«Che nottata!» esclamo, cercando di dare un bacio sulla guancia a Nikki, che pero lo respinse, concentrata com’era sui libri. Studiava in sala da pranzo, dato che la sua cameretta era troppo piccola per contenere un tavolo.

Vistosi respinto anche dalla moglie, impegnata ai fornelli, David si consolo con una birra.

«Al pronto soccorso sono arrivati due malati di Aids con un campionario completo di malattie», racconto. «Per di piu, ci sono stati due arresti cardiaci. Non ho nemmeno visto l’interno della stanza di riposo, figurarsi riuscire a dormire!»

«Se stai cercando qualcuno che ti compatisca, hai scelto la persona sbagliata», borbotto sua moglie buttando la pasta. «E mi stai anche fra i piedi.»

«Hai uno splendido umore», commento David, uscendo dal cucinino e arrampicandosi su uno sgabello davanti al bancone che lo separava dalla zona pranzo e dal soggiorno.

«Anche la mia giornata e stata stressante», disse Angela. «Ho dovuto lasciare del lavoro a meta per andare a prendere Nikki a scuola. Non penso sia giusto che questo accada tutti i giorni.»

«Allora e per questo che sei isterica? Perche sei andata a prendere Nikki? Pensavo che fossimo d’accordo. Diavolo, sei stata tu a offrirti di farlo, dicendo che il tuo orario e piu flessibile del mio.»

«Non potreste parlare piu piano?» si lamento Nikki. «Sto cercando di leggere.»

«Non sono isterica», sbotto Angela sottovoce. «Sono soltanto stressata. Non mi piace dipendere dagli altri per il mio lavoro e per di piu Nikki mi ha dato delle notizie che mi hanno scombussolato.»

«Del tipo?»

«Chiedilo a lei.»

David si sistemo su una sedia accanto alla figlia e si fece raccontare tutto. Quando Angela comincio ad apparecchiare intorno ai libri di Nikki, gli domando: «Sei ancora dell’idea che bisogna scegliere le scuole pubbliche, dove circolano droga e rivoltelle?»

«Devono essere sostenute. Anch’io ho frequentato una scuola pubblica.»

«I tempi sono cambiati.»

«Se la gente come noi scappa via, le scuole non cambieranno mai.»

«Non ho intenzione di fare l’idealista, quando c’e di mezzo l’incolumita di mia figlia!»

Quando la cena fu pronta, mangiarono spaghetti alla marinara e insalata in un silenzio teso, mentre Nikki continuava a leggere ignorando i genitori. Angela sospirava, sull’orlo delle lacrime, e David era furibondo perche non pensava di meritarsi quel trattamento, dopo le trentasei ore trascorse a lavorare.

All’improvviso, Angela sposto indietro la sedia, si alzo e lascio cadere il proprio piatto nel lavandino. Al rumore che fece rompendosi, David e Nikki sobbalzarono.

«Angela», disse David, cercando di controllare la sua voce, «sei eccessivamente emotiva. Parliamo del problema di andare a prendere Nikki, ci dev’essere un’altra soluzione.»

Angela si asciugo qualche lacrima che le era scesa sulle guance e si volto verso il marito. «Il problema vero e che abbiamo evitato di prendere una decisione sul da farsi dopo il 1° luglio.»

«Non credo che sia il momento piu opportuno per discutere di che cosa faremo della nostra vita. Siamo esausti.»

Angela torno a sedersi. «Cavolate. Tu pensi che non sia mai il momento giusto, ma il tempo passa veloce e non prendere decisioni e gia una decisione. Manca meno di un mese e mezzo al 1° luglio.»

«E va bene», acconsenti David, rassegnato. «Parliamone. Vado a prendere il mio elenco.» Fece per alzarsi, ma Angela lo fermo.

«Non servono i tuoi elenchi!» esclamo lei. «Abbiamo tre possibilita. Possiamo andare a New York: borsa di studio per me in medicina legale e per te in pneumologia; rimanere qui a Boston: idem per me, borsa di studio per te ad Harvard; oppure andiamo a Bartlet e cominciamo a lavorare.»

