«E vero», affermo Cantor. «Ignorare la sua morte sembrerebbe strano.»

«Sono d’accordo anch’io», si uni Caldwell.

Sherwood capitolo. «Se tutti la pensano cosi, mi associo.»

«Nessuno ha parlato con Robertson?» chiese Traynor.

«Io», rispose Helen. «Non ha individuato nessun sospetto. Spaccone com’e, lo farebbe sapere.»

«Per come ce l’aveva con Hodges, anche lui potrebbe essere un sospetto», affermo Sherwood ridendo.

«Anche lei», gli disse Cantor.

«E anche lei, Cantor», replico Sherwood.

«Non e una gara, questa», cerco di placarli Traynor.

«Se fosse una gara, lei sarebbe il favorito», gli fece notare Cantor. «Lo sanno tutti che cosa provava nei confronti di Hodges dopo che sua sorella si e suicidata.»

«Smettetela», intervenne Caldwell. «Tanto non importa a nessuno sapere chi e stato.»

«Questo potrebbe non essere del tutto vero», obietto Traynor. «Al CMV potrebbe importare. Dopotutto, questo sordido affare ha ancora qualche riflesso sull’ospedale e sulla citta. Allora, siamo tutti d’accordo per la dichiarazione?»

Gli altri annuirono e Traynor domando a Helen se poteva pensarci lei.

«Saro felice di farlo», rispose il direttore generale.

15

Venerdi 22 ottobre

I Wilson passarono una nottataccia. Poco dopo le due, Nikki si mise a gridare, in preda a un altro incubo. David e Angela dovettero svegliarla e rimanere con lei a lungo per calmarla, pentendosi di averla lasciata assistere al lavoro degli investigatori. Per lo meno, quando albeggio, la giornata si annuncio serena. Dopo cinque giorni di pioggia ininterrotta, il cielo era azzurro, senza nemmeno una nube, e la temperatura era scesa notevolmente, con il risultato che i campi erano ammantati di brina.

La colazione fu consumata quasi in silenzio e Angela si rifiuto di sedersi al tavolo di cucina, preferendo mangiare in piedi accanto all’acquaio.

Lei e David si misero d’accordo d’incontrarsi alle dodici e mezzo per mangiare insieme, poi Angela usci con Nikki. Nel portarla a scuola, cerco di convincerla a dare al signor Hart un’altra possibilita. «E difficile per un insegnante prendere in mano la classe di un altro, specialmente di una persona speciale come Marjorie.»

«Perche papa non e riuscito a salvarla?» domando Nikki.

«Ha fatto di tutto, ma non e stato possibile. I medici non sono onnipotenti.»

Nel lasciare la figlia a scuola, Angela le affido una lettera da consegnare al signor Hart, dov’erano spiegati i suoi problemi di salute e le raccomando: «Ricordagli che, se deve chiedere qualcosa, deve telefonare a me o al dottor Pilsner».

Arrivata al laboratorio, fu sollevata nel vedere che Wadley non c’era e si immerse nel lavoro, ma fu subito interrotta da una telefonata del medico legale.

«Ho novita interessanti», le comunico Watt. «Il materiale che abbiamo prelevato da sotto le unghie del dottor Hodges era davvero pelle.»

«Complimenti!»

«Ho gia eseguito un test del DNA: non e la pelle della vittima e ci scometterei mille dollari che appartiene al suo aggressore. Potrebbe rivelarsi una prova determinante, se si arriva a incriminare qualcuno.»

«Ti e gia capitato di trovare prove come questa?»

«Si, non e raro, quando ci sono lotte mortali, ma in questo caso l’intervallo di tempo e stato lunghissimo.»

Angela ringrazio Walt per averla informata.

«Ah, quasi mi dimenticavo», aggiunse lui. «Ho trovato alcune particelle di carbone mescolate ai rimasugli di pelle. E come se l’assassino avesse strusciato contro un caminetto o una stufa, durante la lotta. Penso che sia un fatto curioso e che potrebbe aiutare gli investigatori della scientifica.»

