fosse buie che erano le strade di Megateopoli.

Alle loro spalle si stagliava il profilo sfavillante del Santuario. A Chulian sembrava un grande cuore caldo, dal quale erano stati ingiustamente cacciati. Perche dovevano sempre affidare a lui quei compiti ingrati? Lui era un chierico innocente che non dava fastidio a nessuno.

Le sole cose che desiderava dalla vita erano tranquillita e benessere: una buona razione giornaliera dei suoi cibi preferiti, la possibilita di dormire in un letto (in quel momento gli sembrava quasi di sentire la soffice imbottitura del materasso), di guardare i suoi libri solidografici prediletti auto-leggersi, e, di tanto in tanto, qualche piccola distrazione con una Sorella Perduta.

Chi al mondo poteva essere cosi crudele da volergli negare questo?

Era tutta colpa della sorte meschina che gli aveva affiancato Jarles come compagno, disse a se stesso. Quell’essere scorbutico! Se non fosse finito in coppia con lui, non si sarebbe trovato invischiato in quell’assurda macchinazione, che non capiva e che sembrava essere stata ordita soltanto per portare nel mondo confusione e pericolo. Un mondo in cui le cose sarebbero andate cosi bene se solo gli uomini fossero stati un po’ piu simili a Fratello Chulian!

Comunque, in quel momento non si sarebbe trovato li al buio e al gelo, se non fosse stato cosi stupido da riferire a Goniface di quei segni in piu sulla spalla della ragazza. Pero, se avesse taciuto, prima o poi con ogni probabilita l’avrebbero scoperto da soli, e allora l’avrebbero punito.

I segni della stregoneria! Chulian rabbrividi. Gli sembrava quasi di vederli bruciare sulla pelle candida di quella malvagia creatura.

Perche alcune ragazze del popolo dovevano essere cosi impudenti e scontrose? Perche non potevano essere tutte gentili e docili?

I segni della stregoneria! Come avrebbe voluto riuscire a non pensarci. Prima di accedere al sacerdozio aveva letto un libro sul Medio Evo della Civilta dell’Alba e sulla sua primitiva stregoneria. A quanto ricordava, i segni della stregoneria comparivano nel punto in cui una strega nutriva il demone al suo servizio, demone inviatole come aiutante da Satana-Satanas.

Ma naturalmente anche quella era una fola, adesso come nel Medio Evo.

Ma allora perche dopo aver ascoltato il suo rapporto, Goniface aveva chiamato la ragazza strega e gli aveva ordinato di andare ad arrestarla?

In tutta sincerita, Chulian preferiva non conoscere la risposta. Non voleva diventare sacerdote del Terzo Circolo. Voleva soltanto vivere in pace. Se solo fosse riuscito a farlo capire a tutti quanti!

Il suo compagno attiro la sua attenzione indicandogli un rettangolo piu scuro nella superficie irregolare del muro, fatto di pietrisco e malta. Erano arrivati.

Chulian busso con forza alla porta di legno grezzo. Indossando i Guanti dell’inviolabilita era pressoche impossibile farsi male.

— Apri in nome del Grande Dio e della sua Gerarchia! — ordino, la voce stridula amplificata dal silenzio.

— La porta non e sprangata. Apritela da soli — rispose una voce pacata e un po’ lontana, facendogli gentilmente il verso.

Chulian si stizzi. Che insolenza! Ma loro erano li per arrestare la ragazza, non per insegnarle l’educazione. Strappo la catena dell’uscio e spinse la porta.

La stanza era illuminata in modo vago e disuguale dalla fiamma di un misero fuoco. Deboli volute di fumo, che sfuggivano dal camino, si contorcevano pigramente nella semi-oscurita e, dopo un po’, alcune trovavano la via della minuscola presa d’aria quadrata che si apriva nel basso soffitto. Il compagno di Chulian tossi.

Davanti al camino, una spola saettava alacremente fra i fili di un grande telaio, dando vita a un tessuto di colore scuro.

Osservandone il movimento rapido e continuo, simile a quello della testa di una serpe, Chulian avverti un inspiegabile disagio. Esito e lancio una rapida occhiata al sacerdote che lo accompagnava. Si strinsero l’uno all’altro e avanzarono affiancati nella stanza male illuminata, finche riconobbero dalla parte opposta del telaio il profilo di Sharlson Naurya.

