novemila chilometri quadrati, fosse rappresentata, a livello internazionale, da due formazioni sportive per ciascuno sport: accanto alla federazione di scherma cipriota-greca, esisteva quella turco-cipriota, cosi per la canoa o il lancio del disco, il tiro al piattello e il dressage. Per non parlare del calcio: due stadi, due campionati, due federazioni. Oswald annoto mentalmente il nome dell’impianto sportivo in cui sarebbe stata disputata la partita Cetinkaya contro Gonyeli, le due squadre che militavano in testa al campionato: il 20 Temmuz Stadyum di Kyrenia.
Quindi torno in albergo.
Cassandra era rimasta molto scossa dalla telefonata del Giusto: abbassato il ricevitore aveva subito provato a contattare Oswald, ma senza successo. Era quindi uscita dalla stanza e si era diretta verso la hall dell’albergo dove li avevano cortesemente confinati gli uomini dei servizi segreti locali. Sperava che Breil si trovasse li.
Oswald era invece sbucato dall’ascensore.
«Credo di aver capito dove avverra l’attentato», disse Oswald d’un fiato mentre, con altrettanta foga, Cassandra cercava di metterlo al corrente della telefonata del serial bomber.
«Ci sta tenendo d’occhio, Oswald», disse la donna quando si ritirarono in una delle loro camere.
«La cosa non mi meraviglia. Ogni assassino seriale gode nel vedere i propri inseguitori annaspare nel tentativo di catturarlo. Figuriamoci se il Giusto si sarebbe perso uno spettacolo del genere.» Quindi, per l’ennesima volta rilesse le ultime parole del Giusto, anche se ormai conosceva a memoria quei versetti. «
«
«Abbiamo appurato che soltanto nella zona turca di Cipro si festeggera domani il Giorno della Vittoria. E, secondo il messaggio coranico, qualcuno dovrebbe divertirsi e giocare proprio in questo giorno. Le due squadre di calcio in vetta alla classifica locale si incontreranno domani allo stadio 20 Temmuz. Credo sia tempo di togliere le tende da questo albergo, che il nostro generale Ihsan Sukru lo voglia o no.»
I due andarono a chiamare Firenall. Pochi minuti piu tardi uscivano di corsa dalla porta dell’hotel. La sera stava calando sulla citta. Non appena fu seduto sul sedile anteriore della Passat, Oswald guardo l’orologio: avevano sempre meno tempo per sventare la minaccia.
La cittadina rivierasca di Kyrenia dista una trentina di chilometri dalla capitale cipriota. Una lingua di terra racchiude un piccolo porto naturale di forma circolare. Quando l’automobile giunse dinanzi allo stadio, situato nella parte occidentale della cittadina, era ormai notte.
«Adesso dobbiamo trovare qualcuno disposto ad aprirci e ad accendere un po’ di luci», disse Breil indicando il cancello principale dell’impianto sportivo.
Poco piu tardi un assonnato guardiano faceva ciondolare un mazzo di chiavi nella mano destra, mentre nella sinistra stringeva la banconota da cento dollari che Firenall gli aveva dato.
Sino al momento in cui non vennero accesi i fari, disposti sui quattro tralicci ai lati del campo, nessuno di loro si era reso conto delle dimensioni dello stadio. Cercare un ordigno in quel luogo equivaleva a trovare il classico ago nel pagliaio.
«Da dove incominciamo?» chiese Carl Firenall, provando a non farsi vincere dallo scoramento.
L’alba li trovo intenti a sollevare a uno a uno i sedili delle tribune e a ispezionare gli spogliatoi, i servizi igienici e i punti di ristoro.
Cassandra stava quasi per arrendersi: non c’era alcuna traccia dell’ordigno collocato dal Giusto.
«Ai sensi della legge sull’immigrazione», la voce del generale Ihsan Sukru echeggio nella struttura deserta illuminata dal primo sole del mattino, «siete perseguibili per i reati di…»
«Non ci interessa molto dei suoi reati, generale», rispose Breil, distogliendosi per un attimo dalla sua affannosa ricerca. «Anzi ci serve la sua collaborazione: ognuno degli uomini di cui puo disporre deve aiutarci a individuare la bomba che crediamo sia stata collocata nello stadio. Chiami dei rinforzi e lo faccia subito.»
