— Infatti. Bene, lui sara certo interessato a questa notizia.
— Se vivremo abbastanza a lungo da riferirgliela.
Alastyr accenno a ribattere, poi si limito a scrollare le spalle, chiedendosi ancora una volta se non sarebbe stato meglio uccidere Camdel e fuggire. Pero c’era la pietra: se fosse riuscito ad impadronirsi della Grande Gemma dell’Ovest avrebbe potuto assoggettare i suoi spiriti e attingere ad un incredibile potere per il proprio uso personale e per lo sviluppo dei suoi piani. Anni di studio gli avevano permesso di apprendere che la Grande Gemma era in contatto diretto con la mente del Sommo Re, un contatto che avrebbe potuto essere sfruttato per spingerlo lentamente alla pazzia e far piombare il regno nel caos… e a quel punto i maestri oscuri avrebbero potuto operare a loro piacimento in Deverry.
— Stai pensando di fuggire per conto tuo, ragazzo? — ringhio d’un tratto, accorgendosi che Sarcyn lo stava fissando con occhi velati e indecifrabili. — Sai che avrei comunque il modo di ritrovarti, se ci provassi.
— Non sto pensando nulla del genere, maestro.
Il dweomer confermo ad Alastyr che il suo apprendista era sincero, ma lui continuo ad avvertire nella sua mente un pensiero nascosto e decise che era giunto il momento di ricordare all’apprendista quale fosse il suo posto.
— Prenditi cura dei cavalli e del tuo protetto — ordino. — Ho bisogno di stare solo per fare un lavoro.
Sarcyn entro nella stalla della fattoria isolata di cui si erano appropriati semplicemente uccidendo il suo vecchio proprietario; accoccolato sulla paglia in uno stallo vuoto c’era il bracciante, un robusto uomo sulla quarantina, che era stato risparmiato perche poteva tornare utile. Il bracciante era sottoposto ad un incantesimo cosi profondo che si affretto ad alzarsi in piedi non appena Sarcyn schiocco le dita.
— Da da mangiare ai cavalli e abbeverali — ingiunse l’apprendista. — Poi vieni in cucina per ricevere il mio prossimo ordine.
L’uomo annui, barcollando come se fosse stato ubriaco.
La cucina era un’ampia stanza che occupava un quarto del diametro della casa rotonda di vecchio stile, con il camino al centro sotto un buco praticato nel tetto, e che era separata dal resto mediante divisori di vimini. Sul pavimento coperto di paglia, Camdel giaceva raggomitolato come un bambino, con le caviglie serrate in un anello di ferro munito di catena che Sarcyn aveva trovato quando avevano perquisito la fattoria e che un tempo doveva essere servito per legare un bue; la catena era adesso appesa ad un anello fissato nel focolare per appendervi le pentole, e quando Sarcyn la stacco Camdel si sollevo a sedere con un gemito.
— Vuoi un po’ di colazione, piccolo uomo? C’e del porridge di orzo.
Camdel annui, e nel notare come fosse sporco e con la barba lunga, Sarcyn decise che piu tardi gli avrebbe concesso di farsi un bagno. Allungando una mano, arruffo i capelli del giovane lord e gli sorrise.
— Il peggio e quasi passato — affermo, con una sicurezza che non sentiva. — Quando saremo nel Bardek avremo un posto piacevole dove vivere e ti potro procurare abiti decenti e altre cose del genere.
In risposta, Camdel si costrinse ad esibire un sorriso tremante, e Sarcyn penso che era strano come gli uomini differissero fra loro. Alcuni lottavano fino alla fine contro il suo dominio, mentre altri scoprivano di apprezzare gli strani piaceri sessuali a cui lui li introduceva… e Camdel apparteneva a questa seconda categoria, in maniera piu che soddisfacente. Mentre lo guardava mangiare, Sarcyn si rese conto di essere lieto delle preferenze di Camdel e si senti turbare e infastidire da una strana emozione, cosi poco familiare che impiego parecchio tempo a identificarla: colpa. D’un tratto ricordo quando era ancora un bambino che piangeva per la violenza subita da Alastyr.
Ma quella rassicurazione suono falsa e vana ai suoi stessi orecchi.
— Dimmi una cosa — chiese d’un tratto Camdel, — piangi la morte di tuo fratello?
— Hai sentito quando ho esposto ad Alastyr i miei sentimenti al riguardo.
— Ho sentito, ma tu piangi la sua morte?
Sarcyn distolse bruscamente lo sguardo.
— Lo fai, non e vero? — affermo Camdel. — Lo pensavo.
