possedere il miglior istruttore dell’Occidente. Naturalmente esistono metodi di preparazione diversi a seconda dei modi di combattere. Ad Alketch, per esempio, addestrano la loro famosa cavalleria legando uno schiavo per un polso ad un anello di ferro situato nel centro del campo di addestramento. Poi gli mettono una spada nella mano libera, e i cavalieri si addestrano caricandolo con le loro sciabole.»

«Qual’e il bilancio delle sostituzioni?», si informo compuntamente Rudy. «Ricordo di non aver visto nessuno di Aiketch…»

«Veramente?» Gli occhi di Ingold luccicarono per una risatina trattenuta. «Bene. Come sai, sono stato in molti posti ed ho fatto molte cose stupide nella mia vita. Ora, se mi concedi un minuto, Rudy, vorrei parlarti in privato.»

Il Mago si alzo e si avvio attraverso la confusione del campo sul quale si andava spandendo la luce arancione del tramonto, con Rudy alle calcagna. Quando passarono davanti ai carri di Alwir, Rudy riconobbe gli stemmi neri della Casa di Dare. Minalde era li, con il suo bambino.

Aveva parlato pochissimo con la giovane Regina durante il giorno. Lei si era allontanata da lui piu silenziosa e timida di prima, quasi volesse sfuggirlo dopo i momenti di intimita della notte. Rudy ne era rimasto confuso, ma non sorpreso. Erano stati avvinti dalla passione, e ad essa si era mescolato il terrore e la paura. Il mattino seguente, quelle impressioni potevano benissimo essere state cancellate. Poteva anche essere conseguenza del dolore per la morte di Medda, che era seguita all’allontanamento della fedele nutrice condotta dalle Guardie fuori del campo come uno zombie balbettante. Poteva anche essere la vergogna per l’atto d’amore da loro compiuto e per l’implicito tradimento verso il Re morto.

Rudy continuava a chiedersi quale fosse la ragione del comportamento di Alde. Lei parlava molto raramente di Eldor, e mostrava una strana vergogna al solo sentirne il nome. Forse si trattava di vergogna per aver ceduto ad un comune cittadino — anche se, come Rudy era riuscito a sapere, la cosa sembrava non importare molto alle rappresentanti femminili della Casa Regnante — o piu probabilmente era paura e reazione alla scoperta dell’inconsueto potere di Rudy. Alde era una buona figlia della Chiesa, ed il giovane ricordo lo sguardo di paura che aveva letto nei suoi occhi attraverso la chiara luminosita delle fiamme.

Qualunque fosse la ragione che aveva tenuto lontano Alde, Rudy sentiva che non c’era rabbia nei suoi confronti, solo una terribile confusione emotiva. E, allo stesso modo, il ragazzo sapeva, fissando la parte superiore del carro che si stagliava contro lo sfondo rosa pallido del cielo, che doveva aspettare il suo momento.

Rudy sapeva abbastanza del mondo per aver capito che si poteva andare a letto con una ragazza e che questo poteva benissimo non contare nulla. Era la seconda volta, ed erano quelle successive, che avevano importanza. La sua impazienza di stare di nuovo con lei poteva riuscirgli fatale: ormai conosceva Alde, ed aveva compreso che dietro i suoi modi gentili e arrendevoli si nascondeva un cuore di acciaio. Non poteva pensare a lei solamente come una ragazza con la quale era piacevole fare l’amore…

E sarebbe bello, penso, mentre il respiro gli diventava difficoltoso, che fosse lei la sola a rimanere coinvolta in questa storia…

Obbligo se stesso a guardare altrove, e riprese a seguire Ingold.

Il Mago si fermo sul campo aperto ed erboso tra il margine del campo e la linea di guardia, dove erano stati sistemati i grandi falo notturni. Erano soli: il campo era deserto, e le ombre della sera tracciavano righe spettrali sul terreno. Il vento portava con se l’odore freddo della pioggia e spingeva l’erba tra le nude macchie di pietra sotto i loro piedi.

«Mi hai detto che la notte scorsa sei riuscito a chiamare il fuoco. Mostrami come hai fatto,» disse.

Rudy raccolse alcuni ramoscelli, rimasugli della legna accatastata per i falo, e cerco un pezzo di terra asciutta. Con l’unghia del pollice scalfi la corteccia secca per farne stoppa, si sedette incrociando le gambe accanto a quel piccolo mucchio, e si avvolse nel mantello. Rilasso il corpo e la mente allontanando gli stimoli esterni, gli odori del campo, il fumo, l’odore dell’erba bagnata ed il muggito dei bovini. Con la mente si concentro soltanto sui ramoscelli e sulla corteccia pensando a come quel materiale si sarebbe acceso.

