Charles era scettico. Esamino i documenti e le foto appese al pannello di sughero. Quello non era lo stile di Louis Markowitz. Mancava del tutto la sua caratteristica attenzione ai dettagli. Il cervello di Mallory non sapeva fermarsi di fronte ai particolari che erano stati l'ossessione di Louis. L'attenzione di Charles fu attratta dal resoconto del colloquio di Mallory con il portiere.

«Di che si tratta?»

«L'ultima volta in cui il portiere del Coventry l'ha vista, Amanda sembrava agitata. Immagino che fosse il giorno in cui e esplosa. E andata a casa, ossessionata dalla sua scoperta, e ha deciso di lavorare al computer per distrarsi. Ma poi ha finito per dedicarsi al romanzo, che parlava di lui. A quel punto si e scatenata la crisi emotiva che l'ha spinta a scrivere 'bugiardo'.»

Inseri un nastro nel videoregistratore. «Sono spezzoni delle trasmissioni delle ultime due settimane.»

Il primo era la registrazione di una conferenza stampa. La presenza del giudice Heart sulla scena era autorevole, e lui sembrava esserne conscio. Preferiva le domande delle giornaliste, e nel rispondere fissava ciascuna negli occhi come se fosse il centro del suo universo.

Ancora piu spassosi erano i video sulle udienze al Senato per la nomina del giudice Heart alla Corte Suprema. L'uomo che, secondo Mallory, picchiava regolarmente la moglie, insisteva su quanto il fenomeno delle molestie sessuali sul luogo di lavoro lo preoccupasse. Una senatrice del Maine assentiva, approvando solennemente quel mucchio di palle.

Charles si domando cosa avrebbe potuto spingere Amanda verso quell'uomo. Il potere aveva le sue attrattive, penso, e anche la fama. E l'intelligenza di Heart era fuori discussione.

«Il giudice e sempre sui giornali. Roba piuttosto noiosa… resoconti delle udienze, fotografie del candidato e della sua famiglia. Ti ho detto che penso abbia ucciso la vecchia madre?»

«Me l'ha accennato Slope, al poker. Ma lui non ne e convinto. Non ci sono prove. Pure supposizioni.»

«A volte le supposizioni sono l'unica cosa a cui puoi aggrapparti, Charles. D'altronde sei stato tu a sottolineare la possibilita che abbia gia ucciso. L'assassino di sua madre. Secondo te l'eventualita che una tendenza matricida sia ereditaria puo dissuadere una donna dall'avere un bambino?»

«Forse. Dalla tua descrizione, Harry Kipling sembrerebbe piuttosto innocuo.»

«Esattamente il tipo che si fa prendere dal panico. Il testosterone in quel matrimonio ce l'ha tutto Angel.»

Rimasero seduti in silenzio per un'ora, mentre Mallory faceva scorrere i nastri e di tanto in tanto fermava l'immagine per controllare i dettagli piu da vicino. Nell'arco delle apparizioni televisive delle ultime due settimane, Charles noto in Heart una tensione crescente.

«Adesso guarda il giudice che mente a questa giornalista.»

Una giovane donna si avvicinava al giudice con un sorriso radioso, che il giudice ricambiava con il suo, paterno.

«Chiudero il caso il ventisei» disse Mallory. «E che rimanga tra noi, non tra noi Coffey e Riker.»

«Come fai a prevedere il giorno? Se non sai neanche qual e dei tre.»

«Non solo il giorno. Sono in grado di prevedere grosso modo anche il momento.»

«Come?»

«L'ho sempre tenuto sotto controllo, Charles. Azionero la telecamera e poi cerchero di fargli saltare i nervi. Per Franz e Kipling faro leva sulle solite cose. Al giudice, invece, annuncero la mia intenzione di far riesumare la salma della madre.»

«Slope non appoggera…»

«Non ho bisogno del permesso di Slope per far riesumare una salma.»

In effetti sembrava che Mallory non avesse bisogno di nessuno. «Sospetti di qualcuno in particolare, giusto?»

Mallory lo ignoro.

«Chiudero il caso il giorno dopo Natale.»

«E il mio caso che vuole chiudere?» chiese una vocina alle loro spalle.

Justin Riccalo era sulla porta. Guardava ora uno ora l'altra. «Parlava di me?»

