un orgoglio da tecnico per il lavoro ben fatto.
Lo trovava gia vestito quando usciva dal bagno. Si avviava verso la porta, recitando la litania delle solite scuse. Usciva senza un bacio.
Rimasta sola, Amanda toglieva le lenzuola madide dal materasso e le stendeva ad asciugare, al caldo del mese di luglio la prima volta, poi al freddo dell'inverno. Era meglio di niente, si diceva, sapendo che non era vero.
Charles alzo lo sguardo dal dattiloscritto per fissare la porzione di muro di fronte alla sua poltrona. Richiamo alla mente la fotografia di Amanda Bosch che Riker gli aveva mostrato una sola volta. La tristezza era implicita nella forma dei suoi occhi, un sentimento formatosi nel grembo materno.
Se solo avesse potuto richiamarla in vita per un minuto.
Ma solo Malakhai avrebbe potuto inscenare quel trucco stupefacente, ottenendo una prodigiosa, infallibile fedelta alla vita.
Un'idea folle.
Eppure.
Quel romanzo non era un mero esercizio di imitazione della realta. Era la mente di Amanda al lavoro. Con il dattiloscritto e la fotografia, il vecchio mago avrebbe potuto farlo. Ma Malakhai non era li con lui in quel momento.
Charles torno a concentrarsi sul dattiloscritto, ma il volto di Amanda era impresso nell'occhio della sua mente, non lo lasciava in pace.
Fisso il telefono, tentato di contattare il piu grande illusionista di tutti i tempi.
Cosa avrebbe potuto dire a Malakhai? «Perdonami, ho anch'io un piccolo problema con una donna morta. Come si fa a diventare pazzi come te?» Forse era gia sulla buona strada.
Scosse lentamente la testa.
La costruzione di un succubo non era roba per illusionisti dilettanti. Non doveva dimenticare il prezzo che Malakhai, un maestro, aveva pagato per quell'impresa.
Abbasso gli occhi sul dattiloscritto. Era quel momento della notte, penso, in cui le idee piu folli sembravano meravigliose.
Stava leggendo da un'ora quando un rumore attrasse la sua attenzione. Non era abituato ad avere compagnia, a quell'ora. Si era dimenticato della presenza di Nose. Adesso guardava il gatto, seduto a pochi centimetri dalle sue pantofole.
Il fatto che Nose fosse privo di artigli non gli aveva impedito di acchiappare il piccolo topo marrone che adesso si dibatteva fra le due file di aguzzi denti bianchi. Charles si accorse di parteggiare per il topo. I denti del gatto fecero scricchiolare le ossicine della sua preda. Il topo gemette. Non era uno squittio: l'animaletto stava piangendo.
Il gatto alzo lo sguardo su di lui: si poteva vedere molto di Mallory nel colore e nell'aspetto di quegli occhi.
Charles si chino con l'intenzione di portargli via il topo per ucciderlo rapidamente. Il gatto emise un basso ringhio di avvertimento, la coda si agitava minacciosamente mentre la mano di Charles esitava.
'Indietro', dicevano gli occhi del gatto. 'E il mio giocattolo, non il tuo.'
Angel Kipling si strinse addosso la seta trapuntata della vestaglia, come se la stanza fosse fredda. Non era cosi.
Seduta davanti al computer, fissava attonita le parole nella finestra MESSAGGI PERSONALI. Vedeva suo marito riflesso nello schermo. Una minuscola copia di Harry fluttuava verso di lei. Avverti il calore del corpo di lui, in piedi dietro la sua sedia.
«Angel, cosa c'e?»
«Oh, niente, Harry.» Continuava a fissare lo schermo. «E un messaggio personale. Credo che sia per te.»
Si alzo e si avvio a passi lenti in direzione della camera da letto in cui da tempo dormiva sola. Si giro e lo vide curvarsi verso il monitor del computer e leggere il messaggio che scorreva sullo schermo: BUGIARDO, BUGIARDO, BUGIARDO, BUGIARDO…
Voleva allontanarsi dal luogo in cui il gatto stava mangiando il topo. Usci sul pianerottolo e apri la porta dell'ufficio. Al tocco di un pulsante, la stanza si riempi della morbida luce proveniente dagli antichi paralumi di vetro colorato.
