«Di che cosa sta parlando?» chiese David.
«Non piu tardi di ieri ho parlato con lei di ottimizzazione delle risorse. Pensavo di essere stato chiaro e credevo che lei avesse capito. Poi oggi ha ordinato irresponsabilmente due consulti con specialisti esterni al CMV e per di piu per una paziente terminale. Questo tipo di comportamento mi fa pensare che lei non capisca qual e il problema maggiore della medicina, oggi: le spese superflue.»
Nello stato emotivo in cui si trovava, David dovette lottare per mantenere la calma. «Aspetti un minuto. Vorrei che mi spiegasse perche quei consulti erano superflui.»
«Oh, Signore! E ovvio: il decorso della paziente non e stato alterato, stava morendo e ha continuato a morire. Tutti devono morire, prima o poi. Non bisognerebbe buttare via soldi e altre risorse per coltivare atteggiamenti melodrammatici e per di piu senza speranza.»
David fisso gli occhi azzurri di Kelley, non sapendo che cosa dire. Era ammutolito per lo stupore.
Sperando di riuscire a evitare Wadley, Angela si reco dal dottor Paul Darnell, nel suo stanzino privo di finestre e gli chiese quale fosse la prassi per le autopsie.
«E una questione che devi discutere con Wadley», le rispose il collega. «Mi spiace.»
Riluttante, Angela si rivolse a Wadley.
«Che cosa posso fare per lei, tesoro?» le chiese Wadley. Il suo sorriso, che un tempo Angela aveva considerato paterno, ora le sembrava lascivo.
Sobbalzando nel sentirsi chiamare «tesoro», Angela ingoio l’orgoglio e domando quali fossero le procedure per fare un’autopsia.
«Non ne facciamo», le spiego Wadley. «Se la richiede il medico legale, allora si manda il cadavere a Burlington. Costa troppo fare autopsie e il contratto con il CMV non le prevede.»
«E se e la famiglia a richiederla?» Angela sapeva che non era esattamente cosi, nel caso Kleber.
«Se vogliono buttare via ottocentonovanta dollari, allora li accontentiamo. Altrimenti, non la facciamo.»
Angela annui e se ne ando. Anziche tornare al lavoro, arrivo fino agli ambulatori ed entro in quello di David, rimanendo colpita da quanti pazienti stavano aspettando nella sala d’attesa. Tutte le sedie erano occupate e alcuni erano in piedi. Aspetto che David uscisse da una delle salette per le visite e gli comunico che non poteva eseguire l’autopsia su Marjorie Kleber.
«Perche?» volle sapere lui.
Lei gli riferi cio che le aveva spiegato Wadley.
David scosse la testa, frustrato, e sibilo: «La mia opinione positiva su questo posto sta mutando rapidissimamente», poi le racconto dell’incontro con Kelley.
«E ridicolo», disse Angela, incredula. «Vuoi dire che secondo lui i consulti erano superflui perche la paziente e morta? Pazzesco.»
«Che cosa vuoi che ti dica?» David scosse ancora la testa.
Angela non sapeva piu che dire. Quel Kelley le sembrava un pericoloso incompetente, ma non poteva far perdere tempo a David, continuando a parlargliene. Fece un cenno verso la sala d’aspetto e gli disse: «Hai un ambulatorio pieno di pazienti. Quando pensi di finire?»
«Non ne ho la minima idea.»
«Potrei portare a casa Nikki e poi tu mi telefoni quando hai finito, cosi ti vengo a prendere.»
«Buona idea.»
«Resisti, caro. Dopo parleremo.»
Terminato il suo lavoro, Angela passo a prendere Nikki e la porto a casa, dove l’incontro con Rusty fu molto movimentato. Alle sette e un quarto telefono David e, sistemata Nikki davanti al televisore, Angela torno all’ospedale, guidando pianissimo a causa della pioggia molto violenta.
«Che serata!» esclamo David nel salire in macchina.
«Che giornata», ribatte lei, dirigendosi di nuovo verso la citta. «Soprattutto per te. Come va?»
«Ce la faccio. Mi e stato d’aiuto avere avuto cosi tanto da fare. Ma adesso devo affrontare la realta: che cosa racconto a Nikki?»
«Devi semplicemente dirle la verita.»
«Piu facile a dirsi che a farsi. E se mi chiede perche e morta? Il problema e che non lo so nemmeno io, sia in senso fisico sia metafisico.»
«Ho pensato parecchio a cio che ha detto Kelley», disse Angela. «Mi pare che mostri un’abissale incomprensione dei fondamenti dell’assistenza medica.»
«Questo e un eufemismo», obietto David con una breve risata sarcastica. «La cosa piu spaventosa e che occupa un posto di responsabilita. I burocrati come lui s’insinuano nella pratica medica sotto le sembianze della riforma sanitaria. Purtroppo la gente non ne ha idea.»
«Ho avuto un altro piacevole incontro con Wadley, oggi», cambio argomento Angela.
«Quel bastardo! Che cosa ha fatto ancora?»
«Mi ha chiamata un po’ di volte ‘tesoro’ e mi ha toccato il sedere.»
«Buon Dio! Che stronzo insensibile!»
«Dovrei fare qualcosa e vorrei proprio sapere che cosa.»
«Credo che dovresti parlarne al dottor Cantor», le consiglio David. «Ci ho pensato un po’. Per lo meno e un medico e non solo un burocrate.»
«Il suo commento sulle ‘ragazze’, come le ha chiamate lui, che frequentavano la facolta di Medicina non mi ispira molto», osservo Angela.
Fecero una corsa dalla macchina all’ingresso posteriore per cercare di bagnarsi il meno possibile. Quando entrarono in casa, David accese il camino per rallegrare un po’ l’ambiente, mentre Angela riscaldava la cena che aveva gia preparato. Scendendo in cantina a prendere la legna, oltre a sentire il solito cattivo odore, David noto che c’erano alcune infiltrazioni d’acqua fra le pietre delle fondamenta e si consolo pensando che, per fortuna, il pavimento era in terra battuta e avrebbe assorbito l’eccesso di umidita.
Dopo avere cenato, si mise accanto a Nikki che stava guardando la televisione. Essendo ammalata, lui e Angela erano meno rigidi sul tempo che poteva passare a guardarla. Dopo avere raccolto il coraggio necessario, durante un’interruzione pubblicitaria, David mise un braccio intorno alle spalle della figlia e mormoro: «Ho qualcosa da dirti».
«Che cosa?» chiese lei, che stava accarezzando Rusty accucciato accanto a lei sul divano.
«La tua maestra, Marjorie Kleber, e morta oggi», le disse David con dolcezza.
La bambina rimase in silenzio per qualche istante, poi guardo Rusty, facendo finta di preoccuparsi per un nodo di pelo che aveva dietro l’orecchio.
«Questo mi rende molto triste», continuo David, «soprattutto perche ero il suo medico. Sono certo che anche per te e la stessa cosa.»
«No», replico in fretta Nikki, scuotendo la testa. Si scosto un ciuffo di capelli dagli occhi e fisso di nuovo il televisore, come se fosse interessata alla pubblicita.
«Non c’e niente di male nell’essere tristi», aggiunse lui, e stava per mettersi a parlare di come ci si puo sentire quando si perdono le persone che ci sono care, quando Nikki gli si getto addosso, inondandolo di lacrime e stringendolo forte forte.
David le diede qualche colpetto affettuoso sulla schiena e continuo a parlare, cercando di rassicurarla.
Angela si avvicino, scanso Rusty e si sedette accanto alla figlia, stringendo lei e David in un unico abbraccio. Rimasero cosi tutti a tre, cullandosi piano, mentre la pioggia continuava a battere contro le finestre.
13
Nonostante le proteste di Nikki, i suoi genitori la fecero rimanere a casa per un altro giorno. Considerato il brutto tempo e il fatto che stava ancora prendendo antibiotici, non volevano correre rischi. Dopo gli esercizi respiratori, l’auscultarono e furono piuttosto soddisfatti, quindi la lasciarono alle cure di Alice Doherty, che arrivo