appariva regolarmente nelle fantasie erotiche degli uomini che teneva rinchiusi li dentro.
Thorne lancio un’occhiata a Holland e represse un sorriso constatando come l’agente si sforzasse di non arrossire, mentre aspettava che Tracy Lenahan finisse di osservare la foto di “Jane Foley”. Era l’immagine di una donna in ginocchio, con la testa china e coperta da un cappuccio. La penombra nascondeva quasi tutto, lasciando pero intravedere seni generosi, un ciuffo di pelo pubico e una cintura di pelle intorno ai polsi.
Holland, prima, si era dichiarato sorpreso che le foto non fossero state confiscate, soprattutto perche il reato di Remfry era lo stupro. Un’immagine del genere era sicuramente un rischio a Fraggle Rock, o “roccia friabile”, il nomignolo con cui molti poliziotti indicavano l’ala riservata ai “prigionieri vulnerabili”. Tracy Lenahan aveva avuto un leggero scatto udendo quel termine del gergo carcerario, poi aveva spiegato loro quella che chiamava la “regola della terza pagina”. Materiale del genere era ammesso a discrezione del censore. Le foto di bambini erano ovviamente vietate in quell’ala del carcere, mentre le foto di donne analoghe a quelle che si potevano vedere sulla terza pagina dei giornali scandalistici venivano esaminate dal secondino addetto al controllo, magari commentate e rimesse nella busta.
«Cristo!» aveva esclamato Holland. «La terza pagina deve avere ormai raggiunto livelli di vera arte…»
Tracy Lenahan mise la foto sulla scrivania, sfiorandone il bordo con un’unghia laccata di rosso. «Anche la scelta dell’immagine con cui agganciare uno come Remfry e una prova di astuzia. Questa foto e il sogno erotico di uno stupratore. Dovunque l’assassino l’abbia presa, e perfetta.» Degluti, si schiari la voce e aggiunse: «Remfry era un uomo che si eccitava con giochi di sottomissione».
Thorne e Holland si scambiarono un’occhiata. Non l’avevano detto a Tracy Lenahan, ma erano quasi certi che l’assassino non avesse semplicemente comprato quella foto da qualche parte. La donna nuda indossava un cappuccio identico a quello che Phil Hendricks aveva sfilato dal cadavere di Douglas Remfry.
«Abbiamo un’altra mezza dozzina di immagini simili» disse Thorne. «Sono state tutte spedite con le lettere piu recenti. E piu la lettera si avvicina alla data di uscita di Remfry, piu le immagini si fanno esplicite.»
Tracy Lenahan annui. «Per far aumentare l’eccitazione…»
«Quando e uscito di qui, Remfry doveva ormai sbavare» commento Holland.
La vicedirettrice prese la foto con la mano sinistra e la lettera con la destra. «Il vostro assassino e sensibile sia al modo di pensare di una donna di questo tipo, sia a cio che puo eccitare l’uomo a cui scrive.»
Thorne non disse nulla. Tracy Lenahan gli sembrava stranamente impressionata.
«Sensibile come un gay, forse» azzardo Holland.
Thorne si limito a stringersi nelle spalle.
Erano tornati di nuovo a quel punto. Per quanto ammettesse che quell’ipotesi era plausibile, lo irritava il fatto che l’indagine sembrasse incentrata sulle preferenze sessuali dell’assassino. Naturalmente, il fatto che la vittima fosse stata sodomizzata era significativo. Lo stupratore era stato stuprato e Thorne era sicuro che quello fosse un punto cruciale per capire il movente dell’omicidio. Ma era molto meno sicuro del fatto che fosse importante sapere con chi l’assassino scegliesse di andare a letto.
Holland si spinse in avanti sulla sedia, fissando Tracy Lenahan. «Si tratta di una possibilita che ovviamente dobbiamo considerare» disse. «Il fatto, cioe, che Remfry sia stato ucciso da qualcuno che ha conosciuto in carcere. Qualcuno con cui possa aver avuto un rapporto sessuale non consensuale…»
La donna gli restitui lo sguardo, aspettando la domanda e senza fare il minimo sforzo per facilitare il compito a Holland. «E possibile, secondo lei, che Remfry abbia violentato un altro prigioniero?» chiese infine l’agente. «O che sia stato lui stesso violentato?»
Tracy Lenahan si appoggio allo schienale della sedia. Un’ombra passeggera le attraverso il viso, ma si dileguo nell’istante in cui lei batte con forza le mani e scosse la testa, prorompendo in una risata che a Thorne sembro un po’ forzata.
«Credo che lei abbia visto troppi film ambientati in prigioni americane, agente. Qui c’e un bel campionario di loschi figuri e naturalmente tra i prigionieri a volte si instaurano rapporti, ma, per quanto ne so, nessuno viene violentato se si china a raccogliere il sapone sotto la doccia.»
