«Stai perdendo colpo su colpo, non capisco che cosa mi spinga a parlare ancora con te.»
«Il fatto e che siamo sulla stessa barca, caro mio, e che quei due figli di puttana l’hanno fatta franca anche questa volta», disse la voce metallica. «Ricordi chi mi ha procurato l’esplosivo per l’attentato allo stadio? Con quello che mi e avanzato faro una bella festa nei prossimi giorni. Tu sei colpevole quanto me, con l’aggravante che il tuo ruolo ufficiale, caro Glakas, dovrebbe essere quello di liberare il mondo dalla gente come me e non di metterle a disposizione plastico ad alto potenziale. Anzi, ti volevo appunto comunicare che per la prossima fornitura dovrai superare te stesso… no, ma forse e ancora prematuro parlarne. Ti ringrazio per aver indirizzato i sospetti e le indagini su quella marine cicciona. Ma pensavo che sareste arrivati prima a
«Che cosa vuoi dire?»
«Che sono molto piu furbo di quanto tu non creda, Glakas. Deidra Blasey e una delle volpi che ho fatto correre per confondere il fiuto dei segugi. Mi rifaro vivo.»
Oswald Breil lesse le ultime parole che suo padre aveva scritto per lui e che, per una serie di circostanze, gli erano giunte dopo quasi quarant’anni. In quelle pagine si trovava con ogni probabilita la verita sull’incidente che aveva ucciso i suoi genitori.
Guardo l’orologio: in Italia dovevano essere le prime ore del mattino. Non poteva pretendere che Sara Terracini fosse ancora sveglia: le avrebbe mandato una mail, anche se sapeva che, per la risposta, avrebbe dovuto attendere alcune ore.
‹GRAZIE, AMICA MIA. NON CREDO TU POSSA IMMAGINARE QUANTO IL TUO LAVORO MI SIA STATO UTILE. FINALMENTE, FORSE, RIUSCIRO A FAR LUCE SU UN INCIDENTE CHE HA SEGNATO LA MIA VITA. HAI MAI SENTITO PARLARE DI ELS (EQUIDISTANT LETTER SEQUENCES)?›
Oswald stava per spegnere il computer: qualche ora di sonno non gli avrebbe potuto fare che bene. Lo scampanellio lo avverti che qualcuno gli aveva inviato un messaggio.
‹EQUIDISTANT LETTER SEQUENCES???› furono le sole parole che Sara aveva scritto nella speranza che il piccolo uomo fosse ancora in linea.
‹MA TU NON DORMI MAI, DOTTORESSA TERRACINI?›
‹NO, DA QUANDO LA SORTE HA FATTO SI CHE IO TI CONOSCESSI, BREIL. HO APPENA PORTATO A TERMINE UNO DEI DUE «COMPITI A CASA» CHE MI HAI AFFIDATO. STO ANCORA LAVORANDO SUGLI APPUNTI CHE TUO PADRE HA RACCOLTO DURANTE LA CONVERSAZIONE CON IL GENERALE ITALIANO. MA BANDO AI CONVENEVOLI: PERCHE PARLI DI SEQUENZE DI LETTERE EQUIDISTANTI?›
‹UN TALE RABBINO H.M.D. WEISSMANDEL PUBBLICO PER PRIMO NEL 1958 UNO STUDIO IN CUI SI TENDEVA A DIMOSTRARE CHE NEL PENTATEUCO SI CELASSERO DEI MISTERI SEGRETL›
‹CONOSCO QUELLA STORIA E SO ANCHE CHE RECENTEMENTE UN CERTO DROSNIN HA SCRITTO UN LIBRO —
‹IO VIVEVO A TEL AVIV E PRESTO MI SAREI DOVUTO TRASFERIRE ANCH’IO IN ROMANIA PER SEGUIRE I MIEI. RICORDO CHE UNA DELLE ULTIME DISCUSSIONI CHE HO AVUTO CON MIO PADRE RIGUARDAVA PROPRIO L’OPERA DI WEISSMANDEL E LE ELS. NON C’ERA MOTIVO LOGICO PER NOMINARE IL PENTATEUCO SUL FINIRE DI UNA LETTERA A UN FIGLIO, A MENO CHE MIO PADRE NON AVESSE INTENZIONE DI TRASMETTERMI UN MESSAGGIO SEGRETO. DEL RESTO E LUI CHE MI HA LASCIATO IN EREDITA LA PASSIONE PER OGNI TIPO DI LINGUAGGIO CRIPTATO O ALFABETO SEGRETO…›
‹CONOSCO BENE QUESTO TUO DIFETTUCCIO. DAMMI UNA CHIAVE E VEDRO DI SCOPRIRE L’ARCANO! ›
‹GIA, UNA CHIAVE, GENERALMENTE UN NUMERO O UNA PROGRESSIONE DI NUMERI CHE INDICANO, ALL’INTERNO DI UN TESTO, QUALI LETTERE UTILIZZARE PER COMPORRE LA PAROLA O IL MESSAGGIO SEGRETO
‹
Senza nemmeno aspettare che Breil rispondesse al saluto, Sara Terracini chiuse la comunicazione.
