facendo schioccare le mascelle d’acciaio.
Gaspard si tuffo oltre il portello, lo chiuse dietro di se una frazione di secondo prima che la macchina furibonda lo colpisse, facendo una ammaccatura momentanea d’almeno un metro nell’involucro di plastica ma senza lacerarlo.
Mentre l’autocane continuava a ululare all’esterno, il portello interno della camera stagna si apri con un soffio… evidentemente si apriva quando si chiudeva il portello esterno.
Gaspard entro, agitando furiosamente la pistola a proiettili, quasi come faceva Joe la Guardia con la sua pistola-puzzola.
Si trovo in una stanza ammobiliata con divani e tavolini bassi e dalle pareti coperte da un autentico harem di pin-up in stereografia.
Alla sua sinistra stava in agguato Gil Hart, nudo fino alla cintola e armato di un’arma bizzarramente semi- primitiva, che aveva raccolto proprio in quel momento, a quanto sembrava… un grosso femore di nichel, o almeno nichelato, lungo quasi un piede.
Alla sua destra stava ritta la signorina Bishop in un pagliaccetto di seta bianca, sfacciatamente in posa con la mano sinistra sul fianco e un bicchiere pieno di whisky nella mano destra levata: l’immagine stessa di una brava ragazza intenzionata a dannarsi.
38
— Salve, Gaspard — disse la signorina Bishop. — Gil, non scaldarti troppo.
— Sono venuto a salvarti — disse Gaspard, un po’ imbronciato.
La signorina Bishop fece udire una risata trillante.
— Non credo di voler essere salvata. Gil mi sta dicendo che e un uomo eccezionale, un maschio come ce n’e uno su un milione, ben degno del supremo sacrificio di qualsiasi donna. Forse e veramente speciale. Guarda quei muscoli, Gaspard. Guarda (sto citando le sue parole) quel petto villoso.
Gil Hart ridacchio.
— Fuori di qui, pezzente — disse. — Hai sentito cos’ha detto la signorina?
Gaspard trasse un profondo respiro. Questo lo costrinse inspiegabilmente a trarne un altro e poi un altro ancora: respiri che sembravano ringhi. Le tempie gli pulsavano, il cuore cominciava a battergli piu forte.
— Piccola sgualdrina! — gracido. — Ho intenzione di salvarti, che tu lo voglia o no. E ti salvero immediatamente.
Convinto di fare un bel gesto, qualcosa che avrebbe fatto al suo posto Zane Gort (e dopotutto era furioso contro la signorina Bishop, non contro quello scimmione dal petto che sembrava un tappeto) sparo un colpo d’avvertimento, mirando al di sopra della testa dell’investigatore privato.
Le conseguenze sbalordirono Gaspard, che in tutta la sua vita non aveva mai sparato se non con una pistola a raggi. Si udi un
Gil Hart rise, lascio cadere sul pavimento la sua strana arma, e si avvento verso Gaspard.
Gaspard lo colpi con un pugno alla mascella… un colpo convulso senza molto peso.
Gil incasso e rispose con un pugno al diaframma di Gaspard che gli fece schizzare l’aria dai polmoni con un “Ugh!” e lo mando a finire seduto sul pavimento. Gil si piego e l’afferro per il colletto.
— Ho detto fuori, mascalzone — ringhio.
Si udi un
La signorina Bishop era ritta dietro di lui; agitava il lucente femore metallico e sorrideva felice.
— Mi sono sempre domandata — disse — se sarei riuscita a dare una botta in testa a qualcuno e a metterlo fuori combattimento senza spiaccicargli il cervello. Tu non te lo sei mai domandato, Gaspard? Scommetto che e il sogno segreto di tutti.
Si lascio cadere in ginocchio e tasto il polso dell’investigatore privato. I suoi occhi assunsero un’espressione professionale.
