di lui. Cercava solo di fare in modo che il balzo da Alaspin a Longtunnel fosse il viaggio piu piacevole che mai avesse fatto sul Teacher.

Era davvero una gran cosa non viaggiare da soli, non isolarsi dal resto dell'umanita. Soprattutto quando l'umanita assumeva la forma di qualcuno vivo, intelligente, spiritoso e attraente come Clarity.

Longtunnel era un mondo strano, e cosi apparve loro fin da quando la nave entro nella sua orbita. Sulla superficie c'era un unico radiofaro. Collegandosi ad esso, il Teacher valuto la velocita del vento nella zona temperata a circa centocinquanta chilometri all'ora.

— Giornata di relativa calma. — Clarity stava leggendo lo schermo dietro le spalle di Flinx. — Soffia molto piu forte di cosi.

Si trovavano in un luogo anacronistico: il ponte della nave. Dal momento che Flinx poteva rivolgersi al computer della nave da qualunque punto, compreso il bagno, l'esistenza di un ponte altro non era che una concessione ad una tradizione arcaica. Ma era bello sedersi davanti a un quadro comandi e ispezionare i controlli manuali. Flinx capiva alcune delle loro funzioni, ma non cosi a fondo per pilotare la nave in caso di emergenza. Guidare un vascello interstellare era cosi complicato che i piloti umanx raramente ci provavano e ne erano ben contenti. Erano poco piu che una soluzione di emergenza per un sistema ritenuto a prova di errore e di avaria.

I controlli e la vista che si godeva dall'ampio schermo di plexolega erano piacevoli ed era bello trovarsi in quel posto, a guardare il susseguirsi di informazioni incomprensibili. Gli schermi del ponte erano piu grandi di quelli delle altre cabine.

— A che velocita arriva il vento? — le chiese.

— Trecento, quattrocento chilometri. Forse anche di piu. Nessuno ci fa molto caso, a meno che non sia in arrivo una navetta di rifornimento.

— Credevo che, vivendoci, fosse una cosa a cui fare sempre caso.

— Appunto. Noi non ci viviamo sopra: la superficie di Longtunnel non e abitabile.

— Vivete in strutture sotterranee?

— Vedrai. — Fece un cenno verso i dati. — Segui il faro di navigazione e basta.

— Va bene — ma non si mosse.

Clarity attese ancora qualche istante. — Non andiamo alla navetta? — chiese alla fine.

— Naturalmente. — Si alzo. — Sto solo controllando le ultime cose.

Per quanto amasse vedere nuovi mondi e incontrare gente nuova, avvertiva sempre una fitta di rimpianto tutte le volte che doveva lasciare il Teacher. In un universo di follia, era il suo unico rifugio: sempre pronto, sempre confortante.

Scesero compiendo una stretta curva attorno all'emisfero settentrionale, dirigendosi verso l'unico radiofaro. Poiche non c'erano altri veicoli in orbita, non fu necessario richiedere l'autorizzazione, e Clarity gli aveva assicurato che non c'erano altri velivoli di stanza sul pianeta.

— Questo significa che il nostro arrivo verra notato non solo dai tuoi amici e dalle autorita portuali, ma anche da qualunque contatto i tuoi rapitori abbiano stabilito qui sul posto.

— Puoi sempre impacchettarmi di nuovo per la consegna — rispose lei con un sorriso.

— Vero. Pero questa volta con nastri e fronzoli. — Studio gli strumenti della navetta. — A quest'ora potrebbero aver smesso di cercarti, o potrebbero aver concentrato tutti i loro sforzi su Alaspin.

— L'ultima ipotesi e possibile, ma non la prima. — Il suo viso aveva un'espressione seria. — Non credo che quella gente si arrenda su nulla.

Il piccolo shuttle vibro entrando nell'atmosfera turbolenta, sballottato qua e la dai venti d'alta quota. Nonostante i compensatori, ringraziarono entrambi il fatto di portare le cinture di sicurezza. Le folate rabbiose si scontravano l'una contro l'altra, trattando l'intruso con rude indifferenza. Pip e Scrap si erano arrotolati attorno ai due sedili vuoti e si tenevano stretti.

I fulmini preoccupavano Flinx piu del vento. Ne cadevano in continuazione, sia tra nuvola e nuvola che tra le nuvole e la superficie. La navetta venne colpita due volte, ma l'unico danno fu un'ala leggermente bruciacchiata.

