«Meglio non farle sapere che stiamo demolendo la casa» sussurro David e Nikki ridacchio.
Dopo avere calcolato che la moglie doveva essere arrivata al piano di sopra, David calo la mazza contro la parete di blocchetti, aprendo un piccolo varco.
«Va’ su a prendere una pila», disse a Nikki. Dal sottoscala usciva un odore di muffa e di vecchio.
David diede altri colpi e venne via un intero blocchetto, in modo che, quando Nikki ritorno con la pila, lui pote guardar dentro.
Si senti il cuore in gola e tiro via la testa talmente in fretta da sbucciarsi il collo contro il bordo ruvido dei blocchetti.
«Che cosa hai visto?» volle sapere Nikki.
«Non e un tesoro», rispose lui, con tono grave. «Credo sia meglio che tu vada a chiamare la mamma.»
Dopo che Nikki si fu allontanata, David continuo ad allargare il buco, togliendo altri blocchetti.
«Che cosa succede?» chiese Angela, scendendo le scale.
«Da’ un’occhiata.»
«Spero che non sia uno scherzo.»
«Non lo e.»
Angela si sporse nel sottoscala e le basto un’occhiata per capire: «Mio Dio!» La voce echeggio nello spazio ristretto.
«Che cos’e? Voglio vedere anch’io!» esclamo Nikki.
Angela tiro fuori la testa e guardo David. «E un cadavere», disse, «ed e evidente che e qui da tanto tempo.»
«Una persona?» domando Nikki, incredula. «Posso guardare?»
«Va’ di sopra a preparare il fuoco», le consiglio il padre, passandole un ciocco da portare al piano superiore, poi prese lui stesso una bracciata di legna.
Mentre Angela telefonava alla polizia, lui e Nikki accesero il fuoco e la bimba lo tempesto di domande a cui lui non sapeva rispondere.
Dopo mezz’ora arrivarono due poliziotti.
«Sono Wayne Robertson», si presento quello piu piccolo, vestito in borghese e con in testa un berretto da baseball. «Sono il capo della polizia e questo e uno dei miei assistenti, Sherwin Morris.»
Sherwin si tocco il berretto. Alto e magro, portava l’uniforme e aveva con se una grossa torcia elettrica.
«Non sono di servizio, ma Sherwin e passato a chiamarmi, dicendomi che si trattava di una cosa importante.»
«Vi ringrazio di essere venuti», disse Angela e insieme a David condusse i poliziotti in cantina, mentre Nikki rimaneva in cucina.
Robertson prese la pila e ficco la testa nel buco.
«Che mi venga un accidente!» esclamo. «E il ciarlatano.» Poi si giro verso i Wilson. «Mi spiace che sia accaduto a voi. Riconosco la vittima nonostante le sue condizioni; si chiamava Dennis Hodges e questa casa era sua, come probabilmente saprete.»
Angela guardo David, sentendosi correre un brivido lungo la schiena.
«Adesso dobbiamo buttare giu il resto della parete per rimuovere il cadavere», continuo Robertson. «Vi spiace?»
«Non bisognerebbe chiamare un medico legale?» domando Angela, sapendo che quella era la prassi, in caso di morte sospetta e quella lo era di certo.
Robertson la osservo per qualche secondo, cercando di pensare a qualcosa da dire. Non gli piaceva che gli dicessero come fare il suo lavoro, soprattutto se si trattava di una donna; il problema era che Angela aveva ragione e adesso lui non poteva ignorare la prassi.
«Dov’e il telefono?» domando.
«In cucina», gli rispose lei.
Dovettero strapparlo a Nikki, che stava facendo telefonicamente la spola fra Caroline e Arni per raccontare loro i dettagli piu eccitanti sulla scoperta di un cadavere nella cantina di casa sua.
Quando il medico legale fu chiamato, l’intera parete delle scale venne abbattuta e David procuro una prolunga per poterci vedere meglio. Il cadavere si era conservato abbastanza bene, ma nella parte inferiore della faccia erano allo scoperto le ossa delle mandibole e quasi tutti i denti. La parte superiore, invece, era intatta, con gli occhi orrendamente aperti e un solco coperto di muffa all’attaccatura dei capelli.
