l'assassino, giusto? Mi dica, sospetta forse che l'uomo di Amanda sia sposato?»
«Amanda non ne ha mai parlato, e lui veniva solo nel pomeriggio, quando nel palazzo non c'era nessuno.»
«Ma lei li ha sentiti. Li ha sentiti insieme.»
E che cosa aveva sentito! Dissero le sue dita irrequiete sulla scatola dei biscotti. Le mancava il coraggio di incrociare gli occhi di Riker.
Mallory fece scorrere le righe del romanzo, cercando qualcosa che fosse fuori posto, qualche segno di un file danneggiato. La finestra della scala antincendio era alla sua sinistra. Oltre il vetro udi il pianto di un bambino, poi un tonfo morbido. Si giro verso la finestra.
Non era un bambino. Stava fissando un paio di occhi a mandorla, verdi come i suoi. Il pelo del gatto era stato bianco, ma adesso era grigio per la polvere e lo sporco, un orecchio era lacero e sanguinante. Amanda Bosch doveva avere l'abitudine di nutrire i gatti randagi.
«Niente da fare, micio, d'ora in poi dovrai cavartela da solo.»
Si giro nuovamente verso il computer e continuo il suo esame, scorrendo le righe per individuare vuoti e caratteri anomali, cogliendo qua e la brani di trama. Uno dei personaggi principali viveva in un lussuoso palazzo nella Upper West Side, proprio come Betty Hyde. Era un uomo sposato che tradiva la moglie. Molto interessante!
Il gatto non voleva saperne di stare zitto.
Mallory guardo di nuovo verso la finestra e provo a comunicargli, stringendo gli occhi, che doveva tacere, e subito, o lo avrebbe spedito dritto al paradiso dei gatti. L'animale equivoco, stringendo a sua volta gli occhi in due fessure che dicevano: 'Ti voglio bene anch'io'. Poi si sollevo sulle zampe posteriori, toccando il vetro con la zampa, miagolando con insistenza: 'Fammi entrare adesso, adesso, adesso'.
Mallory apri la finestra a ghigliottina. Ma, prima che potesse scacciarlo, il piccolo animale balzo sul pavimento della stanza, depositando al suo passaggio peli di gatto sulla manica del suo blazer. Attraverso di corsa il cucinino ed entro nel salotto. Mallory si strinse nelle spalle. All'inferno. Amanda Bosch era morta, l'appartamento era stato setacciato da una banda di estranei, che il gatto andasse a cacciarsi dove voleva. Non faceva alcuna differenza.
Il gatto riprese a miagolare. Mallory penso a un metodo infallibile per zittirlo una volta per tutte, ma poi un raro afflato di umanita la indusse a lasciar perdere. Il gatto avrebbe avuto abbastanza problemi in strada anche senza un'altra ferita.
Lo osservo aggrapparsi alla porta dello sgabuzzino e aprirla. Dopo una breve ricerca, ne usci e si mise ad annusare il pavimento. Poi ando a strofinarsi contro il polpaccio di Mallory. Il miagolio lamentoso cesso per fare posto al morbido ronfare delle fusa. Con la gamba Mallory spinse via la bestia. Allora il gatto si infilo in una scatola posata sul ripiano piu basso della libreria. Riemerse con in bocca un topino di gomma.
Mallory si alzo per ispezionare la cucina. Nella credenza trovo una ciotola di ceramica con su scritta la parola 'Nose', naso. Il gatto la stava fissando, allora Mallory noto il segno grigio sul muso, un'ombra che aveva scambiato per sporcizia. Creava l'illusione di un gran nasone bulboso. Nose era un nome appropriato.
Stava miagolando di nuovo. Mallory si mise una mano sul fianco, tirando indietro la giacca per mostrare la pistola nella fondina, ma su un gatto quel gesto era destinato a non avere alcun effetto.
Il gatto si sollevo sulle zampe posteriori e compi un giro su se stesso, danzando con passi delicati e abili. Poi torno a sedersi fissando quietamente la ciotola nella mano di Mallory. Ai suoi occhi adesso il piccolo animale appariva ancora piu sciocco. Normalmente i gatti, noti per l'innato senso di indipendenza, avevano il pregio di non abbassarsi a certi trucchetti. Quello invece era un gatto ammaestrato.
Mallory apri una scatoletta di tonno, pensando che il cibo lo avrebbe placato. Il gatto mangio come se stesse morendo di fame. Mallory torno in camera da letto e avvio la stampa del romanzo di Amanda. Poi apri la porta dello sgabuzzino e guardo la culla sul pavimento. Passo nella stanza da bagno. Nell'armadietto sotto il lavandino c'era una vaschetta di plastica di quelle usate per la sabbia dei gatti. Era coperta della polvere nera della scientifica, la quale rivelava l'assenza di qualsiasi impronta. L'assassino aveva pulito anche la lettiera.
