«Ma chi potranno essere mai gli oppositori di un principe, nelle cui vene scorre il nobile sangue dei regnanti di Valacchia e che, dopo la sua conversione al cattolicesimo, gode dell’appoggio del re d’Ungheria?»
«Potrei citarne molti, ma ti ricordero soltanto i piu dichiarati, moglie mia: i boiari, i sassoni, le stirpi dei Basarab e dei Dinesti e, non ultimi, i soldati agli ordini del sultano di Turchia. Ti sembrano sufficienti?»
«Iosua!» chiamo l’uomo, con un tono rude che mal celava l’amore e la forza del sentimento paterno. «Le vacche stanno ululando come lupi affamati. Hai provveduto a mungerle?»
«No, padre, stavo per farlo», rispose il giovane, poco piu che quattordicenne, mostrando il secchio di legno nel quale raccogliere il latte.
L’uomo aveva guardato Iosua con affetto e orgoglio: quello era di sicuro il migliore dei suoi cinque figli. Iosua era sveglio, obbediente, pronto e aitante. Non mancava mai di soddisfare ogni sua aspettativa.
L’uomo sollevo il pagliericcio sul quale dormiva, sposto un mattone del pavimento proprio sotto al letto ed estrasse la catena. Rimase a guardare affascinato l’Anello dei Re. Non aveva mai avuto dubbi sulle origini del piccolo da lui trovato nella foresta. Adesso che in molti parlavano dell’imminente ritorno di Dracula sul trono, la sua onesta gli avrebbe imposto di presentarsi dinanzi al sovrano e restituire a lui l’anello e, a malincuore, anche il figlio che aveva allevato e amato teneramente.
Matthias, Dracula e suo cugino Stephen di Moldavia decisero di dimenticare il passato fatto di tradimenti e antichi rancori e sancirono per iscritto un patto nell’estate del 1475. I tre condottieri, uniti, avrebbero dato compimento alle loro crociate contro gli invasori saraceni. La preparazione militare e la perseveranza di Dracula e dei suoi alleati nel respingere i continui assalti dei turchi riuscirono a confinare gli infedeli al di la del placido Danubio.
Era l’estate del 1476 quando il metropolita di Arges investiva nuovamente Dracula della carica di principe di Valacchia.
«Perche hai chiesto udienza?» chiese Dracula invitando con un gesto il contadino e il ragazzo al suo fianco a rialzare la testa.
«Quello che ho da dirti, mio signore, e una cosa molto privata e preferirei non ci fosse nessuno ad ascoltare.»
Dracula stava per adirarsi per quella mancanza di rispetto, poi penso che non rischiava nulla: l’uomo aveva un aspetto mite e sembrava animato dalle migliori intenzioni. Decise quindi di assecondare il desiderio del contadino e fece uscire tutti dalla sala. Rimasti soli, lo invito a parlare.
«Io sono Mihail e questo e mio figlio Iosua, signore. Coltivo la terra dai tempi in cui tuo padre governava queste regioni.»
«Continua, Mihail», lo incoraggio il principe.
«Iosua non e davvero mio figlio, egli e un trovatello.»
«E cosa nobile prendersi cura dei bambini abbandonati, Mihail.»
«Quando io ho trovato il piccolo, che si era perso nella foresta vicino al castello di Poenari, aveva questa al collo.»
La catena d’oro comparve nelle mani del contadino. L’Anello dei Re prese a oscillare nell’aria, catturando lo sguardo del principe col suo bagliore.
«Figlio, figlio mio!» esclamo Dracula con gli occhi colmi di felicita. Il principe abbandono il trono sul quale era solito sedere quando concedeva udienza. Scese i tre scalini e ando incontro a suo figlio, cingendolo in un abbraccio.
Quindi volle abbracciare anche Mihail. Il contadino abbasso nuovamente il capo e consegno al principe gli oggetti che ornavano il collo di Iosua. A lungo quell’uomo onesto aveva atteso che questa opportunita gli si presentasse, e ora si sentiva come se avesse portato a termine un compito assegnatogli dal cielo.
Dracula parlo a lungo con loro, apprendendo da Iosua che il padre adottivo aveva affrontato molti sacrifici per farlo crescere e che lo aveva allevato come un figlio.
«Hai fatto bene, Mihail, a volere che nessuno ascoltasse il tuo racconto. Purtroppo i traditori sono ovunque e io devo sempre guardarmi le spalle. Non dobbiamo svelare a nessuno questo nostro segreto, sino a che la Valacchia non sara un luogo sicuro per me e per i miei parenti. Nel frattempo saro generoso con te, che hai salvato la vita del mio primogenito, e assicurero a Iosua e alla sua famiglia adottiva la piu agiata delle esistenze. Tra poco dovro partire nuovamente per il fronte. Quando tornero vorrei che il ragazzo si trasferisse a palazzo e che facesse conoscenza con i due figli che ho avuto dalla mia nuova moglie.» Dracula si rivolse quindi al giovane. «Vivremo tutti insieme nella nostra casa, e saremo una grande famiglia. Vedrai, Iosua, non ci vorra molto tempo.»
Vlad III di Valacchia non sarebbe mai tornato dalla guerra.
Vittima di un tranello tesogli da alcuni dei suoi soldati che si erano venduti al nemico turco, fu circondato e, sebbene avesse lottato come un leone, alla fine fu sopraffatto e cadde insieme ai valorosi che gli erano rimasti fedeli sino alla morte.
La testa dell’Impalatore venne recisa dal corpo ed esposta per lungo tempo sulle mura di Costantinopoli, a dimostrazione che il temuto condottiero era veramente morto. Il corpo venne traslato nel monastero di Snagov e qui fu seppellito in una cripta segreta. L’Anello dei Re rimase alla moglie e questa, a sua volta, lo consegno a suo figlio Minhea insieme al cofanetto di fattura saracena che conteneva una fortuna in pietre preziose. «Il lasciapassare per il futuro», lo chiamavano da sempre i membri della famiglia. E per sempre i loro discendenti avrebbero dovuto considerarlo tale: una fonte da cui non attingere, a meno che non ce ne fosse stata necessita estrema.
63
13 ottobre 2004
«Avevi ragione, Oswald: il tempo e volato e stiamo ancora brancolando nel buio», aveva detto Cassandra scuotendo il capo.
«Quello che e piu grave e che, con Deidra Blasey e Kingston rinchiusi in prigione, pare che il pericolo del Giusto sia stato dimenticato da chiunque. Mancano poche ore all’attentato e non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco.»
Il computer di Oswald emise il segnale di messaggio ricevuto.
‹FORSE HO TROVATO UNA TRACCIA, MAGGIORE›, lesse Oswald sul monitor. Sapeva di poter contare sul capitano Bernstein.
‹NON NE SONO SICURO, MA PENSO DI ESSERE SULLA VIA GIUSTA. MI PERMETTA DI RICORDARLE I VERSETTI CORANICI CHE IL GIUSTO CI HA INVIATO: IL PRIMO:
La divisa degli allievi della Islamic East Horizon School di Pasadena, in California, era sportiva ed elegante al tempo stesso: le ragazze indossavano un kilt in tartan scozzese a piccoli riquadri grigi e verdi su sfondo rosso. Le gonne erano lunghe sino al polpaccio. Le spesse calze bianche non lasciavano intravedere un millimetro di pelle. Bianca era pure la blusa a collo alto. Alcune delle allieve portavano sopra a questa il velo, altre erano a capo scoperto. I maschi avevano pantaloni del medesimo tessuto scozzese delle gonne. Una camicia bianca e una