«Mi fa un po’ paura lasciare l’ambiente universitario», ammise David.

«Sono d’accordo. Siamo stati studenti cosi a lungo che non riesco a immaginare un altro tipo di vita.»

«E vero che negli ultimi quattro anni abbiamo avuto pochissimo tempo per noi.»

«Si, la qualita della vita ha la sua importanza», concordo Angela. «Se rimaniamo a Boston, dovremo tenerci questo appartamento, non possiamo permettercene uno piu grande, con i debiti che abbiamo.»

«Stessa cosa se andiamo a New York.»

«A meno che non accettiamo un aiuto dai miei genitori.»

«E una cosa che abbiamo sempre voluto evitare», rammento David alla moglie, «per mantenere la nostra liberta.»

«Si, infatti. Un’altra cosa da considerare sono le condizioni di salute di Nikki.»

«Voglio un cane», si intromise la bimba.

«Nikki sta bene», disse David.

«Ma qui e a New York c’e molto inquinamento e, prima o poi, avra le sue conseguenze e poi sono stufa della criminalita che c’e qui.»

«Stai dicendo che vorresti andare a Bartlet?»

«No. Sto soltanto cercando di pensare a tutte le possibilita. Ma devo ammettere che quando sento di rivoltelle e droga a scuola, Bartlet mi attira sempre di piu.»

«Mi chiedo se sia davvero un posto cosi idilliaco come ce la ricordiamo», commento David. «Dato che conosciamo pochi posti, forse l’abbiamo idealizzata.»

«C’e solo un mezzo per scoprirlo.»

«Torniamoci!» grido Nikki.

«Va bene», disse David. «Oggi e giovedi. Che cosa ne dite di sabato?»

«Mi sembra una buona idea», rispose Angela.

«Uau!» esclamo Nikki.

4

Venerdi 21 maggio

Traynor firmo tutte le lettere che aveva dettato quella mattina. Usci dall’ufficio per andare a mangiare all’Iron Horse, quando la sua segretaria, Collette, lo chiamo: c’era una telefonata per lui da parte di Tom Baringer.

Imprecando dentro di se, torno alla scrivania. Tom era un cliente troppo importante per farsi negare.

«Non indovinerai mai dove mi trovo», esordi Tom. «Sono al pronto soccorso e sto aspettando il dottor Portland perche mi rimetta in sesto.»

«Mio Dio, che cosa e successo?» chiese Traynor.

«Una cosa davvero stupida», ammise Tom. «Stavo ripulendo le grondaie dalle foglie quando e caduta la scala e mi sono rotto l’anca. Per lo meno e quanto mi ha detto il medico qui al pronto soccorso.»

«Mi spiace.»

«Oh, poteva andare peggio. Ma naturalmente non potro venire alla riunione preventivata per oggi pomeriggio.»

«Certo. C’era qualcosa di particolarmente importante di cui volevi discutere?»

«Puo aspettare. Ma ascolta, gia che ti ho telefonato, non potresti darti da fare perche in ospedale mi riservino un trattamento da vip?»

«Sicuramente. Ci pensero io stesso. Stavo proprio andando a fare colazione con il direttore generale dell’ospedale.»

«Che tempismo», osservo Tom. «Metti una parola buona per me.»

Traynor fu il primo ad arrivare alla colazione di lavoro. Come sempre, gli era stato riservato il tavolo migliore, da cui si godeva una vista incantevole sul fiume Roaring. Il suo compiacimento giunse al massimo quando osservo che Jeb Wiggins, suo antico rivale e rampollo di una delle famiglie piu facoltose di Bartlet, si era dovuto accontentare di un tavolo molto piu lontano dalla vetrata. Jeb lo aveva sempre trattato con condiscendenza, dato che il padre di Traynor, aveva lavorato nella fabbrica di stampelle al tempo in cui apparteneva ai Wiggins. Adesso i

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