«Non e il tuo caso.»

La furia nel petto di Thorne sali di un’altra costola.

«Per il primo atto bisogna tornare indietro nel tempo. Un pezzo di merda con i capelli unti e i pantaloni a zampa d’elefante trascina una donna in un magazzino e la violenta.»

«Vostra madre…»

Thorne senti il pavimento vibrare sotto i piedi di Eve, quando lei gli si avvicino per premergli un tacco sulla guancia. «Non interromperlo» disse.

«Lo stupratore, grazie perlopiu alla collaborazione della polizia, viene assolto. La donna si chiude in se, in preda a un esaurimento nervoso, e porta anche il marito alla pazzia.» Jameson parlava come se si stesse liberando la bocca dal sudiciume. «L’uomo uccide la moglie e poi se stesso e i cadaveri di entrambi sono scoperti dai loro due bambini, che successivamente vengono dati in affido. Un inizio drammatico, no?»

«E questo il motivo per cui mi trovo qui, vero?» disse Thorne. Il tacco gli premette di nuovo la guancia, ma Jameson disse qualcosa ed Eve sollevo il piede, allontanandosi da Thorne. «“Grazie perlopiu alla collaborazione della polizia” hai detto. Quindi io devo morire perche, quasi trent’anni fa, un collega bastardo ha gestito nel modo peggiore un caso di violenza carnale. E cosi, vero?»

«E inutile che attacchi la solfa delle ingiustizie della vita e quant’altro» disse Eve. «Da noi non riceverai comprensione.»

«Capisco le ragioni del vostro comportamento. Voglio solo sapere perche avete scelto me.»

«Perche quel giorno hai risposto al telefono.»

Thorne si rese conto che era davvero cosi semplice. Non aveva mai capito bene perche l’assassino avesse lasciato un messaggio sulla segreteria di Eve. Ora il motivo era lampante. Serviva a dare a Eve una scusa per chiamare l’hotel. A un telefono che squilla sulla scena di un omicidio poteva rispondere solo un poliziotto. Le corone di fiori dopo gli altri omicidi erano state ordinate soltanto per dare l’idea che quello fosse il modus operandi dell’assassino.

Avevano selezionato gli stupratori con estrema cura. Ma la vittima finale — lui stesso — era stata scelta a caso. Thorne ripenso al suo dialogo con Eve, solo venti minuti prima.

Mi chiedo cosa sarebbe successo, se non avessi risposto al telefono, in quella stanza…

Semplicemente, adesso ci sarebbe qualcun altro, al tuo posto.

Vedeva ancora l’espressione del viso di Eve, mentre lo diceva.

Immagino quella di suo padre, quando avrebbe ricevuto la notizia della sua morte.

«Ho anche un bel titolo per questa sordida storia» disse Jameson. «Dalla padella alla brace. Che cosa ne pensi?»

«So di Roger Noble…»

«Ah, davvero?» Per la prima volta Jameson non alzo la voce, ma Thorne udi vibrare un’emozione letale nelle sue parole. «Potrai sapere quello che ha fatto, forse, ma non certo come ci siamo sentiti noi.»

«Abbastanza male da essere costretti a fuggire.»

«Bravo, ben detto.»

«Volevi proteggere tua sorella…»

«Noble voleva fare del male non a me,» intervenne Eve «ma al mio bambino.»

«Era stato lui a metterti incinta?»

Jameson rise. «Risposta sbagliata. Forse dovremmo darti un pulsante da schiacciare. A Noble piacevano i maschietti. Il bambino era mio.»

«Nostro» preciso Eve. «E quando cercarono di togliermelo, ce ne andammo.»

Thorne si rese conto in quel momento che era vergogna quella che aveva colto nella voce di Irene Noble, quando aveva parlato di problemi “comportamentali”. Probabilmente l’idea del trasloco era stata sua. Cambiare zona, far abortire Eve in un posto dove nessuno li conosceva, evitare lo scandalo…

«E cosa accadde al bambino?» chiese Thorne.

«Aborto spontaneo» rispose Ben in tono privo di emozione. «Chissa, forse potremmo anche riprovarci, quando tutto questo sara finito.»

Per una trentina di secondi nessuno parlo. Thorne avvertiva una corrente d’aria sulla pelle. Ormai non sentiva piu le mani e il cuore gli batteva cosi forte da sollevargli il petto dal pavimento.

Quando tutto questo sara finito…

Immagino lo sguardo che doveva essere passato tra quei due quando avevano deciso di ucciderlo. Lo sguardo tenero e amorevole tra un uomo e una donna che volevano concepire un bambino, dopo aver violentato e strangolato.

Lo sforzo di girare la testa strappo a Thorne un gemito di dolore. «Suppongo che la parte finale della storia riguardi gli omicidi» disse. «Remfry, Welch e Southern. E, alla fine, io. Ma e la parte centrale quella ancora avvolta nel mistero, per me. Che cosa e successo dopo la vostra fuga? Che cosa e accaduto tra l’omicidio di Franklin e quello degli stupratori? Perche avete ricominciato a uccidere?»

«Il fulmine ha colpito due volte» disse Eve.

In quel momento si udi il campanello suonare.

Thorne sollevo la testa, ma Eve e Ben furono pronti a bloccarlo.

In men che non si dica gli furono addosso, armati di coltello e pronti a stroncare sul nascere ogni suo eventuale tentativo di urlare…

Hendricks rispose al primo squillo.

«Sono davanti alla porta dell’appartamento dell’ispettore Thorne» disse Holland. «Non risponde al campanello, ma il telefono e occupato…»

«Probabilmente lo ha staccato, per non essere disturbato mentre fa una bella visita a Eliza Doolittle.»

Holland si senti gelare alla base del collo. «Come?»

«Aveva un appuntamento con la sua fioraia. Non mi sorprende affatto che non voglia venire ad aprire la porta.»

«Oh, Cristo.»

«Qual e il problema?»

Holland gli racconto di Mark e Sarah Foley e delle foto ed Hendricks assicuro che sarebbe arrivato subito. Il panico nella voce del patologo riecheggiava quello che Holland sentiva salire dentro di se.

Poi, guardando dalla parte opposta della strada, Holland vide la moto.

«Dave…?»

Holland senti il motore nella sua testa andare su di giri. «Prima di uscire, Phil, chiama Brigstocke e spiegagli tutto. E fai arrivare qui i rinforzi, immediatamente. E un’ambulanza.»

«Cosa pensi di fare?»

Holland si stava allontanando lungo il marciapiede. Pensava al vicolo che correva lungo una casa, a poca distanza da li. «Non lo so ancora.»

Vedeva un viso attraverso un casco da moto. Il viso di un assassino, che sorrideva dicendo una verita che nascondeva una menzogna.

Anch’io ho una BMW…

Sorrideva, si, perche la BMW produce motociclette, oltre che auto…

CAPITOLO 32

«Perche non fate marcia indietro adesso, finche potete?» disse Thorne. «Passerete il resto della vita in galera. Non potrete vedervi mai piu.»

Jameson non sembrava preoccupato. «Non agitarti troppo. Chiunque fosse la persona che ha suonato il campanello, ora se n’e andata.»

Thorne volto la testa, rivolgendosi a Eve. «Un sacco di gente sa che tu dovevi venire da me, stasera. Ci saranno fibre, cellule cutanee dappertutto. Nel letto…»

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