confortati solamente dalla loro presenza.
Rudy fisso l’oscurita oltre il cerchio dei falo ed ascolto i rumori della notte. Vide in lontananza una figura scura che ritornava al campo lungo la fila di fuochi sparsi tutt’intorno, e riconobbe la sagoma di Ingold che raramente dormiva, dividendosi tra massacranti turni di guardia e lunghe ore di osservazione, gli occhi fissi sul suo cristallo magico nelle ore che precedono l’alba.
Il vento allontano le nuvole provenienti da occidente che oscuravano la luminosita della luna. Il campo era abbastanza lontano dietro il riparo della collina per dar loro l’illusione di un po’ di intimita che non aveva mai avuto prima, e Rudy ringrazio il bagliore lunare per quel chiarore che dava loro la sicurezza che nulla si potesse insinuare. In quel momento provava piu timore per i Razziatori Bianchi ed i lupi che per i Guerrieri del Buio ma, in quel mondo notturno, non c’era nulla che si muovesse ne alcun rumore che turbasse la quiete, se non quello del fiume in lontananza.
Cosi bevvero il vino aromatizzato che Alde aveva portato, e parlarono di tutto e di niente, della loro fanciullezza e della vita passata, scambiandosi i ricordi come una coppia di bambini si scambiano le biglie. Pian piano pero, le nuvole si addensarono di nuovo, e si ritrovarono ben presto circondati dall’oscurita, mentre la luce del fuoco riscaldava ed illuminava i loro visi.
La pioggia li colse del tutto di sorpresa. Mano nella mano corsero verso la capanna di Medda, che arrancava dietro di loro raccogliendo le tazze di vino vuote ed un tizzone dal fuoco.
Entrarono sorridendo. Dall’interno si poteva ancora scorgere, anche se a fatica, la figura di Medda, china sulla sua torcia per proteggerla dalla pioggia, che camminava a grandi passi, irritata, tra l’erba alta.
In quel momento quindi erano soli nell’oscurita pervasa dall’odore di terra umida della piccola casa.
Entrambi si resero conto nello stesso momento, che questo era il primo istante che li vedeva lontani dallo sguardo di tutti gli altri e, d’improvviso, smisero di ridere. Rudy, in quella fitta penombra, senti il respiro di Alde, ed intui che la ragazza aveva paura di qualcosa che non aveva mai conosciuto prima, qualcosa alla quale non era ancora pronta a concedersi…
La giovane non si mosse quando Rudy allungo la mano per allontanare i suoi lunghi capelli sciolti. La sua guancia era fredda al tatto, e Rudy la senti tremare e respirare affannosamente ed irregolarmente contro il suo viso. Alde appoggio le mani sul petto del ragazzo resistendo appena quando lui l’attiro a se. Il mantello le scivolo dalle spalle e cadde ai suoi piedi con un sordo fruscio. Rudy le prese il viso e la bacio a lungo, con forza, e Alde, anche se cerco debolmente di svincolarsi, non si allontano da lui.
La donna si mosse lentamente sentendo le mani di Rudy che scivolavano sul suo corpo sotto il soffice tessuto della veste; le braccia di Alde strinsero le spalle di Rudy, dapprima incerte, poi con maggior impeto, quasi non volessero lasciarlo mai piu.
Rudy riusci a malapena a conservare il proprio autocontrollo: l’urgenza accecante del suo desiderio non riusci a sopraffare il pensiero del ritorno di Medda — sarebbe certamente stata li entro poco tempo — e la vecchia nutrice li avrebbe potuti facilmente cogliere sul fatto urlando a tutto il campo la sua scandalizzata disapprovazione.
Si allontano dalla bocca di Alde ed alzo il capo guardando fuori: la pioggia stava diminuendo, ed un pezzetto di luna comincio a fare capolino attraverso un buco tra le nuvole.
A meno di quattro passi da loro c’era Medda.
