morta, Alice, tre o quattro anni?» La signora Rosen si rivolse a Mallory. «Ti vidi in quell'occasione. Parlai brevemente con tuo padre. Sembrava cosi…» Mallory scocco un'occhiata ad Alice. «Oh, ma sto parlando troppo.»
«Mallory e il tuo nome da sposata?» chiese il signor Rosen, nuovamente redarguito con un calcio dalla moglie, che conosceva i fatti per averli sentiti raccontare da Alice.
«E cosi eccitante» disse Hattie Rosen. «Proprio come alla televisione. Vuoi che usiamo dei nomi falsi?»
«Buona idea» disse Mallory. «E avro bisogno di una lettera per il custode, qualcosa che spieghi perche verro ad abitare nel vostro condominio.»
«Naturale» disse il signor Rosen. «Daremo la stessa spiegazione ad Arthur. E il nostro portiere. Non mi piace mentire ad Arthur.»
«Attenetevi alla verita» disse Mallory. «Ma senza diffondervi in particolari. Ditegli che dovete partire per urgenti questioni personali, e che io sono un'amica di famiglia. Non vi smentiro.»
«Ti ho detto che Ronald russa?» chiese la signora Rosen. «Dormiamo in stanze separate.»
«Nessun problema. Il mio appartamento ha due stanze con vista sul fiume e un portiere ventiquattr'ore su ventiquattro» disse Mallory. «Che voi sappiate, molta gente al Coventry possiede un personal computer?»
«Tutti hanno un computer al giorno d'oggi, persino noi» disse la signora Rosen. «Hanno installato i cavi per collegare telematicamente gli appartamenti, in modo da facilitare la circolazione di informazioni e notizie di interesse comune. E la versione moderna, elettronica, della bacheca, per cosi dire.»
«Il computer lo usa mia moglie» puntualizzo il signor Rosen. «Cosa vuoi che ne sappia io di computer?»
«Non vedo che cosa ci sia da sapere. Premi un bottone e
«Posso trasferirmi domani?»
«Si, ma tra dieci giorni dobbiamo tornare per festeggiare le nozze d'oro di mio cugino Bitsy. Abbiamo invitato un centinaio di persone. Tu capisci. Il tuo palazzo e attrezzato per la televisione via cavo?»
Quando i preparativi per lo scambio degli appartamenti furono terminati, quando i Rosen se ne furono andati e lei e Alice si furono scambiate la buonanotte non senza una certa freddezza, avviandosi alla porta, Mallory attraverso lentamente le stanze dell'appartamento dove Helen era cresciuta, registrando ogni particolare.
Passo vicino al grande pianoforte, protetto da un panno e coperto di fotografie, una cinquantina, sistemate in piccole cornici barocche. Tutti volti di bambini. Mallory trovo la foto che ritraeva Helen da piccola, circondata dai sorrisi di altri bambini invecchiati o scomparsi. La prese e la fisso per qualche istante.
Stava rimettendo la fotografia al suo posto quando i suoi occhi si inchiodarono su una cornice poco distante. Si era riconosciuta in una bambina dallo sguardo fisso, persa in un mare di facce per la gran parte sconosciute. Era una fotografia scolastica, scattata un anno dopo il suo primo, drammatico incontro con Alice.
Il ritratto non era sistemato in prima fila e non era nascosto. Occupava un posto preciso tra le generazioni della famiglia.
Capitolo Terzo
22 dicembre
Riker sali le scale della clinica veterinaria e arrivo in una sala d'aspetto che aveva le dimensioni di un auditorium, immersa in una cacofonia di latrati, miagolii e cinguettii. Dalle file di sedie si levava l'odore tipico dei negozi di animali, mescolato a quello di detergenti. I proprietari degli animali sussurravano parole di consolazione in risposta ai versi che provenivano dalle rispettive gabbiette. Altri stringevano forte i guinzagli trattenendo i cani, che altrimenti avrebbero messo a soqquadro la stanza. Quella gente, almeno un centinaio di persone, aveva tutta l'aria di amare davvero gli animali.
