che dicevano 'Io sono una celebrita, e tu no'.
Il custode li guido verso un ascensore di ferro e legno intarsiato che sembrava uscito da un film in bianco e nero degli anni Trenta. Furono affidati alle cure di un operatore addetto all'ascensore e salirono veloci, guardando i piani avvicendarsi, ciascuno diverso dall'altro.
La porta di ferro si apri al terzo piano e uscirono su un corridoio illuminato da luci calde che nel secolo precedente sarebbero state delle lampade a gas. Su un tavolino, un vaso racchiudeva una piccola fortuna in fiori freschi. Il profumo delle rose li segui mentre Mallory infilava la chiave nella serratura e apriva la porta dell'appartamento dei Rosen.
Riker appoggio le scatole sul pavimento dell'ingresso. «Okay, Mallory… quella donna, giu di sotto. Qual e la storia?»
«Sally Riccalo. Ci ha seguito quando siamo usciti dall'ufficio. E una cliente con l'interessante idea che il suo figliastro voglia trafiggerla con una matita volante.»
«Pensavo che Charles si occupasse solo di stronzate accademiche. Chi dei due e suonato? Lei o il bambino?»
«Troppo presto per dirlo. Lei sembra piuttosto spaventata.»
«Cosa le hai detto?»
«Di lasciare la citta.»
«E lei cos'ha detto?»
«No.»
Si guardo intorno nel soggiorno dei Rosen e si chiese che cosa avrebbero pensato della spartana semplicita dell'appartamento di Mallory. Nel soggiorno c'era un museo di foto di famiglia. I pesci nel grande acquario tropicale nuotavano rapidi e colorati. Sullo specchio si vedeva l'impronta appiccicosa di una piccola mano senza dubbio appartenente a qualche nipote o bisnipote. Attraverso le porte semiaperte di un piccolo studio rivestito in legno si intravedeva un computer acceso.
Mentre Mallory esplorava l'appartamento, Riker spalanco la porta dello studiolo e scruto lo schermo. Su un lato del monitor era appiccicata una lista di istruzioni per analfabeti informatici come lui. Riker premette un tasto e sullo schermo presero a scorrere lentamente informazioni sugli interventi di manutenzione previsti nel palazzo, poi l'avviso di una prossima riunione condominiale da tenersi nell'area comune dell'ultimo piano. Quest'ultima voce era evidenziata da un'iconcina che diceva URGENTE, corredata da una anonima richiesta di ampia partecipazione alla riunione. Sullo schermo scorsero altri appunti, segnalazioni di pacchi in attesa in portineria, e la relazione dell'ultima assemblea.
Il colpetto sulla spalla lo fece sussultare. Mallory era in piedi dietro di lui, il suo sorriso diceva 'Ti ho beccato'. Il vecchio le aveva insegnato anche questo: come camminare senza fare il minimo rumore. Per essere un uomo dalla corporatura pesante, Markowitz era dotato di una leggerezza incredibile. Cogliere gli altri di sorpresa spuntando d'un tratto alle loro spalle era uno dei suoi sport preferiti.
«Ho trovato una stanza nella quale installarmi» disse Mallory.
Riker prese i cartoni e la segui in una piccola biblioteca. Li poso sulla scrivania e lei comincio a scaricare l'attrezzatura del computer e la webcam, i fili e altri aggeggi cui Riker non avrebbe saputo dare un nome. Solo l'attrezzatura per l'intercettazione telefonica era riconoscibile, e lui ne distolse gli occhi, sapendo che per quella non esistevano autorizzazioni.
Non era stato Markowitz a insegnarle a maneggiare quegli aggeggi con i quali, fino al giorno della morte, il vecchio aveva conservato un pessimo rapporto.
Mallory usci dall'ascensore al livello dell'attico. Aveva fatto pochi passi quando le teste cominciarono a girarsi. Indossava il completo nero che aveva messo il giorno del funerale di suo padre. La gonna lasciava intravedere le gambe, che scopriva di rado, mostrando polpacci atletici e belle caviglie sottili sui tacchi alti. Una dozzina di paia di occhi, maschili e femminili, la seguirono mentre attraversava il gruppo di una quarantina di inquilini.
