Gli uomini di Dracula e i carri vennero calati nella gola.

Il principe si accorse troppo tardi di essere rimasto solo sulla rocca: intorno a lui c’erano soltanto i mercenari che il re gli aveva messo a disposizione.

«Ho l’ordine di arrestarti, Vlad Dracula», disse con aria grave il comandante dei mercenari Jisk di Brandys.

Dracula aveva tentato una reazione, e almeno cinque avversari erano caduti sotto i colpi della sua spada, prima che i soldati avessero il sopravvento su di lui.

L’uomo camminava con il capo chino, cercando di scaldare con il proprio fiato le mani gelide e deformate dai calli.

La notte era illuminata dai colpi di cannone che piovevano sul castello.

«Poco importa alla campagna delle lotte tra i potenti: il grano va seminato in inverno e raccolto in estate, qualunque sia il principe di turno», mormorava tra se il contadino, con la saggezza della gente semplice.

Il pianto, flebile come un lamento, arrivo sino alle sue orecchie.

Si fermo e si mise in ascolto. Quindi si mosse verso un cespuglio, rovisto per qualche minuto nel sottobosco. Il pianto si era fatto piu vicino. Si fermo di nuovo ad ascoltare.

Il bambino era sdraiato tra l’erba. Mostrava una vistosa ferita sulla fronte, probabilmente conseguenza di una brutta caduta che gli aveva fatto perdere i sensi. Il piccolo era vestito con abiti caldi e costosi: forse anche per quello era riuscito a sopravvivere ai rigori della notte.

Il brav’uomo si chino e lo prese in braccio, quindi lo tasto per verificare che il corpo del bambino non presentasse altre ferite.

L’Anello dei Re infilato nella catena catturo l’attenzione del contadino: non erano molti i bambini che potevano permettersi tali abiti e certi gioielli.

Quella stessa mattina era circolata la voce che il principe Dracula e suo figlio fossero riusciti a fuggire nel corso della notte. L’uomo nutriva piu di un sospetto sull’identita di quel bambino. Il contadino si fece il segno della croce: quello era un segnale di Dio. Se qualcuno avesse reclamato il piccolo, lui lo avrebbe restituito.

«Altrimenti», disse rivolto al piccolo, come se potesse comprenderlo, «ho gia quattro figli: le mie bestie e i miei campi riusciranno a dar da mangiare anche a un quinto. Che tu sia il benvenuto, Iosua. Si, ti chiamero Iosua.»

E si avvio verso casa.

60

Settembre 2004

Oswald stava leggendo ad alta voce l’ultima missiva ricevuta.

Le loro riunioni, dopo che Cassandra Ziegler era stata sospesa, non si svolgevano piu nei lussuosi e ovattati uffici dell’FBI. La saletta di un ristorante o una stanza d’albergo erano tutto cio a cui potevano aspirare per confrontare opinioni e fare programmi. Anche le loro possibilita di azione si erano notevolmente ridotte: Oswald e Cassandra, ora, erano due privati cittadini e nulla di piu.

Ho deciso che festeggeremo la vigilia del primo giorno del mese di Ramadan e il 10 del mese di Dhul-Hijja 1425 nel modo migliore: preparandoci al futuro.

Come sempre il Libro mi e venuto in aiuto per scegliere le modalita per onorare i precetti: per la prima delle «ricorrenze» infatti dice:

«Si trovava all’orizzonte piu elevato».

«Per quelli che sono miscredenti non basteranno i loro beni e i loro figli per metterli al riparo da Allah. Saranno combustibile del Fuoco.»

«Questa volta», aveva detto Oswald, «se l’intenzione del Giusto e davvero quella di agire il primo giorno del Ramadan e il 10 del dodicesimo mese lunare del calendario islamico, il mese di Dhul- Hijja, dovremmo avere un po’ piu di tempo. Le date indicate, nel calendario gregoriano, corrispondono rispettivamente al giorno prima del 15 ottobre 2004 e a venerdi 21 gennaio 2005. Il fatto che oltre un mese ci separi dalla prima delle date non deve pero indurci alla calma: da questo momento siamo rimasti soli, tu e io, alla ricerca della verita.»