L'appartamento non era la scena del delitto; Mallory ne ebbe la certezza al termine di un'attenta ispezione degli altri armadietti. Se l'assassino aveva pulito l'appartamento con tanta cura, non era per cancellare tracce di sangue, ma perche quello era un luogo che lui aveva frequentato abitualmente. Probabilmente era a causa sua se Amanda aveva nascosto i file del romanzo. Era possibile che l'assassino vi figurasse in modo riconoscibile…
Restava da chiarire perche l'uomo non avesse fatto sparire lo schedario. Ma certo. Se non avesse lasciato la lista dei clienti di Amanda al suo posto, la polizia si sarebbe attivata per rintracciarli, magari chiedendo aiuto attraverso i telegiornali della sera. Il ragionamento stava in piedi. Il punto del parco dov'era stato trovato il corpo era a pochi minuti a piedi dal domicilio della Hyde. Era l'indirizzo di quel palazzo che l'assassino aveva inteso nascondere.
Riprese a esaminare le stanze dell'appartamento con maggiore attenzione.
'Dettagli', disse Markowitz dalla stanza all'interno del cervello di Mallory che lei aveva arredato con la sua poltrona, una rastrelliera per le pipe e una confezione della sua miscela di tabacco preferita, aromatizzata allo sherry. 'Dettagli!'.
Esamino lo scatolame nella dispensa della cucina. Due scatole di pesce, ma niente cibo per animali. Trovo l'aspirapolvere in un armadietto in soggiorno e lo apri. Il sacchetto non c'era. Lo aveva preso Heller. All'interno dell'aspirapolvere trovo peli di gatto. Il gatto le si stava strofinando nuovamente contro la gamba, depositando altri peli. Stava ritto sulle zampe posteriori, appoggiato con quelle anteriori sui jeans. Mallory si piego e lo prese per le zampe. Le osservo. Quelli non erano gli artigli di un gatto randagio.
Il che spiegava l'orecchio lacero e la gran fame. L'animale doveva essere scappato quando l'assassino era tornato. O lo aveva buttato fuori lui per qualche ragione?
Il gatto aveva ingurgitato il cibo voracemente, lucidando la ciotola. Doveva essere rimasto a lungo senza mangiare. Era possibile che l'assassino fosse tornato nell'appartamento il giorno del delitto, l'ultima data registrata sul computer.
Riker non si sarebbe mai aspettato di vedere Mallory con un gatto in braccio. I gatti erano i nemici naturali dei maniaci della pulizia. L'animale aveva gia depositato un intrico di peli bianchi sul suo blazer grigio. Ma la cosa piu sorprendente era che il gatto fosse ancora vivo. Mallory lo depose sul tappeto accanto a se. Il gatto le si strofino contro la gamba, spargendo altro pelo e, nonostante questo, lei non lo uccise.
«Chi e il tuo amico?»
«Si chiama Nose. Abita qui.»
«Ah si?» Si accuccio per coccolare il gatto che si rifugio dietro il polpaccio di Mallory. «Allora, cos'altro hai scoperto?»
«Questo non e il luogo del delitto» disse Mallory, allontanando il gatto con sorprendente delicatezza. «Il delitto e stato commesso nel parco. L'assassino abita nelle vicinanze. Non e verosimile che prima l'abbia uccisa e poi abbia trascinato il cadavere fin quasi alla soglia di casa. E accaduto nel parco. E la che i due avevano un appuntamento.»
«Un appuntamento? Era nel computer?»
«Quella mattina pioveva, e in casa non ci sono ombrelli. Amanda aveva scoperto qualcosa su di lui, gli ha dato appuntamento nel parco e l'ha minacciato.»
«Come fai a saperlo?»
«Di professione Amanda cercava e controllava informazioni. Quadra. L'ha minacciato, e lui l'ha uccisa. Si e fatto prendere dal panico ed e scappato. Piu tardi e tornato, l'ha trascinata laddove la vegetazione era piu fitta e le ha fracassato le mani con una pietra, per cancellare le impronte digitali. Quella sera stessa e venuto qui per eliminare tutte le prove della relazione che aveva con la vittima. Vive al Coventry Arms. Scommetto che e sposato e che e alto almeno un metro e ottantacinque. E tu, cos'hai trovato?»
Riker sorrise e ripose lentamente il taccuino nella tasca del cappotto. «Il ragazzo ha detto la verita.»
La segui in camera da letto. Sul pavimento erano sparsi rotoli di carta che ancora uscivano dalla bocca della stampante sulla mensola sotto il computer. Mallory scorse i fogli finche trovo quello che cercava e lo strappo dal rotolo. Riker lesse l'elenco di nomi.