David ne approfitto per fare una capatina da Nikki, dove trovo anche Caroline e Arni che erano riusciti a entrare in ospedale anche se non erano accompagnati da nessun adulto.

«Non ci fara avere dei guai, vero, dottor Wilson?» domando Caroline. In lei la malattia aveva inciso sulla crescita e, nonostante avesse nove anni, ne dimostrava sette od otto.

«No», la rassicuro lui. «Ma come avete fatto a uscire dalla scuola cosi presto?»

«Per me e stato facile», dichiaro Arni con orgoglio. «La supplente non si accorge affatto di quello che succede.»

David si rivolse a Nikki. «Ho appena parlato con il dottor Pilsner: e d’accordo per dimetterti questo pomeriggio.»

«Bene! E domani posso andare a scuola?»

«Non so, ne parleremo con la mamma.»

Lasciata Nikki, David passo un momento da John Tarlow per assicurarsi che fosse seguito come lui aveva ordinato, poi si fermo nella camera di Marjorie. La speranza che gli antibiotici avessero migliorato le sue condizioni svani non appena la vide: era praticamente in coma.

Colto dal panico, David l’ausculto nuovamente. La congestione era aumentata, ma questo non giustificava quella condizione clinica. Si precipito nella stanza delle infermiere, chiedendo come mai non lo avessero chiamato.

«Per che cosa?» domando Janet Colburn, la caposala.

«Per Marjorie Kleber», grido David, mentre scriveva una richiesta per ulteriori analisi del sangue e per un’altra schermografia toracica.

Janet senti parecchie altre infermiere del piano e disse a David che nessuno aveva notato cambiamenti. Aggiunse anche che una delle infermiere era stata nella sua stanza mezz’ora prima e non aveva riferito niente di particolare.

«E impossibile», sbotto David, mentre afferrava il telefono e cominciava a chiamare alcuni colleghi per un consulto: il dottor Clark Mieslich, l’oncologo che seguiva Marjorie, e il dottor Martin Hasselbaum, specialista in malattie infettive, entrambi esterni al CMV, e il neurologo Alan Prichard, che faceva parte del CMV.

Tutti e tre erano disponibili a venire subito. David avviso Susan di dire ai pazienti che si sarebbero presentati in ambulatorio che ci sarebbe stato un po’ di ritardo.

Dopo avere consultato la cartella clinica e avere visitato Marjorie, i tre specialisti si appartarono con David per discutere il caso, ma avevano appena cominciato a confrontare le loro idee quando un’infermiera grido dalla stanza della donna: «Ha smesso di respirare!»

David e gli altri medici ritornarono di corsa nella stanza, mentre Janet Colburn chiamava la squadra di rianimazione, che arrivo nel giro di pochi minuti e intubo Marjorie, facendole immediatamente riprendere la respirazione. Il problema era che nessuno sapeva perche avesse smesso di respirare.

Ne stavano discutendo, quando all’improvviso il cuore di Marjorie rallento e si fermo. Sul monitor si vedeva una linea piatta. La squadra di rianimazione provo a darle una scossa elettrica, nella speranza di riattivare il cuore, ma non ci fu reazione. Riprovarono un’altra volta, ma inutilmente. Allora cominciarono con il massaggio cardiaco.

Lavorarono freneticamente per mezz’ora, provando con ogni metodo che conoscevano, ma non servi a nulla. Un po’ alla volta, lo scoraggiamento s’impadroni di tutti i presenti e alla fine, per consenso generale, Marjorie Kleber venne dichiarata morta.

David era distrutto. Marjorie era entrata in ospedale con un problema relativamente semplice, mentre lui era fuori a divertirsi e adesso era morta.

«E terribile. Era una persona stupenda», affermo il dottor Mieslich.

«Considerata l’anamnesi, se la stava cavando bene», fu il parere del dottor Prichard, «ma la sua malattia era destinata a prendere il sopravvento.»

«Un momento», intervenne David. «Pensate che sia morta di cancro?»

«E ovvio», rispose il dottor Mieslich. «La prima volta che l’ho visitata, il cancro si era gia esteso in piu punti. Anche se e stata meglio di quanto supponessi, era comunque una donna malata.»