— E sempre cosi? — Il rombo insistente dei tuoni si udiva anche all'interno dello shuttle perfettamente insonorizzato.

— Cosi dicono i climatologi. Non vorrei essere nei loro panni per tutto l'oro del mondo: devono stare vicino alla superficie e uscire di tanto in tanto all'esterno per controllare gli strumenti.

Era mezzogiorno, ora locale, ma quando finalmente emersero dall'ultimo strato di nubi, era scuro come al mattino presto. I lampi continuavano a saettare tutto intorno. Flinx era contento di non dover fare altro che restarsene seduto e aspettare mentre il cervello della nave conversava ad altissima velocita con il computer di atterraggio del pianeta. Le due macchine, con molta calma, stabilivano l'angolo di avvicinamento e di discesa, la velocita di atterraggio, la direzione del vento e delle correnti e i mille altri dettagli vitali per portare a terra sani e salvi due fragili essere umani. Nonostante gli sforzi delle due macchine, il piccolo velivolo sobbalzava e rollava.

C'era poca luce, appena quanto bastava per permettere a Flinx di guardare fuori dal visore. Il terreno era assai poco promettente: svettanti picchi rocciosi, una rete frastagliata di valloni e sporgenze, vegetazione malsana che si abbarbicava tenace alle rocce esposte al vento o si nascondeva nei pochi luoghi riparati, cercando di evitare di venir risucchiata dalle raffiche onnipresenti. Cadeva una pioggia sottile.

Mentre scendevano sempre piu bassi e vicini a quel paesaggio minaccioso, Flinx si sforzo di cogliere una luce, un edificio, qualunque cosa che indicasse che stavano atterrando nel posto giusto.

All'improvviso, i motori della navetta ruggirono, gettandolo contro lo schienale e con le cinture che premevano forte contro il petto e le gambe. Poi la navetta si sollevo inclinandosi e Flinx ebbe una rapida visione di luci blu allineate nel buio. Questo fu tutto: niente campo d'atterraggio, ne hangar o pozzi di lancio, ne nessun altro dei mille annessi e connessi che facevano parte di un normale porto delle navette.

— Manovra di avvicinamento — disse la voce del computer risuonando metallica nella cabina che rollava e beccheggiava.

— Perche un'altra volta? — chiese Flinx.

— Troppo vento. Il Controllo Atterraggio ha annullato la nostra iniziale discesa. Sto girando in cerchio.

— E se anche questa volta c'e troppo vento?

— Continueremo a girare finche il Controllo Atterraggio non ci autorizza. Nel caso che il livello di carburante scendesse troppo, ritorneremo automaticamente alla base per il rifornimento.

Questo significava che avevano carburante a sufficienza solo per due tentativi, e Flinx lo sapeva. Il Teacher non portava molto carburante di riserva per la navetta, e normalmente si riforniva ad ogni atterraggio. Adesso era troppo tardi per desiderare dei serbatoi di riserva.

Compirono una virata tanto stretta che quasi strappo le ali dalla fusoliera a forma di trapezio. Questa volta l'avvicinamento fu molto piu morbido, perche la velocita del vento era scesa sotto i cento chilometri orari per pochi preziosi istanti.

Clarity parlava per nascondere il nervosismo. — Sei in buoni rapporti con tutti i computer?

— Cerco di essere amico del maggior numero possibile di intelligenze. E ci sono un mucchio di esseri umani che non si meritano quell'appellativo. Questo volo ti innervosisce, vero?

— Certo che mi innervosisce! — esclamo seccata. — Ma e l'unico modo per arrivare e partire da Longtunnel. L'ho fatto una mezza dozzina di volte e continuo a farlo.

— Un altro modo per dire che le probabilita non sono ancora diventate sfavorevoli.

— Nonostante tu sia un giovanotto affascinante, a volte sai essere molto deprimente.

— Mi spiace.

Sotto di loro brillarono le luci blu e la navetta punto direttamente in direzione della prima. Stavano volando piu bassi delle montagne. L'insediamento e il porto erano stati costruiti in una profonda valle circondata da alti picchi. Al riparo dal vento, penso lui. Chissa com'erano i venti di superficie fuori dalla protezione delle montagne.

Quando finalmente toccarono terra, emise un sospiro di sollievo. La navetta si sollevo una prima volta, presa nel vortice di una folata, poi atterro definitivamente, mentre il computer invertiva la spinta dei motori per frenare. Quando i motori tacquero, udirono chiaramente il rumore del vento e dei tuoni.

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