alto tradimento verso il proprio mondo), ha il diritto di mostrarsi sconvolto.

«Ancora otto Darruuesi» disse Coburn. «Di cui quattro nell’altro emisfero.»

«Sappiamo dove sono» disse Beth «e prima o poi li raggiungeremo tutti. Ma prima occupiamoci di quelli che vivono da queste parti. Di quelli che si fanno chiamare Tompkins, Patterson, McDermott, Reynolds.»

Harris si senti agghiacciare. Sapevano i nomi di tutti! Come facevano a essere cosi informati? Chi era il traditore?

Si guardo intorno. «Chi e tutta questa gente?» chiese. «Non me l’avete presentata.»

Beth sorrise, con aria di scusa. «Perdonate. Ero ansiosa di sapere come ve l’eravate cavata.» Indico i due tipi di statura normale e li presento come agenti di Medlin, col nome di Kranz e Marichal. La gigantessa era la moglie di Wrynn, una super-donna terrestre.

Harris aggrotto la fronte, pensoso. C erano un centinaio di agenti Medlinesi sulla Terra. Quattro erano li, in quella stanza, ed era ragionevole supporre che altri due o tre si trovassero in sede, entro il raggio d’azione del dispositivo subsonico nascosto nella sua coscia. Con un po’ di fortuna, poteva riuscire a uccidere nove o dieci avversari.

Niente male, dopo tutto. Quasi il dieci per cento dell’intero gruppo medlinese in un colpo solo. E due di quei Terrestri di dimensioni esagerate. Reynolds, col suo bisturi, si sarebbe occupato di Wrynn e di sua moglie, una volta morti. Li avrebbe sezionati per vedere se sotto la loro pelle c’erano le ossa dei Terrestri o la cartilagine dei Medlinesi.

All’improvviso Harris comincio a tremare.

«Immagino che non saprete dove si trovano e chi sono gli altri agenti di Darruu, vero?» chiese Beth.

«Sono arrivato solo da un paio di giorni. Non ho avuto il tempo di mettermi in contatto con nessuno, eccetto Carver. Non conosco nemmeno i nomi degli altri.»

La fisso diritto negli occhi mentre mentiva. L’espressione della faccia di Beth era impenetrabile: impossibile capire se credesse o no a tutto quello che lui le stava dicendo.

«Vi sono capitate un mucchio di cose in poco tempo, eh?» disse la ragazza. Poi prese una foto tridimensionale da una scatoletta e gliela diede. «Questa e la vostra seconda vittima» dichiaro. «Qui ha preso il nome di Reynolds. Lo troverete in citta, credo. Certo sapete come mettervi in contatto con lui. E il comandante in seconda del vostro gruppo. Il capo, probabilmente, ora che Carver e morto.»

Harris osservo la faccia dell’uomo calvo e grassoccio che gli aveva inserito il dispositivo subsonico nella coscia. Reynolds… cosi vicino, ora.

La tensione si fece sempre piu forte.

Senti il debole rasp, rasp, rasp nell’addome. Era il segnale in codice convenuto. Carver, che aspettava poco lontano, chiamava per sapere se si trovasse nei guai, se avesse bisogno di aiuto.

Harris si porto una mano allo stomaco e massaggio la carne con la palma aperta, come se cercasse di calmare il dolore di una cattiva digestione. Il messaggio inviato a Carver diceva che non era successo ancora niente e che tutto andava per il meglio. Un doppio impulso gli fece capire che il suo era stato ricevuto.

Rese la foto a Beth.

«State tranquilla, me ne occupero io.»

«Dovreste riuscire a trovarlo in un paio di giorni. Mettetevi in contatto presto e levatelo di mezzo. Ce ne sono altri sette dopo di lui, e non abbiamo tempo da sprecare.»

«Lo sistemero domani.»

Premo la giunzione neurale del fianco sinistro e li tramortisco penso. Poi li uccido con l’annientatore e me ne vado.

Semplicissimo.

E davvero molto facile meritarsi la Grazia dello Spirito.

Guardo Beth, ancora radiosamente bella nonostante la voluta trascuratezza del vestito, e penso che tra pochi minuti sarebbe stata li, sul pavimento, morta come quei poveri animaletti terrestri nelle loro gabbie. E con lei Coburn, gli altri due Medlinesi e quei giganti che si proclamavano Terrestri di una nuova super-specie.

