Due lacrime lasciarono una scia sottile sul volto di Ricyn, che subito si controllo.
— Oh, dei — sussurro. — Ti seguiro fino alla morte.
— Cosi dovra essere, se vorrai seguirmi.
— Alla fine la Dea ci avra comunque tutti, quindi perche mi dovrebbe importare quando accadra?
— Benissimo, allora. Anch’io ti amo.
Ricyn le prese la mano e intreccio le dita in quelle di lei. Per un lungo momento rimasero seduti cosi, in silenzio, poi lui sospiro.
— E un peccato che non possa risparmiare sulla paga per comprarti una spilla di fidanzamento — disse. — Giusto per darti qualcosa che simboleggi il nostro patto.
— Lo penso anch’io. Aspetta, so cosa fare: pronunciamo un giuramento di sangue, come facevano nell’Alba dei Tempi.
Ricyn sorrise, annuendo in segno di approvazione. Quando Gweniver gli diede la propria daga, la uso per praticare un piccolo taglio sul polso di lei e sul proprio, poi accostarono le ferite in modo che il sangue si mescolasse; nel fissarlo negli occhi, Gweniver senti il desiderio di piangere per l’espressione solenne di lui e perche quello era il solo matrimonio che avrebbero mai avuto. Avverti poi intorno a se la fredda presenza della Dea e seppe che l’Oscura Signora era soddisfatta, che il loro amore pulito e intenso era per lei come un’altra spada posata sul suo altare. Chinando il capo, Ricyn la bacio una volta soltanto, poi la lascio andare.
Piu tardi, quella stessa mattina, le loro passeggiate senza una meta li portarono nel giardino di erbe di Nevyn, dove il vecchio era inginocchiato e intento a prendersi cura delle sue piante. Nel vederli arrivare, si alzo in piedi e si puli sui calzoni le mani infangate.
— Buon giorno a voi — li saluto. — Mi e giunta voce che presto partirete di nuovo alla volta delle terre del Lupo.
— Infatti — confermo Gweniver, — e le libereremo dei vermi che le infestano.
Nevyn piego il capo da un lato e lascio scorrere lo sguardo da uno all’altra dei due, con espressione improvvisamente fredda.
— Cos’e che hai sul polso, Ricco? — chiese quindi. — E sembra che la tua signora abbia una ferita simile alla tua.
Con una risata, Gweniver sollevo il polso per mostrare la piccola macchia di sangue secco.
— Ricyn ed io abbiamo pronunciato un voto insieme — spiego. — Non potremo mai condividere un letto, ma condivideremo una tomba.
— Stupidi, giovani idioti — sussurro Nevyn.
— Suvvia — intervenne Ricyn. — Pensi che non siamo in grado di mantenere il nostro impegno?
— Oh, tutt’altro. Sono certo che lo manterrete splendidamente e che avrete esattamente la ricompensa che cercate, una morte prematura in battaglia. Di sicuro i bardi canteranno di voi per anni e anni a venire.
— Allora perche hai quell’aria cosi turbata? — volle sapere Gweniver. — Non abbiamo mai chiesto nulla di meglio.
— Lo so — replico il vecchio, voltando loro le spalle, — ed e questo che turba il mio cuore. Ah, comunque e il vostro Wyrd, non il mio.
Senza aggiungere una sola parola torno ad inginocchiarsi e riprese ad estirpare erbacce.
Quella sera Nevyn non se la senti di sedere nella grande sala dove avrebbe avuto modo di vedere ancora Gweniver e si ritiro invece nella propria camera; dopo aver acceso le candele, prese a camminare avanti e indietro, chiedendosi quale fosse la componente della sua razza che la induceva a trarre piacere dalle proprie sofferenze e ad amare la morte nella stessa misura in cui le altre razze amavano invece le comodita e le ricchezze. Gweniver e Ricyn, per esempio, erano convinti di amarsi a vicenda mentre invece amavano soltanto quella nera tendenza presente nell’anima di Deverry.
— Oh, dei — mormoro. — Adesso e un loro affare, non mi riguarda piu.