Non li stava guardando, anche se i suoi occhi erano spalancati e fissi. Non stava guardando nulla: la tazza del vino le ciondolava dalla mano inerte finche cadde al suolo; la torcia si era gia spenta in una profonda pozzanghera:
Rudy la scorse in una frazione di secondo al di sopra della spalla di Alde e, nello stesso istante, un vento freddo e tagliente comincio a soffiare dal nulla sferzando il suo viso.
Con un gesto violento, dettato solamente da un puro riflesso, spinse indietro la Regina e chiuse la porta provocando un rumore simile a quello di uno sparo.
La giovane fini contro il muro e vi si aggrappo per non perdere l’equilibrio: i suoi occhi si dilatarono per il terrore, e Rudy si accorse che la ragazza aveva frainteso il suo gesto.
«Dammi uno di quei bastoni!», le ordino con durezza.
Lei capi subito che il tono della voce di Rudy non ammetteva repliche e che qualche pericolo incombeva su loro due. Ubbidi immediatamente.
Il ragazzo afferro il pesante pezzo di legno e lo uso per sbarrare la porta. Poi ne trovo un altro e lo utilizzo come chiavistello con le mani che gli tremavano per lo spavento.
«C’e un Guerriero del Buio la fuori», disse a voce bassissima.
Alde non rispose nulla, ma nella fioca luce della luna che penetrava nella capanna i suoi occhi apparivano spalancati per la paura.
«Ha preso Medda!», continuo Rudy.
«Oh…», sussurro Alde.
«Hai qualcosa con cui accendere un fuoco?»
La giovane Regina scosse la testa. Un piccolo gesto, poi immediatamente si giro guardando l’interno scuro della stanza.
«C’e della legna qui nel retro…», disse anche lei a voce bassa e tesa. «Forse il tuo falo…»
«Quel fuoco e troppo lontano,» replico Rudy, «e probabilmente la pioggia l’ha spento. Comunque non ti lascerei qui da sola!»
Il soffitto della casupola era talmente basso che si stava in piedi a fatica. Rudy rimase fermo, in attesa con la spada sguainata davanti alla porta, cercando disperatamente di pensare con lucidita a cosa fare.
Alle sue spalle Alde stava radunando e sistemando nel modo migliore pezzi di legno e ramoscelli, tenendoli pronti per poterli accendere rapidamente. Lavorava velocemente, senza alcuna manifestazione di paura, anche se era in preda al terrore piu profondo.
Pronto a scattare al minimo accenno di pericolo, Rudy si inginocchio accanto al falo toccando la legna. Era morbida e piena di schegge. C’era forse bisogno di qualche genere speciale di legno per accendere un fuoco strofinando insieme due bastoncini? Quella robaccia certamente non sarebbe stata cosi infiammabile… Esamino l’elsa della sua spada.
La pioggia aveva ricominciato a picchiare leggera e continua sulla parete frontale. La luna doveva certamente essere stata coperta di nuovo dalle nuvole, considerando che dalla finestrella non si scorgeva piu nulla dell’esterno.
Rudy si accorse, agghiacciato, che il vento freddo ora cominciava ad insinuarsi tra le fessure della porta agitando le foglie secche e i ramoscelli con un mormorio sottile e secco; il giovane senti il respiro che gli si bloccava nella gola, stretta da una morsa soffocante di paura.
«Hai dei gioielli con te? Qualche pietra dura?»
Alde scosse il capo e i suoi occhi si spalancarono.
«Non fa nulla… ma adesso dovrai farti fare un anello d’oro con incastonata una pietra focaia grande come una noce, e lo porterai sempre con te. Capito?»
«Va bene», sussurro in risposta Alde.
Alde si rannicchio da una parte tenendosi lontana da lui per non ostacolarlo nell’uso della spada, anche se il terrore la spingeva a cercare conforto tra le braccia del ragazzo.
In piedi accanto alla parte alta della porta, Rudy avverti un picchiettare leggero, come il suono di un dito che stesse bussando. Poi ci fu un debole graffiare sul pesante vetro della finestra.
Con il cuore che rimbalzava violento contro le costole, Rudy penso: