— Bene. Allora e questo il topo che e stato scovato dai miei cani da caccia, vero? Rhodry, lo hai mai visto prima?
— Si. Sono certo che fosse nel gruppo che ci ha attaccati.
Il bandito appoggio la testa contro il pilastro e fisso il soffitto con espressione cosi disperata da far supporre a Nevyn che stesse desiderando di essere morto con i suoi compagni. Pur disapprovando per principio il ricorso alla tortura, il vecchio sapeva pero che non avrebbe mai potuto convincere il gwerbret a non farvi ricorso. Avvicinatosi alla colonna, Blaen assesto al bandito uno schiaffo in pieno viso.
— Guardami, porco: la scelta sta a te… puoi avere una morte misericordiosa e rapida, oppure finire lentamente in pezzi.
Il bandito si limito a serrare le labbra in una linea sottile e come risposta il boia poso una sottile asta di ferro nel braciere, dove essa sfrigolo emettendo un puzzo di carne bruciata; con un grido angosciato, il bandito prese a contorcersi fino a quando un altro schiaffo di Blaen lo ridusse al silenzio.
— Sappiamo che qualcuno vi aveva assoldati per attaccare quella carovana — disse il gwerbret. — Chi e stato?
Il boia tiro fuori il ferro dai carboni e sputo su di esso, ottenendo un suono sfrigolante.
— Non so molto — balbetto il prigioniero, — ma vi diro tutto.
— Bene — approvo Blaen, con un gentile sorriso. — Allora sii tanto gentile da cominciare.
— Il nostro capo, che era soprannominato il Lupo, si e recato a Marcmwr per vedere se c’erano carovane interessanti e quando e tornato ha detto di avere un lavoretto per noi. Quel vecchio che sembrava un mercante voleva che prendessimo la ragazza che viaggiava con quella carovana… il Lupo ha detto che sembrava una cosa facile e che quel vecchio idiota ci avrebbe pagati bene, poi ha esposto il suo piano. Avremmo attaccato in forze e lui e un paio di altri avrebbero preso la ragazza, poi ci saremmo ritirati prima di subire delle perdite. Non sapevamo pero che quella ragazza sapeva combattere come il Signore dell’Inferno… «non le fate del male» aveva detto il vecchio! Come se qualcuno di noi avesse qualche possibilita di fargliene.
Il bandito s’interruppe e scocco a Jill un’occhiata velenosa.
— Continua a parlare — ingiunse Blaen, sferrandogli un altro schiaffo.
— Inoltre non dovevamo fare del male neppure all’altra daga d’argento, se appena avessimo potuto evitarlo — riprese l’uomo, guardando verso Rhodry. — Il vecchio conosceva il tuo nome: ‘Non lo ferite,’ ha detto, ‘a meno che non sia necessario per salvarvi la vita. Non e importante ma detesterei vederlo morire.’ Pero dopo che hai ucciso il Lupo in quel modo noi ci siamo dimenticati del tutto delle parole del vecchio, dannato bastardo.
Rhodry si limito a sorridere, ma Nevyn penso che il loro avversario doveva quindi essere per forza lo stesso maestro oscuro dell’estate precedente… ma perche voleva Rhodry vivo? Perche volesse Jill era chiaro, per usarla al fine di costringere lui a lasciarlo andare. Ma Rhodry?
— In ogni caso, Vostra Grazia — prosegui il bandito, — non siamo riusciti a prenderla. Cosi abbiamo eletto un nuovo capo e siamo andati da quel vecchio. Vedi, avevamo in mente di ucciderlo per vendicarci, ma lui ci ha dato tanto denaro che lo abbiamo lasciato andare.
— Che aspetto aveva? — intervenne Nevyn, avanzando. — Era un uomo del Bardek?
— No, era di Deverry. Vestiva come un mercante e dava l’impressione di venire dalle parti di Cerrmor. La sua voce era cosi sommessa e untuosa da darmi sui nervi e ricordo che uno dei suoi uomini lo ha chiamato Alastyr. Aveva con se due uomini armati di spada, uno dei quali mi faceva letteralmente accapponare la pelle… da come ci guardava sembrava che gli sarebbe piaciuto tagliarci la gola soltanto per il gusto di vederci morire.
— Probabilmente gli sarebbe piaciuto davvero. Quei tre avevano con loro un prigioniero?
— Si, un tizio dai capelli castani legato al suo cavallo. Il suo volto era pieno di lividi e non guardava in faccia nessuno… era un ragazzo snello e sottile, di quelli che somigliano un po’ ad una ragazza.
— Era Camdel, non c’e dubbio — intervenne Blaen.
— Temo di si — convenne Nevyn. — Molto bene, Vostra Grazia, temo che non si possa cavare altro sangue da questa rapa.
— Impicca pubblicamente questo verme domani a mezzogiorno — ordino Blaen, rivolto al boia, — ma bada che faccia una morte facile.
