In segno di tacita deferenza per la fobia di Flaxman, si era deciso che le uova non fossero fisicamente presenti; ma era stato stabilito un collegamento TV fra la Nursery e l’ufficio. Per sfortuna, c’era un difetto nel circuito che faceva spegnere di tanto in tanto il grande schermo. Per il momento, tuttavia, lo schermo mostrava la signorina Jackson circondata da una batteria di minuscoli occhi TV; sebbene fingessero il massimo disinteresse e la massima grandeur di intellettuale solitudine, le uova erano curiosissime di conoscere il risultato dell’esame dei loro frettolosi capolavori, presentati tutti entro il termine fissato. Mezza Pinta aveva continuato a scrivere a tutta velocita dal momento in cui era stato riportato alla Nursery.

I due soci se la godevano in segreto, poiche avevano un cosi vasto pubblico; era anzi l’unico modo in cui i due erano capaci di lavorare. Non facevano commenti e nascondevano ogni reazione, favorevole o no, anche quando cambiavano i rotoli, il che procurava a tutti una nervosa eccitazione euforica. Le conversazioni, condotte sottovoce, rallentavano e si smorzavano.

— Ho letto un altro po’ del Caso Mauritius, ieri sera — osservo Gaspard, scuotendo il capo, rivolto alla signorina Bishop. — Ragazzi, se quello e un esempio dei romanzi gialli degli antichi, mi domando cosa doveva essere la loro letteratura del mainstream!

— Sbrigati a finirlo — gli disse la ragazza. — Le uova hanno scelto per te un altro libro, scritto da un vecchio mago della suspense, un russo… I fratelli Karamazov. Poi ti permetteranno di rilassarti con un lavoretto solleticante su un funerale irlandese, La veglia di Finnegan, alcune leggere memorie sulla vita di societa, Alla ricerca del tempo perduto, un melodramma di cappa e spada, Re Lear, un racconto di fate, La montagna incantata, e un romanzo lacrimevole sugli alti e bassi di alcune famiglie sofferenti… Guerra e pace, mi pare che sia. Hanno scelto molte facili letture, per te, mi hanno detto, dopo che avrai finito quei due polizieschi.

Gaspard scrollo le spalle.

— Fino a che mi risparmiano la produzione del vecchio mainstream, credo che ce la faro. Ma c’e un giallo che continua a solleticarmi, pero… Il Progetto Elle di Zane Gort.

— Non te ne ha parlato? Eppure sei suo amico.

— Non mi ha detto una sola parola. Tu ne sai qualcosa? Credo che ci sia immischiato Mezza Pinta.

La signorina Bishop scosse il capo, poi sogghigno.

— Anche noi abbiamo il nostro segreto, — sussurro, stringendogli la mano.

Gaspard le restitui la stretta.

— Chi vincera la gara, secondo le uova?

— Non dicono una parola. Non avevo mai saputo che fossero cosi segreti. Questo mi preoccupa.

— Forse tutti i manoscritti saranno cannonate — suggeri Gaspard con grandioso ottimismo. — Trenta best seller!

I rotoli erano stati letti quasi tutti, e la tensione continuava ad acuirsi, come dimostrava il fatto che Joe la Guardia faticava a tenere Babbo Zangwell alla larga dai liquori; Gaspard, facendo una visita alla tavola dei rinfreschi, si senti urtare dal gomito d’acciaio di Zane Gort, che con preveggente diplomazia stava riempiendo un piatto per Heloise Ibsen.

— Gaspard — sussurro il robot. — Devo parlarti di qualcosa.

— Del Progetto Elle? — chiese pronto Gaspard.

— No, di una cosa molto piu importante… almeno per me personalmente. E qualcosa che non direi mai a un altro robot. Gaspard, la signorina e io abbiamo trascorso insieme le ultime due notti… intimamente.

— E stato bello, Zane?

— Eccitante oltre ogni dire! Ma cio che non ho capito, Gaspard, cio che mi ha sorpreso e un po’ sconvolto, cio che non avevo mai previsto neppure per un attimo, e che la signorina Blushes e cosi entusiasta!

— Vuoi dire, Zane, che sei turbato perche pensi che abbia avuto altri…

— Oh, no, no, no. Era completamente innocente, c’e il modo di saperlo, eppure quasi immediatamente e diventata entusiasta. Voleva che rimanessimo sempre in collegamento… e per lunghi periodi!

