Lui ci penso sopra, disse che era una buona idea e la mise subito in pratica.
Un quarto d’ora dopo, i Wilson rimasero finalmente soli e, visto che a tutti e tre era passato l’appetito, si sistemarono nel salottino. Nikki accese il televisore, David ravvivo il fuoco e Angela si mise a leggere. Verso le otto, decisero comunque di mangiare qualcosa e si misero a tavola. Per allentare la tensione dovuta alla macabra scoperta, David provo a farci sopra qualche battuta, ma ne Angela ne Nikki l’apprezzarono.
Dopo gli esercizi respiratori andarono tutti a letto, ma Angela non riusciva a prender sonno. Non si era mai accorta di quanto fosse rumorosa quella casa, soprattutto in una notte di vento e di pioggia. Dalla canna fumaria della stanza si levava un sordo lamento e dalla cantina arrivava il rumore della caldaia.
Una serie improvvisa di colpi la fece balzare dal letto.
«Che cos’e?» sussurro nervosa, scuotendo David.
«Che cosa?» chiese lui, mezzo addormentato.
Angela gli disse di ascoltare le i colpi si ripeterono. «Questo!» grido.
«Sono le imposte che sbattono contro il muro. Per amor di Dio, calmati!»
Angela si sdraio di nuovo, ma i suoi occhi rimasero spalancati. Aveva ancora meno sonno di quando si era coricata.
«Non mi piace quello che sta succedendo qui intorno», disse e senti David gemere in segno di risposta.
«Sul serio», continuo. «Non riesco a credere che siano cambiate cosi tante cose in pochi giorni. Lo sentivo che stava per accadere qualcosa.»
«Ti riferisci in particolare al ritrovamento del cadavere di Hodges?»
«Mi riferisco a tutto quanto. Al tempo che e cambiato, alle molestie di Wadley, alla morte di Marjorie, alle piazzate di Kelley e adesso al cadavere in cantina.»
«Siamo stati efficienti», cerco di scherzare David. «Siamo riusciti a mettere insieme tutte le cose negative nello stesso momento.»
«Io parlo sul serio e…» Angela fu interrotta da uno strillo proveniente dalla stanza di Nikki.
In un attimo, lei e David si precipitarono dalla figlia e la trovarono seduta sul letto, con un’espressione imbambolata. Accanto a lei stava Rusty, che esprimeva la stessa confusione.
Si era trattato di un incubo, in cui c’era mostro in cantina. Angela e David si sedettero accanto a lei e cercarono di consolarla, poi decisero che la cosa migliore era di farla dormire con loro nel lettone. Nikki acconsenti e tutti e tre si diressero verso la camera da letto. Purtroppo David passo tutta la notte sul bordo del letto, perche invitare Nikki significava stare anche con Rusty.
14
La mattina dopo il tempo non era migliorato. La pioggia era cessata, ma c’era una nebbia talmente fitta che era come se piovesse e la temperatura sembrava essersi abbassata rispetto al giorno prima.
Mentre Nikki stava eseguendo i suoi soliti esercizi, suono il telefono e David corse a rispondere, temendo che si trattasse di brutte notizie riguardanti John Tarlow. Invece, era l’ufficio del pubblico ministero che chiedeva l’autorizzazione a eseguire un sopralluogo sulla scena del delitto.
«Quando vorreste venire?» Domando David.
«Le andrebbe bene ora? C’e gia qualcuno dei nostri nella sua zona.»
«Staremo in casa per un’altra ora», disse David.
Un quarto d’ora dopo arrivo un’assistente del pubblico ministero, una donna attraente dai capelli rosso fiamma che indossava un sobrio tailleur blu. Si chiamava Elaine Sullivan e si scuso di arrecare disturbo cosi presto.
«Non si preoccupi», le rispose David, che l’accompagno subito in cantina.
Elaine scatto qualche fotografia nel sottoscala, poi si chino e gratto il suolo con l’unghia. Nel frattempo era scesa anche Angela. «Ho sentito che e stata qui la polizia municipale, ieri sera», disse Elaine.
«Si, e anche il medico legale», rispose David.
