vantaggio uno schiavo umano. Una creatura del genere puo esserci molto utile. Puo proteggerci di giorno, andare dove noi non possiamo, muoversi tra la gente senza destare sospetti. A New Madrid c’era stato un omicidio. Proprio allo scalo in cui abbiamo fatto tappa. Da quello che avevo letto sui giornali, avevo buone speranze di trovare qualcuno della mia razza. Invece vi trovai — chiamatelo come volete, uno schiavo, un prescelto, un associato. Un servo. Era vecchio, molto vecchio. Un mulatto. Calvo, raggrinzito, ripugnante, con un occhio di vetro e una faccia orribilmente sfregiata da vecchie ustioni. Non era bello a vedersi, e poi — la sua anima, la sua anima era malvagia. Corrotta. Quando mi avvicinai a lui, mi si avvento contro con un’ascia. E poi guardo i miei occhi; mi riconobbe, Abner. Capi all’istante cos’ero. Allora cadde in ginocchio, piangendo e singhiozzando, adorandomi, e striscio come un cane davanti al suo padrone, supplicandomi di mantenere la promessa “La promessa.”, ripeteva, ‘la promessa, la promessa’.

«Finalmente, gli ordinai di smetterla e lo fece. Subito. Si scosto da me, impaurito e servile. Era stato creato per obbedire alle parole del suo Signore del Sangue, capite. Gli chiesi di raccontarmi la storia della sua vita, sperando che lui potesse condurmi al mio popolo.

«La sua storia era triste quanto la mia. Era un negro libero, nato in un posto chiamato Swamp, che deduco sia un famigerato quartiere di New Orleans. Per vivere faceva il ruffiano, il borseggiatore, fino a diventare addirittura un assassino. Le sue vittime erano i battellieri che arrivavano in citta. Uccise due uomini prima di compiere dieci anni. In seguito fu al servizio di Vincent Gambi, il piu sanguinario pirata di Barataria. Fu il sorvegliante degli schiavi che Gambi aveva derubato ai mercanti spagnoli per rivenderli a New Orleans. Inoltre faceva parte anche di una setta voodoo ed era gia stato al nostro servizio.

«Mi parlo del suo signore del sangue, dell’uomo che lo aveva reso schiavo, che si era preso gioco del suo voodoo e gli aveva promesso di insegnargli una magia piu nera ancora, e piu potente. ‘Servimi’, gli aveva detto il Signore del Sangue, ‘e ti faro diventare uno di noi. Le tue ferite saranno sanate, il tuo occhio tornera a vedere, berrai sangue e vivrai per sempre, non invecchierai mai’. Cosi, quel mulatto era divenuto un nostro servo. Per quasi trent’anni aveva fatto tutto quello gli era stato ordinato. Aveva vissuto per quella promessa. Aveva ucciso per quella promessa, aveva imparato a mangiare carni calde, a bere sangue.

«Fino a quando, infine, il suo padrone non intravide un’oppurtunita migliore di servirsene. Il mulatto, ormai vecchio e malato, era diventato d’ostacolo. Non era piu di utilita e cosi il padrone si sbarazzo di lui. Ucciderlo sarebbe stata un’azione pietosa, invece fu spedito a monte del fiume, abbandonato a se stesso. Uno schiavo non puo mettersi contro il suo padrone, anche se sa che la promessa fattagli e una bugia. Cosi, il vecchio mulatto era divenuto un vagabondo, che viveva di furti e delitti, e risaliva lentamente il fiume. Qualche volta si guadagnava onestamente la paga come manovale o accalappiaschiavi, ma la maggior parte delle volte conduceva un’esistenza solitaria nei boschi, simile ad un recluso che vivesse solo di notte. Quando ne aveva il coraggio, mangiava le carni e beveva il sangue delle sue vittime, illudendosi ancora che questo potesse restituirgli giovinezza e salute. Mi disse che aveva vissuto per un anno intorno a New Madrid. Era solito spaccare legna per il guardiano dello scalo, troppo vecchio e debole per farlo da solo. E sapeva che raramente qualche battello attraccava a quello scalo. Cosi… bene, il resto lo sapete».

«Abner, la vostra gente puo imparare molto dalla mia, ma non quello che ha imparato la persona di cui mi avete parlato. Non quello. Provo pieta per lui. Era vecchio, ripugnante, senza alcuna speranza. E anch’io ero affamato, tanto affamato quanto lo ero stato a Budapest in compagnia della ricca dama che amava lavarsi nel sangue. Nelle leggende della vostra razza, il mio popolo e stato dipinto come la vera essenza del male. Il vampiro non ha anima, ne nobilta, ne speranza di redenzione, si dice. Questo non posso accettarlo, Abner. Ho ucciso innumerevoli volte, ho compiuto delle cose orribili, ma non sono malvagio. Non ho scelto io di essere cosi come sono. Senza possibilita di scelta, non ci puo essere ne bene ne male. Il mio popolo non ha mai potuto scegliere. La Sete, la Sete Rossa, ci ha governato, condannato, derubato di tutto quello che potevamo essere. Ma la vostra gente, Abner, non e sottoposta a questo vincolo. Quell’essere che incontrai nella foresta vicino New Madrid, se non fosse stato dominato dalla Sete, avrebbe potuto diventare qualunque cosa, fare qualunque cosa. Invece, aveva scelto di diventare cio che era. Oh, senza dubbio, uno della mia razza e colpevole quanto lui — l’uomo che gli aveva mentito, che gli aveva promesso cose che non avrebbe potuto mai ottenere. Tuttavia, posso comprendere la ragione di tutto cio, anche se mi ripugna profondamente. Un alleato tra la vostra gente puo rappresentare la differenza tra la vita e la morte. Tutti noi conosciamo la paura, Abner, la mia gente come la vostra. «Quel che non comprendo e perche uno di voi agognasse cosi tanto una vita nell’oscurita, desiderasse la sete di sangue. Eppure egli la desiderava, ardentemente. Mi scongiuro di non lasciarlo, come aveva fatto l’altro padrone. Non potevo dargli cio che voleva. E non avrei voluto, anche se cio fosse stato possibile. Gli diedi cio che potevo dargli.»

«Gli strappaste via la sua dannata gola, e vero?» suggeri Abner Marsh all’oscurita.

«Te l’ho detto,» intervenne Valerie. Marsh aveva quasi dimenticato che la donna si trovava li con loro, tanto era rimasta silenziosa. «Non capisce. Senti quel che dice.»

«L’ho ucciso,» ammise Joshua, «con queste stesse mani. Si. Il suo sangue colo lungo le mie dita, e bagno la terra. Ma non sfioro le mie labbra, Abner. Lo seppellii intatto.»

Un lungo silenzio riempi nuovamente la cabina mentre Abner Marsh si tormentava la barba e meditava. «Avete parlato di scelta. Questa e la differenza tra il bene e il male, avete detto. Sembra che ora sia io a dover fare una scelta.»

«Noi tutti facciamo le nostre scelte, Abner. Ogni giorno.»

«Forse e cosi,» continuo Marsh. «In fin dei conti quello che mi preoccupa non e questo. Dite di volere il mio aiuto, Joshua. Supponiamo che io ve lo dia, quest’aiuto. Che cosa, dunque, mi rendera diverso da quel dannato vecchio mulatto che avete ucciso? Rispondetemi, di grazia!»

«Non vi ridurrei mai in… in qualcosa del genere,» disse Joshua. «Non ci ho mai provato. Abner, io vivro per secoli, anche quando voi sarete morto e dimenticato. Ho mai provato a tentarvi con questo?»

«Mi avete tentato con un maledetto battello invece,» replico Marsh. «E, per l’inferno!, mi avete riempito di menzogne.»

«Anche le mie bugie contenevano un briciolo di verita, Abner. Vi ho detto che davo la caccia ai vampiri per mettere fine alle loro azioni malvagie. Non riuscite a scorgere del vero in questo? Ho bisogno del vostro aiuto, Abner, ma ve lo chiedo da eguale, non come un padrone che ha bisogno del suo schiavo.»

Abner Marsh riflette su quelle parole. «Va bene,» disse. «Forse vi credo. Forse dovrei fidarmi di voi. Ma se volete che vi aiuti in questa impresa, anche voi dovete fidarvi di me.»

«Vi ho svelato tutto di me. Non e abbastanza?»

«Maledizione, no,» prosegui Abner Marsh. «Mi avete detto la verita e adesso state aspettando una risposta. Solo che se daro la risposta sbagliata non usciro vivo da questa cabina, e vero? E se non sarete voi ad uccidermi, lo fara la vostra amica».

«Molto perspicace, Capitano Marsh,» commento Valerie nell’oscurita che avvolgeva la cabina. «Io non vi porto rancore, ma Joshua non puo correre pericoli.»

Marsh sbuffo. «Capite cosa voglio dire? Questa non e fiducia. Noi non siamo piu soci su questo battello, ora non piu. La situazione e maledettamente impari. Voi potete uccidermi in qualsiasi dannato momento lo desideriate. Io devo comportarmi bene o altrimenti sono un uomo morto. Per come la vedo io, cio mi rende uno schiavo, non un vostro eguale. E sono anche solo. Avete portato su questo battello tutti i vostri dannati amici succhia-sangue perche vi aiutassero in caso di guai. Dio sa cosa state progettando, certo non me lo direte. Non posso parlarne con nessuno, mi dite. Accidenti, Joshua, sarebbe meglio che mi uccideste in quest’istante. Non penso mi vada a genio questo tipo di accordo.»

Joshua York valuto, in silenzio, la situazione per un istante. Poi disse, «Molto bene, capisco il vostro punto di vista. Cosa dovrei fare per dimostrarvi la mia fiducia?»

«Per cominciare, supponiamo che vi voglia uccidere. Quali mezzi potrei usare?»

«No!» grido allarmata Valerie. Marsh udi i suoi passi mentre si avvicinava a Joshua. «Non puoi dirglielo. Non sai cosa sta progettando, Joshua. Perche dovrebbe chiederti questo se non ha intenzione di…»

«Serve a metterci alla pari», le rispose con voce gentile Joshua. «Comprendo le sue ragioni, Valerie. E un rischio che dobbiamo correre.» La donna fece per protestare nuovamente ma Joshua la zitti. «Il fuoco puo uccidermi. Morirei anche per annegamento. Potreste piantarmi una pallottola dritta in testa. Il nostro cervello e vulnerabile. Un colpo che trapassi il cranio mi ucciderebbe, mentre uno al cuore mi metterebbe fuori combattimento fino a quando la ferita non iniziasse a guarire. Le leggende sono accurate al riguardo. Se qualcuno

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