Erano le sette del mattino quando Oswald usci sul porticato prospiciente la villa degli Habar e raccolse il giornale appena depositato davanti all’uscio. Dopo l’arresto di Deidra Blasey aveva esaminato con attenzione la lista dei sospettati a cui erano giunti per eliminazione: si aspettava quella notizia.
Busso alla porta della stanza di Cassandra. Dato che non ottenne risposta, Oswald entro in punta di piedi. La donna dormiva profondamente.
Le lenzuola erano scivolate ai piedi del letto. Le gambe lunghe e flessuose sembravano sculture nella penombra della stanza.
«Ehm… Cassandra…» disse Oswald con una punta di imbarazzo. «Cassandra, svegliati!»
«Ma che ore sono, Oswald?»
«Sono passate da poco le sette. Ti avrei lasciata dormire ancora se non avessi visto questo.» Cosi dicendo, Oswald apri la prima pagina del giornale davanti ai begli occhi azzurri e assonnati della donna.
«Arrestato il complice del Giusto in nome di Dio, si tratta del sergente Kingston, assistente del colonnello Blasey. Anche sulle sue mani gli esami di laboratorio hanno evidenziato tracce di T4. Il sottufficiale ha sempre seguito la donna in tutti i suoi spostamenti.»
«E certo che c’erano tracce di esplosivo: quei due poveracci se lo sarebbero anche mangiato il T4, pur di scongiurare il pericolo di un’esplosione nello stadio gremito», esclamo Cassandra.
«Temo si tratti di un altro tentativo di depistaggio del nostro amico Glakas. Vado sino all’edicola per comprare altri giornali.»
Oswald usci nella fresca aria di settembre che calava dalle Montagne Rocciose.
Aveva fatto solo pochi passi che un uomo lo avvicino. Contemporaneamente un cameraman si piazzo davanti a loro, l’uomo allungo un microfono sotto la bocca di Breil e fece partire il servizio.
«Buongiorno da Jordan Cruner per la K.C. News. Stiamo camminando al fianco di Oswald Breil. Per chi non lo conoscesse, ricordo che ha ricoperto le massime cariche nei servizi segreti israeliani e che e stato membro del governo e primo ministro del suo paese. Da qualche tempo lo troviamo spesso presente sulla scena degli atti terroristici del Giusto. Ieri e stato vittima di un attentato mentre si trovava in compagnia della dottoressa Ziegler, recentemente sollevata dal suo incarico dirigenziale all’interno dell’FBI. Per fortuna siete entrambi sfuggiti all’esplosione della vostra auto. Vuole raccontare qualche particolare ai nostri telespettatori, dottor Breil?»
«Sono in corso indagini che non mi autorizzano a rilasciare alcuna dichiarazione», rispose Breil continuando a camminare.
Jordan Cruner lo seguiva con il suo passo dinoccolato, lievemente zoppicante.
«La sua presenza a fianco degli uomini… pardon… delle donne dei servizi governativi puo significare qualche cosa in particolare… che so, indagini congiunte tra i servizi del suo paese e i nostri?»
«Sono un comune cittadino e da tempo non rivesto alcun incarico ufficiale ne in Israele ne altrove.»
«E come spiega la sua presenza a Cipro con Cassandra Ziegler e con colei che e stata accusata di essere l’attentatore che si fa chiamare il Giusto in nome di Dio?»
Oswald era arrivato all’edicola, dribblo abilmente il cronista e il cameraman e, acquistati i giornali che gli interessavano, riprese la strada di casa, mentre Jordan Cruner si fermava all’angolo per relazionare i suoi telespettatori in merito all’evolversi delle indagini. L’argomento era sulla bocca di tutti: l’arresto del Giusto in nome di Dio e del suo complice, sergente Kingston, era una notizia da prima pagina.
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Dagli appunti raccolti da Asher Breil
a Cortina d’Ampezzo, 1967