E alla vita di Malakhai. Lui si accompagna a Louise sempre: vive con lei, parla con lei, dorme con lei. Durante i suoi numeri creava le illusioni degli oggetti volanti in modo che anche il pubblico potesse vederla.»

«E questo tizio, un pazzo furioso, smaschera i millantatori di poteri paranormali?»

«Si. Come spesso accade ai matti, e abbastanza coerente. Lui sa di essere l'artefice della sua stessa follia. Non crede certo che Louise sia una presenza soprannaturale! Louise se ne e andata molto giovane. Ha scritto quello splendido concerto e poi e morta. Lui la conosceva da quando era una bambina, non poteva rinunciare a lei, ne sarebbe morto, cosi l'ha ricostruita.»

«Spiegati meglio.»

«L'ha ricreata servendosi dei ricordi, della conoscenza intima che ne aveva. Era gia stato fatto, una pratica abbastanza diffusa in certi remoti monasteri asiatici. I succubi, cioe gli spiriti demoniaci che secondo la superstizione medievale prendevano sembianze di donna per accoppiarsi con uomini durante la notte, erano prodotti dell'immaginazione dei religiosi. La creazione di Malakhai era basata su una donna esistita veramente. Conosceva Louise alla perfezione. Sapeva quale sarebbe stata la sua risposta in qualunque circostanza. E ne costrui un modello fedele. Dopo un po', riusciva non solo a parlarle, ma anche a vederla e a toccarla. Grazie a un'immensa capacita di concentrazione. Capisci, l'immagine evocata deve essere ossessivamente fedele al modello, per reagire nella stessa…»

«Ma e un trucco.»

«Un'illusione, un inganno. Un capolavoro. Molti di noi fanno qualcosa di simile con i loro cari che non ci sono piu. A volte non ti chiedi cosa farebbe o direbbe Markowitz in una data situazione?»

Mallory giro il viso verso la finestra, e lui si prese mentalmente a schiaffi, dandosi dello stupido per aver oltrepassato il confine dei suoi sentimenti personali. Era uno dei pochi a credere che potesse averne.

«Un'altra differenza tra Malakhai e i monaci era che loro evocavano le loro illusioni e poi le scacciavano. Louise era una compagnia costante per Malakhai. Lo e ancora.»

Mallory si giro verso di lui, dandogli modo di osservare il lavorio frenetico del suo cervello dietro il suo sguardo assorto.

«Ma questo Malakhai… e decisamente pazzo, giusto?»

«Ci vuole un cervello decisamente brillante per diventare decisamente pazzi. Se consideri la quantita di concentrazione necessaria per alimentare un'illusione tridimensionale…»

«E quando lui le parla, lei risponde come quando era viva, anche se nella realta non hanno mai avuto quella conversazione?»

«Si, certo. La verita e la logica sono il collante dell'inganno.»

«Tu saresti capace di mettere in atto la stessa tecnica? Saresti in grado di parlare con una donna morta?»

«Malakhai e Louise sono cresciuti insieme. Quello che lei avrebbe detto o fatto, in qualunque circostanza, per lui era prevedibile. Conosceva la sua mente, i suoi pensieri piu riposti. Io non conosco nessuno cosi a fondo.»

Certamente non te, Mallory.

«Dovresti essere pazzo per riuscire a creare un'illusione del genere?»

«O malato della follia dell'amore. Una donna una volta mi disse che gli innamorati sono tutti da manicomio. Credo che sia cosi. Malakhai ha mobilitato le zone piu oscure della sua psiche per riportare in vita Louise. Questo e il tipo di amore di cui e fatta la follia. Malakhai e pazzo, ma anche geniale e affascinante. Tutte le volte che andavo da mio cugino Max, Malakhai e Louise venivano a cena.»

«La morta godeva di buon appetito?»

«Da bambino, quelle cene mi turbavano. C'era sempre aria di magia a casa di Max. Apparecchiavano un piatto per lei e le versavano il vino, e nel corso della serata piatto e bicchiere si svuotavano. Sicuramente il cibo e il vino venivano fatti sparire nei momenti di distrazione generale, ma una parte di me ha sempre creduto nell'esistenza di Louise.»

«Ti sei mai cimentato con questo genere di illusioni tridimensionali?»

«No. Perche avrei dovuto? Perche chicchessia dovrebbe desiderare oltrepassare quel confine?»

Se non per amore.

Mallory fece per prendere qualcosa dalla borsa di tela, poi ci ripenso. Si giro verso di lui. «Vorrei riavere Amanda Bosch viva, per cinque minuti soltanto.»

«La donna del parco, suppongo.»

