Jackson! Il rapitore e in grado di parlare a Mezza Pinta?
— Credo di si. Mezza Pinta aveva un microaltoparlante, un micro occhio e un micro orecchio innestati. Penzolavano dietro il rapitore, appesi ai loro fili. Mezza Pinta ha cominciato a strillare e a fischiare, ma il rapitore ha minacciato di fracassarlo sul marciapiedi.
Il faro di Zane Gort lancio lampi cremisi.
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36
New Angeles era una foresta di colonne pastello fra le montagne verdi e i purpurei campi d’alghe del Pacifico, solcati dalle azzurre navi di linea. Fra i grattacieli dai colori pallidi dominava la nuova pianta semicircolare e pentagonale che era di gran moda. Una grande radura circolare segnava il campo di lancio municipale, da cui saliva verticalmente la scia verdechiaro d’un razzo. La nave di mezzogiorno era appena partita per High Angeles che orbitava in alto, a una distanza di tre diametri terrestri.
Zane stava volando in un corridoio aereo, a una quota di duecento metri. Il vento e il traffico sottostante sconvolsero Gaspard che si strinse intorno alle guance il cappuccio svolazzante. E osservo di nascosto l’amico robot.
Zane portava sul capo un oggetto cilindrico opaco, nero e liscio, alto circa mezzo metro che gli dava l’aspetto di un robot ussaro, al punto che Gaspard esitava a chiedere spiegazioni, pensando che il copricapo potesse avere un significato personale, puramente emotivo per quel robot vendicativo. E probabilmente anche psicotico, si disse imbarazzato Gaspard. Ma Zane noto la direzione del suo sguardo.
— E il mio localizzatore-radio — spiego con perfetta lucidita, alzando la voce per farsi sentire nel frastuono delle pale rotanti. — Parecchi giorni fa, prevedendo uno o due rapimenti, ho messo potenti e minuscole emittenti radio addosso a tutto il personale dell’Editrice Razzi e della Nursery… la tua e nel tuo orologio da polso (non preoccuparti, l’ho disattivata), quella di Flaxman nel suo cinto erniario, quella di Cullingham nel suo
“Il guaio e che, non prevedendo un rapimento collettivo, ho usato emittenti identiche. Cosi adesso dovremo salvarli uno per uno, seguendo ogni volta il segnale radio piu forte, e sperare che Mezza Pinta sia il primo… o almeno tra i primi. Ah! Ecco, ci avviciniamo alla fermata Numero Uno!
Gaspard si afferro al sedile mentre l’elicottero deviava con uno scatto da far rivoltare lo stomaco e si lanciava obliquamente a una velocita doppia rispetto a quella regolamentare, verso un vecchio grattacielo tozzo e sudicio. Sul tetto rettangolare erano fermi parecchi elicotteri; c’era un attico bianco, con le rifiniture azzurre, le finestre rotonde simili ad oblo, e i pennoni che si levavano da una terrazza costruita a imitazione del ponte d’una nave.
Gaspard grido: — Non ho mai visto l’attico di Homer Hemingway, ma quello e il suo stile. E l’elicottero di Heloise e grigio e viola con le rifiniture cromate, proprio come quello laggiu.
— Dieci contro uno che qui c’e Cullingham — ammise Zane. — Io passerei oltre, ma non siamo assolutamente certi che non sia invece Mezza Pinta.
Atterrarono con un sussulto. Zane schizzo fuori dall’elicottero, dicendo: — Il segnale viene proprio dall’attico. — Gaspard lo segui rigido e infreddolito.
Mentre si avvicinavano, la porta dell’attico si apri e Homer Hemingway ne usci, corrucciato, con gli angoli della bocca incurvati verso il basso. Indossava pantaloni e maglietta; sulle sue spalle era drappeggiato un cappotto lungo e pesante che sarebbe stato adatto a un generale russo. Reggeva due grosse valigie di cinghiale coperte di etichette che testimoniavano di viaggi esotici, dalla Vecchia Spagna, alle lune di Giove.