Gaspard si accarezzo lo stomaco e si guardo in giro, dubbioso. In alto, il soffitto aveva perduto la sua concavita e sembrava piu basso di alcuni centimetri. Un attimo dopo comincio a discendere visibilmente, e l’ululato di sirena che era rimasto come sottofondo esplose piu forte, accompagnato da un terribile baccano. L’autocane si era aperto un varco, a morsi, attraverso la parete, ora che questa era diventata flaccida. In un lampo di nichelio scintillante si lancio su Gaspard.
La signorina Bishop gli balzo davanti, tendendo l’osso metallico. Le mascelle dell’autocane si chiusero sull’osso: la belva metallica si fermo di colpo e spense la sirena cosi improvvisamente che il silenzio sembro risuonare.
— Funziona come la sbarra che si mette su un magnete — spiego la signorina Bishop a Gaspard, mentre il soffitto si abbassava dolcemente su di loro. — Gil ha voluto mostrarmelo tre volte, si divertiva un mondo a dire al cane di mordermi e poi a fermarlo con l’osso.
Finalmente Gaspard riusci a trarre un doloroso respiro. Per un momento si senti quasi male, poi comincio a riprendere interesse nelle cose, in modo freddo e nebuloso.
La signorina Bishop piazzo verticalmente un tavolino per sorreggere il peso lievissimo del soffitto afflosciato. Lo spazio che occupavano, illuminato dalle lampade semisommerse nelle pareti ripiegate, era piacevolmente intimo come la tenda d’un bambino. Erano seduti sul pavimento, uno di fronte all’altra: Gaspard a gambe incrociate, lei inginocchiata. La ragazza portava ancora il pagliaccetto, sebbene il maglioncino e la gonna giacessero a portata di mano. Gil Hart russava, disteso sul dorso, con la piu grande autenticita. Il suo autocane, con le mascelle serrate sull’osso, era accosciato vicino a lui, quieto come la morte.
La signorina Bishop sorrise teneramente, e anche presuntuosamente, penso Gaspard.
— Ti senti meglio? — chiese lei.
Lui annui debolmente.
— L’ultima volta che ti ho parlato — disse lei con una risatina — ti stavo sgridando perche non avevi portato i rotoli per i marmocchi. Ero anche un po’ piu vestita. — E si guardo… molto compiaciuta, parve a Gaspard.
— Come mai sei riuscito a rintracciarmi cosi presto? — chiese lei. Poi raddrizzo le spalle, respiro profondamente… per ricompensarlo con un piccolo brivido, penso Gaspard.
La guardo diritto negli occhi. Assaporando ogni singola parola, disse: — Zane Gort ha messo un microtrasmettitore in uno dei tuoi seni falsi. Vuole che tu lo spenga subito, per poter localizzare Mezza Pinta.
Era divertente guardare una ragazza che arrossiva e si infuriava nello stesso tempo, decise Gaspard.
— Quell’indecente
— Non esattamente — disse sottovoce Gaspard, mentre i suoi occhi si sollazzavano. — Oh, no, no, non esattamente, sia ringraziato San Wuppertal! Per qualche motivo che non ho mai potuto comprendere, molti uomini preferiscono le donne che sembrano mucche da primato con le poppe collocate orizzontalmente. Ma questo non vale per gli uomini che hanno veramente buon gusto. Sono convinto che le mostruosita ipermammarie siano state lanciate da direttori editoriali omosessuali che volevano ridicolizzare le donne presentandole come latterie ambulanti, o forse come ragazzi con pneumatici e paraurti. Ma io… datemi Diana, datemi una donna che abbia l’aspetto di essere stata creata per i giochi d’amore, e non per la produzione casearia!
— Ecco quella maledetta cosa! — disse la signorina Bishop, lanciando lontano il reggiseno. Poi guardo Gaspard con aria interrogativa. — Dicevi sul serio, Gaspard?
— Se dicevo sul serio? — fece lui, tendendo avidamente le mani. — Perche…