basavano sulla sua esperienza con l’ospedale di Rutland.»

«Pensi che ci abbiano fornito dati fasulli?»

«No, no, ma come tutti gli enti mutualistici che gestiscono ospedali propri, anche il CMV incentiva i propri medici a limitare la durata dei ricoveri.»

«Vuoi dire che paga i medici?» chiese Traynor.

«Esatto, una specie di tangente. Piu un medico riduce le sue percentuali di ricovero, maggiore e l’incentivo. E molto efficace. Caldwell e io pensiamo di poter applicare lo stesso incentivo nel nostro ospedale. L’unico problema e che dovremmo disporre di un capitale iniziale, una volta che il sistema entra in funzione, si paga da solo.»

«Mi sembra un’ottima idea», commento Traynor con entusiasmo. «Magari riusciremo a non avere piu i conti in rosso.»

«Fissero una riunione con Charles Kelley per discuterne», propose Helen, mentre s’infilava la giacca.

«Spero proprio di non ottenere l’autorizzazione per le operazioni a cuore aperto», disse poi, quando erano gia nel corridoio. «Il CMV deve continuare a mandare a Boston i pazienti che hanno bisogno di un bypass.»

«Sono assolutamente d’accordo ed e per questo che sono stato a Montpelier, oggi. Ho cominciato a lavorare dietro le quinte per esercitare pressioni negative.»

«Se ottenessimo l’autorizzazione, i nostri conti andrebbero ancora di piu in rosso.»

Arrivati al parcheggio, Traynor e Beaton si diressero verso le loro macchine, parcheggiate una di fianco all’altra. Prima di salire sulla propria, Traynor si guardo intorno, soffermandosi a osservare il folto gruppo di alberi che separava il parcheggio inferiore da quello superiore.

«E piu buio di quanto ricordassi», osservo. «L’illuminazione e proprio necessaria.»

«L’avremo.»

«Con tutte le cose di cui dobbiamo preoccuparci, ci mancava anche lo stupratore! Come sono andate esattamente le cose, la scorsa notte?»

«E accaduto verso mezzanotte e questa volta non si e trattato di un’infermiera, ma di una volontaria, Marjorie Kleber.»

«L’insegnante?»

«Si, da quando si e ammalata, svolge molto lavoro volontariato nei fine settimana. L’aggressore risponde alla solita descrizione: alto circa un metro e ottantacinque, con grandi occhiali da sci. Aveva anche un paio di manette.»

«Particolare sfizioso», commento Traynor. «E come e riuscita a salvarsi?»

«Per pura fortuna. Stava passando il guardiano notturno.»

«Forse dovremmo aumentare il personale di sorveglianza», suggeri Traynor.

«Ma non abbiamo soldi.»

«Magari potremmo parlarne a Wayne Robertson e vedere se la polizia puo fare qualcosa.»

«Gli ho gia parlato, ma non ha abbastanza agenti per tenerne fisso uno qui ogni notte.»

«Mi chiedo se Hodges avesse davvero un’idea sull’identita dello stupratore», mormoro Traynor.

«Pensi che la sua sparizione possa avere qualcosa a che fare con i suoi sospetti?» gli chiese la donna.

Lui alzo le spalle. «Non ci avevo pensato, ma e possibile. Non era il tipo da tenere la bocca chiusa.»

«Fa paura pensarci.»

«Gia. In ogni caso, voglio essere immediatamente informato, se ci sono altre aggressioni. Non voglio sorprese durante le riunioni del comitato esecutivo.»

«Mi spiace, ma ho provato a telefonarti. D’ora in poi trovero il modo di informarti.»

«Ci vediamo all’Iron Horse», concluse Traynor salendo sulla propria auto.

3

Giovedi 20 maggio

«Devo andare a prendere mia figlia al doposcuola», annuncio Angela a uno dei suoi colleghi, Mark Danforth.

«Che cosa pensi di fare di tutti questi vetrini?» chiese lui.

«Che ne so», sbotto Angela, «devo andare a prendere mia figlia.»

«Ehi, non sbranarmi, chiedevo solo. Magari posso darti una mano.»

«Scusami, sono esausta», mormoro Angela, mentre ne sceglieva cinque. «Se potessi dare un’occhiata a questi, te ne sarei grata in eterno.»

«Non c’e problema», disse Mark, unendoli ai propri.

Angela copri il microscopio, afferro le proprie cose e corse fuori dall’ospedale, ritrovandosi ben presto nel traffico caotico di Boston all’ora di punta.

Quando arrivo a scuola, trovo Nikki seduta sui gradini davanti al portone chiuso. L’edificio era circondato da un mare di cemento e sui muri campeggiavano scritte oscene, mentre dall’altro lato della strada, era visibile il ricovero di cartone di un barbone.

«Scusami, ho fatto tardi», disse Angela a Nikki, facendola salire in macchina.

«Non importa. Pero avevo paura, perche oggi a scuola c’e stato trambusto. E arrivata la polizia.»

«Che cosa e successo?»

«Uno dei ragazzi delle medie ha usato una rivoltella nel cortile», spiego la bambina in tutta tranquillita. «Ha sparato e lo hanno arrestato.»

«Qualcuno e rimasto ferito?»

«No.» Nikki scosse la testa.

«Come mai aveva una rivoltella?»

«Spaccia droga.»

«Capisco.» Angela s’impose la calma. «Come hai fatto a saperlo? Te l’ha raccontato qualche compagna?»

«No, ero li», rispose Nikki, cercando di trattenere uno sbadiglio.

Angela strinse con forza il volante. Le faceva paura il modo con cui sua figlia parlava di quell’incidente, come se fosse una cosa normale.

«Oggi abbiamo di nuovo avuto una supplente», aggiunse la bimba. «E non mi ha permesso di fare il mio esercizio di drenaggio bronchiale dopo la colazione.»

«Mi spiace, cara. Ti senti congestionata?»

«Un pochino. Ho avuto un po’ di affanno, dopo che sono stata fuori, ma poi mi e passato.»

«Lo faremo appena arriviamo a casa e telefonero di nuovo alla direzione. Non capisco quali problemi possa creargli lasciartelo fare.»

Ma Angela sapeva benissimo qual era il problema: troppi bambini e scarsita di personale che, per di piu, cambiava in continuazione.

Sulla strada verso casa parcheggio la macchina in doppia fila, lasciandovi Nikki, e fece un salto a comprare qualcosa per la cena. Al ritorno trovo una multa per divieto di sosta.

«Gli ho detto che saresti arrivata subito, ma lui ce l’ha data lo stesso», spiego Nikki.

Angela impreco sottovoce e rimise in moto. Arrivata in prossimita della casa, giro mezz’ora intorno all’isolato prima di riuscire a parcheggiare.

Dopo avere sistemato la spesa, Angela e Nikki si dedicarono agli esercizi per i polmoni. Di solito li facevano soltanto al mattino, ma nei giorni in cui l’inquinamento atmosferico era piu forte li dovevano ripetere.

Angela ausculto la figlia, per assicurarsi che non avesse bisogno di un broncodilatatore, poi le fece assumere nove diverse posizioni che doveva mantenere per qualche minuto, studiate in modo che la forza di gravita aiutasse a drenare specifiche parti dei polmoni. In tutto passarono circa venti minuti.

Poi Nikki si dedico ai compiti, mentre Angela cominciava a preparare la cena nella minuscola cucina. Un’ora dopo, arrivo David, esausto perche aveva passato tutta la notte precedente in piedi, ad assistere numerosi pazienti.

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