suo vestito bianco splendeva al sole del mattino, e un mantello grigio si increspava nel vento. Dalla sommita del Texas, Joshua York abbasso lo sguardo su di loro. «Ora,» disse, «per favore lasciate andate il Capitano Marsh.»
«Ma e giorno,» disse il giovane robusto, puntando la sua mazza di quercia verso il sole. Sembrava spaventato.
«Siete uscito qui fuori da solo,» disse Billy, con il collo inarcato goffamente all’indietro cosi da poter vedere l’interlocutore. «Tentate qualche trucchetto e io chiamero il signor Julian.»
Joshua York sorrise. «Davvero?» disse, guardando il sole. In quel momento, era ben visibile, un occhio giallo di fuoco in una vampata di nuvole rosse e arancio. «Pensate che verrebbe?»
La lingua di Billy la Serpe schiocco nervosamente tra le labbra sottili. «Non mi spaventate per nulla.» Sollevo il coltello. «E giorno e siete solo.»
«No, non lo e,» disse Toby Lanyard. Toby mostro le mani che aveva dietro la schiena. In una, impugnava una mannaia e nell’altra, un grosso coltello dalla lama disegnata. Billy Tipton la Serpe lo fisso e fece un passo indietro.
Abner Marsh si lancio una rapida occhiata alle spalle. Senzanaso stava ancora guardando verso l’alto, verso Joshua, con gli occhi socchiusi per la luce del sole. La sua presa si era leggermente allentata. Marsh colse al volo quella possibilita. Con tutta la sua forza, si scaglio all’indietro contro il gigante, e Senzanaso barcollo e cadde. Abner Marsh atterro su di lui, con tutti suoi centocinquanta chili di peso, e il gigante grugni come se una palla di cannone l’avesse appena colpito nelle budella, rimanendo senza fiato. Abner Marsh libero il braccio con uno strattone e rotolo lontano. Interruppe il suo rotolare appena in tempo — un coltello spunto, vibrante, sul ponte, a tre centimetri dalla sua faccia. Marsh degluti a fatica e poi sorrise. Ne afferro la lama, la divelse dal ponte e si rimise in piedi. L’uomo con la mazza aveva cominciato a fare due passi avanti, ma poi ci ripenso. Indietreggio, e Joshua salto piu velocemente di quanto Marsh riuscisse a battere le palpebre, atterro davanti all’uomo, evito un colpo inferto dalla mazza di quercia e all’improvviso il giovane massiccio cadde sul ponte, fuori combattimento. Marsh non era riuscito neppure a intravedere il colpo che l’aveva stordito. «Andatevene!» esclamo Billy la Serpe. Stava indietreggiando davanti a Toby. Ma si ritrovo proprio addosso a Marsh, che lo afferro, lo fece roteare, e lo scaravento contro una porta. «Non uccidetemi!» strillo Billy. Marsh gli preme un braccio sulla trachea, si appoggio su di lui e spinse il coltello contro le scarne costole di Billy, al di sopra del cuore. Quegli occhi color ghiaccio erano divenuti sbarrati e spaventati.
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«Perche no, dannazione?»
«Abner!» lo avverti Joshua, e Marsh si volto indietro giusto in tempo per vedere Senzanaso che si rimetteva in piedi. Produsse un suono aminale e si lancio in avanti, e poi Toby si mosse piu veloce di quanto Marsh avesse potuto mai immaginare, e il gigante ricadde sulle ginocchia, soffocando nel suo stesso sangue. Toby aveva inferto un unico colpo con il coltello, e gli aveva aperto la gola. Il sangue usci a fiotti, e Senzanaso sbatte i suoi piccoli occhi strabici e si porto le mani al collo, come per cercare di fermare la fuoriscita di sangue. Poi finalmente crollo al suolo.
«Non era necessario, Toby,» disse tranquillamente Joshua York. «Avrei potuto fermarlo.»
Toby Lanyard si acciglio, impugnando ancora la sua mannaia e il coltello insanguinato. «Non sono cosi buono quanto voi, Capitano York,» disse. Si volto verso Marsh e Billy la Serpe. «Squarciategli pure il petto, Capitano Marsh,» lo invito, «vi giuro che Mister Billy non ha nessun cuore li dentro.»
«No, Abner. Un omicidio e sufficiente.» Abner Marsh li aveva uditi entrambi. Spinse il coltello in avanti di quel tanto che bastava per farlo penetrare attraverso la camicia di Billy e per far uscire un piccolo rivolo di sangue. «Ti piace questo?» chiese Marsh. Il sudore aveva incollato i capelli lisci di Billy alla fronte. «Ti piace abbastanza, quando sei tu ad avere il coltello in mano, vero?» Billy quasi soffoco nel tentativo di rispondergli, e Marsh allento la pressione sul suo scarno collo di quel tanto che gli permettesse di parlare.
