porto si accasava con quella che lui stesso definiva «moglie istantanea». Carl, con aria cinica, era solito paragonare il suo lavoro a quello del capo della sicurezza di un grande albergo: qualche ubriaco da tranquillizzare alla sera, qualche tipo sospetto da tenere d’occhio, una prostituta da allontanare e, quando capitava, il caso di una cassaforte svaligiata in una camera.

«Cavolo, dottoressa Ziegler», esclamo Firenall con sincera ammirazione. «Sapendo che sarebbe arrivata lei avevo intuito che qualche cosa di grosso stesse bollendo in pentola, ma addirittura questo signore…»

La Volkswagen Passat si mosse con un sobbalzo.

«Sono onorato di conoscerla, Oswald Breil. Davvero onorato», continuo l’agente americano voltandosi verso il sedile posteriore e tendendo la mano verso i nuovi arrivati. «Non avrei mai creduto di avere l’onore di stringerle la mano.»

Oswald ricambio il saluto e pronuncio alcune parole di ringraziamento: quel genere di attestazioni di stima gli procurava sempre una punta di imbarazzo.

«La vostra guida per l’isola che diede i natali alla dea della bellezza e a disposizione, signori», disse Carl mimando un inchino rivolto ai passeggeri. «Ditemi soltanto che cosa posso fare per voi.»

«Le ricordo anzitutto l’assoluta riservatezza circa la nostra visita, agente Firenall…»

«Saro muto come una tomba, dottoressa Ziegler…»

«Credo che l’eco delle imprese del serial bomber che si fa chiamare il Giusto in nome di Dio sia giunta anche in quest’oasi di colori mediterranei.»

«Certo, la zona turca dell’isola ha aderito alla dimostrazione di protesta proclamata qualche giorno fa da tutto il mondo musulmano.»

«Abbiamo il sospetto che sia proprio Cipro il prossimo bersaglio del terrorista.»

«Una cosa grave», commento Carl. «Una reale emergenza… A maggior ragione consideratemi al vostro completo servizio.»

«Gia, il fatto e che il Giusto non ci lascia molto tempo per tentare di fermarlo», aggiunse Breil. «Per prima cosa vorrei visitare la chiesa di Agios Lazaro, dove si trova l’urna che contiene i resti del santo.»

«D’accordo, ma prima dobbiamo raggiungere Larnaca.» Cosi dicendo Firenall diresse la Passat verso la citta. Ci volle qualche minuto perche Cassandra e Oswald si abituassero alla guida a sinistra in vigore sull’isola, ultimo retaggio del dominio inglese.

Durante il viaggio Oswald indosso il travestimento che piu gli consentiva di passare inosservato: una T-shirt con un disegno di Harry Potter, un paio di calzoni rosso fuoco pieni di tasche e toppe, e in testa un cappellino da baseball.

«Nonostante sia ormai vicino ai cinquanta», disse Oswald guardandosi nello specchietto retrovisore, «mi sento sempre un bambino…»

Gli occupanti dell’auto risero divertiti della capacita che Oswald aveva di sdrammatizzare anche il suo aspetto fisico.

Arrivati alla chiesa, Cassandra e quello che sembrava un ragazzino si misero diligentemente in coda dietro un gruppo di turisti italiani; quindi giunsero dinanzi all’urna nella quale erano deposte le ossa di Lazzaro.

«Quando giungerete dove il morto e vissuto per poi morire, riceverete nuove informazioni», disse Breil una volta che furono soli nella cripta. «Speriamo di aver interpretato correttamente le indicazioni del Giusto.»

Poco lontano la guida stava dicendo in italiano: «… da cui deriva il nome della citta che ci ospita: Larnaca significa infatti ‘localita dove si trova l’urna di Lazzaro’».

«Signora… prego, signora…» Un bambino che parlava un inglese zoppicante, con le tipiche inflessioni greche, giunse a fianco di Cassandra. «Mi hanno detto di consegnarle questa busta, signora.»

Cassandra guardo il bambino con aria stupita.

Oswald non perse tempo: «Chi te l’ha data?» chiese rivolto al bambino.

«Quell’uomo.» Il bambino indico un punto verso le ultime panche della chiesa. «L’uomo che si trovava la. Mi ha dato dieci dollari americani.»

Gli occhi di Oswald e Cassandra si volsero nella direzione indicata, senza scorgere nessuno. Allora i due corsero fuori, risalendo la corrente dei turisti in pellegrinaggio.