«Quella pila di roba la nell’angolo fa pensare a sacchetti di cemento vuoti», noto Robertson, puntandovi contro la luce della pila. «E li c’e la cazzuola. Diavolo, si e portato tutto dentro con lui, forse si e trattato di un suicidio.»
David e Angela si guardarono, pensando la stessa cosa: o Robertson era l’investigatore peggiore del mondo, oppure era un appassionato di humour nero.
«Mi domando che cosa siano quelle carte», disse ancora Robertson, dirigendo la luce della torcia su un certo numero di fogli sparsi in fondo a quella tomba improvvisata.
«Sembrano fotocopie», osservo David.
«Ehi, guardate li!» Robertson indirizzo il fascio di luce su un attrezzo parzialmente coperto dal cadavere, una specie di piede di porco piatto.
«Che cos’e?» domando Davijd.
«Un palanchino, un attrezzo che puo servire a scopi diversi, usato soprattutto per le demolizioni.»
Nikki chiamo dalla cucina, avvisando che era arrivato il medico legale, e Angela sali a riceverlo.
Il dottor Tracy Cornish era un uomo magro di media altezza, con gli occhiali dalla montatura di metallo, che portava una valigetta da medico in pelle nera, di vecchio tipo.
Angela si presento e spiego di essere una patologa. Quando domando al dottor Cornish se avesse una specializzazione in medicina legale, lui rispose di no, spiegando che pero lavorava da anni come medico legale del distretto e aveva percio molta pratica.
«Gliel’ho chiesto perche io stessa sono molto interessata alla medicina legale», spiego Angela, che non aveva avuto l’intenzione di metterlo in imbarazzo.
Quando fu portato davanti al cadavere, il dottor Cornish lo fisso a lungo. «Interessante», disse alla fine. «Lo stato di conservazione e particolarmente buono. Da quanto tempo era scomparso?»
«Da circa otto mesi», rispose Robertson.
«Che cosa puo fare un luogo fresco e asciutto!» commento il dottor Cornish. «Questo sottoscala ha funzionato come una dispensa. E asciutto anche iopo tutta questa pioggia.»
«Come mai quelle ossa in evidenza?» domando David.
«Roditori, probabilmente», rispose lui, chinandosi ad aprire la valigetta.
David rabbrividi al pensiero dei topi che mangiavano carne umana, ma, gettando un’occhiata alla moglie, vide che lei era affascinata dall’indagine.
Il dottor Cornish prese parecchie foto, fra cui diversi primi piani molto ravvicinati, poi si infilo i guanti di gomma e tolse da quel sepolcro tutti gli oggetti in esso contenuti, chiudendoli in sacchetti di plastica. Quando prese i fogli di carta, tutti gli si affollarono intorno e lui si assicuro che nessuno li toccasse.
«Sono referti del Bartlet Community Hospital», osservo David.
«Scommetto che queste sono macchie di sangue», disse il dottor Cornish, indicando alcune larghe chiazze marroni. Mise tutti i fogli in un sacchetto che sigillo ed etichetto.
Una volta sistemati gli oggetti, presto la sua attenzione al cadavere. Per prima cosa gli frugo le tasche e trovo immediatamente il portafogli con i soldi ancora dentro, oltre a un certo numero di carte di credito intestate a Dennis Hodges.
«Be’, non e stata una rapina», commento Robertson.
Poi il dottor Cornish tolse al cadavere l’orologio, che funzionava ancora, segnando l’ora esatta.
«Qualche fabbrica di pile dovrebbe approfittarne per uno spot pubblicitario», fu il macabro commento di Robertson. Morris fu l’unico a ridere.
Quindi il medico legale prese un sacco molto piu grande degli altri e chiese a Morris di aiutarlo a mettervi dentro il cadavere.
«Che cosa ne direbbe di chiudere prima le mani in sacchetti di plastica?» suggeri Angela.