risatina sommessa ma poi un vero scrosciante duetto che si spense in lievi gorgoglii.

Poi Heloise grido: — Non preoccupatevi per lui, ragazzi… lo riavrete al lavoro dopodomani, lo crediate o no… anche se dovessi spedirvelo in una bara aerata con l’etichetta fragile.

Zane grido: — Nel vostro necessaire Esse, signor Cullingham, troverete un microtrasmettitore. Vi prego di spegnerlo.

Gaspard esclamo: — E Homer Hemingway manda a dire che se ne e andato a lavorare alle Conserve Baia Verde.

Zane gli tocco la spalla e raccolse qualcosa da una tavola a lato della porta. Mentre si avviavano per uscire, udirono un ultimo frammento del dialogo.

HELOISE IBSEN: Cully, perche diavolo uno scrittore famoso dovrebbe aver voglia di lavorare in una fabbrica di conserve? Dimmelo.

CULLINGHAM: Non lo so. Non me ne importa un accidente. Cosa mi faresti se mi avessi in tuo potere in una fabbrica di conserve?

HELOISE IBSEN: Prima ti porterei via il necessaire da suicidio e lo attaccherei fuori della tua portata. Cosi. Poi…

37

— Gaspard, tu sai guidare un elicottero, vero? — chiese Zane mentre ritornavano sul tetto.

— Si, ma…

— Bene! Non ti dispiace un piccolo furto per una buona causa?

— Ecco…

— Benissimo! Allora seguimi con l’elicottero della signorina Ibsen. Puo darsi che ci occorra molto spazio, e tu starai piu caldo in un apparecchio chiuso. Ecco le chiavi. Resta in contatto con me.

— D’accordo — disse Gaspard, un po’ dubbioso.

— E stai piu alto che puoi! — aggiunse cordialmente il robot. — Il tempo e fuori squadra. Io trasmettero il segnale in codice delle ambulanze dei robot… la polizia del traffico volante pensera che tu sei il mio aiutante. Muoviti, Vecchio Muscolo!

La cabina chiusa era comodissima, ma recava tracce del profumo di Heloise. Non appena Gaspar si levo dal tetto, seguendo alla lontana Zane, provo un’ondata di affanno al pensiero dei passati incontri avvenuti proprio dove era seduto adesso. Ma tutti i tristi pensieri furono presto cancellati dalla sua mente dal problema di reggere l’andatura di Zane: si accorse che l’unico modo era puntare l’elicottero verso quello del robot e lasciare che le pale sibilassero al massimo della potenza. Il robot si tuffo verso est e comincio ad acquistare quota.

— Il segnale piu forte, adesso, viene dalle montagne — risuono nella cuffia la voce di Zane. — Avanti a tutta forza. Io faro del mio meglio per precederti. Adesso mancano soltanto quattro ore, al massimo, prima che Mezza Pinta cominci a morire nei suoi rifiuti cerebrali per mancanza di una fontanella fresca. Quel delinquente!

I grattacieli pastello svanirono dietro di loro, e furono bruscamente sostituiti da pini altissimi.

L’elicottero di Zane avanzava rapido, diretto verso est. Gaspard, accorgendosi che la sua guida maldestra non era di nessun aiuto, innesto l’automatico a velocita massima. L’elicottero aperto con il suo lucente pilota dal colbacco nero continuo a rimpicciolire sebbene meno rapidamente.

Tuttavia il cambiamento peggioro la situazione. La mente di Gaspard non piu occupata dai problemi della guida, si ossessiono con i propri intricati desideri, balzando dalla signorina Bishop e Heloise Ibsen… e ogni tanto spuntava lo scottante, assurdo desiderio di avere in suo potere la signorina Willow. Era possibile drogare le macchine?

Cerco di pensare ai cervelli, specialmente al povero Mezza Pinta, ma era un soggetto troppo macabro. Per la disperazione si tolse dalla tasca il secondo libro consigliato dai cervelli che la signorina Bishop gli aveva prestato: un’antica opera che si chiamava Il caso Mauritius, scritta da un certo Jacob Wassermann. Era una lettura difficile e molto strana, ma per lo meno impegnava la sua mente e i suoi sentimenti.

