In un certo senso, il fatto che gli fosse stato diagnosticato il morbo di Alzheimer era stato un sollievo. Le sue eccentricita ora si chiamavano sintomi e Thorne poteva focalizzare l’attenzione su qualcosa di preciso. Si irritava ancora per le barzellette orrende e i commenti privi di senso del padre, ma non si sentiva piu a disagio come prima. Ora tutto era cambiato, compreso il senso di colpa, che si era trasformato in una specie di rabbia: una malattia di cui soffrivano entrambi, padre e figlio, e che a volte li costringeva a scambiarsi i ruoli.
Ora su Thorne gravava anche un peso finanziario non sempre facile da reggere, ma al quale si stava abituando. Per quanto suo padre Jim fosse in ottima forma fisica per i suoi settantun anni, aveva comunque bisogno di una badante che lo assistesse in casa tutti i giorni e la sua pensione minima non bastava a coprire neppure in parte quelle spese. La zia Eileen, la sorella alla quale il vecchio non era mai stato molto legato, veniva da Brighton una volta alla settimana e teneva Thorne informato delle condizioni del padre.
Lui gliene era grato, anche se gli sembrava un costume molto britannico questo riunirsi delle famiglie quando ormai e troppo tardi.
«Papa…»
«Oh, grazie a Dio. C’e una cosa che mi sta facendo impazzire: chi e stato il primo Doctor Who? Avanti, dimmelo, perche ci sto perdendo la testa.»
«Non si chiamava Patrick Qualcosa? Capelli neri…»
«Troughton e stato il secondo, prima di Pertwee. Oh, merda, che confusione! Speravo che tu lo sapessi.»
«Guarda in quell’enciclopedia della televisione che ti ho regalato.»
«Eileen ha riordinato la casa e chissa dove l’ha messa. Chi altro potrebbe saperlo?»
Thorne comincio a rilassarsi. Il padre stava bene. «Papa, dobbiamo iniziare a pensare al matrimonio.»
«Quale matrimonio?»
«Quello di Trevor, il figlio di Eileen. Tuo nipote.»
Suo padre fece un respiro profondo che, a causa della raucedine, suono come un basso ruggito. «E una testa di cazzo. Lo era gia quando si e sposato la prima volta e non vedo perche dovrei andare a vedere una testa di cazzo che si sposa per la seconda volta.»
Thorne doveva ammettere che il padre, al di la del suo linguaggio prosaico, non aveva tutti i torti.
«Hai promesso a Eileen che ci saresti andato.»
Ci fu un profondo sospiro, un colpo di tosse catarrosa e poi il silenzio. Thorne penso che forse il padre aveva appoggiato la cornetta da qualche parte e si era allontanato.
«Papa…?»
«Manca ancora un sacco di tempo, no?»
«E la settimana prossima. Sabato prossimo, per la precisione. Eileen deve avertene parlato di sicuro. Parla solo di quello.»
«Dovro mettermi un abito scuro?»
«Puoi metterti quello blu. E leggero. Cosi non avrai caldo.»
«Ma e un abito di lana, quello blu. Ci cuocero dentro, in quello blu.»
Questa volta fu Thorne a fare un respiro profondo, pensando: “Fa’ come cazzo ti pare”. «Ascolta, passero a prenderti, dormiremo li e…»
«Non ho nessuna intenzione di salire su quella trappola mortale che tu chiami automobile.»
«Prendero un’auto a noleggio, va bene? Vedrai, ci divertiremo. Allora?»
Thorne udi il rumore di un oggetto metallico con cui il padre probabilmente giocherellava. Ultimamente gli era venuta la mania di comprare radio di seconda mano. Le smontava e poi gettava via i pezzi.
«Papa, siamo d’accordo? Possiamo discutere dei particolari piu avanti, se vuoi.»
«Tom?»
«Si?»
Nel silenzio che segui a Thorne sembro di udire il rumore dei pensieri che si perdevano per strada, scivolavano in una fessura e sparivano nelle tenebre. Alla fine l’ingranaggio ricomincio a girare, come un film che riprende la giusta velocita dopo un fermo immagine.
«Scopri chi e stato il primo Doctor Who. Lo farai, figliolo?»
Thorne degluti. «Chiedo un po’ in giro e domani ti chiamo, okay?»
«Grazie…»
«E ascolta, papa, tira fuori dall’armadio l’abito blu. Sono sicuro che non sia di lana.»
«Oh, merda, non mi avevi detto che avrei dovuto indossare un abito…»