salutare il padre per potersi godere la partita alla tivu.
A Stamford Bridge, gli Spur conducevano gia per due a uno contro il Chelsea. Thorne sarebbe stato di buonumore.
Holland allungo la mano e prese le foto da sotto lo stradario. Chissa come sarebbe cambiato l’umore di Thorne, quando, di li a una ventina di minuti, le avrebbe viste…
Thorne rimase paralizzato, piu che altro per la confusione, quando, voltandosi, vide l’uomo che si toglieva il casco.
«E tu come cazzo sei entrato?» chiese. Per alcuni strani secondi, riusci a pensare solo a una storia di gelosia in cui lui si era involontariamente trovato in mezzo. Penso che forse lo aspettava un’imbarazzante scazzottata. Ma l’espressione sul volto dell’uomo e il coltello che estrasse dallo zainetto gli fecero capire che si trattava di qualcosa di molto diverso.
Thorne si volto verso Eve con uno scatto e senti contro il viso la lama del coltello che lei gli puntava contro. La lama gli produsse un taglio sul mento e la punta affondo nella carne morbida sotto la mascella.
Thorne urlo e si getto di lato, lasciando una striscia di sangue sul cuscino.
L’uomo fece un passo verso il letto.
Una parte del cervello di Thorne era ancora abbastanza razionale da formulare un pensiero: “Il coltello era nella borsetta”. Ma il resto della sua mente era troppo occupato a dare forma a qualcosa di oscuro, a una paura che prima aveva avvertito solo di passaggio, ma che adesso gli pesava sul petto. Se la immagino, viva e cosciente, che gli stringeva le costole con dita magre e forti e lo atterrava.
Thorne sollevo la testa e si premette una mano sul taglio. Cerco di non lasciar trapelare il terrore nella voce, quando disse: «Mark e Sarah…».
Udendo il suo vero nome, l’uomo si oscuro in viso. «Allontanati da mia sorella. Subito!»
Thorne si fece da parte, a disagio per la propria nudita. La donna scese dal letto, nuda e sorridente, e comincio a raccogliere i propri vestiti.
«Eve, questo e assurdo.»
Lo sguardo di Ben Jameson si sposto dalla sorella a Thorne. «Mettiti giu, sul pavimento.»
CAPITOLO 31
Mentre lo preparavano, Thorne si sforzava di trattenere paura, sangue e dolore ben nascosti dentro di se, per poterli poi trasformare in una furia cieca di cui servirsi al momento giusto.
Il resto del suo cervello ora stava cercando e trovando risposte, mettendo insieme i pezzi a tutta velocita, sotto l’azione dell’adrenalina.
Ben ed Eve lavoravano con rapidita ed efficienza. Prima che Thorne potesse anche solo immaginare un modo per difendersi, era gia stato immobilizzato. Eve gli lego i polsi con una cintura, stringendoglieli in una morsa dolorosa. Ben gli premette la testa contro il pavimento e lo obbligo a piegare le ginocchia e ad allargare le gambe. Thorne non si trovava mai a meno di dieci centimetri da una lama. Qualunque mossa, a parte quelle che gli ordinavano di compiere, era fuori discussione.
Adesso il suo corpo era nella stessa posizione di quelli che aveva visto in tristi stanze d’hotel e nei suoi incubi… Era nudo, faccia a terra e sedere in aria. La testa e le mani erano rivolte verso la porta della camera. Il sangue della ferita sul mento gocciolava sul tappeto.
«Ecco perche dovevate liberarvi di lenzuola, federe e copriletto» disse Thorne. «Nel resto della stanza le impronte si sarebbero confuse con quelle degli altri ospiti dell’hotel. Ma nel letto, dove le lenzuola erano intonse, sarebbero rimaste solo le tracce tue e della vittima, vero, Eve?»
Eve rispose, da un punto in cui lui non riusciva a vederla: «Una volta a letto, erano completamente indifesi. Proprio come te».
«Io non ho mai violentato nessuno, Eve…»
«Non e un po’ tardi per cercare di completare il tuo piccolo puzzle?» disse Jameson. «Stai per morire.»
«Non voglio morire ignorante.»
«Non puoi farci niente.»
«E questo il tuo “progetto”, quello che volevi far decollare? Si trattava dei tuoi omicidi?»
Jameson rise. «Senz’altro e piu interessante che realizzare video per aziende e istituzioni, questo te lo garantisco. Ecco, ora puoi aggiungere un’altra tessera al tuo puzzle e morire meno ignorante.»
«E cosi che sei riuscito a entrare nel Registro, vero?» chiese Thorne. «Attraverso i servizi sociali, probabilmente.»
La risposta venne da Eve. «Attraverso l’Ente Nazionale per la Liberta Vigilata. Piu in particolare l’Unita per i Reati Sessuali.»
«Il mio video
A Thorne venne in mente che, con tutta probabilita, Ben figurava nell’elenco dei contatti telefonici di Charlie Dodd. Una societa di produzione video non sarebbe certo suonata sospetta, data l’attivita che Dodd svolgeva. E, in ogni caso, Thorne, non sapendone il nome, non l’avrebbe mai riconosciuta come la societa di Jameson. Comunque, la cosa aveva poca importanza, adesso…
«Hai avuto un colpo di fortuna, quindi» disse.
«Tutti abbiamo bisogno di un po’ di fortuna, prima o poi» sentenzio Eve. «Alcuni piu di altri.»
Thorne sollevo il viso dalla moquette, sentendo fibre e pezzetti di sporco attaccati al sangue rappreso sul mento. Facendo perno sulla fronte, sbircio in una fessura sotto il braccio e vide Jameson frugare nello zainetto, che aveva appoggiato in fondo al letto. Gli occhi di Eve rimanevano puntati su Thorne.
«Muoviamoci» disse lei a un tratto.
Thorne scorse un lampo blu quando Jameson estrasse la corda e un lampo nero che probabilmente era il cappuccio.
Senti la furia nel suo petto farsi piu pesante. Chiuse gli occhi e la senti risalire lungo le costole, arrivando sempre piu in alto.
Come succedeva spesso, l’ultima parte del viaggio era la piu frustrante. Ci aveva messo una vita per arrivare a Tufnell Park con tutto quel traffico. E ora l’assurda quantita di semafori e attraversamenti pedonali su Kentish Town Road si stava rivelando un ostacolo irritante.
Holland si domando se non fosse il caso di chiamare di nuovo, ma poi decise che, anche se avesse trovato il telefono libero, ormai era quasi arrivato, percio tanto valeva…
Si sposto nella carreggiata in contromano, rientrando, poi, in quella del suo senso di marcia non appena un autobus gli si paro davanti. Taglio la strada a un taxi e, al semaforo successivo, il taxi gli si accosto e il conducente gli urlo un sacco di insulti dal finestrino. Holland esibi il distintivo, disse al tassista di andare affanculo e rimase a guardarlo con un sorriso mentre si allontanava.
Al verde svolto in Prince of Wales Road. La via di Thorne era la terza a destra. Mise la freccia, ma un ultimo ingorgo lo costrinse a fermarsi. Guardo di nuovo le foto.
Quando riusci a rimettersi in moto e a proseguire, si domando se avrebbero permesso a Thorne di essere presente al momento dell’arresto.
«E una storia fantastica, nonostante tutto» disse Jameson. «Forse dovrei scriverla, cambiando i nomi, ovviamente, per proteggere gli innocenti.»
«Sempre che ce ne siano» osservo Thorne.
«Sarebbe una storia in tre parti. O meglio in tre atti, come una classica sceneggiatura.»
«Chi vivra vedra.»