«Ma non c’era alcuna evidenza clinica del suo tumore», obietto David. «I problemi che hanno portato a questo episodio fatale sembrano suggerire qualche forma di disfunzione del sistema immunitario. Come puo farlo risalire al cancro?»

«Il sistema immunitario non controlla la respirazione o il cuore», gli fece osservare il dottor Prichard.

«Ma i globuli bianchi erano sempre meno.»

«Il suo tumore non era evidente, questo e vero», ammise il dottor Mieslich, «ma, se l’aprissimo, suppongo che troveremmo il cancro dappertutto, compreso il cervello. Si ricordi, aveva metastasi estese, quando e stata fatta la prima diagnosi.»

David annui e il dottor Prichard gli diede una pacca sulla schiena. «Non possiamo sempre farcela», gli disse.

Quando gli altri medici se ne furono andati, David rimase solo nella stanza delle infermiere e si sedette alla scrivania. Si sentiva debole e sconsolato. La tristezza e il senso di colpa per la morte di Marjorie erano ancora piu acuti di quanto pensasse. Ormai la conosceva troppo bene e, per rendere le cose piu complicate, era la maestra adorata di Nikki. Come glielo avrebbe spiegato?

«Scusi», mormoro Janet Colburn. «C’e Lloyd Kleber, il marito di Marjorie. Vorrebbe parlarle.»

David si alzo, si sentiva intorpidito. Non sapeva per quanto tempo era rimasto in quella stanza. Janet lo indirizzo verso il salotto dei pazienti.!

Lloyd Kleber stava fissando la pioggia che continuava a cadere. Era un uomo sui quarantacinque anni. David vide che aveva gli occhi rossi di pianto e si senti estremamente vicino a lui. Non solo aveva perduto la moglie, ma ora aveva l’intera responsabilita di due bambini che erano rimasti senza la madre.

«Mi dispiace», mormoro David.

«Grazie.» Lloyd combatteva per trattenere le lacrime. «E grazie per essersi preso cura di Marjorie. Apprezzava veramente la dedizione con cui la curava.»

David annui, cercando di dire cose che riflettessero i suoi sentimenti. In momenti come quello non si sentiva mai adeguato, ma fece il meglio che pote.

Infine, si arrischio a domandare il permesso di fare un’autopsia. Sapeva che era chiedere troppo, ma era profondamente turbato dal deterioramento rapidissimo delle condizioni di Marjorie e aveva un disperato bisogno di capire.

«Se puo servire in qualche modo ad altri, sono sicuro che Marjorie acconsentirebbe», rispose Lloyd, dando il suo consenso.

David rimase ancora qualche minuto a parlare con lui, poi si diresse al laboratorio, dove trovo Angela molto contenta di vederlo. Lei, pero, noto subito la sua espressione tirata.

«Che cosa c’e che non va?» gli chiese ansiosa, prendendolo per mano.

Mentre David racconto l’accaduto, fu costretto a fermarsi piu volte per controllare l’emozione.

«Come mi dispiace!» mormoro lei, abbracciandolo.

«Che dottore sono!» si prese in giro David, lottando contro le lacrime. «Ormai dovrei essermi fatto il callo a questo genere di cose.»

«La tua sensibilita fa parte del tuo fascino», lo rassicuro Angela. «E ti rende un buon medico.»

«Il signor Kleber ha dato il suo consenso all’autopsia», la informo lui. «Sono contento, dal momento che non ho la minima idea del perche sia morta, soprattutto cosi in fretta. Gli specialisti che ho chiamato a consulto pensano che sia per il cancro. Forse e cosi, ma vorrei una conferma. Potresti occupartene?»

«Certo, ma per favore non deprimerti troppo. Non e stata colpa tua.»

«Vediamo i risultati dell’autopsia. Che cosa diro a Nikki?»

«Sara difficile», ammise Angela.

David ritorno all’ambulatorio per cercare di visitare tutti i pazienti in attesa, ma appena lo vide Susan gli disse che nella sua stanza privata c’era Charles Kelley che lo aspettava.

Temendo che quella visita avesse qualcosa a che fare con la morte di Marjorie, David entro e trovo Kelley che passeggiava nervosamente avanti e indietro. Quando lo vide arrivare, si fermo e David noto subito che era in collera.

«Trovo il suo comportamento particolarmente irritante», disse infatti.

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