Cosa ci faceva Mallory in un posto del genere?
Alla sua destra e alla sua sinistra c'erano le uniche sedie libere della sala.
Il gatto che aveva in grembo stava tentando di leccarle la faccia. Mallory fisso l'animale negli occhi. Il gatto interpreto correttamente quello sguardo e si raggomitolo sui jeans di Mallory, abbassando un orecchio lacero, dalla punta mozza.
I proprietari di uccelli e cani lanciavano sguardi nervosi verso la coppia, seccati perche il gatto di Mallory non fosse nella gabbietta regolamentare.
Riker rimase a osservarla per un altro minuto. Era chiaramente infastidita dal contatto con l'animale, il cui ronfare compiaciuto era udibile a quattro file di distanza. In quel momento la testa di Mallory ruoto lentamente finche i suoi occhi non trovarono quelli di Riker.
Gli rivolse un cenno della testa. Passo accanto a un cane e a un pappagallo, a un altro cane, a una lucertola e a diverse sedie vuote per andare a sedersi accanto a lei.
Guardo il gatto, che guardava solo Mallory. «Ti illudi che il Dipartimento paghera il conto del veterinario?»
«Per forza. Il gatto e un testimone oculare.»
«Molto spiritosa.»
«Il gatto conosce l'assassino, e l'assassino conosce il gatto.»
«Riesci sempre a sorprendermi, piccola.»
I suoi occhi gli intimarono: 'Non chiamarmi piccola'.
«Coffey non e entusiasta dello scambio di appartamenti che hai organizzato. Sarebbe stato meglio parlargliene prima.»
«Dove abito non sono affari suoi.»
«Coffey non ha tutti i torti. Amanda Bosch aveva la tua eta, il tuo stesso tipo fisico, anche se era po' piu bassa. Ci sono buone probabilita che l'assassino si accorga di te.»
«Lo so.»
Il viso di Mallory si mosse insieme a quello del gatto. Due paia di occhi obliqui lo fissarono.
«Che nome usi?»
«Il mio.»
«Rischioso, no? Il tuo bel visino e comparso alla televisione, si e parlato di te come dell'agente Mallory, morta assassinata. E probabile che lui ti abbia vista. Se non ti ha visto, qualcuno glielo dira.»
«Bene. Aspetta solo che veda il gatto.»
«Non sai chi e. Se decide di farti del male non avrai difesa.»
«Il nostro uomo non e esattamente un infallibile genio del male. Di computer, per esempio, ne sa meno di una segretaria. E un bugiardo che e stato smascherato. Ed e il tipo che si fa prendere dal panico.»
Si chino verso la borsa di tela ai piedi della sedia e ne estrasse una cartelletta di cartoncino marrone chiaro. «Questo e l'elenco degli inquilini, corredato di qualche informazione sul loro conto.»
Riker prese la cartelletta e l'apri, emettendo un leggero fischio di ammirazione mentre scorreva i nomi delle compagnie di carte di credito, delle societa di assicurazione e degli istituti finanziari di cui gli inquilini del Coventry erano clienti. Questo spiegava gli occhi rossi di Mallory: aveva trascorso la notte al computer, infiltrandosi in innumerevoli banche dati. Probabilmente si era dedicata anche al romanzo che aveva estratto dal computer di Amanda Bosch, cinque o seicento paginette che aveva evitato di menzionare nell'inventario dell'appartamento.
Come era riuscita ad accedere ai file riservati dell'esercito americano? A lui occorreva almeno una settimana per riuscire a ottenere i fascicoli personali.
«A che ti servono i registri del servizio militare?»
«Contengono una serie di dati essenziali. Altezza, gruppo sanguigno, eccetera.»
«Peccato che noi non abbiamo niente che ci permetta di identificare il gruppo sanguigno dell'assassino.»
«Lui non lo sa. Ha meticolosamente pulito l'appartamento con tutto cio che conteneva, compresi gli oggetti piu