stata presa quando infine noi siamo riusciti ad arrivare fin qui.
Gweniver e i suoi uomini annuirono solennemente.
— Mi sembra — osservo infine la ragazza, — che abbiano progettato la scorreria in modo che fosse contemporanea a quella contro di noi e non fatico a capire cio che quelle dannate piccole donnole devono avere in mente: vogliono isolare le terre del Lupo, in modo che per il Cinghiale sia piu facile conservarle.
— Per quei porci sara difficile tenere le terre del Cervo — affermo Abryn. — Lord Maer ha due fratelli al servizio del re.
— Senza dubbio non rischieranno di cercare di occupare le terre del vostro clan, perche sono troppo a sud — replico Gweniver. — Distruggendo la fortezza e uccidendo il vostro signore ci hanno pero privati del nostro alleato piu vicino e adesso tenteranno di stabilire una solida base nelle terre del Lupo per poi logorare il Cervo a poco a poco.
— Ben detto — approvo Abryn, fissando Gweniver con aperta ammirazione. — Senza dubbio, signora, comprendi bene la guerra e le sue tattiche.
— E quando ho mai conosciuto altro che questa guerra? Sentite, abbiamo dei cavalli di scorta e se volete potete unirvi a noi. Vi avverto pero che la Dea che io servo e una dea dell’oscurita e del sangue… e questo che intendevo a proposito della sua benedizione. Riflettete bene, prima di accettarla.
I due ponderarono sulla questione senza distogliere lo sguardo da lei, e infine fu Abryn a parlare a nome di entrambi.
— Che altro ci resta, mia signora? Non siamo altro che un paio di uomini disonorati senza un signore per cui combattere o un clan che ci voglia accogliere.
— Affare fatto, allora. Cavalcate ai miei ordini e vi prometto che avrete la vostra occasione di vendicarvi.
I due le sorrisero con sincera gratitudine, perche in quei tempi un guerriero che sopravviveva ad una battaglia in cui il suo signore aveva perso la vita era un uomo disonorato, respinto da tutti e beffeggiato ovunque andasse.
Nel proseguire il cammino verso sud alla volta di Cerrmor, il gruppetto prese con se altri uomini come Abryn e Draudd. Alcuni erano superstiti della banda di guerra del Cervo, altri erano cocciutamente restii a parlare del loro passato, ma tutti erano abbastanza disperati da accantonare lo stupore destato in loro dal vedere una sacerdotessa alla testa di una banda di guerra; alla fine, Gweniver si trovo ad avere con se trentasette guerrieri, appena tre meno di quelli che Avoic si era impegnato a fornire. L’entusiasmo con cui quegli uomini le avevano giurato fedelta e la facilita con cui l’avevano accettata erano pero tali da destare la sua sorpresa; durante l’ultima notte di viaggio, la ragazza divise il fuoco da campo con Ricyn, che la serviva come un attendente, e parlo con lui delle sue perplessita.
— Dimmi una cosa — gli chiese. — Pensi che questi uomini seguiranno ancora i miei ordini, una volta che saremo a Cerrmor?
— Senza dubbio, mia signora — rispose lui, mostrandosi sorpreso. — Li hai tolti dalla strada e hai dato loro il diritto di sentirsi di nuovo uomini… e poi sei una sacerdotessa.
— Questo ha importanza per loro?
— Oh, ne ha moltissima. Suvvia, tutti abbiamo sentito quelle storie delle guerriere votate alla Luna, ed e una cosa stupefacente vederne davvero una. La maggior parte dei ragazzi pensano che questo sia un presagio… una cosa simile al dweomer… e che tu sia toccata dal dweomer. Noi tutti sappiamo che questo ci portera inevitabilmente fortuna.
— Fortuna? Oh, non vi portera fortuna, ma soltanto il favore della Luna nel suo Tempo di Oscurita. Vuoi davvero questo genere di favore, Ricyn? Esso e aspro come un vento che soffi dall’Aldila.
Ricyn rabbrividi, quasi sentisse soffiare quel vento, e per un lungo momento indugio a fissare il fuoco da campo.
— Aspro o meno, e tutto quello che mi rimane — affermo infine. — Seguiro te e la Dea, e vedremo cosa lei portera ad entrambi.