«Temo, invece, che li confondera ancora di piu», obietto Angela, spiegandogli che il test al Luminol aveva messo in evidenza macchie di sangue in un luogo dove non c’erano ne camino ne stufa. «Forse l’assassino si era sporcato prima, da qualche altra parte.»

«Ne dubito, non c’erano segni di bruciature. Il carbone deve essersi attaccato durante la lotta.»

«Forse Hodges lo aveva gia sotto le unghie», osservo Angela.

«Questa e una buona idea. L’unico problema e che e distribuito in modo uniforme in tutti i campioni di pelle.»

«E un mistero, soprattutto perche non corrisponde a quello che hanno scoperto quelli della scientifica.»

«Per risolverlo occorre conoscere tutti i fatti. Evidentemente ci manca qualche informazione fondamentale.»

Dopo un’intera settimana trascorsa senza la sua bicicletta, David si godette la pedalata nell’aria frizzante e tersa, sentendosi in gran parte sollevato dalle angosce che lo avevano attanagliato negli ultimi giorni.

Arrivato in ospedale, passo subito da Mary Ann Schiller e purtroppo la trovo in uno stato di torpore preoccupante. La sveglio piu volte, ma ripiombava nel sonno e David dovette visitarla addormentata.

Quando esamino la cartella clinica, vide con sollievo che la febbricola presente il giorno precedente non era aumentata, ma scopri allarmato che durante la notte aveva sofferto di nausee, vomito e diarrea.

Questi sintomi non riusciva a spiegarseli e non era sicuro su come procedere. Poiche la sinusite era lievemente migliorata, non sospese gli antibiotici, anche se potevano essere la causa dei disturbi gastrointestinali. Ma il torpore che origine poteva avere? Come precauzione, cancello l’indicazione di somministrare sonniferi in caso di bisogno.

L’umore di David miglioro un poco quando entro nella stanza di Jonathan Eakins, che stava abbastanza bene e gli riferi tutto allegro che il monitor lanciava i suoi «bip» regolarmente come un metronomo.

David lo ausculto, contento di trovare i polmoni perfettamente puliti. Non fu sorpreso dal rapido miglioramento di Jonathan. Il giorno prima aveva dedicato molte ore allo studio di quel caso e il cardiologo gli aveva assicurato che il cuore non avrebbe dato problemi.

Il resto dei pazienti ricoverati stava bene e David ne dimise qualcuno, poi si reco all’ambulatorio, contento di non essere in ritardo come al solito. Si rendeva conto che ogni visita gli richiedeva molto tempo e, adesso che sapeva di essere controllato anche in questo, cerco di velocizzarsi. Non si sentiva a proprio agio in questo modo, ma non aveva scelta; la minaccia di licenziamento lo aveva scosso: con tutti i debiti che aveva, non poteva permettersi di rimanere disoccupato.

Avendo cominciato presto, rimase in pari con gli appuntamenti e, quando due infermiere del secondo piano si presentarono chiedendo una visita d’urgenza, pote dedicarsi a loro immediatamente. Entrambe avevano sintomi influenzali identici alle due colleghe che David aveva gia visitato e anche a loro prescrisse il riposo a letto e una terapia sintomatica per i disturbi gastrointestinali.

Trovo anche un momento per passare dal dottor Pilsner; si informo se aveva gia avuto casi d’influenza e se bisognava fare la vaccinazione antinfluenzale a Nikki.

«Gliel’ho gia fatta», rispose il dottor Pilsner. «Non ho ancora avuto casi d’influenza, ma di solito non aspetto di vederli per fare le vaccinazioni, specialmente con i pazienti che soffrono di fibrosi cistica.»

David fini di visitare i pazienti entro mezzogiorno ed ebbe ancora il tempo di dettare qualche lettera, prima di incontrarsi con Angela.

«Il tempo e cosi bello che varrebbe la pena di andare in citta e fare colazione al diner», le suggeri.

«E quello che stavo per proporti», disse Angela, «ma prendiamo qualcosa da portar via, vorrei fermarmi alla stazione di polizia e scoprire come pensano di procedere con le indagini su Hodges.»

«Non credo che sia una buona idea.»

«Perche?»

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