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«Ha ucciso il vecchio Mike il Peloso, e anche Whitey,» disse Toby, «e un mucchio di altra gente. Uno l’ha bruciato nella fornace, si poteva sentire quel povero uomo urlare per tutta la nave. Mi ha detto che ero ancora uno schiavo, Capitano Marsh, e quando gli ho mostrato i miei documenti di riscatto, li ha stracciati e bruciati. Uccidetelo, Capitano.»
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«Abner,» disse Joshua, «lasciatelo andare. Avete la sua arma, adesso e innocuo. Se lo uccidete non sarete migliore di lui. Ci puo essere d’aiuto, se qualcuno ci minaccia mentre stiamo partendo. Dobbiamo ancora raggiungere la scialuppa e andarcene.
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«Se attaccherete Julian, lo farete da solo,» disse Joshua. «Io non vi aiutero.»
Marsh si giro e guardo attonito Joshua. «Dopo tutto quello che ha fatto?» Improvvisamente Joshua apparve tremendamente debole e stanco.
«Non posso,» sussurro. «E troppo forte, Abner. E Signore del Sangue, mi domina. Soltanto l’aver osato aiutarvi, va contro tutta la storia della mia gente. Mi ha legato a lui una dozzina di volte, mi ha costretto a nutrirmi del mio stesso sangue. Ogni atto di sottomissione mi lascia… piu debole. Sempre piu schiavo di lui. Abner, vi prego, comprendete. Non potrei farlo. Mi guarderebbe con quegli occhi, e prima che potessi fare due passi, sarei gia suo. Molto probabilmente, sareste voi ad essere ucciso da me, e non Julian».
«Lo faremo Toby ed io, allora,» disse Marsh.
«Abner, non avreste scampo. Ascoltatemi. Ora possiamo fuggire. Abbiamo rischiato molto per salvarvi. Non gettate tutto all’aria.»
Marsh guardo di nuovo l’inerme Billy e riflette. Forse Joshua aveva ragione. Inoltre, non aveva piu il suo fucile, non aveva nulla con cui uccidere Julian. Coltelli e mannaie non sarebbero serviti, e Marsh non aveva nessuna voglia di affrontare Julian a mani nude. «Ce ne andremo,» disse alla fine, «ma dopo che avro ucciso Billy.»
Billy la Serpe piagnucolava. «No,» disse. «Lasciatemi andare, vi aiutero.» La sua faccia segnata dalle cicatrici del vaiolo era madida di sudore. «E facile per voi, con il vostro splendido battello e tutto il resto, io non ho mai avuto scelta, non ho mai avuto nulla, ne famiglia, ne denaro, ho sempre dovuto fare quel che mi veniva detto.»
«Tu non sei l’unico ad essere cresciuto in poverta,» replico Marsh. «Non esistono scuse.
«Ai vostri dannatissimi ordini,» disse Marsh. Poi si volto verso Joshua, che si premeva una mano sulla fronte. «State bene?»
«Il sole,» rispose York debolmente. «Dobbiamo fare in fretta.»
«E gli altri,» chiese Marsh. «Che mi dite di Karl Framm, e ancora vivo?»
Joshua assenti. «Si, e anche altri, ma non possiamo liberarli tutti. Non ne abbiamo il tempo. La cosa si e dilungata piu del necessario.»
Abner Marsh aggrotto la fronte. «Forse e cosi, ma non me ne andro senza Karl Framm. Voi e lui siete le sole persone che possono pilotare questo battello. Se vi porteremo entrambi via, il battello rimarra bloccato qui, fino al nostro ritorno.»
Joshua annui. «E sorvegliato. Billy, chi si trova con il signor Framm, ora?» Billy la Serpe si era rimesso faticosamente in piedi. «Valerie,» disse, e Marsh si ricordo di quella pallida figura, dagli occhi violetti ed invitanti, che l’avevano attirato nell’oscurita.
«Bene,» disse Joshua. «Sbrighiamoci.» E poi si mossero, con Marsh che sorvegliava guardingo Billy la Serpe, e Toby che aveva nascosto le sue armi nelle tasche e nelle pieghe del grembiale. La cabina di Framm era sul ponte del Texas, ma dal lato opposto della nave. L’oblo era chiuso e oscurato dalle tende, la porta era chiusa a