Piu fumoso delle foglie della notte scorsa, penso. Una piccola macchia luminosa, come quella di una lente d’ingrandimento con il sole… un odore diverso delle foglie…

Il fuoco divampo piu velocemente di quanto aveva fatto prima, e ci fu un senso di trionfo misto ad inquietudine nell’occhiata che Rudy rivolse ad Ingold. Il Mago guardo impassibile le fiamme, poi, senza muoversi, le spense. Da una tasca del suo mantello estrasse un mozzicone di candela e lo sollevo a pochi centimetri dagli occhi di Rudy.

«Accendi la candela.»

Rudy lo fece.

Ingold la spense e continuo a fissare il suo compagno in silenzio, mentre dalla candela saliva un filo bianco di fumo. Dalla solita tasca estrasse un cordoncino al quale era legato un pezzetto di piombo simile ai piombi da lenza. Alzo il cordoncino davanti a se e fermo il peso con l’altra mano.

«Muovilo.»

Era come accendere il fuoco, soltanto un po’ diverso.

«Hmmm…»

Ingold raccolse di nuovo il piccolo pendolo e lo mise via senza parlare.

Vi fu un fremito nell’erba ai loro piedi. Rudy si innervosi, vergognandosi un poco per quella esibizione.

«Cos’e?», chiese. «Voglio dire, come posso farlo?»

Il Mago si tiro giu le maniche.

«Tu lo sai», rispose, «meglio di me.»

Si guardarono fissi negli occhi. Tra i due uomini si stabili un contatto con la consapevolezza di qualcosa che era noto solo a coloro che sapevano cosa fossero quei poteri. Non c’era alcun bisogno di parlare.

«La domanda, e la risposta Rudy. La domanda e sempre la risposta. Per quanto riguarda il tuo potere, direi che e nato con te, cosi come avviene per la maggior parte di noi.»

Noi… penso Rudy. Noi…

Balbetto qualcosa comprendendo che Ingold aveva ragione anche se il suo pensiero si rifiutava di accettare in pieno quella realta.

«Ma… non ci sono mai riuscito prima…»

«Nel tuo mondo, probabilmente non ci saresti riuscito», rispose Ingold. «O forse si. Hai mai tentato?»

Rudy scosse il capo. Non gli era mai capitato nella sua fanciullezza, ma delle immagini spontanee invasero la sua mente. Erano ricordi di sogni fatti da bambino prima che iniziasse ad andare a scuola. Non era del tutto sicuro di aver fatto quelle cose, o soltanto di aver sognato di farle, ma il ricordo di quel bisogno lo colpi con la stessa forza di una freccia. Era un bisogno piu forte e piu profondo del suo amore per Alde, un muto desiderio cosi profondamente radicato in lui da non far sentire la sua presenza. Ma qualcosa gli era stato precluso quando era piccolo, e senti le lacrime trattenute fin dall’infanzia rigargli il volto.

«Mai?», sussurro Ingold. I suoi occhi erano simili a quelli di un drago, uno specchio enorme che ingoiava e tratteneva l’anima. Rudy vide in essi il ricordo della scintilla che scaturiva dalle foglie secche e dei profondi occhi blu che lo fissavano terrorizzati. Vide anche le forme confuse dei suoi sogni di bambino, e provo l’identica rabbia che aveva scatenato in lui il sapere che non avrebbe mai potuto raggiungere quella realta. La voce di Ingold era ammaliante.

«Hai il Potere, un vero talento innato. Ma si tratta di una forza pericolosa… lo capisci?»

Rudy annui con il fiato mozzo.

«Devo… posso…» Esito cercando il modo migliore di formulare la domanda. «Il mio Potere aumentera se imparero il modo di utilizzarlo meglio?»

Il vecchio fece un leggero segno di assenso. I suoi occhi blu erano freddi e distanti come schegge di ghiaccio.

«Mi insegnerai?»

La sua voce era piu dolce ora.

«Perche vuoi imparare, Rudy?»

In quel momento il ragazzo avverti l’estensione terrificante dei poteri del suo vecchio compagno. Lo sguardo azzurro colpi il suo cervello con la forza di una lancia, spalancando completamente la porta della sua mente. Vide i propri pensieri diventare visibili davanti a quella forza, e non riusci a nascondere il groviglio di emozioni, di desideri formati a meta e, soprattutto, l’indulgenza egoistica e stupida delle sue emozioni passeggere, della meschinita, dell’indolenza, della sensualita. Vide tutti gli errori compiuti nel passato e nel presente, ombre scure alle quali non

Вы читаете Il tempo del buio
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ОБРАНЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату