fatale, mentre a noi non torce un capello.
«Non c’e da stupirsi che dapprincipio vi ritenessimo creature inferiori. Ma poi vi espandeste, costruiste citta e nutriste la vostra mente di nuove conoscenze. Anche voi, come noi, avevate intelligenza, ma noi non avevamo mai avuto necessita di usare la nostra, forti com’eravamo. La vostra razza porto nel mondo il fuoco, gli eserciti, gli archi e le lance, gli abiti, l’arte, la scrittura e la lingua. La civilta, Abner. E, civilizzati, cessaste d’esser prede. Cominciaste a darci la caccia, ad ucciderci col fuoco e col paletto, a sorprenderci di giorno nelle nostre spelonche. Gia pochi di numero, diminuimmo sempre piu. Vi combattevamo e morivamo, o fuggivamo, ma la dove noi andavamo voi pronti ci seguivate. Infine facemmo cio che fummo costretti a fare. Imparammo da voi.
«I vestiti, il fuoco, le armi, la lingua, tutto. Non avevamo mai avuto niente di cio, e cosi mutuammo ogni cosa da voi. Ci demmo un’organizzazione sociale uguale alla vostra, cominciammo a ragionare e a programmare, ed infine ci mescolammo completamente a voi, vivendo all’ombra di quel mondo che la vostra razza aveva costruito, fingendoci uguali a voi. Ma di notte uscivamo furtivamente dai nostri appartati rifugi e col vostro sangue saziavamo la nostra sete, mentre di giorno ci nascondevamo per paura di voi e della vostra vendetta. E tale e stata in massima parte la storia della mia razza, la storia del Popolo della Notte.
«Tutto cio udii dalle labbra di Simon, cosi com’egli, anni avanti, aveva udito dalle labbra di altri ormai morti e distrutti. Del gruppo che rintracciai, Simon, con i suoi quasi seicento anni, era il piu anziano.
«Altre cose ancora seppi da lui, leggende che andavano oltre la nostra storia orale spingendosi fino alle nostre primitive origini, affondando radici nell’oscura alba del tempo stesso. Anche li scorsi la mano della tua gente, giacche i nostri miti si intrecciavano con storie tratte dalla vostra Bibbia Cristiana. Brown mi lesse brani dal libro della Genesi, a proposito di Adamo ed Eva e dei loro figli, Caino e Abele, i primi uomini, gli unici uomini. Ma quando Caino uccise Abele, ando lontano in esilio e prese moglie nella terra di Nod. Donde
«Molti membri della mia razza davano credito a questa leggenda, altri si affidavano a miti diversi e taluni addirittura accettavano le leggende sui vampiri, credendosi immortale incarnazione del male.
«Ascoltai storie di avi da lungo tempo scomparsi, storie di lotte, persecuzioni, migrazioni. Smith mi narro di una grandiosa battaglia combattuta piu di mille anni fa sulle coste desolate del Baltico. Erano poche centinaia quelli della mia razza che discesero di notte su di un’orda di migliaia. Al mattino il sole si levo su di un campo rutilante di sangue e cadaveri. Quella descrizione mi riporto alla mente
«Sai, Abner, di tutto cio che avevo udito ed appreso questo racconto fu quello che mi impressiono piu di ogni altro. Dubito che esista una tale citta sotterranea, dubito che essa sia mai esistita, ma il solo racconto della sua possibile esistenza mi dimostro che il mio popolo non era affatto l’incarnazione del male. Non eravamo — non siamo — i vuoti vampiri della leggenda. Non avevamo arte, letteratura, neppure una lingua che ci fosse propria, ma quella storia dimostrava che possedevamo la capacita di sognare, di immaginare. Noi non avevamo mai costruito, mai creato, avevamo solamente rubato i vostri vestiti e vissuto nelle vostre citta e ci eravamo cibati della vostra vita, della vostra energia, del vostro stesso sangue — ma
«Anche noi abbiamo avuto i nostri grandi eroi, Abner, i nostri gloriosi condottieri, Signori del Sangue reali ed immaginari. Abbiamo avuto i nostri Cesari, i nostri Salomoni, i nostri Prester John. Ma stiamo ancora aspettando il nostro Salvatore, il nostro Cristo.
«Accalcati tra le rovine di quel tetro castello, tra gli ululi del vento che feroce sferzava fuori dalle mura, Simon e gli altri bevvero il mio liquore e mi narrarono storie, scrutandomi col potente scandaglio dei loro occhi fiammeggianti, ed io compresi il pensiero che cominciava a prender forma nella loro mente. Ciascuno di loro aveva centinaia d’anni piu di me, cio nondimeno io ero piu forte di loro, il piu forte, ero il Signore del Sangue. E portavo a loro un elisir che annientava la Sete Rossa. Inoltre sembravo semiumano. Abner, essi videro in
«Sono tante e tante le cose che voglio fare, Abner, tu non immagini quante. La gente della tua razza e timorosa, superstiziosa e accecata dall’odio, e in tal modo costringe la mia razza a rimanere nascosta, almeno per il momento. Ho visto il modo in cui vi fate guerra tra voi stessi, ho letto di Vlad Tepes — che
«Non v’e limite a cio che la mia razza puo creare. Lo capii allora, mentre ascoltavo Simon, capii che potevo fare della nostra razza uno dei popoli piu gloriosi della terra. Ma prima dovevo
«Il compito non era semplice. Simon mi disse che quand’era giovane ve n’erano quasi mille dei nostri disseminati in Europa, dagli Urali alla Gran Bretagna. La leggenda diceva che alcuni si erano spostati verso sud, in Africa, o ad est, verso la Mongolia e il Gatai, ma nessuno possedeva prove di tali migrazioni. Dei mille che avevano dimorato in Europa, la maggioranza erano morti durante le guerre o in seguito a processi per stregoneria, oppure erano stati catturati quando ancora crescevano spensierati. Forse un centinaio erano rimasti in Europa, forse meno. Ben poche erano state le nascite. E quelli che erano sopravvissuti erano dispersi e nascosti.
«E cosi iniziammo una ricerca che ci porto via un intero decennio. Non ti annoiero con tutti i particolari. In una chiesa, in Russia, trovammo quei libri che hai visto nella mia cabina, gli unici documenti scritti dalla mano di uno dei nostri. Col tempo riuscii a decifrarli e lessi la triste vicenda di una comunita di cinquanta figli del popolo del sangue, le loro traversie, le loro migrazioni, battaglie, morti. Erano stati tutti distrutti, gli ultimi tre crocifissi e bruciati secoli prima della mia nascita. Sui monti della Transilvania trovammo i resti di un rifugio fortificato di montagna, e nelle grotte sottostanti, gli scheletri di due individui della mia razza: ciascuno con un paletto di legno marcio piantato nel costato, e i teschi posti in cima a due pali. Dallo studio di quelle ossa appresi molte cose, ma