«Consiglierei di chiamare anche la polizia di Stato», disse lei. «Spero che per voi non sia troppo disturbo.»
«No, anzi, l’idea mi sembra buona», fu il parere di Angela. «Non penso che la polizia locale sia abituata a indagini per omicidio.»
Elaine annui, evitando diplomaticamente qualsiasi altro commento.
«Noi dobbiamo essere presenti quando verranno gli investigatori?» domando David.
«Dipende da voi. E possibile che qualcuno di loro voglia porvi qualche domanda, ma, per quanto riguarda gli uomini della scientifica, devono solo venire qui e fare il loro lavoro.»
«Verranno oggi?» domando Angela.
«Saranno qui appena possibile.»
«Faro in modo che ci sia Alice», propose Angela e David annui.
Poco dopo, Elaine se ne ando e anche i Wilson uscirono di casa. Nikki era eccitatissima, perche quello era il suo primo giorno di scuola dopo la breve degenza in ospedale e si era cambiata due volte prima di essere soddisfatta del suo abbigliamento. Inoltre, c’era la storia del cadavere in cantina e non riusciva a parlare d’altro. Il suggerimento di sua madre di non spiattellare tutto ai compagni si sarebbe certamente rivelato inutile.
Lasciata Nikki a scuola, David si diresse verso l’ospedale.
«Sono preoccupato di quali saranno le condizioni del mio paziente stamattina», mormoro.
«E io per l’incontro con Wadley», disse Angela. «Non so se Cantor gli abbia gia parlato, ma in un caso o nell’altro non sara piacevole.»
David ando direttamente nella stanza di John Tarlow e si accorse subito che il suo paziente respirava a fatica. Dopo un esame minuzioso, scopri che era affetto da polmonite.
Preso dal panico, corse nella stanza delle infermiere, gridando che bisognava trasferirlo all’unita di terapia intensiva e si senti rispondere da Janet Colburn: «Non si puo aspettare che abbia finito di scrivere i miei rapporti?»
«No, diavolo! Voglio che lo si trasporti immediatamente e vorrei anche sapere perche nessuno mi ha chiamato. Il signor Tarlow ha una polmonite bilaterale.»
«L’ultima volta che gli abbiamo misurato la temperatura dormiva tranquillo», affermo l’infermiera del turno di notte. «Avevamo ordine di chiamarla se gli fosse venuta la febbre o se avesse avuto un peggioramento dei sintomi gastrointestinali. Non e successa nessuna delle due cose.»
David afferro la cartella clinica e controllo il grafico della temperatura: si era alzata leggermente, ma non quanto lui si sarebbe aspettato, viste le condizioni dei polmoni.
«Portiamolo all’unita di terapia intensiva», ordino. «In piu voglio alcune analisi del sangue e una schermografia.»
Con lodevole efficienza, il paziente venne trasferito e nel frattempo David telefono al dottor Clark Mieslich e al dottor Martin Hasselbaum, l’oncologo e lo specialista in malattie infettive, per chiedere loro un consulto immediato.
Non appena arrivarono i risultati delle analisi del sangue, David vide che il livello dei globuli bianchi, gia basso, era diminuito ancora di piu, indicando che il sistema immunitario di John Tarlow era stato travolto dalla polmonite. Era un calo di difese immunitarie che ci si poteva aspettare da un paziente che stava subendo una lunga terapia chemioterapica, ma erano mesi che John non si sottoponeva a quel genere di trattamento. La schermografia, purtroppo, confermo la diagnosi di polmonite bilaterale.
Quando i due colleghi arrivarono, visitarono subito John e ne lessero la cartella clinica.
«Che cosa ne pensate del numero bassissimo di globuli bianchi?» domando David.
«Non so», ammise il dottor Mieslich. «Credo che sia collegato alla leucemia. Bisognerebbe esaminare un campione di midollo osseo, ma non adesso, con un’infezione in corso. Inoltre, sarebbe inutile ai fini pratici: temo che stia morendo.»
Quella era l’ultima cosa che David desiderava sentirsi dire, ma se l’aspettava. Non riusciva a credere di