«Si, penso di avere individuato un possibile movente» disse, chinandosi di nuovo per frugare nella borsa. Ne estrasse un dattiloscritto e si sedette alla scrivania, scorrendo rapidamente le pagine e infine estraendo un gruppo di fogli tenuti insieme da una graffetta.

«L'ho trovato nel computer della Bosch. A giudicare dall'ora in cui e stato caricato, questo e l'ultimo file che ha aggiornato. Ha lavorato su questo libro per quasi un anno. E un romanzo, ma non credo che sia tutta finzione.»

«L'arte e fatta di bugie che dicono la verita. Chi l'ha detto?»

«Sei tu quello con la banca dati nel cervello.» Gli porse il romanzo.

«Memoria eidetica, e non funziona come un computer. Io non posso richiamare i dati come fai tu con le tue macchine.»

«Ecco, apri a pagina 254, settimo capitolo. Vai all'ultimo paragrafo. Ricorda, l'ha aggiornato il giorno in cui e morta.»

Charles guardo la pagina e lesse: 'Stava andando via ancora una volta, recitando la litania di tutte le cose che aveva da fare, tutto piu… BUGIARDO, BUGIARDO, BUGIARDO, BUGIARDO'.

«Capisco quello che intendi» disse Charles. «La parola 'bugiardo', ripetuta quattro volte, non e una parte del testo. Sembra piu il frutto di un impeto emotivo, uno sfogo sbocciato davanti alla tastiera.»

«Esatto. L'ho notato mentre stavo stampando il file. Ho dato una scorsa al dattilo per controllare eventuali danni al file. Sono quasi settecento pagine. Sono abbastanza sicura che il mio assassino sia li dentro, descritto nei dettagli. Sei l'unico essere umano di mia conoscenza capace di leggere alla velocita della luce. Io non ho tempo. Potresti dargli un'occhiata e segnalare le parti che ti sembrano reali?»

«Certo.» Charles prese a girare le pagine l'una dopo l'altra. Si sarebbe detto che le stesse semplicemente scorrendo, invece stava leggendo ogni parola e scopri che Mallory aveva mentito. Aveva notato i suoi occhi rossi, e adesso ne capiva la ragione osservando i segni lasciati da pollice e indice alla base di ogni pagina che lei aveva letto prima di lui. Dopo pochi minuti di lettura rapida sollevo lo sguardo su di lei.

«Quale bugia puo averle raccontato? Fin dall'inizio lo descrive come un uomo sposato…»

«Non troveremo la risposta a questa domanda nel romanzo. Almeno non credo. Secondo me l'ha colto in fallo recentemente, qualche giorno, forse qualche settimana prima di morire.»

«Una possibilita interessante. Credi che tradisse la donna con la quale stava tradendo sua moglie?»

«Anche se fosse, non e questo il punto. Secondo me, Amanda ha usato l'assassino unicamente per rimanere incinta. Ma poi ha abortito. Una bugia come movente per un delitto e un'ipotesi difficilmente dimostrabile, me ne rendo conto, ma e tutto quello che ho. Amanda Bosch era una ricercatrice professionista. Potrebbe aver fatto qualche indagine sul conto del padre del bambino che desiderava piu di ogni altra cosa. Cosi ha scoperto che il nostro uomo le aveva mentito…»

«Questo non restringe granche il campo. Esistono tante categorie di bugie quante sono le persone.»

«E un peccato che il tuo vecchio amico Malakhai non possa ricostruire Amanda e chiederle quale fosse la bugia. Se non chiudo il caso rapidamente, l'assassino la fara franca. Quando finisci di leggere il romanzo, lascialo nel mio ufficio.»

«D'accordo, ma se fossi in te non mi farei troppe illusioni circa la sua utilita. Non credo che uno scrittore si basi sulla vita piu di quanto faccia un attore quando interpreta un ruolo. L'attore non mette in scena la sua vita e, immagino, perfino quando scrive un'autobiografia uno scrittore non racconta la sua vita.»

«E tutti quei 'BUGIARDO'? Contro chi stava inveendo Amanda se non contro un personaggio del libro?»

«D'accordo, lo leggero tenendo presente la tua ipotesi.»

«Domani sera giochi a poker?»

«Naturale.» La serata di poker era il piatto forte della settimana di Charles. Aveva ereditato il posto dall'ispettore Louis Markowitz, e con il posto tre amici. Ogni nuovo amico era qualcosa di prezioso per lui, dopo anni trascorsi nell'isolamento dell'accademia e dell'Istituto. «Se non mi presentassi mi toccherebbe spedire un assegno in bianco. Gli amici contano sul fatto che io perda sempre. La mia assenza comporterebbe un discreto

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