L'impiegato si accorse che stava tremando leggermente, anche se aveva preso la decisione giusta.

CAPITOLO SETTIMO

Al contrario della ragazza, che si rilasso completamente non appena la navetta usci dalla ionosfera, Flinx non allento la sorveglianza. Era stato in troppi posti e aveva visto troppe cose per non sapere che la sola presenza del vuoto non offriva nessuna garanzia di salvezza. Osservo e ascolto attentamente, ma nulla si avvicino a loro. Il traffico attorno ad Alaspin era inesistente. La radio era muta. Erano soli.

Clarity Held era rimasta impressionata dalla sua descrizione del Teacher e quando la sagoma lunga e snella dell'astronave comparve nel finestrino della navetta, ne fu sopraffatta. Quando pose piede all'interno, dopo aver varcato il portello passeggeri, l'unica reazione che le era rimasta era lo stupore.

Si trovavano nell'area che su di una nave da trasporto sarebbe stata denominata sala comune, ma Flinx chiamava familiarmente il suo “covo”. Al centro c'era una vasca rialzata piena di pesci tropicali provenienti da mondi diversi, circondata da arbusti e piante ben tenute. Il soffitto era coperto da una varieta di rampicante che cresceva particolarmente bene alla luce artificiale.

Flinx amava molto il verde. Il mondo in cui era cresciuto era ricoperto da fitte foreste di sempreverdi. Il mondo di Pip era tutto giungle e savane. Non gli piacevano il ghiaccio e i deserti, ne aveva visti gia troppi.

Era la gravita artificiale a rendere possibile ogni cosa, anche lo zampillo della fontana al centro, da cui usciva acqua sia normale che leggera. L'acqua pesante a bordo si comportava normalmente, ma quella leggera poteva venir tinta di diversi colori. Si trattava di una miscela di glicerina e gas racchiusa in membrane di polimeri incredibilmente sottili. L'acqua schizzava in aria sotto forma di bolle variopinte che venivano risucchiate fino a scomparire in un cono nascosto dai rampicanti del soffitto. Il cono condensava e riciclava le bolle nell'acqua.

I mobili erano di vero legno, ricoperti da cuscini imbottiti che rispondevano con una musica ogni volta che qualcuno si sedeva, adattando la melodia ai movimenti e alle emozioni. Lungo le pareti ricurve, forme azzurre e purpuree si rincorrevano apparentemente a caso e quell'inseguimento casuale diventava un'espressione artistica. Quel luogo era un notevole miscuglio di forme geometriche e di globi di luce, di piante verdi e di bolle d'acqua, di natura e scienza.

Clarity giro per la stanza, guardando le piante e le decorazioni. Ciascun elemento spiccava lucido e brillante come l'occhio di un bambino, come se fosse stato scrupolosamente disegnato e progettato da un professionista. In realta, Flinx si era limitato invece a mettere le cose insieme senza un particolare ordine.

Quando ebbe terminato il giro di ispezione, Clarity riusci di nuovo a respirare. — Davvero tutto questo e tuo?

— La gente ha la tendenza a farmi dei regali — Flinx sorrise imbarazzato. — Non so perche. Alcune di queste cose le ho prese durante i miei viaggi. — Fece un gesto. — La fontana e le piante ci sono perche mi piace guardarle. Ci sono dei robot, ma preferisco occuparmi personalmente delle cose che crescono. Sembra che ci sappia fare con le piante.

Non le disse che pensava che la sua abilita con le piante avesse qualcosa a che fare con la sua telepatia empatica, ne accenno alle teorie che affermavano che le piante erano capaci di emozioni e sentimenti. La ragazza lo giudicava gia abbastanza bizzarro, anche se le aveva salvato la vita.

Forse avrei dovuto fare il contadino, penso. Non che ci fosse molto spazio per i contadini, su Moth. Se avesse chiesto, il tipo di piante che Mamma Mastino gli avrebbe consigliato di coltivare sarebbero probabilmente state illegali.

— Dovremmo andarcene — disse lei all'improvviso come se si fosse appena ricordata per quale ragione si trovavano su quella nave.

— Siamo gia in volo.

— Dove? — Si guardo intorno sorpresa, ma nella stanza non c'erano oblo.

— Fuori dal sistema solare, lontani dall'orbita di Alaspin. — Controllo l'orologio da polso. — E un comando facile da impartire. La nave si puo controllare a voce, il che e molto piu semplice che non farlo tramite tastiera. Se senti una terza voce, femminile e fredda, quella e la voce del Teacher. Non possiede capacita di ragionamento, quindi non cercare di discutere con lei. L'ho preferita cosi. Volevo qualcosa che rispondesse ai miei comandi immediatamente, senza mettersi a dibattere le varie possibilita.