— Di nuovo voi due! — disse, fermandosi non appena li vide, ma senza posare le valigie. — Gaspard lo sciocco e il suo grande fratello di latta! Gaspard, voglio che tu sappia che mi fai schifo e che ti ridurrei subito in polpette, per poi correre il rischio con quel mostro, ma adesso ho capito che era
“Entrate pure e riferitele da parte mia cio che vi ho detto — continuo, accennando alla porta aperta con uno scatto del suo pallido cranio rasato. — Andate! Ditele che accetto l’offerta delle Conserve Baia Verde, dove faro il guardiano della seconda squadra, che mandano li per creare un po’ di atmosfera, o qualcosa del genere. Sara un lavoro piu onesto di quello di scrittore, anche se non di molto. Nella stagione morta probabilmente dirigero un istituto di bellezza o lavorero come vicecomandante su uno yacht per la pesca sportiva. Riferite tutto questo da parte mia. E ora, signori, addio!
Con tranquilla dignita, gli occhi fissi davanti a se, il grosso exscrittore li supero, dirigendosi verso un elicottero rosso, bianco e azzurro.
Senza ulteriori indugi, Zane Gort entro nell’attico, piegandosi per non urtare con il suo radiocolbacco. Gaspard lo segui incespicando.
Il robot si volto, toccandosi con la chela l’altoparlante. Gaspard fece del suo meglio per camminare senza far rumore.
Erano in un soggiorno ammobiliato con poltrone ricoperte di pelle scura e portaceneri d’epoca, e alle cui pareti erano appesi gli antichi cartelli che per tradizione si collegavano all’attivita dello scrivere e agli scrittori come GENIO AL LAVORO, FUORI DI QUI, QUI CI SONO SOLTANTO GLI ADDETTI AI LAVORI, FERMA, VIVA I RIBELLI, CESSATE GLI ESPERIMENTI NUCLEARI, CURVE PERICOLOSE, DATEMI QUALCOSA DA FARE, NON SCRIVERE… ISCRIVITI AL SINDACATO e NON SIAMO LIBERI PENSATORI… SIAMO MANOVALI STIPENDIATI.
Nel soggiorno c’erano sei porte, tutte chiuse, che recavano scritte in grandi lettere dorate: STANZA DI MASSAGGIO, SALA MEDICA, SALA DEI TROFEI, MANGIATORIO, LATRINA e CUCCIA. Zane Gort le considero pensieroso.
A Gaspard venne in mente qualcosa.
— Non abbiamo molto tempo — sussurro a Zane. — Se Cullingham ha un
Zane scivolo verso la porta contrassegnata CUCCIA e tese la chela sinistra, da cui spuntarono tre filamenti metallici. Non appena essi toccarono la porta, dal petto di Zane uscirono delle voci basse ma chiaramente udibili.
CULLINGHAM: Mio Dio non lo farai!
HELOISE IBSEN: Si, lo faro! Ti maltrattero come non sei mai stato maltrattato prima d’ora. Soffrirari, sfrigolerai, brucerai… canterai fino all’ultimo segreto dell’Editrice Pazzi. Ho intenzione di farti rimpiangere che tua madre sia stata una donna leggera. Ti…
CULLINGHAM: No, finche io sono cosi impotente!
HELOISE IBSEN: Dici di essere impotente? Aspetta un momento e…
CULLINGHAM: Preferisco uccidermi!
Gaspard urto ansioso Zane. Il robot scosse il capo.
HELOISE IBSEN: Vivrai abbastanza a lungo per i miei scopi. Per tutta la tua vita post-puberale non hai fatto altro che dare ordini a igienici materassi di gomma dalla vita di vespa. E adesso prenderai gli ordini piu luridi da una donna forte e robusta che ti torturera se esiti e che conosce tutti i trucchi per prolungare la sofferenza, e la ringrazierai, per ogni innominabile sudicio ordine e le bacerai l’alluce per questo.
Vi fu una pausa. E di nuovo Gaspard urto ansioso Zane.
CULLINGHAM: Non smettere,
Zane guardo Gaspard. Poi diede uno strattone alla porta e l’apri di un palmo.
— Signor Cullingham — esclamo. — Volevamo solo avvertirvi che vi abbiamo trovato.
Vi fu silenzio per tre o quattro secondi. Poi, dall’altra parte dell’uscio, si levo una risata: dapprima qualche