— Ed e male? Attento, sta arrivando Babbo Zangwell… no, Joe l’ha fermato.

— No, non e male, Gaspard, ma questo porta via molto tempo, specialmente quando si immagina tutta una vita di simili rapporti reciproci. Vedi, il momento dell’unione tra un robot e una robicchia e l’unico tempo in cui un robot non pensa… la sua mente cade in una specie di estatica trance elettronica, un oscuramento percorso da lampi fulminei. Ora, io sono abituato a pensare ventiquattro ore al giorno, da un anno all’altro, e la prospettiva di essere privato di larghe porzioni di pensiero e profondamente inquietante. Gaspard, so che tu difficilmente lo crederai, ma nell’ultima nostra connessione, la signorina Blushes e io siamo rimasti collegati per quattro ore buone!

— Oh, oh, Vecchio Bullone! — commento Gaspard. — Sei alle prese con problemi molto simili a quelli che io avevo con la Ibsen.

— Ma cosa ne dici? Quando scrivero?

— E possibile, Zane, che tu stia cambiando la tua convinzione, secondo cui la monogamia e la soluzione migliore per il creatore del dottor Tungsteno? Comunque, io credo che un po’ di cambiamento sia indicato. Zitto, hanno finito di leggere. Cullingham ha vinto per un rotolo! Ti paghero dopo… devo ritornare dalla Bishop.

G.K. Cullingham si appoggio alla spalliera della sedia, batte rapidamente le palpebre e le chiuse per qualche secondo. Questa volta non ricambio il sorriso di Heloise, ma si limito a chinare il capo. Poi disse, in una rapidissima esplosione: — Cosa — ne — diresti — di — un — colloquio — Flaxie — prima — che — tu — finisca — l’ultimo? — La sua voce cercava di mantenere la stessa velocita drogata della lettura. Premette un pulsante e lo schermo TV si spense. — Crederanno — che — sia — per — colpa — del — circuito — che — non — funziona — spiego…

Flaxman fini di inserire l’ultimo rotolo nella macchina e guardo il socio. Cullingham riusci a controllare in fretta la voce, per lo meno quel tanto sufficiente per non permettere che le Pillole Prestissimo gliela facessero accelerare. Infatti le parole gli uscirono dalle labbra con faticosa lentezza, quando chiese:

— Come e andata, fino ad ora?

L’espressione impassibile di Flaxman si trasformo in una smorfia di profonda tristezza. Con sommesso e rispettoso dolore, come se riferisse la tragedia dell’incendio di un asilo d’infanzia, disse piano:

— Fanno schifo. Fanno tutti schifo.

Cullingham annui.

— Anche i miei. Tutti.

42

Il primo pensiero di Gaspard fu che in fondo in fondo lui aveva sempre saputo che sarebbe andata cosi. E che anche tutti gli altri dovevano averlo saputo… in fondo. Come era possibile aspettarsi che quei vecchi egomaniaci, vissuti in una incubatrice, fossero in grado di produrre qualcosa di popolare? Come potevano uscire dei romanzi realistici da quei cervelli inscatolati e coccolati? Improvvisamente Flaxman e Cullingham apparvero a Gaspard come personaggi di un tragico romanzo, amici della speranza desolata, della causa perduta, delle illusioni del tramonto.

E infatti Flaxman scrollo le spalle come un minuscolo eroe romantico che accettasse coraggiosamente il peso della tragedia.

— Ce — n’-e — ancora — uno — da — leggere — per — pura — formalita — disse vivacemente l’editore, poi chino la testa e avvio la macchina da lettura.

Gaspard si alzo e ando a gravitare, con gli altri, attorno a Cullingham. Sembravano altrettanti becchini attorno al direttore del funerale.

— Non e che manchino di abilita o di inventiva — stava spiegando Cullingham, quasi in tono di scusa, con voce ancora piu controllata. — E, anche questo avrebbe potuto essere d’aiuto, non e neppure la mancanza di istruzioni da parte del direttore editoriale. — E rivolse a Gaspard e a Zane un lieve sorriso ironico.

— Non c’e comprensione umana, immagino? — azzardo Gaspard.

— O una forte trama? — aggiunse Zane.

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