abbasserei mai a scriverne.»

«Puo esserci un'altra ragione per cui non la si vede mai, non so, qualcosa che… non va in lei?»

«Una figlia da tenere sotto chiave, troppo imbarazzante da mostrare in pubblico. Un'ipotesi interessante. Lasci fare a me, cara. Parlero con le persone giuste e le faro sapere.»

«E il cieco? Eric…?»

«Eric Franz? No, nessun figlio, a parte il cane guida. Il cane e decisamente troppo dolce per essere figlio della defunta Annie.»

«Un matrimonio difficile?»

«Non una grande storia d'amore. Il massimo del divertimento per lei era risistemare i mobili in modo che lui ci inciampasse contro. Ed Eric era solito dire agli amici che lei gli dava da mangiare cibo per cani. Era il suo modo di scherzare, ma probabilmente lei lo faceva davvero. Aveva un senso dell'umorismo tutto suo.»

Era tardi e lui era in cucina, da solo. Batte un pugno sul ripiano, e una ciotola di frutta si impenno facendo rotolare una mela sul tavolo.

Quella puttana.

Lei sapeva che cosa aveva fatto e chi era lui. Sapeva.

La mela stava ancora rotolando sul ripiano, rossa come le labbra di lei. Raccolse il frutto maturo e frugo nel cassetto cercando un coltello. Pugnalo la buccia e guardo il succo che usciva. La pugnalo ancora e ancora. Poi affetto la buccia molto sottile, immaginando le urla del frutto mutilato nella sua mano.

Puttana.

Tutte le donne erano puttane.

Sedeva nella biblioteca dei Rosen, di fronte allo schermo del suo computer. Ci erano voluti cinque minuti per inserirsi nel cuore del sistema informatico dell'edificio. Eccoti sistemata la sicurezza. Adesso scorreva i file sugli inquilini e scriveva appunti sulle vie di accesso per prepararsi a 'bypassare' tutti i computer tranne tre.

Predispose una finta finestra con l'indicazione MESSAGGI PERSONALI e scrisse tre versioni dello stesso messaggio, differenti solo nel nome del destinatario. Se quelli di cui sospettava non avessero controllato la bacheca elettronica quella sera, l'avrebbero fatto la mattina dopo. Poi la finta finestra con il suo messaggio sarebbe scomparsa senza lasciare traccia.

Esamino l'elenco dei numeri di fax degli inquilini. Due dei sospetti possedevano un fax. Sarebbe tornato utile. Dopo un'occhiata allo schema dell'edificio, prese la torcia e l'astuccio degli attrezzi per il telefono e scese nel seminterrato dove erano collocate le linee telefoniche.

Trenta minuti piu tardi, l'addetto all'ascensore la stava facendo risalire dal seminterrato. Al piano terra l'ascensore si fermo per accogliere un ragazzino che poteva avere quattordici anni.

Se Harry Kipling si era fatto delle amanti, sua moglie non aveva fatto altrettanto. Il ragazzo aveva gli stessi occhi azzurri, i capelli neri e la struttura robusta del padre. E adesso la stava avidamente squadrando da capo a piedi. Le sorrise con espressione maliziosa.

Mallory gli restitui lo sguardo con un'espressione che diceva 'Stai scherzando, vero?'.

Il ragazzo arrossi violentemente e usci dall'ascensore al piano successivo, sebbene non fosse quello dove abitava.

Mallory si chiese se il dongiovannismo fosse un fattore ereditario.

Ripresero a salire.

Poco prima di raggiungere il piano dei Rosen, Mallory sollevo lo sguardo verso la griglia di ferro delle porte e vide la punta del bastone bianco ai piedi del cieco. Eric Franz era di fronte all'ascensore quando le porte si aprirono. Mentre Mallory usciva dall'ascensore, l'uomo inclino la testa. «La signorina Mallory? L'ho cercata. Oh, scusi, solo Mallory, giusto?»

«Giusto» rispose lei, dopo un istante di esitazione.

«E il suo profumo» disse Eric Franz in risposta alla domanda che lei stava per fargli. Si strinse nelle spalle e sorrise. «Quando, purtroppo, si perde la vista, la natura ci compensa fornendoci altri doni. Betty Hyde mi dice che le interessa il giudice. Anche a me.»

«Anche il suo interesse e professionale? Io lavoro per un gruppo di ricerca. Immagino che la signorina Hyde le abbia detto anche questo.»