Sarcyn gli assesto uno schiaffo e si alzo in piedi, raggiungendo la porta a grandi passi proprio mentre arrivava il bracciante, che s’inginocchio barcollando ai suoi piedi. Emanata una linea di luce, Sarcyn la fisso intorno all’aura dell’uomo e la fece vorticare.
— Andrai a prenderci dell’altro cibo e non dirai niente tranne la storia che ti abbiamo insegnato. Guardami, uomo.
Il bracciante sollevo lo sguardo e lo fisso negli occhi.
— Andro a prendere i conigli — sussurro. — Diro soltanto la storia che mi avete insegnato.
Rialzatosi, si allontano quindi verso le stalle con passo strascicato e Sarcyn rientro in casa. Ignorando Camdel, che stava mangiando il suo porridge, attraverso le piccole camere che si allargavano a ventaglio intorno al focolare fino a raggiungere il magazzino, dove si arresto di colpo con un grugnito di sorpresa. Alastyr era fermo davanti alla finestra e il cadavere del vecchio contadino era in piedi accanto a lui, una cosa pallida, grigia ed esangue che pero si muoveva barcollando goffamente. Alastyr scocco all’apprendista un acido sorriso di trionfo.
— Ho vincolato dentro di esso alcuni membri del Popolo Fatato, che lo terranno in vita per un po’ e ci obbediranno. Ora dimmi, piccolo cane, puoi eguagliare il mio potere in questo?
— Non posso, maestro, davvero.
— Allora bada a quello che dici, altrimenti un giorno o l’altro farai anche tu questa fine.
Sarcyn si senti assalire da una repulsione tanto violenta da desiderare soltanto di correre fuori dalla camera, ma si costrinse a fissare con calma quella cosa orribile mentre Alastyr si gloriava del suo operato; per un momento, penso di prendere con se Camdel e di fuggire, ma poi si rese conto che ormai era sprofondato troppo nel fango per poterne uscire.
Nevyn insistette perche Jill e Rhodry facessero colazione con lui nella sua stanza, e quando un paggio venne a riferire che il gwerbret desiderava la compagnia del cugino gli mando a dire in risposta che la daga d’argento era occupata. Anche se dubitava che Alastyr potesse formare un collegamento con un membro della banda di guerra di Blaen o con qualsiasi altro occupante della fortezza, la situazione era troppo pericolosa per correre rischi, in quanto sarebbe bastata una sguattera armata di mannaia e dotata della forza innaturale portata da un incantesimo per stroncare bruscamente tutti i suoi piani.
Mentre rifletteva sulla questione, penso che era strano che il maestro oscuro fosse riuscito ad operare in quel modo sulla mente addormentata di Rhodry e comincio a pensare che il nemico che avevano di fronte fosse lo stesso che aveva causato la guerra in Eldidd l’estate precedente e che aveva quindi avuto modo di vedere Rhodry e di studiarlo.
Piu tardi nel corso di quella giornata nuove informazioni vennero a confermare la sua supposizione. Il vecchio era seduto sul davanzale e intento a guardare Rhodry e Jill che giocavano a dadi con qualche moneta di rame come posta. Non appena uno dei due vinceva il piatto lo dividevano a meta e ricominciavano un’altra partita. Per distrarsi, Nevyn prese ad usare la seconda vista per stabilire chi dei due avrebbe vinto il giro successivo, e stava giusto profetizzando fra se che la fortuna era prossima a volgere dalla parte di Rhodry quando Blaen in persona entro nella camera.
— Comyn e tornato dal passo di Cwm Pecl — annuncio. — Hanno sterminato quei banditi e lui ha riportato indietro un prigioniero, perche potrebbe sapere cose interessanti.
— Infatti — convenne Nevyn. — Penso che correro il rischio di lasciare questa stanza per assistere all’interrogatorio. Venite, daghe d’argento, non intendo perdervi di vista un istante.
A ridosso della sala delle guardie sorgeva una piccola e tozza torre che serviva da prigione per i criminali locali in attesa di un processo o della punizione, e quando entrarono nella piccola stanza centrale malamente illuminata da una minuscola finestra i quattro scoprirono che le guardie non erano rimaste inattive: un uomo nudo fino alla cintola era legato ad un pilastro accanto al quale un assortimento di ferri e di pinze era disposto su un tavolo mentre il boia, un uomo robusto con braccia da fabbro, stava disponendo il carbone su un braciere, soffiando per alimentare le fiamme.
— Dovrebbe essere pronto in un minuto, Vostra Grazia — garanti l’uomo.