«Sei preoccupato?» chiese Mallory. Non aspetto la risposta, e gli volto la schiena. «Charles, se anche i bambini possono entrare nell'edificio, direi che abbiamo un problema di sicurezza.»

Charles guardo il ragazzo. «Come hai fatto a entrare, Justin? Perche non hai usato il citofono?»

«Sono entrato con un vecchio che camminava sulle stampelle. Ha fatto cadere un pacco, cosi gliel'ho raccolto. Mi sembrava stupido uscire di nuovo e usare il citofono. Fuori si gela.»

«Mugridge ti ha fatto entrare?» Mallory sembrava scettica, e a ragione. Il vecchio Mugridge era il piu preoccupato di tutti per la sicurezza nell'edificio.

«Sissignora. Io ho bussato alla porta dell'ufficio. Probabilmente non mi avete sentito.»

«C'e un campanello sulla porta» disse Mallory.

Con l'intento di evitargli ulteriori domande da parte di Mallory, Charles scorto il ragazzo nel suo ufficio e chiuse la porta.

«Mallory mi odia, vero, signor Butler?»

«Sospetta di tutti, anche di me. Non prenderla come una cosa personale. Cosa posso fare per te, Justin?»

«Mi stavo chiedendo se possiamo tornare nello scantinato.»

«Non credevo che avresti voluto. Non dopo…»

«Invece si. Dopotutto la magia mi piace.»

«Ai tuoi genitori non importa se perdi un giorno di scuola?»

«Non c'e scuola oggi. Ci sono le vacanze di Natale.»

Naturalmente. Era la vigilia di Natale. Dove aveva la testa?

«Gli daro un colpo di telefono giusto perche sappiano dove sei.»

«Preferirei che non lo facesse. Dovrei essere alla Tanner School in questo momento.»

«Ma hai appena detto…»

«Io sono in vacanza. Ma dovrebbero tenermi a scuola. Servizio festivo per i genitori che lavorano. Oggi pomeriggio i miei saranno occupati in un giro di cocktail. Tutte le aziende in citta hanno organizzato una festa natalizia. Cosi preferiscono che io me ne stia a scuola.»

Il ragazzo sedeva eretto sul bordo della sedia, agitando i piedi che sfioravano il tappeto. Le mani erano aggrappate ai braccioli laterali, come per assicurarsi che la sedia stesse ferma.

«Capisco.» Anche se Robert Riccalo non avrebbe apprezzato. «In effetti mi fa piacere avere un'altra possibilita di parlare con te da solo. Ho l'impressione che i tuoi ti rendano un po' nervoso.»

«Mi fanno impazzire, tutti e due. Anche la sua socia mi rende nervoso. Crede che sia io a fare i trucchi. Lei non crede a questa fesseria della levitazione, vero?»

«Gia. L'umanita ha problemi a sufficienza anche senza tirare in ballo l'occulto. Pero credo che uno di voi sia piuttosto bravo come illusionista.» O forse no. Se anche fosse stato un lavoro da dilettanti, nessuno si mette a cercare il filo invisibile attaccato a un oggetto appuntito che vola nella sua direzione.

«Io scommetto che e la mia matrigna.»

«Lei sembrerebbe piuttosto il bersaglio.»

«Credo che stia usando questo sistema per mettermi contro mio padre. Non mi vuole piu bene. Evita di guardarmi. Lo stesso e successo con la sua socia. Un giorno ho visto Sally parlarle per la strada. E a causa sua se Mallory non mi puo vedere.»

«Dove si sono incontrate?»

«Di fronte a casa di Mallory, il Coventry Arms.»

«La tua matrigna l'ha seguita fin la?»

«Si. Mi ha detto di aspettare in macchina in fondo all'isolato, ma io l'ho seguita. So quello che sta cercando di farmi, e nessuno mi crede.»

«Justin, io sono davvero dalla tua parte.» Il ragazzo non sembrava convinto. «Ho in mente qualcosa che ti tirera su.» Prese le chiavi dal cassetto della scrivania. «Andiamo nel seminterrato. Ma questa volta niente musica, solo magia.»

Mentre si avviavano lungo il corridoio, videro Mallory che si infilava nell'ascensore senza un saluto ne un 'Ci vediamo stasera'. Di solito non era incline a sprechi di parole. Ma non mancava mai a un appuntamento. Il sole avrebbe potuto non sorgere, ma Mallory sarebbe rientrata alle otto per cena.

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