— Al contrario di me? — Clarity si avvicino al bordo della fontana e si sedette, affondando una mano nell'acqua. Subito una forma purpurea con pinne turchesi si avvicino per ispezionarle la mano. Lei la agito un poco e la sagoma si allontano con un guizzo.

— La gente ti regala le cose. Come questa nave, hai detto.

— Ho un certo numero di amici interessanti. In realta l'hanno costruita apposta per me. — Scrollo la testa al ricordo. — Ancora non so come abbiano fatto. Chissa perche non mi sembrava una delle cose in cui erano piu versati, ma in verita non sembravano capaci in nulla. Amici sorprendenti.

— Oh, che carino! — Si alzo e si allontano dalla fontana. — Che cos'e?

Fece scorrere la mano sopra qualcosa che assomigliava a una dozzina di nastri di Mobius che giravano attorno a un centro comune. Nei punti in cui si incontravano intersecandosi, sembravano scomparire nel nulla. Quando ne tocco uno, un suono molto basso riempi la stanza. Toccandone un altro, si udi un fischio stridente. Non c'era nulla che tenesse sospesa quella creazione a un metro e mezzo dal pavimento.

— Qualche tipo di proiezione gravitazionale?

— Non so — rispose scrollando le spalle. — Temo di averlo preso senza istruzioni o spiegazioni. — Fece un cenno verso l'oggetto. — Metti la mano nel mezzo, dove convergono le strisce.

— Perche? Scomparira?

Lui sorrise: — No.

Con uno sguardo di sfida, infilo adagio la mano nell'intersezione, con le dita leggermente aperte. Subito chiuse gli occhi e sul suo viso passo un'espressione di puro rapimento. Socchiuse leggermente le labbra, scoprendo i denti serrati. La testa si piego all'indietro, poi in avanti, insieme alla parte superiore del corpo, come un nastro che ondeggiava al vento. Flinx dovette correre a sostenerla.

La trascino verso il piu vicino divano, adagiandola dolcemente sui cuscini musicali. Lei teneva il dorso della mano sinistra sulla fronte e sulla sua pelle spiccavano gocce di sudore simili a perle birmane. Quell'espressione rimase sul suo viso per due minuti, poi la ragazza sbatte le palpebre, si asciugo il sudore e si volto a guardarlo.

— Non e stata una cosa leale — disse con voce roca. — Non mi aspettavo… nulla di simile.

— Neppure io la prima volta che ho infilato la mano. E una sensazione un tantino soverchiante.

— Un tantino? — Stava guardando con desiderio il punto in cui i nastri di Mobius si intersecavano. — Non ho mai provato nulla di simile in tutta la mia vita e la mano e rimasta la solo per un attimo. Ma non era solo la mano, vero? — Riporto lo sguardo su di lui. — Era tutto il corpo.

— Era tutto il tuo essere, eri tu, come se fossi inserita in una presa ad alto voltaggio, ma senza nessun rischio. Almeno, credo che non ci sia pericolo. Solo quella sconvolgente ondata di piacere.

— Dovrebbe essere dichiarato illegale — disse mettendosi a sedere.

Flinx distolse il viso. — Lo e.

— Non ho mai sentito parlare di un congegno simile. Dove viene costruito?

— Su di un mondo fuorilegge da gente fuorilegge. Non ci sono restrizioni, perche a quanto ne so, e l'unico del genere. Nessun altro ne conosce l'esistenza. Il popolo che ha costruito questa nave per me… — si guardo intorno, — ha costruito anche quello. Un altro regalo. Volevano essere sicuri che fossi sempre felice, quindi mi hanno fornito i mezzi per esserlo.

— Si potrebbe morire con tanta felicita.

— Lo so. Quelli che l'hanno progettato, hanno una maggiore tolleranza per molte cose, inclusa la felicita. Devi fare attenzione alle dosi. Lo uso solo quando sono profondamente depresso.

— E capita spesso che tu sia profondamente depresso, Flinx?

— Temo di si. Sono sempre stato lunatico, ed ora e peggio di quando ero ragazzo.

— Capisco. Non sono affari miei e tu non sei tenuto a dirmelo, ma c'e qualcun altro su questa nave?

— Solo tu ed io, a meno che tu non voglia contare Pip e Scrap.

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