Indossava un abito aderente, di colore grigio, che aveva confezionato lei stessa. Piu che fissare il lavoro, i suoi occhi attenti sembravano guardare oltre l’intreccio dei fili, anche se le sue dita agili e rapide non tradivano la benche minima incertezza. Era semplice stoffa quella che stava tessendo, si chiese Chulian, o era qualcos’altro… qualcosa di piu grande?

Poi, trasalendo come se fosse stato sorpreso a commettere un grave peccato, si rese conto che la ragazza gli ricordava qualcuno. Era semplice suggestione, era chiaro. Eppure, nei tratti decisi del suo viso gli sembrava di riconoscere la stessa forza oscura, la medesima determinazione, segreta ma sconfinata, che aveva letto poco prima sul volto dell’arciprete Goniface, e davanti alla quale si era fatto piccolo piccolo per la paura.

Un attimo dopo, la ragazza volto la testa e li fisso. Ma la sua espressione non era mutata, come se loro due fossero parte di quella stoffa misteriosa, piu grande e invisibile. Senza fretta, infilo la spola nell’ordito e si alzo in piedi guardandoli in faccia, le mani congiunte sul grembo.

— Sharlson Naurya — intono solennemente Chulian, nonostante un lieve tentennamento della voce — siamo venuti qui come inviolabili emissari della Gerarchia per eseguire l’ordine del Grande Dio.

A quelle parole, gli occhi verdi della ragazza sorrisero, se mai gli occhi possono sorridere. Ma Chulian si chiese piuttosto che cosa vedessero quando guardavano oltre le sue spalle. Che ragazza sfrontata! Chi le dava il permesso di prenderla con tanta calma!

Si mise sull’attenti.

— Sharlson Naurya, in nome del Grande Dio e della Gerarchia, io ti dichiaro in arresto!

Lei inclino la testa e una luce malvagia si insinuo nel sorriso dei suoi occhi. Poi, all’improvviso stacco le mani dal grembo e le protese davanti a se.

— Corri Micia! — grido con tono vagamente birichino. — Racconta tutto all’Uomo Nero!

Un artiglio scintillante le strappo il vestito all’altezza della vita… dall’interno. Vi fu un rapido sommovimento sotto la stoffa, poi, contorcendosi, qualcosa usci dalla fessura e spicco un balzo.

Qualcosa di peloso, grande come un gatto, ma piu simile a una scimmia e incredibilmente magro.

Come un ragno rapidissimo, si arrampico su per il muro e attraverso il soffitto, al quale rimase attaccato senza sforzo alcuno.

A Chulian si paralizzarono tutti i muscoli. Con un grido soffocato, il suo compagno protese un braccio e dall’indice puntato usci, crepitando, un ago di luce viola. Zigzagando, il raggio segui il percorso della cosa misteriosa, bruciando l’intonaco grezzo della parete e del soffitto.

La cosa indugio per un istante in corrispondenza della presa d’aria e si volto a guardare. Poi scomparve, e la luce violetta del raggio crepito invano attraverso il foro verso il cielo scuro, dove si vedeva brillare una sola stella.

Ma Chulian continuo a guardare in alto, la mandibola rilasciata percorsa da un brivido. Aveva avuto una fugace visione del minuscolo viso della cosa. Non mentre si muoveva, perche in quel momento era solo una macchia ondeggiante, ma quando si era fermata per guardare indietro.

Non aveva tutti i tratti di una vera faccia. Alcuni mancavano e altri sembravano inseriti l’uno nell’altro, come le parti rientranti di un cannocchiale. Un pelo sottile invadeva il viso.

Cio nondimeno, la dove i lineamenti riuscivano a emergere dal pelo, gli erano apparsi bianchi e, benche fortemente deformati, vi aveva rinvenuto una copia di quelli di Sharlson Naurya: una caricatura dallo sguardo acuto, senza mento, senza naso, infernale, ma terribilmente somigliante.

E il pelo era della stessa tonalita dei capelli scuri della ragazza.

Dopo un po’ Chulian abbasso lo sguardo su di lei. Non si era mossa. Era in piedi davanti a lui e gli sorrideva con gli occhi.

— Che cos’era quella cosa? — le domando con voce strozzata. Era piu un appello disperato che una domanda.

— Non lo sapete? — gli domando lei con tono grave.

Prese uno scialle che era appeso a un’estremita del telaio. — Sono pronta — disse. — Non dovete condurmi al Santuario?

E gettandosi lo scialle sulle spalle, si avvio verso la porta.

Fuori, la notte sembrava piu buia che mai e regnava un silenzio di tomba. Se qualcuno aveva udito il

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