David.
17
Quella mattina David e Angela erano esausti, Nikki invece aveva riposato bene, senza incubi e non vedeva l’ora di iniziare la giornata.
La domenica avevano preso l’abitudine di alzarsi presto per andare in chiesa, dopo di che andavano a fare una sostanziosa colazione all’
«Ci dobbiamo proprio andare?» si lamento David. Anche quella mattina si era svegliato prima dell’alba, nonostante fosse andato a letto cosi tardi ed era rimasto sveglio per ore, riuscendo ad appisolarsi proprio quando Nikki e Rusty gli erano piombati in camera.
«Nikki ci restera male, se non andiamo», gli rispose lei.
David si vesti controvoglia. Mezz’ora dopo, tutta la famiglia sali sulla Volvo per dirigersi in citta. Lasciarono la macchina nel parcheggio dell’
Quel giorno era il capo della polizia in persona a svolgere quel servizio. Appena Angela lo vide, si lascio alle spalle marito e figlia, dicendo loro: «Aspettatemi qui» e si diresse verso di lui prima che David potesse fermarla.
«Scusi, avrei qualcosa da mostrarle», lo abbordo mettendogli sotto il naso il biglietto anonimo. «Questo ce l’hanno inchiodato alla porta la notte scorsa, mentre eravamo a letto.» Mentre lui lo prendeva, Angela si mise le mani sui fianchi, in attesa di una risposta.
Il fischietto che Robertson usava per dirigere il traffico e che teneva legato al collo con una catenella gli scivolo dalle labbra. Guardo il biglietto e poi lo restitui ad Angela. «Direi che e un buon suggerimento. Le raccomando di seguirlo scrupolosamente.»
Angela ridacchio. «Non le sto chiedendo la sua opinione sul consiglio contenuto nel biglietto, voglio che lei scopra chi l’ha messo sulla porta.»
«Be’», borbotto lui, grattandosi la nuca, «non c’e molto da scoprire, se non che e stato battuto con una Smith Corona del 1952 con una ‘o’ difettosa.»
Per un attimo, Angela fu sul punto di ricredersi sulle sue capacita investigative, ma poi capi che si stava prendendo gioco di lei.
«Sono sicura che fara del suo meglio», ribatte con evidente sarcarsmo. «Ma, considerando il suo atteggiamento nei confronti del caso Hodges, suppongo che non possiamo aspettarci miracoli.»
Qualche colpo di clacson costrinse Robertson a riportare l’attenzione sul traffico, ma questo non gli impedi di dare altri consigli ad Angela. «Lei e la sua famiglia siete arrivati da poco a Bartlet. Dovreste pensarci due volte prima di interferire in questioni che non vi riguardano, evitereste di trovarvi nei guai.»
«Finora i guai me li ha procurati lei e, da quello che ho capito, lei e uno di quelli che non si dispiacciono poi tanto per l’assassinio di Hodges, dato che lo ritiene a torto responsabile della morte di sua moglie.»
Robertson smise di nuovo di dirigere il traffico e si volto verso Angela, rosso come un peperone. «Che cosa ha detto?»
Lei fece per ripetere la frase, ma David s’insinuo fra lei e il poliziotto, costringendola ad allontanarsi. Aveva seguito la conversazione a qualche passo di distanza e non gli piaceva la piega che stava prendendo.
«Che diavolo ti prende?» sussurro. «Stai stuzzicando un uomo che ha evidenti problemi di personalita. Non ti sembra di esagerare, con la tua smania di drammaticita?»
«Mi stava mettendo in ridicolo.»
«Piantala, parli come una bambina.»
«Ci dovrebbe proteggere, dovrebbe far rispettare la legge e invece non gli importa niente di chi ha scritto questo biglietto, come non gli importa niente di chi ha ucciso Hodges.»
«Calmati! Stai facendo una scenata davanti a tutti.»
Angela si guardo intorno e vide alcune persone si erano fermate e la stavano fissando. Allora cerco di darsi un contegno, mise il biglietto anonimo nella borsetta, si liscio la gonna e prese Nikki per mano, dicendo: «Su, non facciamo tardi per la funzione».
Caroline incontro Nikki dopo la funzione religiosa, si uni ai Wilson quando si fermarono a mangiare all’
I parenti di Mary Ann erano nell’atrio e Angela ando loro incontro, entrando subito in argomento.
«Mio marito vi ha chiesto l’autorizzazione per eseguire l’autopsia e vi volevo dire che saro io a farla. Dato che ne l’ospedale ne il CMV pagano questo servizio, lo faro io nel mio tempo Ubero. Sara completamente gratuito, potrebbe fornire informazioni utilissime.»
«E molto generoso da parte sua», osservo Donald. «Eravamo ancora indecisi sul da farsi, ma dopo le cose che mi ha detto, credo di essere d’accordo.» Si volto verso gli altri, che annuirono. «Penso che Mary Ann lo avrebbe desiderato, se puo servire ad aiutare altre persone.»
«Penso che possa servire, si», confermo Angela.
Marito e moglie scesero nei sotterranei per prelevare il corpo di Mary Ann dall’obitorio, poi lo portarono nella stanza delle autopsie. Non essendo piu stata usata da diversi anni, era diventata una specie di magazzino e dovettero togliere alcuni scatoloni dal tavolo di acciaio inossidabile, prima di adagiarvi sopra il cadavere.
David si era preparato ad assistere la moglie, ma lei si accorse ben presto che gli era difficile rimanere li: non soltanto non era abituato alle autopsie, ma si trattava di una paziente che aveva curato fino al giorno prima.
«Perche non vai a visitare i tuoi pazienti?» gli propose.
«Sei sicura di farcela da sola?»
«Certo. Ti mandero a chiamare, quando ho finito, cosi mi aiuti a riportarla di sotto.»
«Grazie.» David era gia arrivato alla porta, ma poi si volto e le raccomando: «Ricordati che potrebbe trattarsi di un virus sconosciuto, stai attenta. E voglio anche un’analisi tossicologica completa».
«Perche?»
«Voglio considerare tutte le possibilita. Accontentami, va bene?»
«Come vuoi, ma adesso fuori di qui!» esclamo lei sollevando un bisturi e agitandoglielo contro.
David si tolse guanti, maschera e camice e si diresse al secondo piano, contento di essere stato esonerato da quel compito ingrato. Aveva intenzione di dimettere subito Jonathan, ma gli basto entrare in camera sua per cambiare idea: anziche allegro e chiacchierone come al solito, lo trovo depresso, con gli occhi spenti e in preda ai lamenti.
David senti subito scattare l’allarme dentro di se e, quando domando a Jonathan che cosa avesse che non andava, non si stupi troppo della risposta.
«Tutto. Ho cominciato con i crampi, poi nausea e diarrea. Non ho appetito e devo deglutire in continuazione.»
«Che cosa significa che deve deglutire?»
«Mi si riempie la bocca di saliva. Devo inghiottirla o sputarla.»
David cerco disperatamente di fare collimare questi sintomi con qualche malattia riconoscibile. La salivazione gli fece venire in mente qualcosa dei tempi dell’universita e si ricordo che era uno dei sintomi dell’avvelenamento da mercurio.
«Ha mangiato qualcosa di strano ieri sera?» domando.