggimi se sbaglio. So che la diagnosi di autismo fu cambiata in quella di ritardo mentale. Questo fatto e la dipendenza di Ira dalla madre comportano lo status legale di minore. Esatto?»

«Esatto. Cosi quando Darlene ha portato Ira al pronto soccorso per le fratture alle mani, la segnalazione del computer ha fatto si che l'ospedale fosse obbligato a chiamare lo sceriffo.»

Il metronomo smise di battere.

Riker aveva appreso l'arte di far le valigie con una sola mano in dieci minuti netti. Apri il primo cassetto, prese la biancheria e la infilo nella borsa. Di solito, non si muoveva tanto in fretta, ma non voleva perdere tempo. Le

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