«Non sono riuscito a vedere nessuno, con questo viavai di gente…» disse Carl Firenall, che era rimasto in attesa all’interno dell’auto, allargando sconsolato le braccia.

Le mani di Cassandra aprirono la busta con trepidazione. Non c’era tempo di osservare le consuete cautele per non contaminare l’involucro: Cassandra si trovava a migliaia di chilometri dalla sede dell’FBI, ed era certa che il Giusto avrebbe operato nella sua maniera asettica senza lasciare, come al solito, nessuna traccia.

Lascia che venga con noi domani a divertirsi e a giocare; veglieremo su di lui.

Due dei loro, timorati e colmati di grazia da Allah, dissero: «Entrate dalla porta; quando sarete dentro, conoscerete la Vittoria».

I miscredenti sono come bestiame di fronte al quale si urla, ma che non ode che un indistinto richiamo. Sordi, muti, ciechi, non comprendono nulla.

Cassandra lesse ad alta voce. Oswald ripete i versetti, quindi disse: «Se la memoria non mi inganna, si tratta di tre brani differenti. Ma non credo che dovremo cercare il significato del messaggio nell’argomento delle singole sure.»

Breil si fermo un istante a riflettere, prima di rivolgersi a Carl. «Che cosa succede domani qui a Cipro, Carl? Qualche avvenimento particolare, festa, ricorrenza?»

«A Cipro nulla… domani e un giorno normalissimo… il 30 agosto… Un momento! Nella zona turca il 30 agosto viene festeggiato come ‘Giorno della Vittoria’!»

«…quando sarete dentro, conoscerete la Vittoria… Ci siamo!» esclamo Cassandra Ziegler.

L’ufficiale turco aveva un’espressione ottusa dipinta sul volto olivastro. Osservo Carl Firenall e formulo la domanda per l’ennesima volta: «Potresti ripetere, americano?»

«Mi ascolti con attenzione, tenente.» Firenall pareva sul punto di perdere la pazienza. «Forse lei ha visto troppi film sulla guerra fredda. Le ricordo che il mondo ha abbattuto il muro di Berlino, si figuri che cosa gliene frega del muretto di Nicosia o Leukosa, come vi piace chiamarla da questa parte. Tenga presente che lei non e Chruscev ai tempi dei missili a Cuba, ma un fedele alleato degli americani. In questo momento un funzionario dell’ambasciata americana le sta dicendo che dentro quella Passat ci sono due persone molto importanti che stanno cercando di sventare una terribile minaccia che grava non solo sulla citta, ma sul mondo intero. Detto questo, o apre quella cazzo di sbarra o domani faro scoppiare un tale casino che il suo muro sara ridotto a macerie fumanti da uno stormo di F16. Ha capito bene, tenente?»

Il turco in un primo momento parve volersi ribellare a quel tono, quindi mise mano al telefono e parlo a monosillabi con qualcuno che doveva ricoprire un ruolo piu importante di quello di un oscuro ufficiale assegnato al confine situato in fondo a via Lidras, tra la parte sud dell’isola di Cipro, greca, e quella nord, turca.

Pochi minuti piu tardi la Passat entrava nella zona turca di Nicosia.

«La riunificazione delle due zone di Cipro, programmata per il maggio scorso, e fallita», disse Firenall, indicando la linea di confine, chiamata «Attila», presidiata da alcuni soldati delle Nazioni Unite con il classico basco blu chiaro. «E convinzione comune che sul tavolo delle trattative per l’entrata della Turchia nell’Unione Europea, l’unificazione di Cipro sara una voce importante. Ma non sara cosa semplice da attuarsi. Negli ultimi anni la popolazione autoctona e andata riducendosi e l’intera zona nord e diventata terra di immigrazione di coloni turchi provenienti dall’Anatolia. La colonizzazione imposta dai turchi ha rinfocolato gli attriti mai sopiti tra i due popoli costretti a convivere sull’isola.»

Cassandra stava ad ascoltare. Conosceva quella storia per sommi capi e fu Oswald a venirle in aiuto: «Nel luglio del 1974 le truppe turche invasero l’isola col pretesto di antiche rivendicazioni territoriali. Furono circa duecentomila i greco-ciprioti che abbandonarono le proprie case, mentre ventimila scelsero di restare, pur sapendo che sarebbero andati incontro a gravi problemi di convivenza».

«Problemi che permangono ancora oggi: i lanci di sassi al di la del muro sono sempre piu frequenti. Vige il

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