Ogni tanto si fermava ad ammirare qualcuno dei pezzi
«La morte le dona, mia cara» disse soavemente una voce raffinata. Mallory si volto a guardare una donna con i capelli neri e un volto che mostrava una sessantina d'anni, non tanto per le rughe, quanto per i troppi lifting. «Immagino che stia per dirmi quanto sono ben conservata per essere un cadavere.»
La donna piu vecchia sorrise, una sottile riga di rossetto color cremisi. Le porse la mano.
«Sono Betty Hyde.» La voce muto rivelando origini popolari che Mallory situo nella Hell's Kitchen, quando ancora in citta comandavano i gangster, e la donna sali di un punto nella stima di Mallory.
«Mallory.»
«Kathleen Mallory, vero? Lasciato il Dipartimento di Polizia di New York, si e data alla societa di consulenza Mallory & Butler. Abitera nell'appartamento dei Rosen per i prossimi dieci giorni, mentre il suo palazzo viene rimodernato. Sono vecchi amici di famiglia, e lei ha la loro delega per votare a favore della piscina nel seminterrato. Ho spie dappertutto, mia cara.»
Mallory conto due spie. Il custode sapeva che aveva la delega dei Rosen e, come previsto, Arthur il portiere le aveva riferito il resto della storia.
«E lei vende pettegolezzi» ribatte Mallory. «Vende la sua rubrica a cinquanta quotidiani in tutto il paese. Ha un segmento di cinque minuti su Channel Two News. Vive qui da quindici anni. Ama giocare a biliardo e cambiare accompagnatore con la frequenza con cui io cambio i jeans. Dovrebbe pagare meglio le sue spie, signorina Hyde. Non sono affatto leali.»
Il volto della donna si allargo in un sorriso luminoso.
«Mi chiami Betty. Lo fanno tutti. Mi piace il suo stile, mia cara. Posso chiamarla Kathy?»
«No.»
«Bene, signorina Mallory…»
«Solo Mallory. Amanda Bosch mi ha dato il suo nome come referenza.»
Porse alla donna un biglietto da visita, e Betty Hyde lesse le parole ad alta voce. «Indagini discrete? Le adoro.»
«I nostri clienti sono dipartimenti governativi e universita, ci occupiamo di progetti di ricerca e stime. Ha qualcosa di buono da dire sulla Bosch? Se decidessimo di servirci di lei, dovrebbe lavorare su materiale molto delicato.»
«Mi fido di lei per le informazioni su gente altolocata, ma non mi fido di nessuno per la roba veramente buona. Quel tipo di ricerca lo faccio per conto mio.»
«Avevo l'impressione che vi frequentaste di tanto in tanto.»
«E cosi anche se negli ultimi mesi preferisce starsene tranquilla. Di solito mi facevo accompagnare alle feste. Quando vado a caccia di uomini giovani, ho bisogno di una buona esca. Amanda attrae gli uomini quasi quanto lei.»
«E in cambio lei presentava alla Bosch le persone giuste?»
«Si.»
«C'e n'e qualcuna qui stasera? Qualcun altro che potrebbe garantire per lei?»
La bocca di Betty Hyde si piego da un lato come per dire 'Va bene, fingiamo di credere a questa favola'. Mallory valuto attentamente quell'atteggiamento, e paro il colpo con un sorriso che diceva 'Si, fingiamo, almeno per il momento'.
«Ho portato Amanda a parecchi ritrovi in questa stessa stanza. Immagino che abbia incontrato qualcuno degli inquilini. Non so quali possano averla incaricata di svolgere qualche lavoro di ricerca. Vuole che la presenti agli altri? Magari piu tardi potrebbe accompagnarmi a una festa.»
Mallory stava guardando al di sopra della testa della donna, gli occhi fissi sull'uomo in piedi vicino al lungo tavolo del buffet.
«Credo di riconoscere il giudice Heart.» Mallory fece un cenno della testa verso un uomo alto, con i capelli ingrigiti sulle tempie, che indossava un completo nero di buon taglio. Torreggiava sulla donna sottile al suo fianco,