Il bandito svenne con un improvviso fetore di urina.
Mentre lasciavano la torre, Nevyn riflette sulle informazioni ottenute. Ricordava come quel capitano di nave, a Cerrmor, avesse a sua volta detto che il passeggero da lui portato nel Bardek aveva una voce untuosa e sembrava un tipico uomo di Cerrmor, ed era del tutto improbabile che ci fossero due maestri del dweomer oscuro che si somigliavano tanto. Un altro fatto importante era che questo Alastyr aveva avuto con se soltanto due apprendisti, il che significava che ora non gliene restava che uno… le probabilita di successo erano quindi sempre piu a loro favore.
Nevyn si rese inoltre conto di aver pensato di conoscere il suo avversario soltanto per scoprire di essersi sbagliato. Lui aveva un antico nemico, un maestro oscuro contro cui aveva lottato parecchie volte negli ultimi cento anni, un Bardekiano particolarmente abile nel leggere i presagi degli eventi futuri. La guerra dell’anno precedente in Eldidd, questo recente tentativo di impadronirsi dell’opale dotato di dweomer, perfino il lasciare Rhodry in vita come una sorta di esperimento… tutto sembrava collimare alla perfezione con il modo di pensare di Tondalo. Naturalmente, questi avrebbe potuto manovrare ogni cosa a distanza, perche ormai doveva avere qualcosa come centocinquant’anni e di certo era troppo debole per viaggiare. Anche se potevano mantenersi in vita con mezzi innaturali, i maestri del dweomer oscuro non avevano modo di conservare anche la salute, soprattutto verso la fine: la Natura stessa cercava infatti di contrastarli, per il semplice fatto che essi andavano contro i suoi principi come acqua che scorresse verso monte.
Stretto nella morsa delle mani di Alastyr il coniglio marrone e bianco si dibatteva cercando di graffiare con le zampe posteriori, ma lui gli sbatte la testa piu volte contro il tavolo della cucina fino a quando il suo corpo si affloscio; a quel punto Alastyr taglio la gola all’animale e si chino per succhiare il sangue caldo direttamente dalla ferita… anche se lo faceva da anni, quella procedura aveva ancora il potere di disgustarlo. Sfortunatamente essa costituiva pero il solo modo per avere la certezza di assorbire tutto l’effluente magnetico del sangue, e per quanto la aborrisse Alastyr non riusciva quindi a capire perche altri maestri del dweomer oscuro lasciassero ai loro servi il compito di uccidere la carne per loro. Mentre beveva senti la forza magnetica fluire dentro di lui in un piccolo processo di ringiovanimento, e una volta finito si puli accuratamente la bocca con uno straccio, procedendo poi a scuoiare e a fare a pezzi il coniglio.
Nel suo animo, tuttavia, la paura era ormai tale da fargli pulsare il sangue nelle vene: desiderava fuggire, ma aveva al tempo stesso timore di tornare alla Confraternita per riferire un altro fallimento. Il Vecchio lo avrebbe forse perdonato, soprattutto grazie all’informazione sul sangue elfico di Rhodry che costituiva il fattore che aveva rovinato tutti i suoi calcoli, ma gli altri maestri del Sentiero Oscuro avrebbero visto in lui un debole, e una volta che un uomo s’indeboliva la sua fine probabile era quella di essere attaccato, distrutto e prosciugato del suo potere… un fato a cui sarebbe stato preferibile il suicidio.
Il pensiero della morte lo fece tremare tutto: in fin dei conti, era stata proprio la paura di morire a spingerlo verso il sentiero oscuro, tanti anni prima. Presto avrebbe dovuto decidere se fuggire o combattere… presto, molto presto. Anche se il dweomer non mandava nessun avvertimento di pericolo a quanti seguivano il Sentiero Oscuro, la pura e semplice logica gli diceva che gli restava poco tempo.
Sollevando lo sguardo dalle sue riflessioni si accorse che Sarcyn lo stava osservando.
— Che cosa vuoi? — domando, secco.
— Volevo soltanto macellare quel coniglio per te, maestro. E mio compito servirti.
Alastyr gli porse il coltello, poi si lavo le mani sporche di sangue in un secchio d’acqua, vicino al quale Camdel sedeva accoccolato sulla paglia.
— Se saremo costretti a fuggire — osservo, — Camdel dovra morire, perche la sua presenza servirebbe soltanto a rallentarci.
Gemendo il giovane lord si ritrasse e Sarcyn fisso il maestro con il coltello in pugno e un’espressione di furia omicida nello sguardo.
— Non ti permettero di ucciderlo.
— Davvero? E chi sei tu per permettermi o meno di fare qualcosa?
Nel parlare, Alastyr invio un’ondata di odio lungo il cordone che univa la sua aura a quella di Sarcyn, assestando poi una torsione data dall’ira. Quelle emozioni si tradussero in un intenso dolore fisico e Sarcyn lascio