Thorne non riusci a evitare di sorridere. Sorrise anche Holland, ma Thorne noto la pelle tesa intorno alla bocca e il rossore sopra il colletto. «Per quanto ne sa?» disse Holland. «Significa che la cosa e possibile?»
«Due settimane fa, nelle cucine, a un detenuto e stato amputato un orecchio con il coperchio di una lattina di pesche sciroppate. Se non sbaglio la causa della lite era il punteggio di una partita di ping-pong.» Tracy Lenahan sorrise, fredda e sexy. «Tutto e possibile.»
Thorne si alzo in piedi, allontanandosi dalla scrivania. «Supponiamo che l’uomo che cerchiamo non sia un ex detenuto. In tal caso, ci si chiede: come ha ottenuto le informazioni? Come ha trovato Remfry? Come e riuscito a scoprire dove lo stupratore stava scontando la sua pena e quando era previsto il suo rilascio, con sufficiente anticipo per preparare tutto questo?»
Tracy Lenahan si giro verso il computer nell’angolo della scrivania e premette un tasto. «Avrebbe dovuto consultare il nostro database.» Pigio altri tasti, fissando il monitor. «Questo e il LIDS, il Database Locale dei Detenuti, che contiene tutte le informazioni sui nostri carcerati. E possibile inviare dati ad altre prigioni, se necessario, ma non credo che…»
Thorne osservo il piu vicino dei due paesaggi. Pennellate dense e scure sulla tela. Gli sembrava che rappresentasse qualche luogo nella regione dei laghi. «Che cosa mi dice del database nazionale?»
«E l’IIS, il Sistema Informatico di Raccolta dati dei Detenuti. Li c’e tutto. Luogo di detenzione, particolari relativi al reato commesso, residenza legale del detenuto, data di rilascio prevista.» Alzo lo sguardo e fisso Thorne. «Ma e comunque necessario immettere un nome, per avere i dati.»
«Chi ha accesso a quel database?» chiese Holland. «Lei, per esempio?»
«No.»
«Il direttore? Un funzionario di polizia delegato?»
La donna sorrise, scuotendo la testa con decisione. «Il sistema si trova solo nel quartier generale. E l’accesso e molto limitato, per ovvie ragioni…»
Ringraziamenti e saluti non portarono via troppo tempo. Thorne pensava che non fosse il caso di perdersi in convenevoli in quel luogo, circondati com’erano da detenuti. Anche se non ne aveva visti molti in giro, era consapevole della loro presenza dappertutto. Un’eco distante, una pesantezza, un calore emanato da piu di seicento uomini, che si trovavano li grazie a poliziotti come lui.
Ogni volta che entrava in una prigione e attraversava quei corridoi dai muri verdi, giallini o bianco panna, Thorne si lasciava dietro mentalmente una scia di sassolini. Voleva sempre essere sicuro di ritrovare la via piu breve verso l’uscita.
Durante il ritorno in macchina verso la M1, Holland rimase immerso nella lettura di un opuscolo che aveva preso uscendo dal carcere. Thorne preferiva altri metodi di ricerca.
Inseri nello stereo dell’auto
Alle prime note di
Una volta Thorne aveva provato a spiegargli che la vera musica country non aveva nulla a che fare con cani smarriti e cristalli di rocca. Era stato durante una lunga notte di Guinness e biliardo, mentre Phil Hendricks, con il suo fidanzato del momento, non si stancava di interromperlo con frecciate ironiche. Thorne aveva cercato di trasmettere a Holland la bellezza della voce di George Jones, la nota cattiva in quella di Merle Haggard e il rombo profondo di Cash, il padre nero di tutti gli altri. Dopo varie pinte, diceva a chiunque avesse voglia di ascoltarlo che Hank WiHiams era un genio torturato, il Kurt Cobain della sua epoca, e forse aveva addirittura cantato
«Merda!» esclamo Holland. «Un carcerato costa allo stato venticinquemila sterline all’anno. Non e un po’ troppo?»
Thorne non era in grado di rispondere. Quella cifra era il doppio di quanto molti lavoratori guadagnavano in un anno, ma se si pensava alla retribuzione del personale carcerario, alla manutenzione degli edifici…
«Non credo che quei soldi vengano spesi per comprare il caviale ai detenuti» osservo. «No, ma mi sembra tanto lo stesso…» Dentro l’auto si scoppiava di caldo. La Mondeo era troppo vecchia per avere l’aria condizionata, e il sistema di ventilazione, che Thorne aveva fatto riparare gia due volte, riusciva a mandare nell’abitacolo soltanto aria calda. Thorne apri un finestrino, ma mezzo minuto dopo lo richiuse. Il fresco che ne veniva era poco