indelebile. Malcolm gli ficco la paura nella mente, e una pietra in mano.»

Con un sasso e un'idea fissa in mente anche Darlene si era macchiata di un crimine orribile… Ma Travis aveva colpito solo il cane.

«Nell'archivio del laboratorio di analisi c'e il referto negativo dell'esame del sangue di suo marito.»

«La lettera di cui Malcolm si servi per manipolare mio marito?»

«Credo di si. La data coincide con quella del linciaggio. Una copia di quel referto era destinata a suo marito. Ma quando gli fu spedita, Cass era gia morta.»

«Fu per questo che si uccise?»

«Si» rispose Charles. «Forse suo marito e Cass litigarono quando lei gli chiese di sottoporsi a un prelievo di sangue. Si sara sentito offeso. Era innocente, ma lei voleva eliminarlo dalla lista dei sospetti. Cass aveva i risultati degli esami in mano quando si reco dal vero violentatore di bambini, ed era furibonda.»

«Allora era Babe.»

«Non c'e modo di saperlo per certo.»

«Chi altro potrebbe esser stato?» strillo Darlene. «Babe prese l'infezione prima degli altri!» La sua voce echeggiava acuta al di sopra del brusio della caffetteria. Le mani si allargarono nell'aria come per riprendere le parole e abbassarne il volume. Tutt'intorno le conversazioni si interruppero e i giornali dei clienti solitari si abbassarono sui tavoli.

Strinse le labbra. A stento aveva ripreso il controllo. «So che Babe era il ragazzo di diciannove anni citato in quella cartella. Nel suo caso la sifilide era in uno stadio molto piu avanzato. Me lo disse l'infermiera.»

«Quella cronologia, in se, non prova nulla su chi contagio chi.»

«Se solo Ira me l'avesse detto…»

«I bambini sono i migliori cospiratori» commento Charles. «E cosi facile spaventarli, che non parlano quasi mai. Jimmy non parlo, e nemmeno Babe, all'epoca in cui gli tocco subire uno stupro.»

«Babe?»

«Secondo l'autopsia, il suo era uno stadio di sifilide molto avanzato. Ma lavorando solo su un cadavere, il patologo non aveva modo di accertare la data dell'infezione. Il coroner non sapeva delle convulsioni, della debolezza, degli attacchi d'ira che affliggevano Babe da anni. Babe Laurie doveva essere un bambino quando contrasse la malattia.»

«Ma com'e possibile? Qualcuno l'avrebbe saputo.» Esclamo Darlene e poi gelo. Perche? Lei aveva forse saputo qualcosa di Ira? E i genitori di Jimmy Simms, avevano saputo quel che era stato fatto al loro figlio?

«Sono certo che Malcolm sapesse» affermo Charles. «Babe deve aver manifestato l'intera gamma dei sintomi. Ma se il fratello lo avesse fatto curare per una malattia venerea in tenera eta, sarebbe scattata un'indagine.»

«Ma Cass stava curando Babe quando…»

«Quando era un adolescente e lo si poteva spacciare per un frequentatore di prostitute. Tom Jessop mi disse che Cass lo salvo dalla strada per curarlo. Le lesioni dovevano gia essere evidenti allora. Quando ebbe i risultati degli esami, si rese conto della gravita della malattia e fece il collegamento con Jimmy Simms. L'epatite la condusse a Ira. D'un tratto Cass si ritrovo con un sacco di domande da fare a Malcolm.»

La busta di cellophane era scoppiata; la torta sbriciolata era finalmente fra le mani di Darlene. «Significa che la dottoressa ando a quella riunione con l'intenzione di affrontare Malcolm?»

«Dall'eta di cinque anni, Babe fu allevato da suo fratello. Malcolm ebbe ogni opportunita di…»

Darlene strinse la mano e le briciole le scivolarono fra le dita. «Dunque Babe si limito a fare quel che era stato fatto a lui.»

Charles continuo: «Malcolm era un seduttore nato. I tempi combaciano. Probabilmente si dedico al nipote Jimmy quando Babe divenne troppo grande per i suoi gusti. E poi Ira, la sera dello spettacolo…».

Il bambino doveva essersi terrorizzato quando Babe lo aveva sottoposto all'imposizione delle mani. Doveva aver urlato. Malcolm aveva cercato di calmarlo e lo aveva portato in un posto tranquillo. Forse Ira aveva gridato, ma chi poteva immaginare la vera ragione di quelle grida? Nessuno, nemmeno il padre, che quella sera era tra il pubblico, forse a pochi passi dal luogo dello stupro.