«Si, me l'ha detto. Ma il mio interesse per il giudice e di natura… personale. Sono curioso a proposito di un vecchio incidente. Essere ciechi ha i suoi inconvenienti, sa. Ci sono sempre informazioni mancanti a qualche livello. Prenda il giorno in cui si presentarono gli incaricati dell'ufficio del medico legale per la morte della vecchia signora Heart, la madre del giudice.»

«Vuole insinuare che potrebbe non essersi trattato di morte naturale?»

«Si parlo subito di attacco di cuore. Forse e cosi, ma io ero nell'ingresso quando mezz'ora dopo arrivo il detective della polizia. Disse solo una parola al portiere… 'Omicidio'».

«Mmm…»

«Interessante, vero? E adesso mi aspetto che lei voglia una precisa descrizione dell'agente di polizia.»

Mallory sorrise. Si, certo.

«Era alto e magro. Camminava a grandi passi. Mi venne addosso. Ricordo di avergli detto 'Ma cosa fa, e cieco?'. Non perdo mai occasione di fare questa battuta. Si scuso e, a giudicare dal suo accento, veniva da Brooklyn. Oh, e si era messo troppo dopobarba. Una marca molto costosa. Indossava un cappotto di pelle.»

«Ha detto che c'era anche l'investigatore del medico legale.» Annui.

«C'era anche il medico di famiglia degli Heart. Io ero nell'ingresso ad aspettare un amico che era rimasto bloccato dal traffico. Mi sono sfilati tutti davanti.»

Il detective che Franz aveva descritto poteva essere solo Palanski. Ancora e sempre Palanski. Un pessimo poliziotto, dotato di una moralita paragonabile a quella degli awocatucoli che inseguono le autoambulanze per speculare sugli incidenti stradali.

Il topo sguscio silenzioso sul pavimento della cucina, facendo attenzione alle gigantesche gambe nel pigiama blu. I suoi occhietti erano pieni dei riflessi delle briciole di un croissant. Ne ghermi un frammento dorato e torno in fretta nel suo nascondiglio sotto al frigorifero, dove si mise a mangiare al buio, follemente soddisfatto di se stesso.

Charles guardo la panna gonfiarsi nel pentolino alla fiamma bluastra del fornello e si chiese quanti giorni di vita potesse avere ancora il topo. La signora Ortega aveva tentato ripetutamente di ucciderlo disseminando trappole, di spezzargli la schiena con una scopa e di avvelenarlo. Fino a quel momento, l'astuto topo di citta l'aveva elusa con abilita soprannaturale, guadagnandosi il rispetto di Charles. Ma non c'erano dubbi sul fatto che la fine del roditore fosse vicina.

Il caffe stillo nel bricco i suoi cremosi succhi scuri. L'aroma inebriante si sparse per la cucina.

Charles porto il caffe nel soggiorno e lo sistemo accanto al voluminoso dattiloscritto. Allontano qualunque pensiero non attinente al compito che doveva svolgere.

Una cosa gli fu chiara fin dalle prime pagine: se Amanda Bosch era il personaggio femminile, non era capace di raccontarsi bugie. Interruppe la lettura veloce e prosegui la lettura a un ritmo piu umano, poiche molto umani erano i sentimenti che palpitavano nel testo… Amanda si svegliava da un incubo e lo ritrovava sdraiato accanto a se, nel letto.

Il personaggio maschile del romanzo non sembrava conoscere o curarsi delle regole che normalmente caratterizzano i rapporti fra amanti. La donna si chiedeva perche egli non troncasse una relazione nella quale sembrava nutrire scarsissimo interesse.

Le scuse che accampava per spiegare la sua frequente indisponibilita ai loro incontri erano offensive. Tuttavia Amanda non si ribellava, dicendosi che era preferibile essere accarezzata da quell'uomo freddo e privo di passione che non essere accarezzata affatto. Non gli chiedeva mai della moglie, temendo di scoprire che non aveva mai provato nulla neanche per lei, ne per nessun'altra. Lui sapeva fare l'amore meglio di chiunque altro Amanda avesse conosciuto, pero le donne non gli piacevano.

Quando erano insieme, inzuppavano le lenzuola di sesso e sudore. Lui faceva sempre in modo che lei venisse per prima, manipolando il suo corpo con sapienza, insistentemente. Dopo l'orgasmo di Amanda, l'amante tradiva

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