«Prima ha cancellato il file con gli indirizzi dei clienti di Amanda. Poi l'idiota ha eliminato dallo schedario un unico indirizzo. La Bosch lavorava occasionalmente per una giornalista rosa, Betty Hyde. Si vedevano anche fuori del lavoro.»

«Quindi pensi che la Hyde sia coinvolta?»

«No. Negli ultimi due mesi la Hyde non ha dato lavoro alla Bosch.»

Strappo un altro foglio. «Questo e il piano di lavoro della vittima. Non c'e niente che riguardi Betty Hyde. E quest'appunto ci dice che la Hyde e all'estero. Ho chiamato il giornale e la compagnia aerea. Dovrebbe rientrare oggi pomeriggio. Guarda qui. La Bosch registrava tutte le ore di lavoro. Non lavorava mai nei weekend. E non ritirava mai personalmente il lavoro. Nei due mesi scorsi tutto il materiale e stato consegnato e ritirato in questo appartamento.»

«Ma l'assassino vive nello stesso edificio della Hyde?»

«E stato cosi sciocco da eliminare una sola scheda. Si. Vive la. Voleva evitare che la polizia si presentasse a fare domande. E come se mi avesse lasciato una mappa.»

«Quando Coffey lo sapra, si mettera a urlare come una partoriente. E un po' fuori dalla tua zona, piccola, ma conosci il genere di persone che vive in quell'edificio.»

«Helen e cresciuta in quell'isolato. Sua sorella Alice vive ancora la.»

«Non e male che tu abbia questo genere di contatti. Ne avrai bisogno se andrai a ficcare il naso al Coventry Arms. Non sapevo che la famiglia di Helen fosse ricca.»

«I genitori di Helen erano benestanti, non ricchi. C'e un curioso miscuglio in quel quartiere. Ci trovi la donna che tira avanti con l'assegno dell'assistenza sociale in un appartamento ad affitto controllato, come la signora bene.»

«Qual e la posizione del palazzo di tua zia Alice? Credi che possa metterci a disposizione un po' di spazio per la sorveglianza?»

«Direi di no. L'ho vista una volta sola, e non le sono piaciuta.»

«Come hai potuto non piacerle? Cosa c'e di te che possa non piacere?»

Adesso si era chiusa in se stessa, persa nell'operazione di riavvolgimento della carta che continuava a uscire dalla stampante.

«Com'e che non sei mai riuscita ad andare d'accordo con i parenti di Helen? So che non amavano Markowitz, ma tu?»

«Dal primo istante in cui poso gli occhi su di me zia Alice provo una avversione istintiva nei miei confronti. Da allora non mi parla.»

Che cosa aveva fatto Mallory alla zia Alice?

Riker teneva in mano il taccuino aperto guardandosi intorno nello studio del dottore. La stanza traboccava del profumo e del verde di piante da vaso, alcune ornate da delicati boccioli. Anche il dottore era un tipo delicato, e Riker lo inquadro come una di quelle anime gentili che acchiappano le mosche entrate in casa per rimetterle in liberta. Provo pena per quel poveretto in camice bianco, intento a spiegare a Mallory che non poteva violare la privacy di Amanda Bosch, viva o morta che fosse. Il dottore non voleva dirle se Amanda avesse contratto malattie a trasmissione sessuale. Si trattava di un principio di riservatezza che non avrebbe mai potuto violare.

La tensione di Mallory stava montando, e Riker immagino che il dottore non riuscisse a leggerne le avvisaglie. La carriera del pover'uomo, contraddistinta dalla sensibilita nei confronti delle donne e dei loro problemi ginecologici, non lo aveva preparato a situazioni come questa.

Mallory si alzo in piedi.

Sbatte la fotografia dell'autopsia sul registro che aveva sotto gli occhi, facendolo sussultare.

Evitando di alzare la voce, ma scandendo le sillabe secondo il ritmo regolare di una bomba a orologeria, Mallory disse: «Guardi cosa le ha fatto quel bastardo».

Non erano le graziose fotografie che gli agenti avevano mostrato ai portinai, quelle dove si vedevano la ferita alla testa e il danno prodotto dagli insetti. Questa mostrava la fase successiva all'autopsia, l'oscenita pornografica di una donna scavata al suo interno come una canoa sanguinolenta.