Darlene scuote adagio il capo.

«Dev'essere stato duro per Babe veder morire Cass Shelley» disse Charles. «Cass era stata il suo medico, un tempo. Forse la sola a preoccuparsi di quel che gli accadeva. Poi e comparsa Mallory, l'immagine stessa della madre. E Ira ha cominciato a suonare quelle note al piano, ripetendole all'infinito. Le stesse note del vecchio disco inceppato che fece da accompagnamento alla lapidazione. Babe e andato fuori di testa. Ha gridato a Ira di smetterla. Ma Ira ha continuato a suonare. A quello stadio della malattia, Babe non era in grado di controllare gli attacchi di rabbia. Cosi ha sbattuto il coperchio del piano sulle mani di Ira, per far cessare la musica. Quando la musica e cessata, Babe se ne e andato.»

«Ma Babe stava aspettando Mallory. Le aveva teso un agguato

La tazza da caffe s'infranse sul pavimento.

La sala per un attimo si zitti. Gli occhi erano puntati sulla macchia scura che s'allargava sul pavimento e su quella donna che sembrava una pazza pericolosa.

«Dubito che Babe volesse fare del male a Mallory» disse Charles. «Forse delirava, credendola Cass, la sua antica fonte di conforto. Oppure era lucido e voleva parlare con Mallory del giorno in cui era morta sua madre. Questo spiegherebbe il litigio che e scoppiato fra i fratelli prima in piazza e poi alla stazione di servizio. Ma non lo sapremo mai. E complicato interpretare il pensiero di chi e morto.»

Darlene scoppio in singhiozzi. Finalmente la gente seduta intorno a loro era tornata a rivolgere gli occhi alle proprie cose. In quel posto le lacrime erano di casa e quelle di Darlene parvero rasserenare tutti. Erano la prova che in lei non c'era nulla di pericoloso, solo tanto dolore.

Charles attese pazientemente che finisse di piangere. Quando si fu ricomposta, ando a prenderle un'altra fetta di torta e le apri l'involucro.

Lei cerco di sorridere, ma non ci riusci. «A nessuno importa chi abbia ucciso Babe Laurie, tranne che a lei.»

«Oh, non e vero» replico Charles. «Tutti quelli che hanno sostenuto questa tesi cercavano solo di proteggere una persona a loro cara.»

Be', Mallory poteva aver pensato che lo sceriffo avesse ucciso Babe Laurie. Quando Charles aveva insistito, non lo aveva forse spinto verso Jessop? Ma Charles rimaneva incerto. Era sempre cosi difficile capire quando Mallory stesse mentendo. Tom Jessop si sarebbe potuto difendere da un'eventuale falsa accusa; ma se Darlene fosse finita in prigione, chi si sarebbe preso cura dell'antico compagno di giochi di Mallory? Tipico da parte sua trovare l'espediente…

«Charles, cosa crede che fara di me il tribunale?» Il suo tono era calmo, adesso.

«Tom Jessop e un brav'uomo. Avra molto peso in quel che le accadra.» Jessop avrebbe certo sostenuto la tesi di una temporanea incapacita d'intendere. «Penso che possa sperare nella sospensione della pena.»

«E se lei fosse nella giuria?»

«Chiederei una libbra della sua carne? No.»

La vita di Babe sarebbe stata un vero inferno se gli fosse stato concesso di continuarla. Le migliori cure mediche del mondo avrebbero mitigato le sofferenze, ma non annullato il danno. «Tuttavia, l'uccisione di Babe mi rattrista, in particolare, il modo in cui mori.» aggiunse Charles.

«Tutto solo e spaventato» disse lei, con un cenno di assenso. «A dissanguarsi per strada, come un cane.»

Era d'accordo con lui, ne condivideva la tristezza, in volto aveva un'espressione di vero dolore. E pieta? Si. Anche quella. Ora al mondo c'era almeno una persona che avrebbe pianto Babe Laurie. La sua stessa assassina avrebbe visitato la sua tomba, portandogli qualche mazzo di fiori.

Epilogo

La notte era mite e Mallory non indossava lo spolverino nero.

I blue-jeans chiari e la camicia bianca gli avevano facilitato l'inseguimento nell'oscurita. Charles non si mosse verso di lei, ma resto nell'ombra del cerchio d'alberi, in silenzio.

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