Nella stanza accanto, l'ufficio di Mallory era un altro pianeta. Lo scatto dell'interruttore lo inondo di una luce cruda, acida, proiettando Charles dritto nell'era dell'elettronica. Le macchine brillavano e lo fissavano con occhi grigi privi di vita.
Il collage di immagini sul pannello di sughero sul muro opposto alla porta lo fece trasalire. Come aveva fatto Mallory a raccogliere tanto materiale in cosi poco tempo? Non dormiva mai?
C'erano fotografie di Amanda, del suo appartamento, campioni della sua grafia, un'immagine di una vecchia culla di legno in attesa di un bambino mai nato.
Guardo le foto dell'autopsia, quelle del luogo del delitto, mentre in lui cresceva la sensazione di conoscere profondamente quella donna.
Mentalmente sovrappose la rosea carne viva della foto di Riker a quella bianca e morta. Amanda apri gli occhi e gli sorrise. Charles scopri che poteva modificare quel sorriso in un'espressione piu appropriata alle circostanze. Ora lo sguardo di Amanda era amichevole e interrogativo. 'E adesso?' chiedeva. Trattenne questa nuova immagine di lei troppo a lungo, tanto che gli sarebbe rimasta nella memoria per anni.
Scorse l'inventario degli oggetti trovati nel suo appartamento. Noto la presenza di una bottiglia di profumo alla rosa che compariva anche in una foto della mensola del bagno. Il nome e la marca erano quelli di un flacone che ricordava di aver visto in cantina, tra i costumi adorni di lustrini, le scatole del trucco e gli attrezzi da illusionista un tempo appartenuti a Maximillian Candle.
Quando entro nella stanza, suo marito stava fissando lo schermo del computer.
Pansy Heart si avvicino silenziosamente. I rumori di qualsiasi tipo lo irritavano. Al di sopra della sua spalla lesse le parole BUGIARDO, BUGIARDO, BUGIARDO, BUGIARDO. Riempivano l'intero schermo.
Suo marito si volto a guardarla. La sua faccia era rossa di rabbia.
«Cosa fai, mi spii? Non sgattaiolare mai piu alle mie spalle in questo modo!»
Pansy si ritiro in fretta, la mano istintivamente alzata a proteggersi. Ma lui si limito a girare di nuovo la faccia verso lo schermo. Colpi la consolle con un pugno, mandando all'aria libri e carte. Pansy si inginocchio sul tappeto e comincio a raccogliere gli oggetti caduti.
«Fuori di qui!» urlo lui. «Fuori!»
Procedette carponi fino alla porta, poi si rizzo in piedi e si allontano svelta lungo il corridoio. Quando entro in camera da letto, lo specchio le restitui l'immagine di se che correva incontro. Si fermo di scatto e represse un grido.
Quando era dimagrita cosi tanto?
Con i capelli tirati indietro, come lui insisteva che li portasse, con la magrezza del suo corpo e l'espressione da animale braccato, era l'immagine vivente della defunta madre del giudice Emery Heart.
La stampante braille emise il messaggio, riempiendo foglio dopo foglio con la stessa maledetta parola.
Eric Franz sedeva immobile, intento a osservare una scena che si svolgeva dentro la sua testa, un film dell'orrore che non finiva mai. Un lenzuolo di neve brillante cadeva oltre l'ampia finestra, grandi fiocchi illuminati dalle luci esterne dell'edificio. Eric Franz si allontano dalla finestra e libero il rotolo di carta dalla stampante.
Un momento dopo nevicava anche in casa, mentre Eric strappava la stampata in una cascata di piccolissimi pezzi. Lavorava al buio.
Aveva le mani piene quando torno nel soggiorno del suo appartamento. Charles allineo gli ingredienti per fare una donna sul tavolino da te. Avrebbe usato anche il pacchetto di sigarette dimenticato da Riker. Secondo il rapporto del medico legale, Amanda era stata una fumatrice. Non c'erano sigarette nel meticoloso inventario affisso sul pannello di Mallory. Amanda poteva aver smesso quando aveva saputo di essere incinta, ma il suo