Gweniver esito, scrutandolo con sospetto, poi si giro e prelevo un paio di dadi dalle sacche della sella, passandolo da una mano all’altra come un cavaliere incallito.

— Hai voglia di giocare? — propose. — Possiamo usare le schegge di legno come posta.

— Certo, mia signora. Tira tu per prima.

Con un gesto deciso, Gweniver scaglio a terra i dadi alla luce del fuoco.

— Cinque, per gli dei! — gemette — Allora tocca a te, ma spero che questo sia l’ultimo cinque che vedro d’ora in poi.

Giocarono a dadi per tutta la sera senza che Gweniver menzionasse piu il nome di Lord Dannyn; il mattino successivo, pero, ando a parlare con il capitano del re e di li a poco torno con la notizia che da quel momento avrebbe cavalcato con i suoi uomini.

L’aria era pervasa da una fitta nebbia di mare, che la rendeva gelida come in inverno e che intrise di umidita il mantello dei guerrieri quando si rimisero in cammino in mezzo allo strano silenzio causato dalla foschia. Anche se Gweniver borbotto e impreco come tutti gli altri contro quella nebbia, essa risulto alla fine una benedizione; verso mezzogiorno arrivarono infatti a Morlyr, un piccolo porto a circa cinquanta chilometri dal confine con Eldidd, e trovarono le porte sprangate. Non appena Dannyn grido di aprire in nome di Glyn, alcune guardie si affacciarono dai bastioni sulla sommita delle mura di pietra.

— Sono uomini di Cerrmor, per gli dei! — urlo una di esse. — Aprite le porte, ragazzi! Siamo davvero lieti di vederti, Lord Dannyn.

— Perche? Ci sono stati problemi?

— Ce ne sono stati fin troppi. Le navi di Eldidd incrociano all’esterno del porto e i razziatori di Eldidd depredano e incendiano le fattorie che sorgono lungo la strada, verso nord.

D’un tratto, Ricyn si trovo ad apprezzare profondamente la nebbia, la cui bonaccia teneva le navi da guerra nemiche bloccate al largo, dove non potevano effettuare scorrerie o bruciare il porto. Una volta oltrepassate le porte, si vennero a trovare in una citta che sembrava una fiera: da un raggio di parecchi chilometri tutt’intorno, infatti, i contadini avevano cercato la protezione delle sue mura portando con loro le famiglie, il bestiame e i maiali. Ogni strada era adesso trasformata in un accampamento dove le donne si adattavano a vivere in rozze tende e i bambini correvano di qua e di la fra i fuochi inseguiti dai cani. Dapprima Dannyn tento di trovare un luogo dove far fermare i suoi uomini, poi si accontento di lasciare che si sparpagliassero lungo le vie ingombre di bestiame. Gweniver e Ricyn si fecero largo in mezzo a quella confusione fino ad arrivare accanto a lui.

— Bene, mia signora — commento Ricyn. — Sembra che dopo tutto avremo modo di divertirci un poco.

— Prego che sia cosi — replico lei, rivolgendogli un aperto e raggiante sorriso.

Un uomo robusto dai capelli grigi emerse da una vicina taverna infilandosi in tutta fretta una lunga tunica cerimoniale nera sopra la camicia e i calzoni; stringendo una mano intorno alla staffa di Dannyn in segno di fedelta, l’uomo si presento quindi come Morlo, il sindaco della citta.

— Quando avete visto queste navi? — domando Dannyn.

— Tre giorni fa, mio signore. Sono stati i pescatori a riferire la notizia e hanno detto che si trattava di un grosso mercantile e di due galee.

— Capisco. Bene, in questo caso il tuo porto e abbastanza al sicuro: sono pronto a scommettere che quelle navi sono qui soltanto per rifornire di viveri i razziatori. Dov’e il nobile locale? E il Tieryn Cavydd, vero?

— E lui — confermo Morlo, poi fece una pausa e si passo una mano sugli occhi in un gesto preoccupato, — ma da due giorni non vediamo traccia ne di lui ne dei suoi uomini, e questo e un brutto segno. Abbiamo avuto perfino paura di mandargli un messaggero.

Con un’imprecazione, Dannyn si giro verso Gweniver.

— Portiamo i ragazzi fuori di qui. Se Cavydd non e morto e sotto assedio. Sara anche opportuno mandare un messaggero a Cerrmor e dire che mandino qualche nave a scacciare quella marmaglia di Eldidd. — Guardandosi intorno, Dannyn poso lo sguardo su Ricyn, fermo accanto alla sua signora. — Il tuo capitano potrebbe essere l’uomo adatto a questo incarico.

— Non lo e, mio signore — replico con fermezza Gweniver. Dannyn si tinse di scarlatto e soltanto i lunghi anni di disciplina militare trattennero Ricyn dal porre mano alla spada.