Cerrmor sorgeva sul Belaver, il fiume che costituiva la spina dorsale del regno, nel punto in cui il suo estuario aveva intagliato un ampio porto nelle alture gessose. La citta, arricchita dai continui commerci con il Bardek fintanto che il gwerbret ne garantiva la sicurezza, contava oltre ottantamila persone all’interno delle sue alte mura ed era la seconda del regno per grandezza ora che Dun Deverry era stata devastata; partendo da una lunga fila di moli e di banchine, l’abitato si allargava a monte del fiume con una serie di strade tortuose che sembravano onde di pietra in una polla. Una fortezza all’interno di una fortezza, Dun Cerrmor sorgeva su una bassa collina artificiale nel centro della citta e non lontano dal fiume; all’interno di una doppia cerchia di mura c’erano la rocca di pietra, gli edifici di servizio e gli alloggiamenti, tutti con il tetto di ardesia: da nessuna parte si scorgeva un solo pezzo di legno a cui potesse essere appiccato il fuoco con una freccia incendiaria. L’esterno della porta principale era protetto da barbicani e le porte stesse erano coperte di ferro e venivano aperte e chiuse mediante un argano.
Quando Gweniver condusse la sua banda di guerra nel cortile lastricato, dappertutto si levarono grida gioiose.
Era il Lupo! Per tutti gli dei, il Lupo era arrivato! Gli uomini si riversarono fuori della rocca e degli alloggiamenti per assistere all’evento e alcuni paggi che portavano la livrea rossa e argento del re si affrettarono a venire incontro ai nuovi venuti.
— Mio signore! — esplose uno di quei giovani paggi. — Avevamo sentito dire che eri stato ucciso!
— Mio fratello e stato ucciso — lo corresse Gweniver. — Va’ a riferire al re che Lady Gweniver e qui per onorare l’impegno preso da Lord Avoic.
Il paggio fisso a bocca aperta il tatuaggio sul suo volto, poi rientro a precipizio nella rocca mentre Ricyn spingeva il cavallo accanto a quello di Gweniver e le indirizzava un sorriso.
— Hanno creduto che tu fossi uno spettro tornato dall’Aldila, mia signora — commento. — Devo ordinare agli uomini di smontare di sella?
— Esatto. Senti, dal momento che stai agendo da capitano ormai da giorni, e tempo che ti informi che il grado e ufficialmente tuo.
— La mia signora mi fa un onore troppo grande.
— Non e vero, e tu lo sai. Non sei mai stato umile, Ricco, quindi non fingere di esserlo ora.
Con una risata, Ricyn le indirizzo un accenno di sorriso e giro la cavalcatura per tornare dagli uomini.
Ferma accanto al suo cavallo, Gweniver indugio invece ad osservare nervosamente il complesso della rocca mentre aspettava il ritorno del paggio. Anche se i suoi fratelli le avevano parlato dello splendore di Cerrmor, lei non vi era mai stata e si senti intimorita dalla torre massiccia alta sette piani e congiunta ad altre tre piu basse in modo da formare un grigio complesso che sembrava il pugno di un gigante mutato in pietra dal dweomer. Intorno alla rocca c’erano alloggiamenti sufficienti ad ospitare centinaia di uomini, e sul tutto sventolava la bandiera rossa e argento, che annunciava con orgoglio che il re si trovava nella rocca. Nel guardare la folla sempre piu fitta che la circondava, Gweniver noto alcuni nobili che la fissavano, timorosi pero di parlare prima che il re avesse espresso il suo parere, e impreco contro il paggio per la sua lentezza; proprio in quel momento le porte rinforzate in ferro si aprirono e il re in persona sbuco nel cortile con un seguito di paggi e di consiglieri.
Glyn, Gwerbret di Cerrmor, o re di tutto Deverry, come lui preferiva essere conosciuto, era un uomo alto e massiccio di circa ventisei anni, con i capelli biondi schiariti e spalmati di calce secondo la moda regale, in modo che si allargassero all’indietro intorno al suo volto squadrato come la criniera di un leone. I suoi profondi occhi azzurri avevano un’espressione perennemente tormentata, perche Glyn prendeva sul serio le sue responsabilita nella stessa misura in cui accettava i suoi diritti, e nell’inginocchiarsi davanti a lui Gweniver avverti un sincero reverenziale timore: per tutta la vita aveva sentito parlare di quell’uomo e adesso lui le era davanti, con le mani sui fianchi, intento a fissarla con un sorrisetto sconcertato.
— Alzati, Lady Gweniver — disse infine il re. — Forse sembrero volgare, ma devo ammettere che non avrei mai creduto di vedere un giorno una donna portarmi degli uomini.
Gweniver accenno una riverenza come meglio poteva avendo indosso dei calzoni.
— Mio signore, il clan del Lupo non ha mai infranto la parola data in tutti questi lunghi anni di guerra.
— Ne sono piu che consapevole — convenne Glyn, poi esito e prosegui soppesando con cura le parole. — Sono stato informato che tu hai una sorella, e non dubito che piu tardi, quando ti sarai riposata, vorrai parlare con