La candela tremolo, quasi scuotendo la sua fiamma dorata in un gesto di diniego: quello
Lasciatosi cadere su una sedia, rimase a fissare il focolare spento. Sentiva l’intero regno scivolare di nuovo nella barbarie a mano a mano che la guerra civile aveva l’effetto di infrangere i lunghi anni di cultura e di apprendimento, di onore nobiliare e di preoccupazione per i poveri… tutte cose civili che molti uomini avevano radicato nell’animo di Deverry a prezzo di anni e anni di fatiche. Amaramente, si chiese quanto tempo sarebbe dovuto passare prima che la gente ricominciasse a ragionare, e per la prima volta nella sua vita innaturalmente lunga si domando se valesse la pena di servire la Luce, se davvero ci fosse una Luce da servire, considerata la facilita con cui ogni cosa poteva scivolare di nuovo nell’oscurita. Mai prima di allora era stato tanto consapevole della fragilita della civilta, che fluttuava come olio sulla superficie del nero oceano costituito dalla mente degli uomini.
Quanto a Gweniver, nei suoi confronti Nevyn nutriva un’ultima, disperata speranza: se soltanto fosse riuscito a farglielo capire, le avrebbe fatto scoprire che il dweomer offriva piu potere di qualsiasi altra cosa sulla terra, e lei amava il potere. Forse avrebbe potuto allontanarla dalla corte… insieme a Ricyn, perche non lo avrebbe mai abbandonato… e ritirarsi in qualche regione selvaggia del settentrione o addirittura nel Bardek. La avrebbe potuto aiutarla a liberarsi del fardello che si era addossata fino a farle vedere di nuovo le cose con chiarezza. Quella stessa sera si reco nella sua camera per parlarle.
Gweniver gli verso del sidro e lo fece sedere sulla sua sedia migliore: alla luce della lanterna i suoi occhi apparivano brillanti, il suo sorriso luminoso e fisso come se fosse stato intagliato sul suo volto con un coltello.
— Posso immaginare perche tu sia venuto qui — affermo quindi la ragazza. — Perche il tuo cuore e tanto turbato dal giuramento proferito da me e da Ricyn?
— Soprattutto perche mi sembra una decisione miope. E sempre meglio riflettere con cura prima di votarsi ad una singola strada perche alcune strade attraversano molte terre diverse e offrono prospettive diversificate.
— Mentre altre corrono dritte e brevi alla meta. Lo so, ma la Dea ha scelto la mia strada e adesso non posso piu tornare indietro.
— Oh, certo che no, ma ci sono molti altri modi per servirla, oltre che impugnando una spada.
— Non per me. Caro Nevyn, davvero non m’importa se la mia strada sara breve. E… oh, e come avere un quantitativo limitato di legna da ardere: alcune persone la centellinano un ramo per volta in modo da avere un piccolo fuoco per tutta la notte, mentre altri la ammucchiano e si godono un bel falo per il tempo che essa impiega a consumarsi.
— Per poi morire congelati?
Gweniver fisso il proprio boccale con espressione accigliata.
— Ecco — replico infine, — non ho scelto l’esempio piu adatto, vero? Oppure no, tutto sommato e adatto. Invece di morire congelate… quelle persone si gettano fra le fiamme.
Gweniver scoppio a ridere del proprio scherzo e soltanto allora Nevyn si rese conto di una cosa di cui fino ad allora aveva rifiutato di accorgersi, e cioe che la ragazza era pazza. Molto tempo prima era stata spinta oltre il confine della sanita mentale e adesso la follia brillava nei suoi occhi e ammiccava dietro il suo sorriso teso. Tuttavia, c’era follia e follia, e in quel mondo impazzito lei sarebbe stata considerata meravigliosa, e avrebbe ricevuto onori e gloria da parte di uomini appena meno folli di lei. Restare la seduto a chiacchierare fu una delle cose piu dure che Nevyn fosse mai stato costretto a fare, perche anche mentre parlava dei suoi piani per Blaeddbyr e per il clan del Lupo in effetti Gweniver era soltanto un’aspirante suicida in cerca dell’occasione giusta per attuare il suo intento.
Alla fine, il vecchio si congedo cortesemente e torno nella sua camera. Adesso non avrebbe mai potuto