— Come la mia signora desidera — replico infine Dannyn. — Mandero a Cerrmor uno dei miei uomini.

In una massa disorganizzata le truppe riattraversarono la citta, assumendo poi di nuovo la formazione di marcia sulla strada che portava a nord. Con riluttanza, Gweniver obbedi all’ordine di Dannyn di cavalcare al suo fianco, lasciando Ricyn solo e in preda ai suoi cupi pensieri fino a quando Dagwyn non si stacco dai compagni per andare a raggiungerlo. Per circa quindici chilometri i guerrieri marciarono a ritmo serrato, lasciando che il convoglio dei viveri li seguisse alla sua andatura piu lenta, poi si arrestarono in un ampio pascolo e Ricyn vide che Dannyn stava mandando alcuni uomini in esplorazione.

— Cosa credi che voglia dire? — gli chiese Dagwyn.

— Guai, che altro? Per gli dei, speravo proprio che la nostra signora non vedesse uno scontro tanto presto.

— Stupidaggini, Ricco. E al sicuro in mezzo a noi, e la Dea tiene le proprie mani su di lei giorno e notte.

Dagwyn parlo con una tale quieta convinzione che Ricyn si senti rassicurato. Mezz’ora piu tardi gli esploratori furono di ritorno e la notizia passo di bocca in bocca lungo lo schieramento: la fortezza del Tieryn Cavydd era assediata da un centinaio di uomini di Eldidd e si trovava ad appena tre chilometri di distanza.

Senza attendere ordini, gli uomini si armarono, infilando lo scudo nel braccio sinistro, allentando la spada nel fodero, sollevando il cappuccio della cotta di maglia e impugnando i giavellotti. Ricyn vide Gweniver discutere furiosamente con Dannyn per poi lanciare un’imprecazione e tornare indietro al trotto verso la sua banda di guerra.

— Quell’arrogante bastardo! — ringhio, una volta raggiunti i suoi uomini.

— Che cosa ha fatto, mia signora? — domando Ricyn. — Ti ha ordinato di tenerci alla retroguardia come riserva?

— Esatto. Come lo sai?

— Ha senso, mia signora. Le nostre due bande non hanno mai combattuto insieme prima d’ora e la cosa potrebbe provocare dei problemi.

— Oh, non si tratta tanto di questo quanto del modo in cui si e fatto beffe di me, dannazione a lui! La mia signora sarebbe tanto gentile da restare fuori dei piedi? Cosi ha detto. E poi ha aggiunto che se i suoi trecento uomini non riusciranno a massacrare dei cani di Eldidd tre volte inferiori di numero questo vorra dire che avremo davvero molto bisogno dell’aiuto della mia Dea!

— Per gli inferni!

— Proprio cosi. Mi brucia piu l’insulto alla Dea che quello nei miei confronti. Se il re non lo stimasse cosi dannatamente, lo ucciderei in questo preciso momento.

Quando l’esercito riprese la marcia, gli uomini di Gweniver si tennero alla retroguardia. Al trotto, attraversarono campi bruciati di recente, dove le nere stoppie erano una muta testimonianza delle razzie, poi guadarono un ruscello e salirono il pendio di una bassa collina. Dalla sua sommita Ricyn riusci a vedere la massa scura della torre di una rocca all’interno del suo terrapieno e il campo degli assedianti sparso sul prato circostante. Lanciando un grido di guerra, Dannyn estrasse la spada e guido le truppe lungo il pendio ad un galoppo sfrenato, mentre nel campo nemico si levavano improvvise grida di allarme. La riserva segui il grosso delle truppe ad un trotto decoroso.

In basso, il campo si trasformo in un vorticare di polvere pervaso del clamore degli uomini che gridavano nel correre verso i cavalli e che cercavano di opporre anche appiedati una disperata resistenza alla carica che si stava abbattendo su di loro. Osservando la scena, Ricyn riflette che se pure Gweniver avesse violato gli ordini ricevuti loro non avrebbero comunque potuto partecipare alla lotta ineguale, in quanto gli uomini di Dannyn sembravano coprire interamente il terreno di battaglia come un’onda che s’infrangesse su una riva. In quel momento le porte della fortezza assediata si aprirono e gli uomini di Cavydd si abbatterono sugli assedianti prendendoli alle spalle. Le grida si intensificarono mentre la massa di uomini si spostava avanti e indietro fra un impennarsi di cavalli e un lampeggiare di spade. Nell’osservare la scena Gweniver sorrise, e Ricyn ebbe improvvisamente paura di lei.

Lanciando urla di guerra che erano quasi grida di terrore, un gruppetto di uomini di Eldidd riusci a staccarsi

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