«Quali prove ha per essere tanto certo di cio che sta dicendo, Breil?» chiese il generale con aria di sfida.
«Semplici deduzioni, generale.»
«E lei pensa che le semplici deduzioni di un israeliano possano riuscire a far cambiare programma a qualche decina di migliaia di persone, incluso il nostro presidente? Le ricordo che tra qualche ora verra disputata su questo campo una partita di calcio attesa da mesi e nessuno avra il potere di interromperla. Non c’e bisogno di alcun rinforzo: i tre uomini che sono con me sono piu che sufficienti per fare quello che ho intenzione di fare.»
«Se fossi in lei, generale, non mi soffermerei molto sul problema dei tifosi privati del loro spettacolo: tutti quelli che saranno all’interno di questo stadio correranno il rischio di saltare in aria», ribadi Oswald.
«La stessa cosa potrebbe accadere in ogni impianto sportivo del mondo e in ogni momento: il pericolo di attentati e ovunque. Ma non mi sognerei mai di far perdere tempo a una squadra di miei uomini o, peggio, di far sospendere la partita dell’anno senza nemmeno un indizio. Dichiaro lei, Oswald Breil, lei Cassandra Ziegler e lei Carl Firenall in arresto per immigrazione clandestina all’interno del territorio turco-cipriota. Vi invito a seguirmi e vi assicuro che questa volta non sara un comodo albergo ad accogliervi.» Tre uomini di Sukru si misero alle loro spalle. Senza una parola il corteo usci dall’impianto sportivo.
Il sole, ormai alto nel cielo, annunciava un’altra giornata limpida e calda.
Sukru chiese a Oswald e a Cassandra di salire sulla sua auto, e colloco un suo uomo di guardia a Firenall che guidava la Passat.
Firenall mise in moto, quindi si accorse che l’interruttore dell’aria condizionata era sulla posizione di
«Strano», fu l’ultima parola che mormoro, mentre ruotava il comando di accensione.
Dall’auto di Sukru, Oswald e Cassandra osservarono sbigottiti la Passat che veniva avvolta da un cerchio di fuoco, quindi la macchina fu sollevata dalla violenza dell’esplosione, mentre pezzi di carrozzeria arroventata furono scagliati nel raggio di molte decine di metri.
Oswald fu il primo a scendere: corse in direzione del relitto dell’auto di Firenall. Si accorse subito che sia per Carl sia per l’agente non c’era piu nulla da fare.
Breil non aveva voglia di parlare. I suoi occhi passarono dai due corpi straziati alla figura del generale. «Ritiene questo un indizio sufficiente, Sukru?»
L’ufficiale gli restitui un’occhiata carica di diffidenza. «No, dottor Breil. Non mi e sufficiente», disse Sukru con aria supponente. «Mi chiedo per quale motivo un terrorista che tiene in scacco il mondo intero da un paio d’anni con la sua abilita si dovrebbe mettere a preavvertire le vittime del suo prossimo attentato.»
«Che cosa intende dire, Sukru?»
«Esattamente quello che ho detto: il Giusto non avrebbe avuto alcun interesse a far saltare in aria una vettura nel luogo da lui prescelto per un’azione terroristica.»
«La bomba nell’auto e stata collocata per uccidere noi, generale», intervenne Cassandra, tenendo d’occhio Oswald che sembrava sul punto di perdere il controllo dei propri nervi.
«Vedo che sta arrivando alle mie conclusioni, dottoressa Ziegler.» Sukru stava sfoggiando modi da investigatore infallibile. «Lei e il suo amico ebreo avete scelto il mio paese per praticare il gioco che piu vi piace: quello della guerra tra spie. Sono convinto che questa sera, quando vi avro fatto salire a bordo di un aereo in partenza per l’Europa, non sentiro piu parlare ne di bombe ne di terrorismo.»
Breil si mosse con la rapidita di un felino. Affibbio un pugno ai genitali dell’uomo che gli stava vicino e sgattaiolo all’interno della zona riservata agli adeti.
«Presto, prendetelo!» esclamo Sukru.
Ma l’uomo che Oswald aveva colpito era rimasto a terra dolorante, mentre l’altro era impegnato a sorvegliare Cassandra.