Mallory non fece alcun cenno al fatto che era l'opera di un anatomopatologo. Lascio che il buon dottore desse corso alla propria immaginazione, inducendolo ad alzarsi in piedi e a raggiungere la porta dello studio.

Mallory si risedette e resto in attesa.

Quando il dottore fu tornato alla scrivania, sedette lentamente, come una persona che fosse appena invecchiata di trent'anni.

Adesso era completamente nelle mani di Mallory.

«Conosceva il padre del bambino?»

«No. Non voleva parlarne. Mi sono fatto l'idea che sia un uomo sposato.»

«Voglio sapere se il movente potrebbe avere qualcosa a che fare con una malattia trasmettibile sessualmente. Non ho tutto il giorno per aspettare i risultati dal laboratorio del medico legale.»

«No, niente del genere. Le ho fatto tutti i controlli, dietro richiesta della diretta interessata. Era sana, a parte il difetto congenito all'utero.»

«E per questo che ha avuto un aborto? E stato un aborto terapeutico?»

«Non ho idea del perche abbia abortito. Voleva quel bambino piu di qualunque altra cosa al mondo. Aveva avuto enormi difficolta nel concepirlo a causa della sua anomalia fisica. C'erano scarsissime probabilita che restasse incinta.»

«L'ha fatta abortire lei?»

«No, ha abortito in ospedale. E andata al pronto soccorso lamentando perdite di sangue e crampi. L'ho raggiunta prima che ho potuto, ma quando sono arrivato era gia tutto finito. L'aborto e stato praticato da un dottore mal preparato, un vero macellaio. Dopo un aborto del genere un'altra gravidanza era fuori discussione. Nessun intervento di chirurgia plastica avrebbe potuto riparare il danno che le era stato inflitto.»

«Quando ha subito l'aborto?»

«Oggi e una settimana. Ha disdetto due appuntamenti con me, e non l'ho piu vista. Ho chiamato e lasciato messaggi. Non mi ha richiamato.»

«Allora e stato un aborto spontaneo? E cosi che e cominciato?»

«No. Non c'e stato aborto spontaneo.»

«Ritiene che abbia tentato di abortire da sola?»

«No, naturalmente no. Niente del genere, ma il feto era in pericolo. Non dormiva ne mangiava da giorni. Era sottoposta a un'enorme pressione.»

«Che tipo di pressione?»

«Non lo so. Quando quella notte l'ho vista all'ospedale, non ha voluto raccontarmi nulla. Il medico di servizio le aveva prospettato la possibilita di salvare il bambino. Lei aveva urlato, 'No! Tagliatemelo via!' Quello non ha tenuto conto dello stato emotivo di Amanda, e ha fatto quello che lei gli chiedeva.»

«Che tipo di trauma avrebbe potuto causare le perdite di sangue e i crampi?»

«Qualunque cosa in grado di toglierle la pace e il sonno. Il riposo a letto era importante. Non e inconsueto che alcune donne con profili clinici particolari passino l'intera gravidanza a letto.»

«Mi dia delle ragioni per cui potesse desiderare di liberarsi del bambino. So che non era per motivi economici. Ho controllato il suo conto bancario.»

«Forse era emerso qualcosa di molto spiacevole sul conto del padre del bambino, qualcosa che le aveva reso intollerabile l'idea di portare dentro di se suo figlio. Stava entrando nel secondo trimestre della gravidanza. Non ho idea di quando abbia detto all'uomo del bambino. Lui potrebbe averle rivelato un problema di natura genetica.»

«Ma lei avrebbe fatto delle analisi per accertarlo, giusto?»

«Non era un buon soggetto per un'amniocentesi. Era una gravidanza molto delicata. Avrei dovuto avere un ottimo motivo per infilarle un ago nella pancia ed estrarne il liquido necessario. Ma Amanda non mi aveva mai parlato di problemi genetici, o di qualunque altro tipo di problema. Era una donna molto felice, prima di perdere il bambino.»

«Riesce a pensare a qualche altra possibilita?»

«Le donne abortiscono in caso di stupro. Non e questo il caso, ma deve comunque essersi trattato di qualcosa di orrendo…»

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