— Ehi, Gaspard!

Il richiamo incalzante lo distrasse dalla melanconica governante degli Andergast. In basso, i pini cedevano il posto alla sabbia bruna.

— Ti ascolto, Zane!

L’elicottero del robot era un piccolo punto nella lucente lontananza, davanti a lui… se non era un altro apparecchio: c’erano altri tre punti, in volo, verso est.

— Gaspard, mi sto avvicinando a un grande ranch verde a bolla davanti al quale e fermo un aerorazzo a scacchi bianchi e neri. Il Segnale Due viene di li. La signorina Bishop, devo pensare. Un altro segnale sembra provenire da almeno settanta chilometri, sempre a est.

“Il tempo stringe. Mezza Pinta ha ancora poco piu di tre ore prima che abbia inizio il soffocamento cerebrale, e c’e solo una possibilita su tre che il terzo segnale sia il suo… potrebbe essere il signor Flaxman o la signorina Blushes. Quindi dividiamo le forze. Tu pensa al Segnale Due mentre io accelero verso il Segnale Tre. Sei armato?”.

— Ho quella vecchia sciocca pistola a proiettili.

— Dovra bastare. Adesso sto passando sul ranch e lancero un lampo luminoso della durata di cinque secondi.

Vi fu un breve scintillio di luce vicino al secondo punto, a nord di quello che Gaspard aveva creduto fosse l’elicottero di Zane.

— Visto — disse Gaspard, modificando la rotta.

— Gaspard, per facilitare la mia localizzazione radio, specialmente se devo andare oltre il Segnale Tre per salvare Mezza Pinta, e di importanza vitale che il microtrasmettitore della signorina Bishop venga disattivato, non appena l’avrai trovata. Dille di farlo subito.

— E dove l’hai nascosto?

Vi fu una pausa considerevole prima che il robot rispondesse. Gaspard ne approfitto per frugare il piatto paesaggio giallo che si stendeva davanti a lui. Individuo una macchia verdescura sotto al punto che era l’elicottero di Zane.

— Io confido, Gaspard, che l’informazione che mi accingo a darti non ti indurra a pensare male di me, o di qualunque altra persona. San Willi non voglia! Il microtrasmettitore e nascosto nel centro d’uno dei seni falsi della signorina Bishop.

Un’altra breve pausa, poi la voce del robot, che era risuonata rapida e smorzata, riprese alta e cordiale.

— E adesso, buona fortuna! Conto su di te, Vecchio Osso!

— Rrrrr, Vecchio Bullone! Abbasso il delinquente! — rispose coraggiosamente Gaspard.

Ma non si sentiva affatto coraggioso mentre scendeva verso il ranch verde dalle pareti e dal tetto rigonfi.

La sintetica descrizione fatta dalla signorina Jackson dell’aerorazzo del rapitore, insolentemente vistoso, indicava che avrebbe dovuto vedersela con il procuraguai Gil Hart, sul cui conto aveva sentito riferire da Cullingham aneddoti malauguranti, come quello relativo alla volta in cui Hart aveva mandato all’ospedale due metallurgici e un robot.

Non c’erano nascondigli a meno di ottocento metri dal ranch. Quindi non pareva vi fosse altra tattica se non quella della velocita e della sorpresa: doveva piombare il piu vicino possibile al portello stagno principale che sembrava (si, lo era!) aperto, e doveva sfrecciare nell’interno, pistola in pugno. Quel piano aveva anche il vantaggio di lasciargli pochissimo tempo per spaventarsi.

Poi risulto che quel piano aveva anche un altro vantaggio.

Non appena Gaspard atterro con un sobbalzo, salto dall’apparecchio e corse attraverso la nuvola di sabbia che aveva sollevato verso il rettangolo scuro della porta esterna, che era aperta, un automa-cane-da-guardia nichelato schizzo dal sedile posteriore dell’aerorazzo e con un tremendo ululato da sirena si avvento verso di lui,

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