Cosi dicendo Oswald indico il letto della sua stanza d’albergo, letteralmente sommerso dai quotidiani di tutto il mondo. La notizia, a titoli cubitali in prima pagina, era la stessa per tutti: CATTURATO IL GIUSTO! Seguivano poi sottotitoli inquietanti del tipo: «Il pericoloso terrorista, una donna, colonnello dei marine, viaggiava su un velivolo di proprieta dell’FBI in compagnia di una dirigente federale e di Oswald Breil, gia capo del Mossad ed ex primo ministro di Israele. L’ombra di un complotto dietro al vendicatore antimusulmano?»

«Siamo nella merda sino al collo, Oswald», disse Cassandra, passandosi una mano tra i capelli.

«Non proprio, Cassandra, se ti puo consolare ho passato momenti peggiori. A ogni modo, il mio motto e ‘non scoraggiarsi mai!’»

«Non mi scoraggio, sono realista.»

Oswald sorrise, guardo l’orologio, fece il calcolo della differenza d’orario e compose un numero sulla tastiera del telefono.

«Mai pensare che un ebreo si possa trovare da solo», disse ancora Breil, appoggiando una mano sul microfono mentre aspettava che, a Tel Aviv, qualcuno rispondesse alla sua chiamata.

«Agli ordini, maggiore», rispose la voce squillante di Bernstein all’altro capo della linea.

«Quanto dista da lei un computer, capitano?»

«Poco piu di un palmo dal mio naso.»

«Se ne ha voglia ci facciamo una chiacchierata in linea.»

«Lei sa che per me e sempre un enorme piacere conversare con lei.»

Pochi minuti piu tardi i due dialogavano utilizzando una linea protetta dai piu elaborati sistemi di crittografia e antintrusione esistenti.

‹… E QUESTO E TUTTO, CAPITANO. LE RIGHE CHE LE HO APPENA INVIATO CORRISPONDONO AL TESTO ESATTO CHE ABBIAMO RICEVUTO DAL GIUSTO.›

‹ARGUISCO CHE ANCHE LEI RITIENE, AL CONTRARIO DELLA CIA E DELL’OPINIONE PUBBLICA MONDIALE, CHE IL COLONNELLO BLASEY NON SIA LA RESPONSABILE DEGLI ATTENTATI, DOTTOR BREIL.›

‹ESATTAMENTE, CAPITANO, E LA LETTERA SPEDITA NEL MOMENTO IN CUI NOI ERAVAMO IN VOLO SULL’ATLANTICO POTREBBE ESSERE LA PROVA A FAVORE DELLA MIA TEORIA.›

‹QUANTO TEMPO MI CONCEDE, MAGGIORE?›

‹POCO, CAPITANO. DOBBIAMO RISOLVERE ENTRAMBI GLI ENIGMI BEN PRIMA DELLA SCADENZA.›

‹CI PROVERO. VEDO COMUNQUE CHE PER LEI E IMPOSSIBILE PERDERE IL BRUTTO VIZIO DI COMPARIRE SULLE PRIME PAGINE DEI GIORNALI, MAGGIORE.›

‹COSA VUOLE CHE LE DICA? NOI STAR NON RIUSCIAMO A STARE TROPPO LONTANO DALLE LUCI DELLA RIBALTA. MA AL DI LA DELLE BATTUTE DI SPIRITO, QUELLO CHE MI AUGURO E CHE L’OTTUSITA DI ALCUNI NON PROVOCHI UN NUOVO SPETTACOLO «PIROTECNICO».›

Quindi, dopo essersi congedato dal capo della Sezione 8200, Oswald si rivolse a Cassandra. «Adesso dobbiamo cercare di tirare fuori dai guai la Blasey. Hai preso appuntamento con Glakas?»

«Ho dovuto insistere parecchio. Ha minacciato di non ricevermi, sino a che non gli ho detto di dovergli consegnare una nuova lettera del Giusto e che, dato che era stata indirizzata personalmente a me, e che io sono ormai sospesa dal servizio, mi ritenevo libera di divulgare la notizia alla stampa. Solo a quel punto Glakas e riuscito ‘a trovare un buco nella sua agenda’.»

Glakas li accolse con modi falsamente amichevoli che stonavano con i provvedimenti da lui adottati nel corso dell’intera vicenda: un po’ di sana rivalita avrebbe potuto anche essere stimolante per i componenti dei due

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