I suoi nervi si tesero.

La mano scivolo verso il fianco.

«Volete bere qualcosa con noi, maggiore?» disse Beth, rompendo l’atmosfera pesante. «Per festeggiare la vostra conversione alle forze della luce?»

«No. Io… Non mi vanno molto i liquori…»

«Oh!» disse la ragazza. «L’altra notte proprio non mi sembrava.»

Lui aggrotto la fronte. Gli pareva anche piu vile brindare con quella gente prima di ucciderla. Ma lo stavano mettendo in una situazione imbarazzante. Coburn stava sopraggiungendo con una bottiglia e sette bicchieri. Verso un fluido opaco, color ambra. Poi, con grande serieta, comincio a girare coi bicchieri, dando a ciascuno il suo.

«Che cos’e?» chiese Harris.

«Vryl» disse Beth. «E un liquore.»

«Terrestre?»

«No, medlinese. Ne abbiamo portato un po’ con noi.»

La mano di Harris tremava tanto forte che per poco non rovescio il contenuto del bicchiere. Lo stomaco si ribellava all’idea di bere un liquore medlinese, di brindare col nemico.

Beth vide il suo tremito. «Dev’essere stato terribile, ucciderlo» disse. «Sembrate davvero sconvolto.»

«Avete capovolto tutti i valori della mia esistenza» replico lui. «Naturale che ne sia rimasto scosso.»

Lei si volto, trionfante, verso Coburn. «E voi credevate che non ce l’avrei fatta!» esclamo. Poi spiego a Harris: «Coburn diceva che non potevamo fidarci di voi.»

L’uomo sorrise, impacciato. «Be’, tutto e passato, ormai. Alla vostra salute.»

I bicchieri sfiorarono le labbra. Tutti, meno quello di Harris. La sua mano si fermo a mezza strada, il viso si contrasse in una smorfia di disgusto per l’odore nauseabondo e il bicchiere, con quello che stava dentro, fini sul pavimento. Mentre gli altri lo guardavano, allibiti, Harris grido: «Coburn aveva ragione. Non dovevate fidarvi di me.»

E aziono il subsonico.

8

Le prime onde sonore al di sotto della soglia di udibilita partirono dalla sua coscia, attraversarono facilmente la carne finta dei bersagli contro cui erano dirette, colpendo il centro medlinese che stava sotto. Circondato dal cono del suo schermo protettivo, Harris si senti ugualmente rivoltare lo stomaco, per le vibrazioni dovute al contraccolpo delle onde sonore che si riversavano dalla pallina inserita nella sua coscia. Crampi di nausea lo scuotevano tutto, dodici volte al secondo.

Ma lui se la passava benone, in confronto agli altri presenti nella stanza.

Coburn, la faccia contratta per la rabbia e lo spasimo, cercava di afferrare la sua arma, senza riuscirci. I nervi si rifiutavano di obbedire ai messaggi del cervello furente. Il braccio ricadde, inerte. E infine il suo corpo crollo pesantemente a terra.

Beth aveva ceduto ancora piu in fretta, cadendo non appena le prime onde l’avevano raggiunta.

Anche gli altri due Medlinesi erano svenuti.

Harris premeva forte il fianco con la mano, e le onde subsoniche continuavano a partire. Con sua grande sorpresa, il maggiore vide che i due giganti erano ancora in piedi e non avevano perso completamente conoscenza, anche se sembravano intontiti. Giravano su se stessi, annaspando, lottando contro l’arma invisibile.

Sara perche sono tanto grandi penso. Ci vuole di piu per tramortirli. Teniamo duro ancora un poco.

Wrynn non riusciva piu a stare eretto, ormai barcollava qua e la, come un enorme animale ferito. Sua moglie barcollo sotto l’impatto delle onde silenziose e scivolo sul pavimento. Un attimo dopo l’uomo la segui, atterrando con un tonfo sordo accanto a lei.

L’ufficio era silenzioso, ora. Piccole pozze scure macchiavano il tappeto dove i Medlinesi, cadendo, avevano

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